Barbara Colapietro, è intellettuale e scrittrice – proprio in quest’ordine – da molti anni, partendo dall’età della ragione.
Nata a Fano, ha conseguito nel tempo – frequentazioni scolastiche comprese ed a prescindere – una notevole cultura dal taglio prettamente umanistico – musicale.
Probabilmente proprio la musica, l’armonia han inciso sulla sua cifra stilistica, non solo poetica, ma pure critica e recensoria.
Questa è la sua terza pubblicazione, pubblicata da Bertoni editore nel 2018, ed il titolo da lei scelto, è quanto mai significativo – ma, forse, ancor più, significante: “Semplicemente, la mia storia“, quella di certo a lei più cara.
E’ per davvero la sua storia, la storia della sua vita, quella che comprende ‘les petites et grand choses de sa vie’, vissuta dunque pienamente, tra mille esperienze, anche lavorative, diverse, ad esser stata, in qualche modo sublimata fino a farla divenire, in sintesi ciò che lei vuole narrare al mondo di sé, per comunicare, tra lo spirituale ed il cosmico, con le persone a cui più tiene.
Divisa in tre parti, la silloge poetica: APOCALISSE DEL CUORE, un percorso di ricerca e purificazione, di rinascita, di riscatto, anche per/con gli altri; GOCCE DI LUCE, il disvelamento di sé, il ritrovarsi, il trovare l’Amore:
“ (…) Il battito del tuo cuore/all’unisono col mio/è il pulsare della Vita. La libertà di esser Uno” ed ancora: “Sei la rugiada di fuoco/nella notte riarsa/della mia Libertà/di fiamma/che torna in cielo”.
La spiritualità – il suo vivere per un certo tempo ad Assisi – è il ‘fil rouge’ di questa parte…(perché) QUESTO E’ L’AMORE.
IL COLORE DEL VENTO è il titolo della terza parte.
L’impalpabilità, la rarefazione dell’approdo, della sudata e riconquistata libertà del riconoscimento della ‘maturità’ del vivere, vivere la Vita, l’Amore.
“Ripeness is all / Maturità è tutto”, diceva William Shakespeare e così è per Barbara:
“(…) Nelle mie corde/la musica della libertà di essere/acqua vento fuoco./Nelle mie corde/il tuo Amore”.
Ed a conferma di questa conquista piace citare un pensiero dell’Autrice rispetto al suo libro: “ (…) Due differenti voci testimoniano ogni visione descritta: la prima è quella della Giustizia che trafigge con la spada della Verità chi gioca con la Memoria Storica; la seconda è quella della Giustizia che equilibra, porta pace ed armonia con dolcezza e determinazione. La spada ed il fiore”.
Nina G. Jablonski,NELLA PELLE DELL’ALTRO, Saggio edito da Bollati Boringhieri.
Articolo di Esperance H. Ripanti
Nina Jablonski arriva in Italia con un saggio illuminante che aiuta a riflettere su un tema dibattuto ma mai affrontato così a fondo: la pelle. Tra preistoria, vitamina D e pregiudizi.
Quanta importanza ha avuto il colore della pelle negli anni? Quante descrizioni? Quali ruoli? Quante discussioni? Quale valore profondo e decisivo l’essere umano del passato e del presente gli ha attribuito? L’antropologa Nina Jablonski (Hamburg, NY, 1966) dopo anni di docenza presso la Pennsylvania State University e numerose ricerche sulla pigmentazione della pelle umana ha scritto un testo chiaro ed esaustivo sull’argomento. Colore vivo (Bollati Boringhieri, 2020) è stata una gradevole novità sugli scaffali della divulgazione scientifica e sociologica. Un trattato, una guida per incamminarci – privi di preconcetti e diffidenza – nel lungo e complesso cammino all’interno della pelle umana.
Un lavoro accademico che da anni si incrocia con la battaglia di sensibilizzazione verso tematiche fondamentali per il mondo occidentale attuale: la diversità e il razzismo. Con Colore vivo l’antropologa statunitense studia e narra nel dettaglio la storia dell’evoluzione della pigmentazione cutanea. Lo fa attraverso la storia; partendo dalla preistoria studiata sui libri da tutti e seguendo con un filo immaginario, ma sempre preciso e chiaro, le migrazioni e le modifiche delle diverse popolazioni in base ai territori scelti, all’esposizione solare e alle abitudini quotidiane. Un viaggio cronologicamente affascinante ed educativo. La possibilità di riguardarsi indietro e comprendere o riscoprire nozioni non solo biologiche o storiche ma anche sociali, umane.
Come il colore della pelle condiziona tutt’ora la società e i comportamenti tra le diverse popolazioni? Quanto influisce nei rapporti, nelle relazioni e nella quotidianità sempre più “mescolata”? Jablonski riesce a rispondere a queste domande con rigore accademico ma senza mai dimenticare l’idea di divulgazione. Immagini, box di approfondimento e curiosità tengono compagnia il lettore per tutta la durata della lettura. E seppur l’impatto visivo risente leggermente delle immagini in bianco e nero, la scrittura del testo è costantemente efficace e immediata. Si passa dall’aspetto biologico al piano storico con naturalezza, senza mai tralasciare gli aspetti comportamentali e scientifici legati proprio alla questione “colore della pelle” che negli anni sono sfociati poi in vere e proprie discriminazioni razziali.
Un testo accessibile, una lettura che arricchisce e non si dimentica di aiutare il lettore italiano ad entrare in punti di vista lontani e differenti; ragionamenti che da occidentale e in maggioranza portatore di pelle bianca, caucasica non è portato a fare. Nei capitoli “Aspirare al bianco” e “Desiderare il nero” è illuminante l’esercizio che la scrittura e le nozioni riportate dall’antropologa permettono di fare a chi è profondamente convinto di non aver alcun tipo di pregiudizio razziale o di essere vissuto in un ambiente privo da esso. Jablonski con Colore vivo riesce a far entrare il lettore curioso nella pelle dell’altro e ad aumentare la consapevolezza dell’involucro che ci protegge e ospita in tutte le nostre diversità e bellezze.
Colore vivo, Nina G. Jablonski, Bollati Boringhieri, 2020, 352 p., 25 euro
Fonte-Riforma.it- Il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Testi di Giovanna Alvino, Gianfranco Formichetti e Tersilio Leggio-
DESCRIZIONE
Aspra e boscosa contrada montana, sublime, la Sabina rimase sempre appartata; la sua caratteristica peculiare si potrebbe definire la vocazione all’isolamento.
Medioevale è ancor oggi il volto della capitale della Sabina, Rieti, e dei principali centri: Amatrice e Antrodoco con le loro chiese romanico-gotiche, la francescana Greccio in cui nacque il presepe, Leonessa con i suoi affreschi trecenteschi, Cittaducale di fondazione angioina e la grande abbazia di Farfa.
Anno1993 / 228 PAGINE- Edizione bilingue: Italiano/Inglese
Concerviano-(RIETI)- Abbazia benedettina di San Salvatore Maggiore-
Concerviano-(RI)- San Salvatore Maggiore
DESCRIZIONE
San Salvatore Maggiore è una abbazia Benedettina, sita sul monte Letenano nell’attuale frazione di Pratoianni del comune di Concerviano (RI). Fu fondata nel 735 d.C., in epoca longobarda, da monaci dell’abbazia di Farfa. Sorta sulle rovine di una preesistente villa romana, nell’891 d.C. fu incendiata dai Saraceni; successivamente ricostruita nella seconda metà del X secolo entrò in competizione con l’abbazia di Farfa nel controllo del territorio. Schieratasi con gli imperatori nella lotta per le investiture, è denominata per questo abbazia imperiale. Nel Trecento iniziò la decadenza, fino a che nel Seicento papa Urbano VIII, in forza della bolla Singulari diligentia del 12 settembre 1629, la soppresse unendola all’abbazia di Farfa.
Negli ultimi anni è stata parzialmente ristrutturata grazie a fondi europei; attualmente è di proprietà del Comune di Concerviano.
Paolo Genovesi Fotoreportage – Concerviano-(RIETI)- Abbazia benedettina di San Salvatore Maggiore-Paolo Genovesi Fotoreportage – Concerviano-(RIETI)- Abbazia benedettina di San Salvatore Maggiore-Concerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore Maggiore
Concerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore MaggioreConcerviano-(RI)- San Salvatore Maggiore
Castelnuovo di Farfa e i suoi particolari nelle foto di Franco Leggeri-
Brano da MURALES CASTELNUOVESI-……….” Dipingere e descrivere il minimalismo, a me molto caro, come i piccoli o i piccolissimi particolari, inaspettati, che scivolano e si fermano all’interno della mia vita , immagini che scandiscono e sottolineano la narrazione dei ricordi. Noi Castelnuovesi utilizziamo i particolari come incisi e punti fermi nel mosaico dei ricordi. Ed è così che nei vicoli riemergono le voci del passato, scivolate via e ora nascoste nelle pietre. Un Castelnuovo sparito, Castelnuovesi cancellati dall’arrogante ignoranza dei “colonizzatori culturali” , servi del “partito del potere temporaneo “ . Nei particolari, negli attimi , nelle immagini che forse a molti non ricordano nulla, io riesco a vedere e a rivivere l’unione , la semplice e vecchia complicità dei Castelnuovesi, affratellati nel duro lavoro della terra. Ricordare i Castelnuovesi quando mettevano in comune le ansie, i dubbi e le speranze condividendole tra loro e ognuno di essi godeva, con sincero compiacimento, dei successi dell’altro senza gelosia. ……….”
Castelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCastelnuovo di Farfa e i suoi particolariCASTELNUOVO DI FARFA – Palazzo Eredi Salustri GalliCASTELNUOVO DI FARFA – Palazzo Eredi Salustri GalliCASTELNUOVO DI FARFA – Palazzo Eredi Salustri GalliCastelnuovo di Farfa Castelnuovo di Farfa Castelnuovo di FarfaGiardini Salustri-Galli (XVI secolo) Castelnuovo di FarfaCASTELNUOVO DI FARFA La bottega del Fabbro GIUVANNINU U FERRARUCASTELNUOVO di FARFA DEGRADO E ABBANDONO AFFRESCHI EX-CHIESA DI SANTA MARIA Foto di Franco LeggeriCastelnuovo di Farfa -40simoPremio letterario “LA TORRE D’ARGENTO”-1982-2022Castelnuovo di Farfa-Via CoronariCastelnuovo di Farfa la notte di via Roma.Castelnuovo di Farfa ACQUEDOTTO DI CERDOMARECastelnuovo di Farfa (Rieti) nei disegni di Francesca Vanoncini- La Fontanella della PiazzettaCastelnuovo di Farfa (Rieti) Palazzo Eredi Salustri-GalliCastelnuovo di Farfa (Rieti) – La FontanaCastelnuovo di Farfa (Rieti) – La PorticinaCastelnuovo di Farfa (Rieti) La vecchia locanda “Da Riccardo”Castelnuovo di Farfa (Rieti) -la FontanaCastelnuovo di Farfa (Rieti) -la FontanaCastelnuovo di Farfa (Rieti) – Via Roma EstCastelnuovo di Farfa (Rieti) nei disegni di Francesca Vanoncini-La Torre dell’OrologioCastelnuovo di Farfa (Rieti) nei disegni di Francesca Vanoncini- Porta Fonte CisternaCastelnuovo di Farfa (Rieti) nei disegni di Francesca Vanoncini- Palazzo Eredi Salustri GalliCastelnuovo di Farfa (Rieti) nei disegni di Francesca Vanoncini- La CampagnaCastelnuovo di Farfa (Rieti) Palazzo Eredi Salustri-GalliCastelnuovo di Farfa (Rieti) Via Roma Est- foto inizio ‘900Castelnuovo di Farfa ACQUEDOTTO DI CERDOMARECastelnuovo di Farfa Premio letterario La Torre d’Argento,CASTELNUOVO DI FARFA – Palazzo Eredi Salustri Galli
ROCCANTICA in SABINA-già Rocca d’Anticodall’antico nome latino “Rocca de Antiquo“:< poichè se vi ha luogo in Sabina che d’ogni parte vanti tanto di memorie profane de’ secoli di Saturno, che di memorie ecclesiastiche della primitiva chiesa, egli è certamente questa, sia per la sua rocca forte per struttura e natura, per gli avanzi di anticaglie di cui sono dissiminati i dintorno, sia pei trofei antichi della pietà cristiana ne’ scacri templi>.
“………consurgere tecta,
Arcis et Antiquae protes ventura videbit…”
(Massari:Sabiniade, lib.I)
ROCCANTICA in SABINA
ROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINAROCCANTICA in SABINA
Tanka Non c’è il cielo, sulla testa un peso che non somiglia né alle nuvole, né alla luna o le stelle ! Agosto 2022
L’assenza di un poeta-a Patrizia Cavalli Dicono che è morta Patrizia dicono che sia uscita per comprare le sigarette e non sia più tornata. Randagia si è persa a cercare la memoria dove non ce n’è più. Forse addosso a un cartellone o al tavolino di un bar, in compagnia della notte sulla fronte e tra i capelli. Io continuo ad incontrarla proprio dietro la curva dietro le tende tirate in un bicchiere mezzo pieno, in un foglio sgualcito che ha portato via il vento. L’assenza di un poeta ldt 2022
Poesia in Lavanderia A un certo punto va lavato il fango perchè poi, si secca e pesa di più. E’ l’agorà profumata di solitudine aspettando che il prelavaggio faccia il suo corso. Intanto il corpo degli uomini abbandonati e iptonizzati dal giro del cestello, fanno a gara col silenzio delle auto in sosta. in sosta anche il cuore che si consola con l’ammorbidente. E le vecchie macchie di famiglia sono toste ad andarsene, latte materno non ce n’è più sulle maglie del mio bambino, anche le impronte di mani di olio e di vino hanno bisogno di un lungo lavaggio a togliere l’alone di una vita passata sulla vecchia tovaglia piena di briciole, che non sfamano gli uccelli sul davanzale della mia cucina. ldt 12 novembre 2019
Haiku Tranquillo caro ci sta la luna qui su, che mi raccoglie.
Tanka di papo Ha trovato lei scavando nel giardino per fare posto alle spine di rose… ora che sono grande ! Pasqua 2022
Quanto è bella sta piazza… La notte Ancora di più ! Quando non c’è mercato I negozi aperti Chiusi gli uffici E solo le luci Della strada e del cielo La fanno da padroni.
Facciamo finta che… Sembra strano ma dalla finestra si vede che c’è poca primavera che dal sole piove polvere che dal cielo cade un missile. Sembra strano che ancora la strada sia bloccata ai cani e ai bambini. E che il dubbio e la stanchezza mi porti fuori dal coro con la manifesta leggerezza. Quante piante di rosmarino servono a coprire la reppa del mio giardino ? Se mi aspetti per le tre ci prendiamo un caffè io e te. Sembra strano sottostare a un ricatto con gli occhi lucidi e sulla mascherina un sorriso sfatto. Se guardi più giù sotto la camicia buona, al posto dei merletti c’è il cuore che rintrona. Ma noi facciamo finta che tutto andrà bene di guerre e ingiuste offese le stanze sono piene. Ricorda, aspettami alle tre la gioia che qui resta è un caffè insieme a te. LDT marzo 2022
Tanka Il dolore c’è scorre in ogni dove e ferisce lì dov’è la sofferenza nascosta e bugiarda.
Oddio, Forse mi fa male il cuore O forse è il fegato Che non trova un perché Forse è questo silenzio Forse è già stato Forse se ne è andato Forse È questa pioggia Che inumidisce tutto Anche le buone intenzioni Dell’arnica e dei tamponi Che non tamponano il cuore E tutto il suo livore Forse un bicchiere di vino Oddio, il mio cuore… Fa il bambino ! 2021
26 giugno 2018 · E poi all’improvviso si fa troppo chiaro il Soratte sotto la foschia che sembra nuvole e scroscii di tempo residuo da nord che sono poco residui ma acque e pozze equatoriali su queste rose che porgono stanche le guance al vento. Fosco il cielo e bussa alla finestra l’acqua che a vento s’accompagna sbatacchiando il gelsomino incredulo col suo profumo. Fanno a gara il ciliegio e il fico a chi si piega di più senza spezzarsi senza staccarsi da questa terra. Eppure bella da questa finestra la Sabina se mi fermo a guardarla con tutta questa pioggia. LDT giugno 2018
Filastrocca di quest’anno 2020 Rimetto a posto il tappetino sempre bagnato di questo Natale un po’ sgarrupato La tazza del mattino è buona per la sera e il caffè riscaldato è la stessa cosa seria. Credevamo di essere i più fichi Credevamo di essere i più forti ma alle luci di una mattina ci siamo ritrovati tutti storti. Nella bolla di un presente fasullo a sognare un futuro più bello senza vedere quel tanto che resta da dividere insieme per farne una festa. Il consiglio è di aprire la porta anche e solo a un bicchiere di vino o a un amico vicino. Non mi trucco e non mi faccio più bella se scende la neve benvenuta pure a quella ! Ldt2021 Lo stretto necessario Non ho più calze di seta da indossare, le chiavi di casa le ho perse tanti anni fa e solo due stent lasciano scorrere il sangue. Non trovo più neanche i cassetti con le foto, nascosti troppo bene come polvere sotto al tappeto. Porterò via lo stretto necessario, la foca di pezza di Tomas da abbracciare di notte, e le scarpe, le più comode per camminare da sola. Il mio giardino saranno i sassi, tra due tazze e un coltello e una succulenta che fa sorprese quando meno te lo aspetti senza chiedere troppo… Girata la traversa, un gelsomino di Sicilia profumerà l’aria sui passi miei. Mio padre è la mia casa con la sua barca in mezzo al mare ed è mia madre la mia casa e il suo caffè che sa di eternità. La gratitudine è lì, non ho più case da signora, ma finestre con tanti spifferi che non chiudono mai. Entra l’aria e il mondo nelle vene che portano al cuore, le chiavi le dimentico sul divano ma ormai, non servono più. scritta il 3 novembre alle ore 18:40 ·ldt 2019
Ne avevo bisogno io Sono partita presto, Ho preso l’autostrada Dopo lo scalo dei paesi Dopo le colline e il Tevere, Dopo tanto che non lo vedevo Dopo tanto, il mare. E insieme le mani Grasse e grosse di mio padre. Non me ne voglia il mare Ma le mani di mio padre Sono state l’attrazione A tagliare le canne Infestanti nel giardino Dell’accanimento Sulle corde e sui fili, Sulle lame e le pinze Tira tu che tiro anch’io Quelle mani ferite, ma forti Sono state l’attrazione. Ne avevo bisogno, io Di sentirmelo dire da lei, Da mia madre l’illuminata ! Dovevo sentire dalla sua voce La rassicurazione Che andrà tutto bene… Ci sarà un moletto Con le barche da proteggere Ci sarà un approdo Che consenta di giungere a riva Ci sarà Mentre frigge le alici, Quelle buone Quelle belle Ci saranno i giorni felici, Ancora. Ne avevo un gran bisogno io Di una giornata al mare Mare nostro Che sei nei nostri sogni, Sempre. ldt giugno 2021
E poi, arriva il periodo più caldo dell’anno, le lancette son costrette a indietreggiare, se solo vuoi un caffè se ti sei addormentato tardi, se devi lavorare. E’ un incubo che occupa tutto il giorno, non c’è doccia che te lo levi di torno. L’isteria dei sandali aperti, l’ansia dei piedi che vogliono essere protetti, gli aperitivi fino a tardi la sera, tutto appiccica intorno ai 40 come colla sulle mani, non resta che una preghiera, Novembre ! ldt giugno 2021
Questa strana estate Siamo Momentaneamente assenti. Di padri non ce ne sono Di figli non si ha notizie, Anche le ” note a margine” Sono Molto a margine ! Attento A dove metti i piedi, Senza le lunette Di Anna e Stefano. Fortuna che Le orchidee fioriscono Ancora, Su al Colle.
Haiku Come pecore Sazi e distanziati, È già Natale !
Il mare oggi ti dà il tramonto più bello del mondo quattro sassi da raccogliere in fondo, quella duna che si vede all’orizzonte la possibilità che torni ad essere un ponte, la luce speciale se ti alzi presto, la nostalgia di giorni trascorsi la voglia di dire….ci resto ! Oggi, che è appena passato, la scia della nave, raccoglie l’ultimo corpo affogato. Il mare, che quando è lontano riesce a farmi male… ma oggi, la mia vita-bambino ha costruito un altra storia, un castello con gli alberi la speranza qui vicino. Ldt
All’angoletto Al buio, senza la luna sul tetto e fuori dal palco, addosso solo un saio È sotto che nasce la mia poesia Sotto,ci sono le parole mischiate a ferite Che cercano nei cassetti Le matite. Anche quelle Che disegnano carezze Sulle mani nude Bisognose di pezze. Ma è proprio lì Al freddo sul pavimento Che la mia poesia esce Dal buio di dentro. Ldt 2020
Dare da mangiare ai gatti Dare da mangiare ai gatti prima di preparare il lavoro prima di accendere il computer, prima. Lavare tutti i resti staccarli via e disinfettare bene, recuperare un po’ di forze con la pratica di dire grazie, prima che inizi un’altra settimana. Uscire solo per un po’ di frutta, quella vera, recuperare le mascherine le chiavi il telefonino il tappetino e uno sguardo dove si può ricominciare ora, do da mangiare ai gatti. Ldt 2021
Fai la splendida tu da lassù con quella faccia da placida dominga a illuminare tutta questa roba qui sotto! Fai la splendida tu e all’occorrenza, altezzosa ti nascondi dal grigiore terrestre così vecchio e noioso. Intanto, in questa estate afosa di spelacchiati lupi solitari, noi volgiamo lo sguardo a te quasi a cercare una carezza, come acqua di madre che ci consoli. Ci perdiamo i giochi e i sandali nel cercare la salvezza, ci perdiamo la promenade e il salvagente lasciato sgonfio sull’asfalto. Occhi umidi di pianto e tira vento sul Colle, ma lo sguardo oltre le fronde degli ulivi, ti cerca tra le nubi e sempre… fai la splendida tu, con quella faccia da placida dominga dei miei stivali ! Illumini e regali veli alla tristezza così buia, solitaria y final dove lupi spelacchiati e solitari comprano cartucce. Raccogli la nostra rabbia tu, che sei splendida falla alzare in una marea di Pace, inonda saggezza con il tuo fluido di luce a questi uomini qui sotto che non hanno ancora capito un cazzo ! luglio 2018 ldt
Tanka Amarsi un po’ è che ci vuole tempo, equilibrio… tagliare a julienne la foglia e il frutto !
Freddi i caffè ancora da preparare freddo il burro, deve ancora scongelare, di cornetti caldi è sparita ogni traccia è un tavolino nero questa splendida piazza. Ci si mette pure il sole che non vuole uscire sulle scale di San Rocco che rimane a dormire Intanto è nell’aria un disperato desiderio di vaniglia, di una faccia conosciuta come uno di famiglia. Siamo soli come due divanetti neri ma ANDRÀ TUTTO BENE è forte nei miei pensieri. LDT 2020
Sabina in corona virus Prendo esempio dalla formica che timida esce a prendere solo una pagliuzza dalla terra tutto intorno, deserta. Arriva anche un merlo a prendere ciò che resta sul prato. Prendo esempio dal silenzio che si fa preghiera nel distinguere una foglia di cicoria da quella di carciofo ! Chiusi per ora tutti i varchi del cuore e sto. Andrà tutto bene. Anche Vacuna prepara un torrente d’amore che fiducioso si versa nella Valle del Tevere qui sotto. LDT 2020
Haiku Passa la merla sul profilo del rosso lascia la neve. Gennaio
Percile (Roma)-Borgo della Sabina situato nel parco dei Monti Lucretili.Secondo alcune fonti il nome di Percile deriva dalla famiglia romana di Porcia.Del periodo romano rimane come testimonianza una stele marmorea di una fanciulla di età di circa 7 anni, il quale monumento ricorda anche vari personaggi locali.
Dopo l’età classica romana che caratterizzava le case di Percile raggruppate in Villae e Pagus, gli abitanti cominciarono a costruire delle case intorno a delle chiesette ed a delle pievi. Però le prime notizie certe sul paese sono datare tra il 314 ed il 335 nella biografia di San Silvestro I.
Nel X secolo, nei dintorni del paese furono costruiti dei castelli per favorire la difesa dei paesi dei dintorni.
Dal 1011 al 5 maggio 1275 si susseguirono varie vicissitudini feudali:
Ottone Frangipane, conte di Sabina, donò 1500 moggi di terreno coltivabile (1011) all’Abate di Farfa;
Il nobile Berardo, figlio di Crescenzio, donano il castello sempre all’Abbazia di Farfa.
Nel 1262, con una bolla fu confermato il feudo dell’Abbazia.
In seguito passò agli Orsini . Nel XVII secolo divenne feudo della Famiglia Borghese.
Interessante il palazzo Baronale e le chiese di San’Anatolia (XVI secolo) , Santa Lucia (XVII secolo) nel cuore del Borgo e subito fuori dell’abitato la medievale e romanica Santa Maria Della Vittoria. Da segnalare nel territorio del comune i cosiddetti Lagustelli, piccoli specchi d’acqua immersi in una natura lussureggiante.
Nota a cura di di Paolo GENOVESI
Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIhttp://www.abcvox.info/wp-content/uploads/2022/11/23120092_2016553551920953_2630116333492407758_o.jpgPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI
L’Associazione Sabina Cultura e Ambiente-Organizza una passeggiata sul sentiero del fiume FARFA per lunedì 18 aprile :”PASQUETTA FUORI PORTA”–Tutte le informazioni relative all’evento sono nella locandina allegata al post-
RIETI- 20 gennaio 2017-C’è tempo fino al 25 gennaio 2017 per aderire alla 24esima edizione del Concorso regionale per i migliori oli del Lazio “Orii del Lazio – Capolavori del gusto” per l’assegnazione dei premi per i migliori prodotti nella regione.
Il Concorso, valido anche per la selezione su base regionale dei partecipanti al Concorso Nazionale “Ercole Olivario”, è promosso ed organizzato da Unioncamere Lazio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Rieti e le altre Camere del Lazio, con il supporto di Agro Camera. Il concorso selezionerà, inoltre, i partecipanti al premio nazionale “Ercole Olivario”. Il concorso si propone: di valorizzare i migliori oli extravergine di oliva provenienti da zone con riconoscimento, nazionale e/o comunitario, a denominazione d’origine (DOP e IGP) o dai diversi ambiti del territorio laziale per favorirne la conoscenza e rafforzarne la presenza nei mercati esteri, scegliendo ed indicando gli oli di qualità che possano al tempo stesso conseguire l’apprezzamento dei consumatori; di stimolare olivicoltori e frantoiani al miglioramento della qualità del prodotto ed alla sua diversificazione; di contribuire alla valorizzazione e diffusione a livello regionale dei tecnici ed esperti assaggiatori in sintonia con la normativa italiana e comunitaria.
olio extravergine di oliva del Lazio
Il concorso è riservato all’olio extra vergine d’oliva di qualità ottenuto da: olive prodotte nelle zone a denominazione d’origine, già riconosciute in ambito comunitario; olive prodotte nei diversi ambiti territoriali italiani. La territorialità è attestata dal partecipante con autodichiarazione sull’attività svolta e la provenienza delle olive (da produrre secondo il fac-simile inserito nella domanda di partecipazione.
Possono partecipare al Concorso, per una o per entrambe le tipologie con al massimo una denominazione per ciascuna tipologia: olivicoltori del Lazio produttori di olio in proprio; frantoi con sede nella Regione Lazio, limitatamente al prodotto proveniente da oliveti della regione Lazio; oleifici cooperativi, organizzazioni di produttori (quali consorzi, cooperative, reti di impresa) con sede nella regione Lazio, limitatamente al prodotto proveniente da oliveti della regione Lazio; soggetti sottoposti al sistema dei controlli detentori, nella relativa zona di origine, di prodotto pronto per l’immissione al consumo con certificazione a denominazione di origine.
olio extravergine di oliva del Lazioolio extravergine di oliva del Lazio
Le aziende partecipanti dovranno essere regolarmente iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente per territorio ed in regola con il pagamento del diritto annuale.
I partecipanti dovranno far pervenire, anche via fax, alla Segreteria del Concorso per i migliori oli extravergini di oliva del Lazio – c/o Agro Camera – Via dell’Umiltà, 48 – 00187 Roma – la domanda di partecipazione allegata al regolamento pubblicato sul sito http://www.oridellazio.com/ secondo la categoria per cui si intende partecipare fino al 25 Gennaio 2017.
olio extravergine di oliva del Lazioolio extravergine di oliva del Lazioolio extravergine di oliva del Lazio
Questo sito usa i cookie per migliorare la tua esperienza. Chiudendo questo banner o comunque proseguendo la navigazione nel sito acconsenti all'uso dei cookie. Accetto/AcceptCookie Policy
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accetto/AcceptCookie Policy
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.