Francesco SIDOLI Vescovo di Rieti -Lettera pastorale al clero e popolo della diocesi: anno 1919
Biblioteca DEA SABINA –-Mons. Francesco SIDOLI Vescovo di Rieti -Lettera pastorale al clero e popolo della diocesi: anno 1919
Biblioteca DEA SABINA –-Mons. Francesco SIDOLI Vescovo di Rieti -Lettera pastorale al clero e popolo della diocesi: anno 1919
F.L.”Le vie e i vicoli di Palombara al tramonto del sole, quando la luce è inghiottita dalle tenebre, per Paolo Genovesi diventano teatro e spettacolo. La notte diventa materna e accogliente ed è lì che ,negli angoli del Borgo, Paolo trova e fotografa la pace e ci fa “sentire “ la tranquillità e, quindi, per l’ anima ogni cosa diventa sopportabile. Le foto di Paolo sono scenario ideale per riflessioni esistenziali e trovi sempre il riflesso di noi stessi. Le foto di Paolo sono “tranquillizzanti” perché sanno accompagnarci dalla sera che si trasforma nella notte , ma una notte materna che ci accoglie con la speranza di credere in un nuovo giorno diverso. Grazie Paolo”
Brano da MURALES CASTELNUOVESI-……….” Dipingere e descrivere il minimalismo, a me molto caro, come i piccoli o i piccolissimi particolari, inaspettati, che scivolano e si fermano all’interno della mia vita , immagini che scandiscono e sottolineano la narrazione dei ricordi. Noi Castelnuovesi utilizziamo i particolari come incisi e punti fermi nel mosaico dei ricordi. Ed è così che nei vicoli riemergono le voci del passato, scivolate via e ora nascoste nelle pietre. Un Castelnuovo sparito, Castelnuovesi cancellati dall’arrogante ignoranza dei “colonizzatori culturali” , servi del “partito del potere temporaneo “ . Nei particolari, negli attimi , nelle immagini che forse a molti non ricordano nulla, io riesco a vedere e a rivivere l’unione , la semplice e vecchia complicità dei Castelnuovesi, affratellati nel duro lavoro della terra. Ricordare i Castelnuovesi quando mettevano in comune le ansie, i dubbi e le speranze condividendole tra loro e ognuno di essi godeva, con sincero compiacimento, dei successi dell’altro senza gelosia. ……….”
DESCRIZIONE
Il volume è il risultato di una ricerca storico-archivistica, coordinata dalla Fondazione Pietro Nenni e dall’Associazione Eolo, che ha permesso di riscoprire all’interno di sette comuni della Bassa Sabina, con l’ausilio di documenti inediti e fonti orali, tracce di industrie, miniere, botteghe artigianali, mulini e mattatoi, forni, frantoi, allevamenti di bachi da seta, officine meccaniche, fabbriche di utensili e ceramiche, laboratori di sartoria e maglieria. Il lettore troverà un volume ricco di informazioni, dati e curiosità, sui siti produttivi, sul tessuto economico e sociale dei comuni di Cantalupo, Casperia, Forano, Magliano Sabina, Poggio Mirteto, Roccantica e Stimigliano tra il XVIII e il XX secolo. L’agricoltura ha rappresentato sempre un aspetto dominante dell’economia locale ma, nel corso del periodo preso in esame, si sono sviluppati oltre ad essa insediamenti produttivi e protoindustriali che hanno cambiato radicalmente la vita della popolazione. È uno studio realizzato con rigore, pensato per valorizzare il patrimonio archeologico industriale e agricolo di questo territorio.
Toffia in notturna “…………., è una visione, uno stato d’animo, sensibilità per l’astratto e immateriale che solo loro, gli Artisti e i bambini lo sanno individuare e vivere. Parlo di quel particolare momento, durante il crepuscolo, che annuncia il passaggio dalla luce al buio: la cosiddetta “Ora Blu”. “L’here blue”, cara alla poetica , alla contemplazione e ai voli immensi che solo i notturni sottolineati dalle note di Chopin sanno trasformare la realtà in estasi che, poi, si sveglia alle note del Jazz”………… ……”immaginate Ernest Hemingway qui seduto nella piazza “all’Here Blue” a gustare il suo rum, chissà, forse, avrebbe scritto: “Il Vecchio e la Valle del Farfa”, o no?………..”
Brano Tratto da “Murales Castelnuovesi” di Franco Leggeri
Arch.Maurizio Pettinari -TOFFIA (Rieti)-vedute autunnali.
TOFFIA: vedute autunnali.
“Non è da ieri che imparai a conoscere
l’amore per i giorni desolati
di novembre, prima della caduta della neve.”
Robert Frost
John Atkinson Grimshaw (November Moonlight, 1886).