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ROMA MUNICIPIO XIII-Quartiere Casalotti-CHIESA DI SANTA GEMMA
LA CATECHESI D’AVVENTO DEL CARDINALE ANGELO COMASTRI
Articolo e Foto di TATIANA CONCAS
ROMA MUNICIPIO XIII-Quartiere Casalotti-Venerdì 2 dicembre 2022, alle ore 19.30, S. Em. il Cardinale Angelo Comastri, ha fatto visita alla chiesa di Santa Gemma nel quartiere Casalotti, dove ha tenuto la Catechesi d’Avvento.
Sua Eminenza è stato accolto da Padre Aurelio D’Intino, all’interno della chiesa gremita di gente, tutti entusiasti di poter ascoltare dal vivo le sue parole.
Durante la Catechesi, il Cardinale ha affrontato diversi temi di notevole rilevanza, esprimendoli sempre con la delicatezza e la sensibilità che lo contraddistingue.
Innanzitutto ha ricordato come il bambino di Betlemme nacque povero, umile e mite per trasmettere un forte messaggio all’umanità. Un messaggio che purtroppo, oggi non tutti ascoltiamo e accogliamo più nel nostro cuore, trasformando addirittura il Natale in una festa senza il “Bambino”.
Di seguito le parole del Cardinale:
“Perché Gesù ha scelto di nascere in una povertà devastante? Per farci comprendere che è un fatale errore pensare che aumentando le ricchezze aumenta la felicità. Anche Madre Teresa diceva spesso che la felicità non viene dal di fuori”.
Ha citato poi alcuni esempi di personaggi ricchi e famosi, che in realtà non hanno mai raggiunto la tanto ambita felicità, e purtroppo si sono resi conto troppo tardi dei loro errori.
“Il grande magnate del petrolio americano, morto nel 1976 e considerato l’uomo più ricco del mondo, che festeggiò addirittura il primo miliardo di dollari, in punto di morte disse:
‘Posso assicurare che il denaro non ha alcun rapporto con la felicità, anzi posso assicurare che ha rapporto con l’infelicità’. Questo pensiero è in perfetta sintonia con il messaggio che viene da Betlemme”.
Un secondo esempio, è rappresentato da uno studio che un gruppo di psicologi ha recentemente effettuato in Canada, riguardante il comportamento dei figli delle persone più ricche del paese.
È stato fatto un sondaggio e si è giunti alla conclusione che si tratta di ragazzini infelici, la vita li annoia e non hanno altro svago se non quello di soddisfare se stessi, ogni proprio capriccio.
Non riescono a sopportare neanche la più piccola sconfitta e cercano sempre nuove forme di appagamento nel loro egoismo.
Tali esempi, insieme agli avvenuti suicidi di eredi di famiglie facoltose, rappresentano “una palese smentita dell’equazione, oggi stupidamente accettata da tutti, per cui la ricchezza equivale alla felicita: falso!”.
Un altro episodio ricordato dal Cardinale Comastri, si è svolto tempo fa in una cittadina americana, dove tre adolescenti ricchi, hanno ucciso a sangue freddo un passante che stava facendo jogging.
Quando è stato chiesto il motivo di tale assassinio ai ragazzi, questi hanno risposto che erano annoiati e non sapevano come passare la serata, quindi hanno ucciso il passante scelto a caso, per provare un po’ di divertimento.
Questa dichiarazione ha detto il Cardinale, “fa venire i brividi e rimette in discussione il sistema educativo contemporaneo, basato tutto sulla ricerca del benessere e del successo. Siamo fuori strada! La strada giusta è quella che è stata comunicata a Betlemme!”.
Il Bambino di Betlemme ci ha insegnato l’umiltà e l’amore verso il prossimo, in forte contrasto con l’odio e la violenza.
Madre Teresa diceva che la formula della felicità è il comandamento dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
Il cardinale Angelo Comastri, ricorda spesso con commozione aneddoti spirituali e testimonianze derivate dall’aver conosciuto personalmente Madre Teresa, con la quale strinse un bel legame d’amicizia.
Durante la catechesi ha citato una frase che disse alla Santa l’ultima volta in cui la vide (nel maggio 1997) e gli apparve stanca e affaticata: “Madre si prenda qualche giorno di ferie”. Madre Teresa lo guardò con occhio severo e gli rispose: “Caro vescovo Angelo, non ho bisogno di ferie perché i miei giorni sono tutti i festivi. Fare del bene è una festa. Ricordalo, è l’unica festa”.
Oggi purtroppo invece di fare del bene e amare il prossimo, molti di noi provano continuamente sentimenti di rancore, invidia e odio, sia all’interno delle famiglie, sia tra famiglie, sia tra popoli.
Per tale motivo scoppiano le guerre, in assoluto contrasto con il messaggio di umiltà di Betlemme, messaggio richiamato anche nelle preghiere di San Francesco: “O Dio tu sei umiltà”.
Sua Eminenza ha proseguito poi il discorso ricordando le prime bombe atomiche, che nel 1945 furono lanciate su Hiroshima e Nagasaki, uccidendo in pochi secondi più di 200 mila persone e un numero sterminato di bambini. Tali bombe erano petardi in confronto a quelle di oggi!
“Terminata la guerra, nel Parco della Pace di Hiroshima, sul monumento commemorativo chiamato ‘Il Cenotafio’ dedicato alle vittime della bomba fu scritto:
‘Riposate in pace. Non ripeteremo più questo errore’ ”. Questa promessa purtroppo non è stata rispettata.
Molti Stati attualmente, dispongono di un notevole numero di testate nucleari dichiarate.
Paolo VI parlando all’Onu il 4 ottobre del 1965 (giorno di San Francesco) disse: ‘se volete la pace nel mondo, c’è solo una strada, soltanto dall’umiltà può nascere la fraternità’.
Noi non possiamo smontare questi grandi arsenali, ma possiamo partire da quelli piccoli che abbiamo: le invidie, le piccole brame di potere e di sciocca supremazia, che ci rendono nemici uno dell’altro”.
Il Cardinale ha poi continuato, citando una frase detta in occasione di un Santo Natale, da Don Primo Mazzolari, un grande sacerdote morto nel 1959:
“Se la notte di Natale mi trovassi solo in Chiesa, mi toglierei le scarpe. E poi a piedi nudi attraverserei la Chiesa e porterei a Gesù Bambino il dono di due lacrime. Sì, due lacrime per chiedere perdono perché abbiamo capito e vissuto troppo poco la grande lezione del suo Natale”.
Finita la Catechesi, abbiamo recitato insieme la preghiera scritta sul retro del santino, donato dal Cardinale a tutti i fedeli presenti (vedi foto seguenti), seguita dall’Ave Maria e dalla benedizione solenne.
Dopodiché il parroco, Padre Aurelio D’Intino, ha ringraziato di cuore Sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri, per la sua presenza e per l’amicizia dimostrata nei confronti della chiesa di Santa Gemma.
Infine ha chiesto gentilmente a tutti i presenti, di ringraziare il cardinale non facendo un applauso, ma promettendo una preghiera per lui, “perché molte preghiere le dice lui per noi”.
Dopo la Catechesi il Cardinale è stato circondato da moltissimi fedeli, che chiedevano un saluto o una benedizione e con il sorriso, ha accontentato le richieste di tutti, sia dentro che fuori la chiesa.
Concludo con una frase del Cardinale Angelo Comastri, scritta sul retro della copertina di un suo libro, pubblicato nel 2021 e intitolato “Betlemme oggi sei tu. Sei pronto per accogliere Gesu?”:
“Se vogliamo vedere il volto di Dio, se vogliamo fin da quaggiù sentire il battito del cuore di Dio, non esiste altra strada: bisogna diventare umili”.
Articolo di Luigi CONTI-Priore del Palio dei Fontanili
Borgo di Testa di Lepre-12 novembre 2022–Oggi come mai siamo sempre più legati al territorio, abbiamo potuto vedere come con il progetto della Pro Loco del Grano Antico abbia riscosso successo, sicuramente parte del merito è legato alla voglia di tutti di sentirsi legati alle tradizioni ed ai luoghi dove si è nati o cresciuti. Proprio in questo senso la Pro Loco Giovani di testa di lepre capitanata dal giovane Marco Proietti con la supervisione di Fabrizio Miotto (Delegato della Pro Loco di Testa di Lepre e sempre attivo nei riguardi delle problematiche del territorio) ha voluto partecipare in modo attivo al progetto proposto a noi della Pro Loco dall’ASSOCIAZIONE CULTURALE CORNELIA ANTIQUA. Progetto che subito è stato valutato interessante sia per l’invito a riscoprire quelle parti nascoste del territorio stesso sia per l’interesse storico-culturale che ha suscitato dal primo momento. Il progetto è finalizzato alla creazione di nuovi percorsi, un itinerario inedito, per restituire insieme lustro ed importanza alla memoria storica del nostro territorio, lunga più di 3000 anni.
La Pro loco giovani di testa di Lepre la conosciamo è ormai presente nella nostra quotidianità, andiamo a conoscere questa, per noi, “nuova” realtà, l’Associazione Culturale Cornelia Antiqua. È una associazione di speleo-archeologia, che si occupa in collaborazione con la Soprintendenza di scoprire e censire antichi siti storici, presenti nel nostro territorio. Inoltre si occupa della divulgazione delle informazioni storiche-culturali all’area nord ovest di Roma, al fine di sensibilizzare i cittadini, riguardo al suo valore e la necessità di rispetto. Quindi già sapere che è questa associazione che viene a proporci un progetto del genere ci fa capire quanta serietà si debba investire, ma come se non bastasse la loro esperienza andiamo a vedere chi saranno altri “enti” a partecipare.
Il Progetto sarà realizzato in COOPERAZIONE con il CORPO ITALIANO DI SAN LAZZARO, specializzato nella creazione e nella tutela degli itinerari storici e paesaggistici.
Altre associazioni partecipanti oltre alla Pro Loco Giovani del Borgo di Testa di Lepre : la Pro Loco di Tragliatella, Enzo Stefanoni (GAR – Sezione Cerveteri) e I RASENNA (Associazione culturale-archeologica-rievocazione etrusca). La figura scientifica del progetto è l’ Archeologo Dott. MICHELE DAMIANI.
Non rimane che dare , per ora, una breve e sintetica illustrazione dei percorsi previsti nel progetto. È stato elaborato un percorso a triangolo, i cui vertici sono costituiti dalle città di Vejo, Cerveteri e dalla via Cornelia. È stato ,inoltre ,incluso la città di Campagnano, ch’è ben collegabile essendo situata 20km a nord del Borgo di Isola Farnese. Quindi partendo da questo punto sarebbe possibile sia proseguire verso sud, in direzione di Isola Farnese (e in seguito verso la via Cornelia) sia verso ovest, in direzione di Cerveteri. All’interno del percorso a triangolo, sono stati previsti diversi tracciati, che saranno gestiti , in sinergia tra di loro, dalle Associazioni. In tutta l’area interessata dal progetto vi sono numerose ed importanti testimonianze storiche-archeologiche e di Fede, testimonianze che inserite in questi percorsi saranno evidenziate e messe in risalto questo al fine farle conoscere e ammirare da tutti i visitatori.
Questo progetto è ben strutturato e analitico anche nei più piccoli dettagli come ipotizzato e programmato dall’Associazione Culturale Cornelia Antiqua (che invitiamo tutti a seguire perché nel territorio si sta distinguendo con varie iniziative importanti) ci ha invitati come partecipanti perché ha potuto valutare quanto è attiva la nostra Pro Loco di Testa di Lepre e noi sicuramente sapremo rispondere mettendoci all’opera nel miglior modo possibile. Marco Proietti e Fabrizio Miotto per la parte di percorsi che interessa il territorio di nostra competenza, già si sono messi in moto, recuperando la cartografia regionale scala 1:5000 da dove poter iniziare ad individuare aree e percorsi di maggior interesse. Molto presto faremo una riunione dove illustreremo per intero il progetto, inviteremo Cristian Nicoletta Presidente dell’Associazione CORNELIA ANTIQUA e alla Dott.ssa Tatiana Concas geologa e Consigliere dell’Associazione medesima. Nell’occasione avrete la possibilità di vedere con quanta passione i nostri ragazzi sanno dedicarsi al territorio che ci circonda. Un ringraziamento veramente grande lo dobbiamo a Tatiana per tutte le informazioni che fornisce di continuo.
Articolo di Luigi CONTI-Priore del Palio dei Fontanili del Borgo di Testa di Lepre
ROMA MUNICIPIO XIII-Castel di Guido –Associazione CORNELIA ANTIQUA:
Apertura straordinaria del Museo Paleontologico “La Polledrara di Cecanibbio”
Conosciuto anche come:IL “CIMITERO DEGLI ELEFANTI ANTICHI”
ROMA MUNICIPIO XIII – Castel di Guido-Località CECANIBBIO–Oggi 6 novembre 2022, noi dell’Associazione Cornelia Antiqua, abbiamo partecipato, in qualità di volontari/collaboratori, all’apertura straordinaria del Museo Paleontologico “La Polledrara di Cecanibbio” (situato a nord-ovest di Roma, tra le vie Aurelia e Boccea).
In occasione di tale apertura, pubblicizzata su vari canali anche dalla nostra associazione, numerosi cittadini hanno aderito con entusiasmo.
Da parte nostra, abbiamo assicurato fin da subito il supporto necessario, per favorire l’inserimento di tutti gli interessati, all’interno dei tre diversi gruppi previsti per la visita.
La Soprintendenza Archeologica di Roma infatti, aveva programmato di creare tre gruppi formati al massimo da 25 persone, con diversi orari delle visite: 9.45 – 11 – 12.45.
L’affluenza totale però, è stata molto maggiore di quella prevista, in quanto i cittadini attendevano da anni con grande ardore, l’apertura del sito, che non era più risultato accessibile e fruibile, a partire dal periodo pre-covid.
Il numero di persone quindi, che questa mattina sono giunte dinanzi al cancello (finalmente spalancato) del museo, è stato molto cospicuo, addirittura di 380: ben 5 volte superiore a quello previsto!
Questo imponente desiderio di partecipazione pubblica, è stato appagato grazie alla straordinaria disponibilità e comprensione del Soprintendente archeologo Dott. Renato Sebastiani e del paleontologo Dott.Eugenio Cerilli, che attualmente si occupano della gestione del museo e delle visite guidate.
Da parte nostra, noi dell’Associazione Cornelia Antiqua, abbiamo impiegato tutte le energie, al fine di accogliere e gestire il gran numero di persone che si è recato sul posto.
Per questo motivo, abbiamo assunto un ruolo di ponte tra cittadini e Soprintendenza, fornendo il nostro aiuto, affinché tutte le persone arrivate negli orari previsti, potessero usufruire della visita guidata.
La Soprintendenza ha dato il consenso per creare dei gruppi più numerosi di quelli ipotizzati inizialmente, mentre le visite guidate all’interno del sito paleontologico hanno avuto una durata minore, consentendo in tal modo, di soddisfare tutti gli interessati.
Oltre al lavoro di accoglienza e alla creazione e gestione dei gruppi, noi di Cornelia Antiqua abbiamo continuato il lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, riguardo l’importanza del nostro territorio, fornendo informazioni relative ad esso, sia dal punto di vista storico-archeologico, che geologico.
Cornelia Antiqua ringrazia tutti i cittadini per aver partecipato a questa apertura straordinaria, che ha consentito anche di far comprendere alle istituzioni, l’importanza e la necessità di rendere fruibili alcuni siti territoriali, per un risveglio e una crescita storico-culturale della periferia a nord-ovest di Roma.
Speriamo in una nuova apertura a breve, per coloro che non sono riusciti a partecipare a questo primo evento straordinario!
Il presidente Cristian Nicoletta e i membri dell’Associazione Cornelia Antiqua soddisfatti e felici di essere stati all’altezza di gestire questa elevata affluenza di visitatori.
Cristian Nicoletta-Presidente Associazione CORNELIA ANTIQUA
Roma Municipio XIII- Il Museo Paleontologico della Polledrara di Cecanibio
IL CIMITERO DEGLI ELEFANTI ANTICHI, TRA LE VIE AURELIA E BOCCEA
Roma Municipio XIII- Il territorio a nord-ovest di Roma, oltre a possedere una notevole valenza dal punto di vista storico, conserva anche importanti testimonianze geologiche e paleontologiche!
Ci troviamo nell’area della campagna romana, a breve distanza dal Vulcano Sabatino, anticamente caratterizzata da una grande abbondanza di vegetazione, con una notevole presenza di corsi d’acqua e ampie zone paludose.
Qui, circa 20 km a nord-ovest di Roma, fra le vie Aurelia e Boccea, si trova il sito della Polledrara di Cecanibbio, uno dei più ricchi depositi paleontologici esistenti!
Un luogo a due passi da casa nostra, in cui è possibile immergersi nella Preistoria ed osservare direttamente testimonianze della presenza umana (Homo heidelbergensis) e animale, risalenti al Pleistocene medio-superiore, circa 300.000 anni fa.
Questo giacimento conserva in una estensione di circa un chilometro quadrato, migliaia di resti fossili!
Esso consiste in un paleoalveo conservato, con una larghezza massima di circa 50 m, che durante il Pleistocene medio-superiore incise il banco di tufite granulare compatta.
All’interno dell’antico tratto di alveo, sono stati rinvenuti numerosi resti faunistici dell’epoca, oltre a strumenti in selce/osso e tracce di macellazione/fratturazione delle ossa, che documentano la presenza umana (testimoniata anche dal ritrovamento di un molare deciduo di bambino, attribuibile a Homo heidelbergensis).
“Sparsi tra i reperti faunistici sono stati raccolti quattrocento strumenti litici, culturalmente riferibili al Paleolitico inferiore. La materia prima, costituita da piccoli ciottoli silicei e calcareo-silicei di colore variabile dal grigio al grigio scuro, non appartiene all’ambiente fluvio-palustre ricostruito, ed è stata evidentemente trasportata dall’uomo. Questi si procurava il materiale nei livelli a ghiaie attribuibili alla Formazione Galeria, i cui affioramenti sono attualmente individuabili alla quota di 40-45 metri s.l.m. lungo la parte terminale dei fossi Arrone e Galeria, ad una distanza minima di tre km dal giacimento de La Polledrara”. (A. P. Anzidei et al., Castel di Guido – dalla Preistoria all’Età moderna, 2001).
La fauna ivi presente, è costituita per la maggior parte da grandi mammiferi, come ad esempio, l’elefante antico (Palaeoloxodon antiquus), il bue primigenio (Bos primigenius) e il cervo elafo (Cervus elaphus). Sono stati trovati anche resti di altri animali, come ad esempio il cavallo, il lupo e molti uccelli acquatici.
I numerosi resti sono dovuti sia al trasporto durante le fasi di piena dell’antico corso d’acqua, con successiva deposizione sul fondo al diminuire della corrente, sia all’intrappolamento diretto dei grandi mammiferi, nel momento in cui tale paleoalveo si era trasformato in una zona di paludosa, ricca di fango e con acque stagnanti.
“Lo stato di conservazione è ottimo; le ossa presentano un buon grado di fossilizzazione ed un aspetto delle superfici vario, da quello molto fresco nei reperti che hanno subito poco o meno trasporto, a quello fortemente fluitato per quelli di minori dimensioni trascinati dalla corrente.
I reperti erano stati successivamente seppelliti, in un tempo relativamente breve, da uno strato di tufite, derivata da prodotti vulcanici rimaneggiati” (A. P. Anzidei et al., Castel di Guido – dalla Preistoria all’Età moderna, 2001).
Questo importantissimo sito archeologico, uno dei più ricchi e meglio conservati del pianeta e, sicuramente, il più grande d’Europa ma, ahimè, attualmente risulta chiuso al pubblico.
Mentre in precedenza infatti, erano previste delle aperture del Museo , in occasione di visite guidate programmate, all’interno della struttura museale (costruita in occasione del Giubileo dell’anno 2000), al momento invece, non è più accessibile e fruibile ai cittadini.
Noi dell’Associazione Culturale Cornelia Antiqua, ci auguriamo che torni al più presto ad essere aperto ai visitatori, in modo che finalmente potremo tornare tutti a beneficiare di questa grande testimonianza storica presente nel nostro territorio!
Articolo di Tatiana Concas-Foto di Franco Leggeri per l’Associazione Cornelia Antiqua
La Chiesetta è stata edifica dal Sig. Enrico SCORSOLINI a perenne memoria di ALBERTO FALCIANI. La chiesetta fu inaugurata da S.E. Monsignor Tito Mancini Vescovo ausiliare di Porto e Santa Rufina , Segretario particolare di S.E. Cardinale EUGENIO TISSERANT. L’inaugurazione avvenne il 16 maggio 1965.La bella chiesetta di campagna fa parte della Parrocchia di Sant’Isidoro di Tragliata, vi si celebra la Messa domenicale e tutti i pomeriggi alle ore 16:00 si recita il Santo Rosario .
S.E. Monsignor Tito Mancini, Vescovo Ausiliare per la Diocesi di Porto e Santa Rufina.
Biografia-S.E. Monsignor Tito Mancini-Il Vescovo Pietro Mancini nacque a Bologna il 24 novembre 1901. Trasferitosi a Firenze entrò giovanissimo nel Convitto della Calza da dove , ordinato sacerdote insieme a Mons. Bagnoli il 25 luglio 1925, uscì per dedicarsi al ministero.
Il quel 25 luglio 1925 furono ordinati preti anche Don Antonio Pettini, Don Romano Rastrelli, Don Serafino Ceri.
A Don Mancini si deve la costruzione della nuova Chiesa parrocchiale di Santa Maria a Coverciano .
Dopo aver svolto il ministero a Coverciano per un certo periodo , cioè sino al mese di agosto del 1933, Don Tito Mancini passo alla Marina Militare con il grado di Capitano dedicandosi all’assistenza religiosa dei marinai; ma i parrocchiani di Coverciano non lo dimenticarono e quando arricchirono di un nuovo concerto di campane il loro campanile vollero che una campana fosse dedicata a San Tito al ricordo proprio di Don Tito Mancini.
Ben presto Don Tito Mancini dovette lasciare il ministero a favore dei marinai perché chiamato a Roma al seguito del Cardinale francese Eugenio Tisserant il quale ripose ogni fiducia nel sacerdote calzista. Ben presto, il 29 gennaio 1947, Don Mancini divenne Vicario Generale della Diocesi di Ostia Porto e Santa Rufina delle quali era titolare il Cardinale Tisserant, e poi lo stesso Cardinale ottenne , nel 1960, dalla Santa Sede che Monsignor Mancini gli fosse assegnato come Vescovo Ausiliare e fu lo stesso Cardinale Tisserant a consacrare.
Si legge nel settimanale “Vita” nell’edizione del 4 aprile 1962 , in un lungo articolo dal titolo TISSERANT a pag. 43 :” il 29 gennaio 1961 il Cardinale Tisserant, versò non poche lacrime di commozione mentre consacra Vescovo Mon. Tito Mancini, assegnatogli come Ausiliare.
Prosegue il cronista:” sembra che consagri Vescovo un figlio.” Era questo il commento dei presenti. Dopo la cerimonia di investitura gli invitati fecero al Cardinale le congratulazioni per aver ottenuto un Vescovo Ausiliare per la Diocesi, il Cardinale rispose così:”Non dovete rallegrarmi con me perché ho avuto il Vescovo Ausiliare, ma perché ho avuto Questo Ausiliare, Mons. Tito Mancini .” Appena aver pronunciato queste parole il Cardinale fece un gesto che commosse profondamente i presenti e il Vescovo Mancini: si sfilò dal dito l’anello episcopale che egli aveva ricevuto 24 anni prima nel giorno della sua propria consacrazione e lo donò al sua neo Ausiliare….”.
Il 28 febbraio 1967 Mons. Tito Mancini passò a reggere le Diocesi di Nepi e Sutri nella Tuscia laziale.
L’attività pastorale di Monsignor Tito Mancini ,molto intensa , diede ottimi frutti. A questo proposito giova ricordare ciò che il parroco Don Alberto Benedetti attestò di lui ancora vivente:” dalla mente e dal cuore…Mancini trae motivo per portare la fiaccola della Fede e l’ardore della Carità in ogni angolo della Diocesi, con semplice umiltà aiuta i parroci , sostituisce quelli improvvisamente impediti per malattia o impegni , nella celebrazione della Santa Messa…” Monsignor Tito Mancini morì a Sutri, rimpianto del clero e dal popolo, dal 4 marzo 1969 è sepolto all’interno della Cattedrale della Diocesi di Porto e Santa Rufina a La Storta vicino al Cardinale Eugenio Tisserant , Monsignor Luigi Martinelli,Monsignor Pietro Villa e Vescovo Andrea Pangrazio, come si legge nell’epigrafe .
Ricerche bibliografiche, foto d’archivio e foto originali sono di Franco Leggeri-
– I Volontari di Cornelia Antiqua ripuliscono l’Antica via Cornelia-
Roma -Municipi XIII e XIV- 31 luglio 2022-Nuova vita per l’antica via Cornelia. Ieri mattina i Volontari dell’Associazione Cornelia Antiqua, incuranti del solleone, hanno prelevato dal magazzino decespugliatori, soffiatori e attrezzi vari e , con tanto sudore , sono riusciti a liberare i vecchi basoli da erbacce , arbusti e canne che avevano sopraffatto il tracciato della via Cornelia. I Volontari dell’Associazione Cornelia Antiqua hanno, come sempre, risposto e testimoniato, con i fatti, il loro essere presenti e dimostrando , ancora una volta, la loro sensibilità per la storia del nostro territorio. Grazie all’impegno civico dell’Associazione Cornelia Antiqua la Via Cornelia è ,da oggi, di nuovo pulita e godibile per i visitatori. La dedizione mostrata da tutti i Volontari è straordinaria ed è un insegnamento per tutta la comunità. Il Presidente dell’Associazione ,Cristian Nicoletta, ha sottolineato l’importanza di questa attività di sfalcio e pulizia della via Cornelia antica , il lavoro è finalizzato alla valorizzazione e alla cura del patrimonio archeologico del nostro Municipio e della salvaguardia delle testimonianze custodite dalla Campagna Romana. La signora Tatiana Concas vuole anche precisare che :” noi Volontari siamo come un piccolo esercito pacifico che difende la bellezza e le testimonianze della grandezza di Roma Capitale”. Noi semplici Cittadini romani ringraziamo i Volontari e , come loro, speriamo che vi siano altre persone che si uniranno e contribuiranno, fattivamente, alle prossime iniziative dell’Associazione Cornelia Antiqua.
Il pane fra sacro e umano il libro di Zefferino CIUFFOLETTI
E’ uscito recentemente il volume di Zeffiro Ciuffoletti “Il pane fra sacro e umano.
Dal Medioevo cristiano al Novecento” (Le Lettere). Ne riportiamo la Prefazione dell’Autore.
Zeffiro Ciuffoletti:“Carlo Levi scrisse che il pane costituisce “la prima prova della civiltà e la più profonda delle sue espressioni”. Questa frase mi colpì molto mentre scrivevo un saggio sulle Origini della dieta mediterranea per il terzo volume della Storia dell’Agricoltura Italiana dell’Accademia dei Georgofili (Firenze, 2002). Da qui il mio interesse per la storia plurisecolare del pane e da qui nasce questo lavoro che si concentra sulla concatenazione fra le carestie, le guerre e le pestilenze che ha caratterizzato la storia dell’Europa dal Medioevo alla prima guerra mondiale. Non si tratta di stabilire una gerarchia, come spesso si è fatto, all’interno di questo “ciclo infernale”, ma di dimostrare che queste disgrazie si presentano sempre intrecciate e che, nonostante le terribili conseguenze sociali e demografiche, non è mai venuta meno la spinta ad andare avanti. Spesso senza fare tesoro dell’esperienza del passato. Le pandemie, ad esempio, hanno sempre accompagnato il processo di espansione della civiltà europea, che tuttavia, nonostante gli sviluppi delle conoscenze scientifiche e della potenza economica, non è mai riuscita a interrompere il ciclo infernale. Ciclo che, infatti, si è ripresentato con il suo intreccio fino alla “grande guerra”. Il dopo è oggi, ma già la Seconda guerra mondiale, sorta dalle “ideologie del male”, di cui ha parlato nelle sue Memorie Papa Wojtyla, Giovanni Paolo II, aveva dimostrato che era possibile spezzare il ciclo infernale che dal Medioevo tormentava l’umanità. Nel secondo dopoguerra si sconfisse, anche se mai del tutto, la fame con la “rivoluzione verde” e con lo sviluppo dello stato sociale, ma si combatterono anche le malattie con i sistemi sanitari e con le vaccinazioni, non solo nel mondo occidentale. Oggi siamo davanti alla sfida del coronavirus, una pandemia globale che è una sfida non solo alla ricerca scientifica, ma anche alla nostra coscienza storica. Se, nonostante il ripetersi del ciclo infernale per secoli e secoli nella storia europea, l’umanità e la civiltà è andata avanti, bisognerà riconoscere che la spinta alla vita, la forza vitale ha sempre superato la disperazione e la morte. Il filosofo francese Pierre Teilhard de Chardin, uno dei pensatori più importanti del Novecento, ci ricorda che “il pericolo maggiore che possa temere l’umanità non è una catastrofe che venga dal di fuori, non è né la fame, né la peste: è invece quella malattia spirituale – la più terribile, perché il più direttamente umano dei flagelli – che è la perdita del gusto di vivere”. Sicuramente grave la perdita della memoria e della consapevolezza storica degli ultimi decenni, quelli delle “magnifiche sorti e progressive “ del mondo globalizzato. A proposito della “spagnola”, che tanto spesso viene evocata in relazione alla pandemia del coronavirus che sta sconvolgendo il mondo intero, Stefan Cunha Ujvari, epidemiologo e storico insigne delle epidemia, già nel 2003 così scriveva: “Chi immagina che la storia dell’influenza spagnola appartenga solo al passato si sbaglia. Una nuova epidemia, mortale tanto quella vissuta nel 1918, è una minaccia costante ancora oggi […]. Non si può sottovalutare il potenziale di insorgenza di nuovo tipo di virus di influenza ad alto tasso di mortalità”. In questo senso la storia può servire”.
– Cerimonia di consegna dell’ottavo Premio CAMPAGNA ROMANA 2022-
Roma- Municipi XIIIeXIV-16 luglio 2022-Si è svolta ieri sera, presso la sede dell’Associazione Cornelia Antiqua di via Boccea in Roma, la cerimonia di consegna delle targhe del premio Campagna Romana giunto quest’anno all’ottava edizione.Dopo il saluto del Presidente Cristian Nicoletta la Signora Tatiana Concas, conduttrice della serata, ha illustrato il perché del premio concludendo la sua introduzione citando il Poeta Johann Wolfgang von Goetheche così dipinse la nostra Campagna Romana: “Armonia eterea, delle ombre chiare e azzurre, fuse nel vapore che tutto avvolge in una sinfonia di trasparenze lucenti”.
I PREMIATI e le MOTIVAZIONI
Dott. Alessio de Cristofaro (Funzionario Archeologo per il Municipio XIII – Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma)
“Per la sua indiscussa competenza e il suo efficiente lavoro di monitoraggio e tutela del territorio del XIII municipio.La sua eccezionale disponibilità e sensibilità, hanno permesso di dare origine ad una straordinaria collaborazione tra cittadini e Soprintendenza, finalizzata alla ricerca e divulgazione del valore storico-archeologico del nostro territorio”.
Don Roberto Leoni (cancelliere della diocesi e rettore del santuario di Santa Maria in Celsano)
“Per il suo impegno nel valorizzare il territorio. Grazie a lui è nato il primo museo della periferia a Galeria, istituto per rendere finalmente accessibili, dei luoghi che raccontano la storia di questo antico sito archeologico. Don Roberto è stato il primo a scrivere e pubblicare la storia delle Catacombe della via Boccea ”.
(Imprenditrice del settore Lattiero-caseario del Borgo di Testa di Lepre – Comune di Fiumicino)
Per essere stata una delle Fondatrici del Palio dei Fontanili e per aver valorizzato la Storia della Campagna Romana, in particolare della via Boccea. Ha allestito una Mostra fotografica sui primi assegnatari della terra nel Borgo di Testa di Lepre da parte dell’Ente Maremma ed ha editato in proprio un Calendario con le foto degli agricoltori “Pionieri” di Testa di Lepre.
Come Imprenditriceha ottimizzato l’eccedenza della produzione di latte del suo allevamento creando, dal nulla, l’attuale Caseificio “La Baita di Grazia” attivando punti vendita dei suoi prodotti latticini.
-Comune di Fiumicino)
“Per aver ideato e realizzato, assieme al Direttivo della Pro Loco, il Palio dei Fontanili, che rievoca la battaglia, combattuta nella Valle dell’Arrone (zona Fontanile di Mezzaluna- Bivio di Fregene), nella quale il Duca Guido da Spoleto, alla testa della Milizia contadina, formata dai Contadini armati con i loro attrezzi di lavoro (“forconi, asce e mazze di legno e ferro”) sconfisse nell’846 i Saraceni che volevano saccheggiare Roma.Inoltre ha ideato il “grano sacro”, seminato dalla Pro Loco di Testa di Lepre, con il quale si produce la farina utilizzata per fare la “Pasta fatta in casa”, servita nell‘Hosteria del Palio”.
Prof.ssa Cesira Lupo (Già Docente di Casalotti).
“Per essersi impegnata, come Docente di Lettere della Scuola Media Livio Tempesta di Casalotti, per la valorizzazione del nostro Territorio. In particolare, nell’ambito della iniziativa “La scuola adotta un monumento”, promossa dal Comune di Roma, ha curato con i suoi studenti, nell’anno scolastico 1996-1997, l’adozione della Villa Romana di Casalotti, che è stata oggetto di un opuscolo pubblicato dal Comune di Roma nel 1998.In seguito, ha curato con i suoi studenti il progetto del Parco pubblico nell’area della Villa Romana”.
Enzo Stefanoni (Volontario Esploratore)
“Per la sua straordinaria conoscenza storica del territorio e per l’aiuto fornito nel censimento delle vestigia archeologiche.
Con la sua esperienza, la sua grande passione ed energia ha fornito un prezioso contributo per la valorizzazione storico-archeologica della periferia nord di Roma.
Il suo lavoro come Volontario nel sito di Cerveteri, è stato fondamentale per riportare alla luce importanti siti e reperti archeologici, di cui si era persa ogni traccia”.
Marco Di Francesco (Pittore)
“Per la bellezza dei suoi quadri, che rappresentano i paesaggi della nostra periferia, ambientati nel recente passato.Le sue opere d’arte ci emozionano e ci consentono di fare un piccolo viaggio nel tempo. Grazie ad esse è possibile ammirare il paesaggio originario e storico del nostro Quartiere, prima che fosse contaminato dall’intensa antropizzazione e dall’edilizia”.Il premio è stato ritirato dalla Signora Di Francesco perché l’Artista è impegnato in una mostra personale in Sardegna.
Francesco Braghetta (Esploratore e Divulgatore storico-naturalistico)
“È tra i fondatori del bellissimo gruppo degli Esploratori Veientani.
Grazie alla sua conoscenza dello splendido Territorio della Campagna Romana e ad un attento lavoro di studio, ha collaborato a riportare alla luce luoghi segreti, magici e ricchi di antiche testimonianze di CIVILTÀ ETRUSCA.
In questi straordinari luoghi è possibile compiere un viaggio nel Passato, e ritrovare le tracce di un Mondo affascinante e misterioso, dove ricercare le nostre radici e gli ambienti primordiali.
Nutre un profondo Rispetto e Amore per la Natura e le opere degli antichi popoli che hanno risieduto nel nostro Territorio.
Attraverso la sua figura di Esploratore e Divulgatore storico-naturalistico, sa perfettamente cogliere e trasmettere al prossimo, la poesia e la meraviglia che suscita nella nostra Anima, la semplice contemplazione di Madre Natura.
Francesco Braghetta ci guida e ci mostra come metterci in ascolto, per far riemergere il Cuore di Esploratore racchiuso in ognuno di noi e riuscire a percepire nei meravigliosi paesaggi della Campagna Romana, la Vita che prima di noi ha permeato quel luogo”.
Sandro Francesco Piave (detto “il sindaco”)
Per il suo impegno per rendere più bella la periferia, spinto unicamente dalla sua dedizione e dal senso civico.
Grazie a lui, le rotatorie del quartiere sono diventate delle piccole opere d’arte e il suo sorriso insieme alla sua passione, hanno attratto e coinvolto anche altri residenti.
Foto Reparto Cucina Romana-
Foto della Manifestazione
– Cerimonia di consegna dell’ottavo Premio CAMPAGNA ROMANA 2022-
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