Natalia Aspesi -Giornalista e scrittrice italiana-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Natalia Aspesi -Giornalista e scrittrice italiana-
Natalia Aspesi:”Se le mogli non riuscivano ad avere figli era solo colpa loro ed erano donne mancate. Se le donne diventavano madri senza essere sposate erano disonorate e i genitori le cacciavano di casa. Se le donne non volevano quel figlio e tentavano clandestinamente di interrompere la gravidanza potevano morire. Le mogli allevavano da sole i figli ma la patria potestà era del marito. Il solo scopo delle donne era essere madri rinunciando ad essere donne. Il rapporto delle donne con la maternità è sempre stato gestito e approvato da leggi, idee, paure, maschili. Ma le donne molto hanno ottenuto e ancora più sognano. Vorrebbero, alla rinfusa: essere persone prima che madri; scegliere di essere o non essere madri; accedere alle tecniche di inseminazione eterologa; essere aiutate sin dall’adolescenza a non trovarsi madri per puro caso; essere madri di quanti figli desiderano senza dover rinunciare alla carriera o scegliere di rinunciarci per essere del tutto madri; avere accanto un uomo-padre come loro sono donna-madre, malgrado il lavoro e l’organizzazione domestica; essere madri di figli maschi e saperli far crescere affinché imparino ad amare, rispettare, aiutare le donne della loro vita; essere madri di figlie femmine che imparino a rispettare il proprio corpo, la propria intelligenza, il proprio valore, impedendo a chiunque di irriderle perché in grado di star sedute sulla propria fortuna”.
Natalia Aspesi (IPA: /nataˈli.a ˈaspezi/[1][2]; Milano, 24 giugno 1929) è una giornalista, scrittrice e critica cinematografica italiana.
Biografia
Figlia di una maestra elementare e di un rappresentante di tessuti, morto quando lei aveva 4 anni[3], nonché cugina di Anna Piaggi.
La sua attività di giornalista ha avuto inizio, nel 1957[4], con gli articoli scritti sul quotidiano La Notte. In seguito, nei primi anni sessanta, è stata inviata de Il Giorno, per divenire successivamente critica cinematografica per il quotidiano La Repubblica[5].
Dai primi anni novanta cura, sul settimanale Il Venerdì di Repubblica, la rubrica Questioni di cuore, nella quale risponde con partecipazione e vivacità a lettere in cui persone espongono dubbi ed incertezze sull’amore e sul sesso. Firma la rassegna di critica cinematografica (Cinema) su «D-Donna».
Sensibile alle tematiche femministe, saggista, scrittrice di romanzi, nel 1973 ha pubblicato per Fabbri il suo primo libro, La donna immobile, cui sono seguiti Lui! Visto da lei (1978), Vivere in tre (1981), Il lusso e l’autarchia (1982) sulla storia della moda durante il regime fascista, e Questioni di amore: amori e sentimenti degli italiani all’ombra del Duemila (1994). Più avanti è stata critica nei confronti del «neofemminismo», tacciato di essere vittimista.[6]
Nel 2023, a 93 anni, racconta nella sua rubrica Questioni (non solo) di cuore[7] di essere stata colpita da un ictus che la ha tenuta per dieci giorni in coma.
Curiosità
Dura e storicamente priva di fondamento è stata la sua posizione sull’opera di Tolkien, da lei definita un po’ «naziskin».[8]
Vita privata
Natalia Aspesi è stata la compagna di Antonio Sirtori dal 1985 fino alla morte di lui avvenuta nel 2012[9]. Sul non essersi mai sposata ha dichiarato nel 2015:
«Chi non mi piaceva e me lo ha chiesto l’ho rifiutato. E poi il matrimonio va bene se metti su famiglia. Non desideravo figli»
Opere
- La donna immobile, Milano, Fabbri, 1973, SBN RAV0758003.
- Che cos’è un marito: visto dalla donna, con Nives Canestrini, Maria Rosa Cutrufelli, Maria Valeria Della Mea, Elena Ercolani, Angela Grotti, Maria Iazzurlo, Joyce Lussu e Marusca Modesti, Milano, Mazzotta, 1978. ISBN 88-202-0211-5.
- Natalia Aspesi e Lietta Tornabuoni (a cura di), Corpo a corpo: una cultura per la sopravvivenza, Milano, Bompiani, 1978, SBN UPG0015049.
- Lui! Visto da lei, Milano, Rizzoli, 1978, SBN MOD0053755.
- Vivere in tre, Milano, Rizzoli, 1981, SBN SBL0347171.
- Il lusso & l’autarchia: storia dell’eleganza italiana 1930-1944, Milano, Rizzoli, 1982, SBN BAS0288311.
- Nello Ajello, Natalia Aspesi, Gianni Borgna, Omar Calabrese, Mino Monicelli, Paolo Murialdi, Domenico Porzio, Alberto Statera, Lietta Tornabuoni, Giuseppe Turani, Sergio Turone e Sergio Valentini, Perché loro: Armani, Baudo, Berlusconi, Biagi, Dalla, De Benedetti, Eco, Falcao, Forattini, Nicolini, Pertini, Scalfari, Roma-Bari, Laterza, 1984, ISBN 88-420-2511-9.
- Vizi e virtù della nostra cucina, Milano, BECA, 1986, SBN BVE0237748.
- Natalia Aspesi e Maria Letizia Strocchi, Valore donna: l’immagine femminile nella banconota, prefazione di Nilde Iotti, Firenze, Pineider, 1991, SBN RAV0173625.
- Natalia Aspesi, Elisabetta Gulli Grigioni e Riccardo Carapelli, Scrivere per amore, prefazione di Giulio Tamassia, Firenze, Pineider, 1993, SBN CFI0255057.
- Questioni di cuore: amori e sentimenti degli italiani all’ombra del Duemila, Milano, Longanesi, 1994, ISBN 88-304-1225-2.
- Natalia Aspesi, Festival e funerali: dai costumi ai malcostumi: una storia italiana, a cura di Andrea Gentile e Aurelio Pino, Milano, Il saggiatore, 2011, ISBN 978-88-428-1653-9.
- Amore mio, ti odio: questioni di cuore: amare in Italia, ieri oggi e domani, Milano, Il saggiatore, 2014, ISBN 978-88-428-1996-7.
- Sentimental: diario italiano di amore e disamore, Roma-Bari/Roma, Laterza/la Repubblica, 2014, ISBN 978-88-581-1234-2.
- Delle donne non si sa niente: le italiane: come erano, come sono, come saranno, Milano, Il saggiatore, 2015, ISBN 978-88-428-2125-0.[11]
Riconoscimenti
- Premio Letterario città di Palmi, 2000;
- Premio “È giornalismo”, 2001;
- Giornalista dell’anno per la carta stampata, 2001[12];
- Premio Matilde Serao, 2003[13];
- Premio Alvise Cornaro, 2007;
- Premio Vittorio De Sica, 2013[14]
- Premio speciale giornalistico Premio letterario Viareggio-Rèpaci, 2020
Onorificenze
Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana
— Roma, 27 dicembre 1986. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[15]
Note
- ^ Luciano Canepari, Natalia, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Luciano Canepari, Aspesi, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Diventare La (Natalia) Aspesi. Vademecum per ragazze sveglie, su elle.com.
- ^ Franco Contorbia, Giornalismo italiano, 2ª ed., Milano, Arnoldo Mondadori, 2009, SBN UFE0962136.
- ^ Maurizio Bertè, Intervista di Maurizio Bertè a Natalia Aspesi, in King, dicembre 1988.
«Quando la Repubblica era ancora ai primi passi, il direttore Eugenio Scalfari per mesi le mandò dopo ogni articolo mazzi di rose, pare undici.»
- ^ Alessandro Nidi, Natalia Aspesi “Femminismo è vittimismo”/ “Biancaneve faccia la p*ttana e si diverta”, su IlSussidiario.net, 25 maggio 2021. URL consultato il 27 maggio 2021.
- ^ Natalia Aspesi: scusate, ma stavolta parlo di me, su repubblica.it.
- ^ Massimiliano Di Giorgio, Tolkien, i fasci e qualche equivoco (blog), su massimilianodigiorgio.com, 16 agosto 2012 [2001].
«famosa saga fantasy, un po’ naziskin, scritta dal filologo inglese J.R. Tolkien che, data la sua passione per la mitologia celtica, entrerà certamente nelle scuole formigonbossiane della Lombardia come testo base di storia patria»
- ^ Gian Franco Ferraris, Natalia Aspesi: “I vecchi hanno solo un diritto, quello di morire. L’ipocrisia sui vecchi è tremenda, se non ci salviamo da soli è l’inferno”, su nuovatlantide.org, 7 Novembre 2020. URL consultato il 19 aprile 2021.
- ^ Giovanna Tedde, Natalia Aspesi, le cose da sapere assolutamente sulla scrittrice e giornalista, su donnaglamour.it, 12 settembre 2018. URL consultato il 22 settembre 2024.
- ^ Prefazione del libro, su genova.mentelocale.it. URL consultato il 15 settembre 2015 (archiviato dall’url originale il 25 settembre 2015).
- ^ Natalia Aspesi giornalista dell’anno, su ricerca.repubblica.it, 15 luglio 2001. URL consultato il 10 ottobre 2015 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ A Natalia Aspesi il Premio Serao, su ricerca.repubblica.it, 10 marzo 2003. URL consultato il 10 ottobre 2015.
- ^ Scalfari e Aspesi vincono il De Sica, su ricerca.repubblica.it, 29 novembre 2013. URL consultato il 10 ottobre 2015 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig.ra Natalia Aspesi, su quirinale.it. URL consultato il 9 ottobre 2015.
Bibliografia
- Mietta Albertini, Natalia Aspesi: giornalista per caso, Milano, Medialogo/Provincia, 2009, SBN LO11231835.
- Giorgio Dell’Arti (a cura di), Natalia Aspesi, su Corriere della sera. Cinquantamilagiorni. URL consultato il 10 marzo 2014 (archiviato dall’url originale il 10 marzo 2014).
- Camillo Langone, Cari italiani vi invidio, Roma, Fazi, 2001, ISBN 88-8112-173-5.
Natalia Aspesi Giornalista e scrittrice italiana (n. Milano 1929). Negli anni Sessanta ha dato inizio alla carriera giornalistica scrivendo per il quotidiano La notte; già inviata de Il Giorno, in seguito ha raggiunto una notevole popolarità come critica cinematografica per la Repubblica e, a partire dagli anni Novanta, alla critica ha affiancato la rubrica Questioni di cuore su Il Venerdì di Repubblica. Penna arguta del giornalismo, A. è anche una nota scrittrice; si ricordano in proposito Lui! – Visto da lei (1978) e Questioni di cuore – Amori e sentimenti degli italiani all’ombra del Duemila (1994). Nel 2011 è uscito Festival e funerali, una raccolta di articoli pubblicati da A. su Il Giorno e la Repubblica, mentre è stato edito nel 2014 il volume Amore mio, ti odio. Questioni di cuore. Amare in Italia ieri, oggi e domani, selezione di lettere sul problema amoroso pubblicate nella rubrica Questioni di cuore. Istituto della Enciclopedia Italiana