Feminism8: torna la Fiera dell’editoria delle donne a Roma. Pratiche politiche di vita interiore-
Roma-Dal 28 febbraio al 3 marzo 2025 torna la Fiera dell’editoria delle donne alla Casa internazionale delle Donne a via della Lungara 19 si avvicenderanno più di 70 autrici tra focus, dialoghi e presentazioni. Una vera e propria immersione nel flusso continuo di incontri che caratterizzano da sempre il cuore pulsante di Feminism. Grande attesa per le madrine, la Premio Campiello Giulia Caminito e la psicoanalista femminista Manuela Fraire.
Fiera dell’editoria delle donne a Roma
Roma,– La staffetta della letteratura delle donne, fondata da un piccolo gruppo di donne lungimiranti – Anna Maria Crispino, Giovanna Olivieri, Maria Palazzesi, Stefania Vulterini, Maria Vittoria Vittori – è giunta alla sua VIII edizione. Letteratura e attualità saranno come sempre le protagoniste della quattro giorni dell’editoria delle donne che darà spazio a dibattiti dialogici e presentazioni di opere di saggistica, narrativa, poesia. Se questo che si è appena aperto è il Giubileo della speranza, vale certamente la pena, nell’ambito di Feminism8, ricordare le parole di Marìa Zambrano che, nel saggio “I beati”, definisce la speranza come “un ponte tra l’indifferenza che confina con l’annichilimento della persona umana e la piena attualizzazione della sua finalità”. Nel segno di questa suggestione il titolo di Feminism8 è, infatti, Pratiche politiche di vite interiori. Si tratta, quindi, di una rivisitazione laica, militante e in una prospettiva di genere del richiamo alla spiritualità e all’ umanesimo cui il Giubileo sprona in ottica religiosa. Troppo spesso silenziata dalla conflittualità o dall’indifferenza, troppe volte riassorbita nelle religioni confessionali, la vita interiore si declina in molteplici sfumature e diramazioni, dalla fede alla meditazione, all’ autocoscienza, alla militanza, sfuggendo perciò a ogni riduttiva catalogazione.
Questi i numeri dell’ottava edizione: 6 dialoghi che affrontano questioni di rilievo, dalle dimensioni della spiritualità alle nuove sfide poste all’informazione, passando per le relazioni tra corpo, affetti e logiche di mercato, percorsi di consapevolezza nei luoghi del conflitto e il desiderio di vivere in pace all’interno di culture diverse; 2 focus incentrati rispettivamente sulle dinamiche dell’autocoscienza e sull’ecologia; 4 dediche a donne particolarmente significative del panorama culturale quali Luce d’Eramo, Marija Gimbutas, Susan Sontag, Adriana Zarri; molte le presentazioni di iniziative culturali, di testi narrativi, poetici, saggistici e un’intera giornata -lunedì 3 marzo- rivolta alla scuola; numerose le presentazioni singole su proposta delle 66 case editrici presenti.
Promossa da Archivia, dalla Casa internazionale delle donne, dalla rivista Leggendaria, dalla collana sessismo&razzismo di Futura editrice, la manifestazione ha il sostegno di ADEI -associazione degli editori indipendenti- della SIL- società italiana delle letterate-, della Fondazione Una Nessuna Centomila, del Concorso Nazionale Lingua Madre, della casa editrice Iacobelli e si avvale della collaborazione del Centro giovani del I Municipio, delle associazioni Zalib e CCO, Crisi come opportunità, e coinvolgerà, anche quest’anno, ragazze e ragazzi dei collettivi studenteschi capitolini.
Articolo 21, liberi di… è un’associazione nata il 27 febbraio 2002 che riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo; giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).
Dalla storia delle idee filosofiche a quella del movimento femminista, dalla storia del pacifismo a quella dei media, dalla storia della psicoterapia a quella della scienza. Ricostruire con voci e prospettive diverse la storia è un lavoro che ancora ci appassiona moltissimo: ma mai, come in questa edizione di Feminism, è diventato uno snodo cruciale il modo con cui queste riscritture e risignificazioni possono trasmettersi e elaborarsi insieme alle nuove generazioni di donne. “Passaggio di consegne” è l’eloquente titolo del libro della sociologa Marina Piazza edito da Enciclopedia delle Donne in cui si affrontano, con sguardo rivolto al futuro, le questioni più rilevanti del presente; e la stessa casa editrice propone “Fuori la guerra dalla storia”, a cura della direttora di “Marea” Monica Lanfranco, una raccolta di articoli firmati dall’antesignana del pacifismo Lidia Menapace, la prima a “porre l’attenzione al linguaggio sul doppio versante dell’antimilitarismo e dell’antisessismo”. Altre figure si affiancano alla sua, a comporre una genealogia di donne d’intelletto e d’azione capaci di filtrare attraverso diverse generazioni. Come Adrienne Rich, la filosofa che ha dato voce a chi era fuori dalla Storia, al centro del libro “Adrienne
Rich: passione e politica” curato da Rita Monticelli, Samanta Picciaiola, Maria Luisa Vezzali e Anna Zani, per Vita Activa Nuova Editrice. Come Carla Lonzi, di cui la filosofa Annarosa Buttarelli riprende una delle espressioni tipiche, “Ti darei un bacio”, per il titolo di un libro edito da Moretti e Vitali che raccoglie testi di filosofe, letterate, psicoanaliste sulle idee e sull’opera ancora così stimolanti di questa geniale femminista e critica d’arte. Come Bianca Pomeranzi, che nel libro “Femministe di un unico mondo” uscito postumo da Fandango a cura di Carla Cotti, racconta quello ch’è stato l’asse portante della sua vita, ovvero l’impegno intellettuale e politico, all’interno e al di là delle istituzioni, per il movimento femminista globale. Come Maria Occhipinti, l’iniziatrice nel 1945 della rivolta antimilitarista “Non si parte” a cui Gisella Modica e Serena Todesco hanno dedicato il volume collettaneo “Maria Occhipinti: i luoghi, le voci, la memoria”, in un necessario
avvicinamento delle sue idee e delle sue istanze al nostro presente. E ancora, come Lynn Hoffman, per la prima volta pubblicata in Italia da FrancoAngeli grazie alla traduzione e alla cura delle psicoterapeute Maria Laura Vittori, Rita Accettura e Monica Micheli, che in “Terapia familiare. Una storia intima” racconta con un linguaggio avvincente il suo percorso nell’ambito della terapia familiare e l’approdo a una posizione che lei stessa, in riferimento a Carol Gilligan, definisce “una voce differente”. In “Il cammino di Sofia” e “Le madri di idee. Le donne scienziate e il Premio Nobel” ,entrambi editi da Nemapress, la filosofa Francesca Brezzi e la matematica Elisabetta Strickland ci consegnano rispettivamente i ritratti di filosofe significative ma ancora poco o non del tutto conosciute, e i profili biografico-professionali delle scienziate a cui è stato attribuito il Premio Nobel; mentre nella raccolta di saggi “Donne nella storia dei media. Autrici, artiste, influencer tra ribalta e retroscena” edito da FrancoAngeli con la cura di Anna Lucia Natale e Paola Panarese, si evidenzia l’apporto creativo delle donne all’evoluzione dei linguaggi comunicativi e dell’industria dei media. Raccontano cambiamenti in atto, anche se in territori molto diversi, Rosella Prezzo e Paola Cavallari: prendendo in prestito il titolo a un’espressione di Gertrude Stein, la filosofa Rosella
Prezzo in “Guerre che ho (solo) visto”, edito da Moretti e Vitali, indaga sulle trasformazioni che le guerre e i suoi soggetti-armati o inermi-hanno assunto nel corso del tempo; nel saggio “Lilith se ne va. Femminismo, spiritualità e passione politica” pubblicato da Vanda Edizioni, la teologa Paola Cavallari rivisita criticamente l’indagine religiosa alla luce del movimento femminista. Si legge come un romanzo la documentata ricostruzione storica che Simona Feci, docente di storia delle donne, offre in “L’acquetta di Giulia”, edito da Viella: uno spaccato della Roma del Seicento visto attraverso quelle donne che ricorrevano al veleno per liberarsi dalle violenze coniugali. Cruciale, come si diceva, il tema della trasmissione dei saperi e delle pratiche del femminismo, ed ecco allora l’importanza di una rivista storica come “Mezzocielo”,fondata nel 1991 a Palermo da Simona Mafai, Letizia Battaglia e Rosanna Pirajno, che dalle sue radici trova sempre nutrimento per affrontare le battaglie del presente; e di un libro come “Cronario. Parole mutate mutanti” curato per le edizioni Vanda da Luciana Percovich che raccoglie le voci di coloro che hanno vissuto l’avventura della liberazione delle donne e la raccontano a chi ancora non c’era. È nel territorio della formazione scolastica che si attesta il saggio “Dietro la cattedra, sotto il banco” pubblicato da Prospero editore in cui Lea Melandri e le Cattive Maestre nel corso di un dialogo intergenerazionale riflettono sul ruolo che possono giocare le teorie e le pratiche femministe all’interno della scuola. Non è mai troppo presto per iniziare a sentire voci nuove: è alle bambine e ai bambini che si rivolge la casa editrice Settenove con due graphic novel: “Sconfinate” firmato dalla giornalista Cristina Pujol Buhigas e dall’illustratrice Rena Ortega, il racconto di viaggi di scoperta e di esplorazione compiuti da donne, e “L’età moderna. Altri sguardi, nuovi racconti” che,
attraverso i testi di Simona Feci e Marina Garbellotti e le illustrazioni di Caterina Di Paolo, racconta, oltre a storie di regine e di rivoluzionarie, anche i viaggi forzati che costrinsero donne e ragazze a lasciare le proprie terre in condizioni di schiavitù: l’altra faccia della storia di cui poco si parla, ma che è necessario conoscere. Così la storia dei corpi di intreccia a quello del pensiero nelle sue pluralità, nelll’ inclusione delle alterità e delle diversità, come sottolinea la madrina dell’’ VIII edizione di Feminism, la scrittrice Premio Campiello Giulia Caminito, attesa per presentare il suo ultimo lavoro Il male che non c’ è (Bompiani 2024): “ Niente come una fiera dell’editoria delle donne può servire a ragionare sulla forza e la debolezza dei nostri corpi in tempi dolorosi di troppa performatività. Solo le nostre maniere pensose di resistere posso creare nuovi spazi e accogliere ogni soggettività”.
Articolo 21, liberi di…è un’associazione nata il 27 febbraio 2002 che riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo; giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).
Roma, Galleria Il Margutta ospita la mostra “Sguardi nell’anima”, personale dell’artista Stefania Ceccariglia
Roma-Dal 21 febbraio al 31 marzo 2025, la galleria del ristorante Il Margutta, in via Margutta 118 a Roma, ospita la mostra “Sguardi nell’anima”, personale dell’artista Stefania Ceccariglia. L’esposizione, curata da Flaminia Gallo con la cocuratela e organizzazione di Tina Vannini, racconta l’intensità degli sguardi e la profondità delle emozioni attraverso opere vibranti, dense di colore e materia. La sua arte è un’esplorazione della libertà espressiva: le sue pennellate energiche e materiche danno vita a volti, occhi e fiori che sembrano emergere dalla tela, superandone i confini. I suoi lavori trasportano lo spettatore in un viaggio introspettivo, alla ricerca di sé stesso nelle profondità degli sguardi che dipinge. Ingresso gratuito, vernissage su invito.
L’intensità degli occhi e il potere del colore – Le opere di Ceccariglia trovano il loro fulcro negli occhi, elemento centrale della mostra. Ogni sguardo è un ponte tra l’artista e chi osserva, una porta aperta sull’anima. Nei suoi dipinti, gli occhi non sono semplici dettagli anatomici, ma specchi di emozioni, capaci di riflettere la profondità dell’essere umano. L’evoluzione cromatica è un altro tratto distintivo del suo stile. Se nei primi anni la sua pittura era caratterizzata da toni più morbidi, oggi si distingue per contrasti forti e vibranti. Spesso il nero è il punto di partenza, non come assenza, ma come base da cui il colore esplode con forza. Un processo che richiama l’influenza di Van Gogh, maestro a cui si ispira e con cui condivide la ricerca di libertà attraverso la pittura.
“La pittura è un viaggio che inizia dentro di me e che si svela sulla tela – spiega l’artista Stefania Ceccariglia – Ogni pennellata è un frammento della mia vita, un’esplorazione di emozioni e ricordi che vanno oltre il visibile. Quando dipingo, non sto semplicemente creando un’immagine, ma sto raccontando una storia, la mia storia, quella di chi sono e di ciò che ho vissuto. La tela diventa una finestra aperta sul mio mondo interiore, dove ogni colore, ogni tratto, diventa una parte di me che prende forma, un movimento che non si ferma alla superficie.”
Roma-la mostra “Sguardi nell’anima”, personale dell’artista Stefania Ceccariglia
Un linguaggio pittorico potente e istintivo – Anche la materia ha un ruolo fondamentale: le tecniche miste con acrilico, stucco e pastello danno corpo ai soggetti, creando superfici stratificate che sembrano vivere di energia propria. Il tratto veloce e istintivo dell’artista dà vita a un movimento continuo, come un vortice che rispecchia i moti dell’animo umano.
“L’arte di Stefania Ceccariglia è un’esperienza visiva e sensoriale – dichiara Flaminia Gallo, curatrice della mostra – I suoi sguardi ci chiamano, ci interrogano, ci accolgono. Il suo tratto è deciso, mosso da un’urgenza espressiva che trova nella pittura un linguaggio potente e istintivo. L’uso della materia e del colore genera un’energia vibrante, che supera il confine della tela per coinvolgere lo spettatore in un dialogo emotivo e profondo. Ogni opera è una storia da leggere attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, una finestra aperta sulla fragilità e sulla forza dell’anima umana.”
La natura come radice e ispirazione – Accanto ai ritratti, un altro elemento essenziale nella poetica di Ceccariglia è la natura, rappresentata in particolare attraverso i fiori di campo. La loro semplicità cela un’essenza autentica, un richiamo alle sue radici umbre e al legame profondo con la terra. I fiori, realizzati con tecniche miste, sono metafore di resistenza e trasformazione, testimoni di una bellezza delicata ma forte, capace di sopravvivere e rinnovarsi.
“Le opere di Stefania, con quegli sguardi intensi e magnetici, sono vere narrazioni visive capaci di trasmettere emozioni profonde – conclude Tina Vannini, titolare de Il Margutta e cocuratrice della mostra – Ogni quadro si apre come una finestra su un mondo interiore, dove luce e colore dialogano per rivelare storie di bellezza e introspezione. Sono convinta che la mostra al Margutta saprà incantare e ispirare ogni visitatore, offrendo un’esperienza immersiva che va ben oltre il semplice atto del vedere.”
Biografia dell’artista – Stefania Ceccariglia nasce nel 1968 a Roma dove risiede tuttora. Da sempre appassionata di pittura, ispirata dagli impressionisti e post-impressionisti, ha iniziato a dipingere ad olio in età giovanile per poi passare all’acrilico. Diplomata in Illustrazione presso lo IED di Roma, perfeziona le principali tecniche di disegno, illustrazione e pittura per poi avviare un percorso nel settore pubblicitario per importanti agenzie creative. Nel corso degli anni esplora tutti gli ambiti della comunicazione presso grandi multinazionali nel settore del largo consumo, telecomunicazioni ed energia, dove consolida la sua esperienza professionale. Continua a dedicarsi alla pittura per passione sperimentando la tecnica mista ma avendo sempre al centro del progetto il contrasto cromatico e l’uso della materia come elemento distintivo del proprio tratto stilistico.
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei presso la Galleria Vittoria, in via Margutta-
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei- La Galleria Vittoria, in via Margutta, presenta oltre 22 opere inedite dell’artista Guglielmo Mattei le opere esposte testimoniano un’evoluzione del suo percorso artistico, sempre più orientato verso una fusione tra tecnica classica e sperimentazione contemporanea.
Roma-Galleria Vittoria, via Margutta -103
L’esposizione, a cura di Tiziano M. Todi è accompagnata da un testo critico di Gianlorenzo Chiaraluce, e patrocinata dalla Regione Lazio e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e presenterà oltre 22 opere inedite dell’artista.
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei presso la Galleria Vittoria
Il titolo della mostra, INTERIM, trae origine dal latino e significa “nel frattempo”, “nell’intervallo di tempo”. Mattei lo utilizza per evocare quella fascia di transizione tra luce e buio, un crepuscolo in cui la città si trasforma e svela una bellezza sospesa. Come Gianlorenzo Chiaraluce afferma nel suo testo critico: “È, forse, il variare delle condizioni luminose dell’atmosfera uno dei veri protagonisti ricorrenti dei quadri così diversi di Mattei. Con questi esperimenti, egli ne testa di volta in volta gli effetti, come un chimico o alchimista dei riverberi. […] Ne scaturisce una pittura d’attesa, sospesa nell’incertezza dell’anzitempo che si fa immagine. E proprio nel qui e ora dell’interim, nell’anemia solare del vespro, Mattei ritrova le ragioni della sua pittura.” Questo concetto si inserisce in continuità con la sua precedente esposizione Fragmenta, che esplorava la frammentarietà della memoria e delle immagini urbane. Se in Fragmenta Mattei rifletteva sulla stratificazione e sulla disgregazione, con INTERIM affronta il tempo come elemento fluido e dinamico, in cui la pittura diventa il mezzo per fissare momenti di passaggio e renderli eterni.
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei presso la Galleria Vittoria
Come dichiara l’artista Guglielmo Mattei: “Roma è una città che si rinnova continuamente, che vive in un perpetuo dialogo tra passato e presente. La pittura mi permette di raccontare questa contraddizione, di fissare l’attimo in cui il tramonto si fonde con la notte. Per me, dipingere è un atto di memoria e di speranza, è un modo di riappropriarsi della città e del tempo che ci appartiene. Ogni pennellata è un modo di restituire alla luce ciò che, per un attimo, scompare. Le mie opere sono percorsi immersivi che si frequentano quotidianamente e che si percepiscono in maniera familiare. Con pitture classiche mi apro a un dialogo sperimentale, raccontando una Roma stratificata da secoli di storia con un linguaggio formale e contemporaneo al tempo stesso, fatto di carte sovrapposte e pitture, creando un dialogo tra materia e colore.” Come afferma Tiziano M. Todi, curatore della mostra: “L’approccio artistico di Guglielmo Mattei si distingue per la capacità di assimilare e rielaborare suggestioni pittoriche del primo ’900, inserendole in un linguaggio del tutto personale e riconoscibile. Nelle sue opere emergono echi della pittura metafisica, dell’espressionismo e di alcune tendenze post-impressioniste, ma il suo segno si fa unico grazie a un’attenta stratificazione materica e alla raffinata scelta cromatica. Ha saputo ampliare la sua ricerca, rendendo la sua pittura non solo evocativa e suggestiva, ma anche estremamente colta, frutto di un’indagine artistica profonda e di un continuo confronto con la storia dell’arte.” Questa è la seconda mostra personale di Mattei presso la Galleria Vittoria, con la quale collabora stabilmente dal 2018. Le opere esposte testimoniano un’evoluzione del suo percorso artistico, sempre più orientato verso una fusione tra tecnica classica e sperimentazione contemporanea. In occasione della mostra sarà disponibile il catalogo ufficiale INTERIM, edito da Officina Vittoria, che raccoglie le immagini delle opere esposte e il testo critico di Gianlorenzo Chiaraluce.
Breve bio di Guglielmo Mattei Guglielmo Mattei (Roma, 1988) è pittore e professore di Lettere. Dopo aver conseguito il dottorato in Letteratura Latina nel 2017, insegna Latino e Greco presso il Liceo ‘Giulio Cesare’ di Roma. La pittura è la sua passione più profonda, trasmessagli dal nonno e dal padre fin dall’infanzia. Allievo del maestro Elio Mazzella, tra il 2017 e il 2019 ha esplorato sia la figurazione classica sia linguaggi più informali, illustrando nel 2019 la guida ufficiale dell’evento Cortili aperti Roma, a cura di ADSI. Dal 2020 ha focalizzato la sua ricerca sulla rappresentazione della città e del paesaggio, sviluppando cicli di opere come Paesaggi romani, Mesi a Roma, Estivi e Ritratti sospesi. Nel 2020 è ammesso alla 47ª edizione del ‘Premio Sulmona’. Nel giugno 2021 collabora con il collettivo STRUTTURA, partecipa alla 115ª edizione dei ‘Cento Pittori di Via Margutta’, mentre a ottobre vince il XXXI Premio ‘La scaletta’ di Velletri (RM). Nel 2022 espone con la Galleria ‘Vittoria’ di Roma e vince nella categoria Under 35 al I Premio ‘La Pigna’. Nel novembre 2024 espone con gli artisti di BABELE all’Istituto italiano di cultura ad Amburgo. È ideatore e curatore della Biennale d’Irpinia, con Stefano Volpe. Vive e lavora a Roma.
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei presso la Galleria Vittoria-Opera Villa Torlonia
Premi – I Edizione del Rospigliosi Art Prize, presso il Palazzo Rospigliosi di Zagarolo, RM (21-29 aprile 2018). A cura di Tiziano M. Todi. Vincitore nella categoria ‘Under 30’. – I Edizione di Cammini di fede, presso l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, RM (21-29 settembre 2019). A cura di Alessandra Pasqualucci e Laura Giovanna Bevione. – XXXI Edizione del Premio di pittura La scaletta, presso il Polo espositivo ‘Juana Romani’ di Velletri, RM (25 settembre-3 ottobre 2021). A cura di Alessandro Filippi – I Edizione del Premio La pigna (in onore di Carlo Marraffa), categoria Under 35, presso la Galleria La Pigna, RM (9-18 novembre 2022). A cura di UCAI – selezionato come finalista per la II edizione del ‘Premio Fausto Pirandello’, presso Soriano nel Cimino, VT (2 dicembre 2023-28 gennaio 2024). A cura della Fondazione ‘Fausto Pirandello’, Manuel Carrera, Andrea Iezzi.
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei presso la Galleria Vittoria
Mostre personali – Artisti tra due ponti, bipersonale con Camilla Mazzella presso la Galleria “Arte & Dintorni” di Napoli (2-7 maggio 2015), a cura di Luigi Grossi. Presentazione critica di Nino D’Antonio. – Il gusto dell’incontro, bipersonale con Camilla Mazzella presso “Anticafé” di Roma (16 giugno-10 luglio 2016). Presentazione critica della prof.ssa Clara Rech – Sguardi dal futuro, presso “Anticafé” di Roma (11 novembre-9 dicembre 2016). Presentazione critica della prof.ssa Maria Giuseppina Di Monte – Tra palazzi e cortili, presso Palazzo Malvezzi Campeggi di Roma (18-19 maggio 2019); mostra allestita in concomitanza con l’evento ‘Cortili aperti Roma 2019’, a cura della ADSI; è stata pubblicata la guida dell’evento, con testi di Patrizio Mario Mergè e illustrazioni di Guglielmo Mattei. – Partire e ritornare, presso il Chiostro degli Agostiniani di Bracciano, RM (30 agosto – 1 settembre 2019). A cura di Roberta Leoni. – Arboreto privato, presso Villa Mergè di Frascati, RM (4 ottobre 2020: X Giornata nazionale ADSI). A cura di Patrizio Mario Mergè. – FRAGMENTA, presso la Galleria ‘Vittoria’ di Roma (16-26 marzo 2022). A cura di Tiziana Todi. Testo di Clara Rech. – ARBORETO ROMANO, presso la Galleria ‘La Pigna’ di Roma (11-21 gennaio 2023), nell’ambito dell’evento ‘Giovani talenti” II ed. A cura dell’UCAI. Numerosissime anche le esposizioni collettive dal 2014 ad oggi. IG: guglielmomattei_art
Roma-La Mostra “INTERIM” di Guglielmo Mattei presso la Galleria Vittoria
INTERIM la personale di Guglielmo Mattei
Galleria Vittoria – Via Margutta 103, Roma
Dal 19 febbraio al 7 marzo 2025
Orari: Lunedì – Venerdì, 15:00 – 19:00 (fuori orario su appuntamento)
Ingresso gratuito
Email: info@galleriavittoria.com
Telefono: 06 36001878
Sito web: https://www.galleriavittoria.com/
La piccola Thérèse di Lisieux s’impossessò senza timore delle virtù di Cristo per avvicinarsi a Dio. La sua poesia “Se io avessi commesso tutti i crimini possibili…” riassume perfettamente la grazia della sua “piccola via”, alla portata di tutti.
Santa Thérèse di Lisieux è un genio spirituale la cui audacia si fonda su una teologia sicurissima. La Chiesa non l’ha forse riconosciuta come uno dei suoi dottori? È alla luce della sua solidità dottrinale che possiamo meditare la sua celebre poesia “Se io avessi commesso…”:
Se io avessi commesso tutti i crimini possibili
conserverei sempre la stessa fiducia,
perché so bene che quella legione di offese
non è che una goccia d’acqua in un braciere ardente.
La rivelazione del Sinai ci insegna che Dio è un fuoco che non consuma. A che può servire un fuoco, se non a bruciare? Ora, il mistero di un fuoco che brucia senza consumare non è comprensibile che se vediamo all’opera un Essere che, come un “braciere ardente”, brucia in noi i nostri peccati senza distruggerci. E poiché Dio è infinito in misericordia, quest’ultima sarà sempre superiore all’insieme delle nostre trasgressioni, cosa che sostiene Thérèse nel conservare fiducia malgrado “tutti i crimini possibili”. Benché serissimi, questi ultimi sono come “gocce d’acqua” comparate al braciere della misericordia divina.
Un cuore che soffre
Sì, ho bisogno di un cuore tutto ardente di tenerezza,
che resti punto di appoggio per me, e che senza alcun tornaconto
ami tutto di me, perfino la mia debolezza,
e che non mi lasci mai, né di giorno né di notte.
Qui la poesia sottintende la divinità di Cristo: quale altro cuore potrebbe non lasciare il credente «né di giorno né di notte», se non quello onnipresente di Dio? Anzi, Dio – che conosce le proprie creature – non è mai disgustato dalle loro debolezze, al contrario vi ravvisa l’occasione di spalancare ancora di più la propria misericordia.
No: non sono riuscita a trovare alcuna altra creatura
che mi amasse fino a questo punto, e senza mai morire.
Perché ho bisogno di un Dio che prenda la mia natura,
che diventi mio fratello, e che possa soffrire.
In questa quartina Thérèse sottolinea la realtà dell’Incarnazione: in Gesù, Dio si è fatto pienamente uomo al punto da essere diventato capace di soffrire. Egli resta nondimeno Dio, e dopo essere risorto al terzo giorno non può più morire.
Notiamo che la fraternità di Cristo rispetto a noi risulta esemplata sulla sua capacità di soffrire come noi e con noi. È questa amicizia nella solidarietà che spinge Thérèse a meravigliarsi di un Dio che l’«amasse fino a questo punto».
La santità di Gesù è la nostra
So fin troppo bene che tutti i nostri atti di giustizia
non hanno il minimo valore davanti al tuo sguardo,
e per dare prezzo a tutti i miei sacrifici
sì, voglio gettarli fin dentro al tuo cuore divino.
Thérèse non si fa troppe illusioni sulla giustizia degli uomini. Ad ogni modo non si scoraggia: non cerca in sé stessa la virtù, ma in Gesù. La comunione dei santi significa anzitutto comunione nelle cose sante. Ora, la prima “cosa santa” è Gesù stesso. Quel che è suo è pure, per l’opera della Redenzione, diventato nostro, così come nell’Incarnazione quel che è nostro è diventato suo. Noi gli abbiamo dato una natura mortale e, in cambio, egli ci ha donato la sua santità. In virtù di questo admirabile commercium, tutto a nostro vantaggio, i nostri sacrifici assumono valore quando vengono appuntati sulla Croce.
L’amore perfetto
No, neppure una creatura hai trovato senza colpa
in mezzo ai bagliori: ci donasti allora la tua legge
e nel tuo cuore sacro, Gesù, mi nascondo.
No, non tremo perché la mia virtù sei tu.
Santa Teresa di Lisieux
Questa quartina completa la precedente. La Scrittura afferma che anche gli angeli non sono puri agli occhi di Dio. A fortiori gli uomini! E tuttavia ancora una volta Thérèse «non trema»: «L’amore perfetto esclude il timore» (1Gv 4,18). Effettivamente, perché tremare laddove, per la fede, la nostra virtù non è la nostra ma quella dell’Uomo perfetto, Gesù? In ciascuno di noi il Padre vede il Figlio nel quale «noi ci nascondiamo», secondo le parole della poesia: come potrebbe Egli trattarci altrimenti, allora, che come figlie e figli amatissimi?
Paradossalmente, è la piccola via di Thérèse che ci offre la sicurezza di poter stare senza paura davanti a Dio. Come una bambina, Thérèse si rimette completamente al nostro Padre celeste per arrivare a camminare sulle vette. Anche la sua spiritualità, ancorata in una teologia sicurissima, è liberatrice perché porta a compimento quel che Gesù è venuto a elemosinare su questa terra: la nostra fede e la nostra fiducia. La santa di Lisieux opera una sorta di prodigiosa sintesi dello spirituale e del dottrinale.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]
Poggio Mirteto – William Pilè – Venere del Reatino,L’ANTICOLAVATOIO è lieto di presentare il primo appuntamento di una serie di esposizioni dedicate all’arte contemporanea nello spazio del lavatoio comunale di Poggio Mirteto.
“Venere del Reatino” è il titolo di una serie di dipinti installati per l’occasione dall’artista William Pilè (Roma, 1988). Le opere rappresentano uno spaccato intimista della quotidianità di una giovane sex worker che vive a Rieti e che ha posato per la realizzazione di ritratti dal vero all’interno della sua abitazione, luogo in cui vive e accoglie i suoi clienti.
La dimensione domestica, spesso percepita come rifugio, si trasforma qui in un palcoscenico di esclusione, un microcosmo ai margini della società, dove si intrecciano solitudine, desiderio e sopravvivenza. La pittura diventa strumento di rivelazione, squarcia il velo dell’indifferenza e costringe l’osservatore a confrontarsi con una realtà spesso volutamente ignorata e stigmatizzata.
La periferia, oggetto di studio della ricerca di Pilè, non è solo un luogo fisico ma anche simbolico: è la rappresentazione di un’umanità decentrata, relegata ai confini del vivere civile, dove il corpo viene visto come un oggetto e l’intimità una merce.
La scelta di esporre questo soggetto in un lavatoio pubblico non è casuale. Questi luoghi infatti, frequentati un tempo nella maggioranza da donne, erano spazi di lavoro ma anche di condivisione della quotidianità, di ritrovo delle gioie e delle disgrazie dell’esistenza collettiva e magari di riflessione sulla propria condizione femminile all’interno della società patriarcale.
I dipinti di Pilè non offrono giudizi morali ma tentano di rendere visibile l’invisibile, testimoniano un’esistenza fatta di gesti ripetuti, di silenzi pesanti, di sguardi che sfuggono e cercano al tempo stesso un contatto. L’immagine di questa donna si sottrae alla narrazione imposta e diventa racconto di sé, affermazione di esistenza, strumento di autodeterminazione, mentre il lavatoio le restituisce lo spazio negato: quello del racconto, del riconoscimento, dell’ascolto. Il passato ed il presente si sovrappongono, la storia e l’attualità si incontrano ed il lavatoio torna ad essere un luogo di incontro e di riflessione collettiva proprio come lo era un tempo.
Les Éditions de la Découverte viennent de publier une étude, L’œuvre-vie d’Antonio Gramsci, que l’on peut considérer comme la plus complète et la plus actuelle en français sur la biographie et l’œuvre du philosophe italien Antonio Gramsci (1891-1937), l’un des penseurs majeurs et des plus convoqués du marxisme.Membre fondateur du Parti communiste italien, dont il fut un temps à la tête, il est emprisonné par le régime mussolinien de 1926 à sa mort. Les auteurs, Romain Descendre et Jean-Claude Zancarini, sont deux enseignants de l’École Normale Supérieure de Lyon, où ils animent depuis dix ans un séminaire d’études consacré à Gramsci et ses 33 Cahiers de prison. L’Œuvre-vie aborde les différentes phases de son action et de sa pensée – des années de formation en Sardaigne et à Turin jusqu’à sa mort le 27 avril 1937, en passant par ses activités de militant communiste et ses 11 années d’incarcération dans les geôles fascistes – en restituant leurs liens avec les grands événements de son temps : la révolution russe, les prises de position de l’Internationale communiste, la montée au pouvoir du fascisme en Italie, la situation européenne et mondiale de l’entre-deux-guerres. Grâce aux apports de la recherche italienne la plus actuelle, cette démarche historique s’ancre dans une lecture précise des textes – pour partie inédits en France –, qui permet de saisir le sens profond de ses écrits et toute l’originalité de son approche.
Antonio Gramsci
Analysant en détail la correspondance, les articles militants, puis les Cahiers de prison (I Quaderni) du révolutionnaire, cette biographie rend ainsi compte du processus d’élaboration de sa réflexion politique et philosophique, en en soulignant les leitmotive et en restituant « le rythme de sa pensée en développement ».
Au fur et à mesure que Gramsci progresse dans la rédaction des Cahiers, écrivent les auteurs, il comprend que la “philosophie de la praxis” a besoin d’outils conceptuels nouveaux, philosophiques et politiques à la fois, et il se charge de les inventer et de les faire évoluer au cours de son existence : «hégémonie», «guerre de position», «révolution passive», «classes subalternes». Autant de concepts qui demeurent utiles pour penser aujourd’hui encore notre propre monde «grand et terrible».
Evolena
LE LIVRE: L’œuvre-vie d’Antonio Gramsci, de Romain Descendre et Jean-Claude Zancarini Editions La Découverte
«Nel settembre 1920, il direttore dell’Ufficio provinciale mi fece chiamare e mi disse…» Così ha inizio il Poema pedagogico. Nella conversazione di quel giorno con il direttore dell’Ufficio provinciale dell’Istruzione popolare Anton Semënovič Makarenko prese una decisione di incalcolabile importanza non solo per la sua vita personale, ma per la nascente pedagogia sovietica: accettò di andare in missione “in prima linea” sul fronte pedagogico, accettò di fondare e dirigere una colonia per la rieducazione di delinquenti minorenni. Ebbe così inizio quella straordinaria esperienza che il protagonista giustamente volle chiamare un poema pedagogico: anni e anni di sforzi e di sacrifici, di creazione nel lavoro pratico e nell’approfondimento teorico, che il lettore seguirà – ne siamo certi – con tesa attenzione dal primo all’ultimo giorno. E, giunto alla fìne, desidererà sapere qualcosa di più sull’eroe del poema, vorrà conoscere gli inizi e gli sviluppi della sua intensa attività creatrice, della quale la Colonia Gor’kij è pur sempre un momento, anche se forse il più appassionante, e certo quello decisivo: il punto di svolta di una vita. Chi era il giovane maestro che, in quel giorno di settembre del 1920, accettò quasi senza esitazione il difficilissimo compito che gli veniva proposto? Anton Makarenko aveva allora trentadue anni. Era nato il 1° marzo 1888 a Bielopol, centro operaio nella provincia di Kharkov, in Ucraina. Suo padre, Sëmen Grigor’evič, lavorava come capo verniciatore nelle officine ferroviarie di Bielopol. Sua madre, Tatiana Mikhailovna, era anch’essa una semplice donna del popolo. Padre e madre avevano dovuto lavorare sin dall’infanzia e non erano andati al di là delle prime classi elementari. […]
«Che i genitori siano esigenti verso se stessi, che abbiano rispetto per la famiglia, che si controllino a ogni passo, ecco il primo e principale metodo di educazione!», egli ha certamente davanti agli occhi la figura di suo padre e quella di sua madre, l’ordine e la nettezza della modesta casa operaia della sua infanzia, “pulizia morale” della sua famiglia operaia.
dall’Introduzione di Lucio Lombardo Radice
Formato 17×24 cm., copertina con alette, 512 pagine.
Introduzione di Lucio Lombardo Radice.
Traduzione di Leonardo Laghezza.
Stampato con carta certificata FSC.
Pubblicato a giugno 2022.
INDICE
Introduzione Bibliografia
Parte prima
1. Una conversazione con il direttore dell’Ufficio Provinciale dell’Istruzione Popolare
2. Esordio inglorioso della colonia Gor’kij
3. Bisogni elementari
4. Un’operazione di carattere interno
5. Affari di importanza statale
6. La conquista del serbatoio
7. Uno più uno meno…
8. Carattere e cultura
9. “Ci sono ancora cavalieri in Ucraina”
10. I benemeriti dell’educazione sociale
11. Il trionfo della seminatrice
12. Bratcenko e il commissario distrettuale per l’alimentazione
13. Ossadcii
14. Il calamaio della pace
15. Il nostro è il più bello
16. Hafersuppe
17. La punizione di Sciarin
18. Ci “avviciniamo” ai contadini
19. Il giuoco dei pegni
20. A proposito di ciò che è vivo e di ciò che è morto
21. Vecchi scorbutici
22. Un’amputazione
23. Semi selezionati
24. Il tormento di Sёmen
25. Pedagogia del “comandante”
26. I mostri della seconda colonia
27. Come conquistammo la Gioventù comunista
28. Cominciano le fanfare
Parte seconda
1. Una brocca di latte
2. Otcenasc
3. Le dominanti
4. Il teatro
5. Educazione da kulak
6. Le frecce di Cupido
7. L’arrivo dei complementi
8. Il nono e il decimo reparto
9. Il quarto reparto misto
10. Matrimonio
11. Lirica
12. Autunno
13. Smorfie d’amore e di poesia
14. “Non guaire!”
15. Gente difficile
16. Zaporogie
17. Come si deve contare
18. Esplorazione di guerra
Parte terza
1. I chiodi
2. Il reparto misto d’avanguardia
3. Vitaccia
4. “Tutto va bene”
5. Idillio
6. Cinque giorni
7. Il trecentosettantatré bis
8. Gopak
9. Trasfigurazione
10. Alle pendici dell’Olimpo
11. Il primo covone
12. La vita continua
13. “Aiutate il ragazzo!”
14. Ricompense
15. Epilogo
Anton Semenovič Makarenko
Biografia di Anton Semenovič Makarenko (1888 – 1939) fu uno dei fondatori della pedagogia sovietica, promosse idee e principi democratici nelle sue teorie educative e nella pratica. Elaborò la teoria dei collettivi autogestiti e introdusse il concetto di lavoro produttivo nel sistema educativo.
Anton Semenovič Makarenko -Pedagogista sovietico nato a Belopol′e, Char′kov, il 10 marzo 1888, morto a Mosca il 1° aprile 1939. Maestro elementare dal 1905, direttore didattico dal 1917; in contrasto con i pedagogisti del suo paese, ancora legati al sistema dell'”educazione libera”, il M. propugnò una “pedagogia della lotta”, cioè una forma di educazione autoritaria per la formazione dell’uomo sovietico. Quando gli fu affidata la direzione di quella che egli stesso più tardi denominò “Colonia di lavoro Gor′kij”, sorta nel 1920 presso Poltava, per la rieducazione dei bezprizornye, ragazzi che la guerra e la rivoluzione avevano abbandonato “senza tutela”, i sistemi estremamente rigidi usati dal M. gli procurarono molte critiche e avversioni, cosicché, nonostante i buoni risultati ottenuti e gli elogi di M. Gor′kij, il M. nel 1928 fu allontanato dalla “Colonia Gor′kij”. Tuttavia il M. fu successivamente chiamato a dirigere la “Comune Feliks Dzeržinskij”, in un sobborgo di Char′kov.
Trattando della sua esperienza alla “Colonia Gor′kij”, in Pedagogičeskaja poema (“Poema pedagogico”, in 3 parti, 1933-35; trad. ital., Roma 1952), l’opera sua maggiore, il M. sostiene che la rieducazione dei ragazzi traviati è possibile attraverso un ricondizionamento capace di immetterli in un’autentica e impegnativa esperienza sociale. Questa si può realizzare, secondo il M., con la costituzione di una comunità di ragazzi, nella quale essi, attendendo con rigida disciplina, spirito di emulazione personale e di squadra, a un lavoro produttivo e salariato, fonte del materiale sostentamento della comunità, ritraggano il senso e il valore del “collettivo”. Negli ultimi anni di vita del M., avendo il sistema dell'”educazione libera” perso totalmente credito presso le autorità scolastiche sovietiche, i principî makarenkiani vennero adottati ufficialmente.
Altre opere notevoli del M. sono: Marš tridcatogo goda (“La marcia dell’anno ’30”, 1932; trad. ital., Roma 1960); Kniga dlja roditelej (“Il libro per i genitori”, 1937); Lekcii o vospitanii detej (“Lezioni sull’educazione dei figli”, 1937; trad. ital., col titolo di Consigli ai genitori, Roma 1950), chiarimento del suo concetto di autorità in educazione; Flagi na bašnjach (“Bandiere sulle torri”, 1938; trad. ital. 2 voll., Roma 1955), che tratta delle sue esperienze nel campo dell’educazione dei ragazzi normali in una società socialista; Problema škol′nago sovetskogo vospitanija (“Pedagogia scolastica sovietica”; trad. ital., Roma 1960), compendio di lezioni tenute dal M. nel 1938, intese a combattere le concezioni e i metodi individualistici nell’educazione, a favore dell’educazione comunitaria. Le opere del M. sono state raccolte in 7 voll., Mosca 1950-52.
Bibl.: A. Kaminski, La pedagogia sovietica e l’opera di A. M., Roma 1952; I. Lezine, A. S. M., pédagogue soviétique, Parigi 1954; D. Bertoni Jovine, La pedagogia di M., in Belfagor, 1955, n. 4, pp. 405-47; P. Braido, A. S. M., Brescia 1959; F. Lilge, A. S. M. e la società sovietica, in I problemi della pedagogia, 1959, nn. 2-3, pp. 587-600, n. 4, pp. 748-888.
Il reste encore demain: le film phénomène de Paola Cortellesi
A découvrir dans les salles françaises à partir du 13 mars. “Il reste encore demain” (C’è ancora domani), tourné entièrement en noir et blanc à l’instar des films neoréalistes, a créé la surprise au box-office italien avec déjà plus de cinq millions d’entrées depuis sa sortie en octobre dernier. Cette comédie, premier long métrage de Paola Cortellesi en tant que réalisatrice, a conquis le cœur d’une grande partie de son pays et suscité l’intérêt de nombreux distributeurs internationaux.
Il reste encore demain: le film phénomène de Paola Cortellesi
Celle qui a débuté sa carrière au théâtre dans les années 1990 avant de se faire connaître à la télé interprète ici le rôle principal de son propre film: une mère de famille pauvre déterminée à mener une vie plus heureuse et plus libre malgré les violences, les vexations de son mari (Valerio Mastrandrea) et celles, plus insidieuses, d’une société patriarcale.
Le film, un tableau représentatif de la société romaine de l’époque, est aussi une histoire d’entraide entre deux générations de femmes, celle de Delia et de sa fille Marcella, qu’elle sauve in extremis d’un destin comparable au sien. Nous sommes à Rome libérée depuis peu, en 1946, dans le quartier populaire du Testaccio (d’où l’usage dans les dialogues du dialecte romain – Dieu merci sous-titré en français!), des Américains patrouillent encore la ville et la situation économique est celle misérable de l’après-guerre. C’est aussi l’année où les Italiens – et les femmes pour la première fois – votent pour instituer la République.
Paola Cortellesi
Paola Cortellesi a dit en substance dans des interviews avoir voulu raconter avec la volonté d’en sourire la vie de ces femmes que personne n’a jamais célébrées, nos grands-mères, nos mères, considérées comme des nullités, celles qui recevaient une gifle de leur mari et ensuite, comme Cendrillon, retournaient à leurs travaux domestiques ou à leurs petits boulots mal rémunérés; une histoire de subordination à l’homme qui se comporte en propriétaire de la femme.
Bien que les conditions sociales et économiques de l’Italie d’aujourd’hui soient très différentes de celles de l’après-guerre, ce thème, toujours sensible, est impossible à reléguer dans un lointain passé. Le succès du film est la preuve que le message d’émancipation et surtout d’espoir de la réalisatrice est arrivé là où elle le souhaitait. Sa comédie, qui oscille habilement entre engagement et divertissement, a touché un large public, devenant un vrai événement politique et suscitant de larges débats.
Nous nous réjouissons de le découvrir avec vous. Il sera intéressant de voir quel accueil le public français lui réservera et de mieux comprendre les différentes clés de l’engouement populaire qu’il suscite. N’hésitez pas à donner votre point de vue en fond de page et désolée de n’avoir pas réussi à organiser un jeu-concours.
Nous recevons, et elle tombe à pic, la critique qu’a écrite pour Altritaliani notre fidèle collaborateur « cinéma » Armando Lostaglio, fondateur du Cinéclub Vittorio de Sica – Cinit de Rionero, en Basilicata. Merci à lui! A lire en italien ICI
***
Synopsis officiel et bande-annonce sous-titrée en français :
IL RESTE ENCORE DEMAIN | C’E ANCORA DOMANI
Italie, N&B, 2023, 1h58
Mariée à Ivano, Delia, mère de trois enfants, vit à Rome dans la seconde moitié des années 40. La ville est alors partagée entre l’espoir né de la Libération et les difficultés matérielles engendrées par la guerre qui vient à peine de s’achever. Face à son mari autoritaire et violent, Delia ne trouve du réconfort qu’auprès de son amie Marisa avec qui elle partage des moments de légèreté et des confidences intimes. Leur routine morose prend fin au printemps, lorsque toute la famille en émoi s’apprête à célébrer les fiançailles imminentes de leur fille aînée, Marcella. Mais l’arrivée d’une lettre mystérieuse va tout bouleverser et pousser Delia à trouver le courage d’imaginer un avenir meilleur, et pas seulement pour elle-même.
Roma-La mostra di Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”all’ ArtSharing –
Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”
Roma- La mostra “Segnali, dipinti e grafica”di Osvaldo Tiberti nasce da una sfida tra l’artista e la curatrice.Osvaldo Tiberti lavora utilizzando gli elementi grafici come base per un lavoro stratificato e sempre molto materico, che tende verso la forma scultorea anche quando è compressa nelle due superfici. Le opere in mostra sono nate nel corso di anni, in particolare a partire dalla pandemia e fino a momenti recentissimi, anche umanamente complessi: sono state scelte tra decine di altre dalla curatrice costruendo assieme all’artista il diario visivo di un momento di transizione e di maturità. Nella dichiarata intenzione di andare a togliere (less is more!) la curatrice ha deciso di non esporre le imponenti sculture – ben note al pubblico – per proporre un lato più privato e meno noto scegliendo quelle opere che hanno in comune fra loro la parola, i grafemi, i logogrammi e quei segni grafici che, più o meno nascosti all’interno delle opere, ne offrono una chiave di lettura. Un lavoro quindi sul linguaggio scritto e parlato che però diventa destabilizzante, perde il proprio senso comune e ne individua altri, inducendo a una riflessione sulla comunicazione.
Ma è anche un lavoro sulla musica: in mostra ogni opera avrà un collegamento virtuale con un brano scelto dall’artista, che si potrà ascoltare più che come una colonna sonora, come il suono emanato da ogni singola opera.
Quella proposta dalla curatrice è una visione inedita del lavoro dell’artista, quasi un’indagine su ciò che sta dietro le opere, sul pensiero e l’azione che le generano, riportandolo affettuosamente alle origini per girare pagina.
Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”
OSVALDO TIBERTI –BIO
Tivoli 1978, dopo la formazione artistica dal 2000 è entrato a far parte del raggruppamento di artisti indipendenti, processo collettivo di ricerca denominato Com.plot S.Y.S.tem, che nella pluralità dei linguaggi rivolge una particolare attenzione alla relazione tra arte e architettura. Nel 2009 con il gruppo “Arte Architettura Territorio”. svolge ricerche tra arte visiva e social network in differenti contesti (didattici, urbani, nella natura), partecipando con l’opera “Salomè a Skopje” selezionata prima classificata per la sezione Arti Visive Roma alla Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo / Biennale di Skopje 2009. Espone a partire dal 2008 sia nell’ambito dell’oreficeria contemporanea, sia nell’ambito più strettamente artistico, sia in Italia sia in ambito internazionale, partecipando a più riprese alla Biennale di Architettura di Venezia con il gruppo com.plot S.Y.S.team.
INFO PRATICHE:
Osvaldo Tiberti | Segnali. Dipinti e grafica
1-22 marzo 2025
A cura di Penelope Filacchione
Art Sharing Roma
Via Giulio Tarra 64 – 00151
Opening 1° marzo ore 17-21
Orari mostra: da martedì a sabato ore 17-20. Altri orari su appuntamento.
Portare le cuffie del proprio smartphone per ascoltare i brani collegati alle opere.
Catalogo in mostra.
Biografia di Tiberti Osvaldo Nato a Tivoli (1978) e diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Tivoli in Design del gioiello e dei metalli. Successivamente ha concluso gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, sezione Decorazione (2001); la Specialistica di II livello, presso l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila nella Scuola di Scultura (2005) e infine la Specializzazione di II livello Abilitante all’insegnamento presso l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila (2008). In seguito ha conseguito diversi diplomi di perfezionamento post lauream e corsi di formazione.
L’aver operato in diversi campi artistici, dall’oreficeria alla scultura, dalla pittura all’incisione calcografica, dal design alla fotografia, dal mosaico alla ceramica, gli ha consentito di acquisire particolare versatilità nell’insegnamento e di ottenere una completa consapevolezza del personale patrimonio ideativo e comunicativo.
Dal 2008 è docente del Corso di Oreficeria e Incastonatura, presso la Scuola Arti Ornamentali, delle Scuole d’Arte e Mestieri del Comune di Roma e di Arte e Immagine presso la Scuola Secondaria di Primo Grado.
Dal 2000 fa parte del raggruppamento di artisti indipendenti, processo collettivo di ricerca denominato Com.plot S.Y.S.tem, www.complotsystem.org, con partecipazioni, tra le altre, alla X e XI Biennale di Venezia di Architettura.
Medaglia d’oro nella sezione Concorso Giovani per la progettazione e realizzazione di un anello, in “Desideri Preziosi – 2001 Odissea nel…Gioiello”; progetto e realizzazione del “Trofeo-Scultura per Desideri Preziosi 2002” opera per la “madrina” dell’evento la stilista Laura Biagiotti; selezionato al Concorso Internazionale per una Medaglia Commemorativa, “Memorie di Adriano nella Roma di Yourcenar” Sala della Promoteca del Comune di Roma (2003); selezionato al VII Concorso Internazionale, “Glassdressing”, Design Trieste Contemporanea, progettazione e realizzazione dell’opera “gioiello Costruito di vetro” (2006); primo Classificato per Arti visive Roma, con l’opera “Salomè a Skopje” Gruppo Arte Architettura Territorio alla Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo / Biennale di Skopje 2009.
Dal 2001 ad oggi ha partecipato a numerose esposizioni nazionali ed interazionali nella pluralità dei linguaggi espressivi con opere di scultura, pittura, oreficeria, ed altro.
Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”
Presentazioni/Esposizioni
2023 “La Torre di Carta I – Dosi d’Arte” perforormance di Osvaldo Tiberti 30 settembre 2023 parco di Via Giulio Tarra – 00151 Roma – finissage “Friends”.
2023 “FRIENDS” – Cinque anni di ArtSharing. A cura di Penelope Filacchione 13-30 settembre 2023 Via Giulio Tarra 64 – 00151 Roma
2023 “No War Zone – Line Amiche” , Mostra di Oreficeria e Scultura con gli allievi del Corso di oreficeria B – a cura di Osvaldo Tiberti e Penelope Filacchione con la collaborazione di Lucia Forte, Corso Moda, dal 15 al 21 giugno – Scuola Arti Ornamentali, Via di San Giacomo 11 Roma
2023 “Piombo e Oro” – Tiberti Osvaldo Biennale Sessions, La Biennale di Venezia , presso il Parco Bissuola di Mestre (VE), curato da Escuela Moderna/Foriposto Mestre e Marche Arte Viva, 20- 21 Maggio 2023
2023 “PROPRIETÀ EMERGENTI” Monica Gardellini e Osvaldo Tiberti a cura di Penelope Filacchione Roma, via Giulio Tarra 64 – 00151 Roma Sabato 4 marzo – Sabato 18 marzo 2023.
2022 RJW -Roma Jewelry Week “Oreficeria e Arte” 11-15 ottobre 2022 Atelier Paola Casalino – Vicolo dell’Atleta 5 Roma
2022 RAW Rome Arte Week 2022 Mostra “Parole liquide” di Osvaldo Tiberti, Lunedì 24 ottobre 2022 ore 14:00-20:00 Presso il Giardino Segreto Gallery, Roma Via Gregorio XI, 122 – 00166 A cura di Ilaria Di Giustili e Osvaldo Tiberti Testo di Osvaldo Tiberti
2022 – “Fiori”, a cura di Ilaria Di Giustili, testo critico Penelope Filacchione, Giardino Segreto Gallery Roma, Via Gregorio XI 122, Roma, 23 settembre 2022.
2022 – “Cura di Sé e Cura dell’Altro: Mail Art Project”, Fondazione Pistoletto – Cittadellarte Via Serralunga, 27, 13900 Biella (BI) 22 aprile al 22 maggio 2022
2021 – VOICE OVER EXHIBITIONS – Escuela Moderna/Ateneo Libertario con Voice Over – Sala D’Armi A Arsenale Biennale Sessions – Biennale di Venezia Architettura 2021 Sabato 23 Ottobre.
Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”
2021 – Speciale Rome Art Week 2021: Oúsía – forma, segno, carattere – * dedicata a Mimmo Lucano, per la bellezza delle sue idee oltre i limiti della forma imposta. Dal 24 Ottobre al 31 ottobre 2021. ArtSharing lab&gallery di via Giulio Tarra 64, Roma.
2021 – Flags of the web – guggenheim.org – “Red Moon al Levar del Sole 2021 – Costruttivo Decosrtuttivo Rosso 2021” – “Dripping A Z Symbols 2021 – found it”2020 – 20×20 per natale regala arte! – ArtSharing lab&gallery di via Giulio Tarra 64, Roma. https://artsharingroma.wixsite.com/20×20/copia-di-studio-marbe 2020 – Feel Hearth Green Festival Emotions – Orto Botanico di Roma Progetto Feel (H)eart(h) Green Festival Emotion – Feel Hearth2020 – RIF – MUSEO DELLE PERIFERIE – Opere/Manifesti https://www.museodelleperiferie.it/articolo/manifesto-osvaldo-tiberti-1 https://www.museodelleperiferie.it/articolo/manifesto-osvaldo-tiberti2020 – (r)esistiamo – web exhibition, https://artsharingroma.wixsite.com/website, a cura di Penelope Filacchione. ArtSharing lab&gallery di via Giulio Tarra 64, Roma. Dal 12/4/2020 al 10/09/2020 Sculture serie “Attese40ena”2019 – “Mondi immaginari ed altre storie” IV edizione Natale in Arte, a cura di Penelope Filacchione. ArtSharing lab&gallery di via Giulio Tarra 64, Roma. Dal 30/11/2019 al 5/1/2020. Dipinti “City”, gioielli serie “Grattacieli”, stampe calcografiche.2019 DE CHIRICO: ETERNO CONTEMPORANEO. L’oreficeria a confronto con la Metafisica. ALLIEVI E MAESTRI DEL CORSO ORAFO. COORDINATRICE ARCH. GIOVANNA BENINCASA – A cura di Penelope Filacchione, Luigi Armando Gemmo, Maria Paola Ranfi, Osvaldo Tiberti.2016 Esposizione permanente nella Cattedrale di Breslavia – “La Polonia in Italia: suggestioni delle presenze polacche in Italia” a cura di Antonio Grassi e Stefania Severi. Collezione della Biblioteca dell’Arcidiocesi di Breslavia. 2014 ExPolis 2014 – LA FORMA DELLA RELAZIONE – corpi/idee/poteri a cura di Paolo Martore. Museo Tuscolano, ex Scuderie Aldobrandini dal 10 al 25 maggio 2014. 2011 Festival ExPolis 2011, Le Città fuori dalla città, dal 28 Aprile al 29 Maggio 2011. Direzione artistica Marco Maria Linzi e Massimo Mazzone, ideato da Teatro della Contraddizione, realizzato in collaborazione con Scimmie Nude, BabyGang, Teatro la Madrugada. 2011 “ITALIAN HISTORY X”, dal 30 Aprile al 4 Maggio, a cura di Marco Trulli Evento organizzato da Arci Viterbo all’interno di RESIST VII edizione e del progetto Ex polis. 2011 Opere in esposizione al Centro Culturale “Elsa Morante”, Roma, per la mostra “Synthesim”, dal 15/04/2011 al 15/05/2011: dipinto, “PARALLELEPIPEDO – CASA DEL PITTORE”; fotografie, “SALOMÈ A SKOPJE”; scultura, “SE77E PORTE”. 2010 “Festa delle Giovani Eccellenze di Roma – Giovani Artisti a Roma” (14 – 22 febbraio) Opera pittorica e fotografica, Gruppo Arte Architettura Territorio (O. Tiberti – L. Cazzaniga). Museo Pietro Canonica – Villa Borghese – Roma. 2009 “Arti & Mestieri Expo: Rassegna dell’Artigianato e dell’Enogastronomia”(16 – 20 dicembre) gioielli /sculture, stand Scuole Arti e Mestieri del Comune di Roma Nuova Fiera di Roma, Roma. 2009 “Pubblic Invasion – Derives in Skopje 2009” opera scultorea/pittorica “Museo Armato” workshop a cura di Marco Trulli, ARCI Viterbo e associazione Spatrimonio , Cantieri d’Atre. Skopje, Macedonia. http://www.bjcem.org/wp-content/uploads/2015/09/XIV001.pdf 2009 “Glasstouch” (17 aprile/14 giugno) mostra/concorso e visione del film con i gioielli di vetro “Glassdressing” 2006 Palazzo Agostinielli (Bassano del Grappa). 2009 Rassegna “Transiti / Confini Contemporanei“: “… ancora Senza Titolo: installazione + vita vera” (31 gennaio), – “Gruppo Arte Architettura Territorio” (L. Cazzaniga, O. Tiberti) Teatro della Contraddizione (Milano). 2008 “Arte e Oro” (1 – 31 maggio) mostra personale di gioielli-sculture-dipinti-foto Galleria Comunale d’Arte Contemporanea (Arezzo). 2008 XI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia: “Arquetipos, Imaginario y Mitos” (1 novembre) performance collettiva, a cura di com.plot S.Y.S.team/GLAC/Teatro della Contraddizione, Padiglione Carlo Scarpa della Repubblica Bolivariana del Venezuela (direttore prof. Arch. Juan Pedro Posani).2006 Partecipazione alla Biennale di Venezia. Com.plot SYStem, “Altre visioni”, Padiglione Venezuela, direttore J. P. Posani, X Biennale di Architettura, Venezia2006, direttore R. Burdett. Rassegna video: Una proiezione si è tenuta il 12 Ottobre 2006 al Bookshop dell’Arsenale, in collaborazione con la DARC e con Il Padiglione Italiano. Dal giorno 11 Ottobre 2006 e fino alla chiusura della Biennale, la mostra è stata ospite del Padiglione Carlo Scarpa della Repubblica Bolivariana del Venezuela.2006 “Glassdressing” (21 ottobre/20 novembre), opera “gioiello Costruito di vetro”. Museo Revoltella, Trieste. 2006 “Glassdressing” (9 settembre/9 ottobre) opera “gioiello Costruito di vetro”. Museo del Settecento Veneziano, Ca’ Rezzonico, Venezia.2006 Esposizione scultura “Parco Costruito” in “Fuorimisura – arteacieloaperto” (16 luglio/29 ottobre), Contemporary Art Exhibition. “La Casella” antico feudo di campagna, Ficulle, Terni.
Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”
2005 Esposizione dipinto e scultura-gioiello “Com.polot Jewel” (3gennaio/18febbraio) Riccioli Café, Roma. 2005 Esposizione scultura “Parco Costruito” (22maggio/30giugno) “hall P. Portoghesi”, Accademia delle Belle Arti di L’Aquila. 2004 Partecipazione alla festa-evento, con l’esposizione della scultura-medaglia “Memorie di Adriano nella Roma di Yourcenar” (7-11 maggio). Accademia di Belle Arti Temple University of Art di Roma. 2003 Installazione “Complot City” (Settembre/Ottobre), Complot S.Y.S.tem al Fass Gallery-Sabanci University-Tuzla (Turchia).2003 Installazione “Complot City” (3 – 10 agosto) al Museo dell’Architettura, Acquario Romano con il gruppo Com.plot S.Y.S.tem. 2003 Partecipazione con il gruppo Com.plot S.Y.S.tem alla mostra “Complot City” (2 – 11 luglio) alla Torre Valadier, Roma.2001 “Daegu-Milano Fine Arts Exhibition” (settembre), terza mostra d’arte tra Daegu e Milano; Daegu, Corea del Sud.
Esperienze artistiche2014-2016 Collaborazione Scultura “Slancio” per Aeroporto Marco Polo Tessera Venezia, autori G. Tringali e M. Mazzone, acciaio cor-ten A h. 9 metri, cliente SAVE Aeroporti Venezia.Realizzazione dei modelli in scala e dell’opera definitiva. https://www.artribune.com/tribnews/2014/09/arte-pubblica-allaeroporto-marco-polo-di-venezia-in-anteprima-su-artribune-le-immagini-del-progetto-vincitore-degli-scultori-giacomo-tringali-e-massimo-mazzone/ 2005 Collaborazione, con lo studio di architettura “Plasticmachine” di Roma, per il progetto “ampliamento biblioteca umanistica” (clo architetti), (www.plasticmachine.it). Luglio 2004. Realizzazione scenografia del cortometraggio “Derido Ergo Sum” Avant-Garde per il progetto Education and Culture Youth. centro giovanile Logout, Tivoli, Roma. 2002 Modelli in acciaio e bronzo “Piazza Project” centro commerciale, Eindhoven, NL, Architetto Massimiliano Fuksas, colonne in acciaio h m 24 Scultore Massimo Mazzone. Mazzone S.r.l. pittori e scultori associati. 2001 Sculture per Sua Altezza Reale Prince Turki Bin Khaled abitazione privata in Jedda, Saudi Arabia Mazzone S.r.l. pittori e scultori associati. 2001 Dipinti per Beach Palace Jedda Kingdom of Saudi Arabia Mazzone S.r.l. pittori e scultori associati. 2000 Dipinti per l’Hotel Intercontinental Doha, Quatar Mazzone S.r.l. pittori e scultori associati. Esperienza professionali 2018 Workshop di Oreficeria nel progetto “Chantier A.R.A.B.E. Algeri Roma Argento e Bigiotteria nell’Euromediterraneo”, Scambio Culturale Italia-Algeria, 7-14 maggio 2018 presso la Scuola Arti Ornamentali delle Scuole Arti e Mestieri del Comune di Roma.2009 Collaborazione Tecnica con l’AREA S.r.l. Villa Adriana, Tivoli, Roma. per lo sviluppo e realizzazione di una macchina per l’ossidazione-colorazione del Titanio esposta nello stand “Luigi dal Trozzo” a “Vicenza Oro” (11-18/02) ed a “Oro Capital Roma” (14-17/03). “Altre esperienze professionali” Dal 2004 al 2009 Collaborazioni presso laboratorio di oreficeria e incastonatura GP Gioielli Altre esperienze professionali” Dal 2006 al 2008 Collaborazioni presso gioielleria R. Ulpiani orologi e gioielliTivoli, Roma. Altre esperienze professionali”Gennaio 2006. Collaborazione presso il laboratorio orafo J’Dor Colonna, Roma. Altre esperienze professionali”Dal 2002 al 2006 Collaborazioni presso gioielleria Euro Gold di P. Viteri Tivoli, Roma.Dal 1998 al 2001 Collaborazioni presso gioielleria Arte Orafa Villa Adriana, Tivoli, Roma.1999 Allestimento, progettazione e realizzazione espositori in bronzo del Museo Tuscolano Frascati, Roma. Architetto Massimiliano Fuksas Mazzone S.r.l. pittori e scultori associati. 1999 Progettazione e realizzazione elementi in fusione in metalli e pietre preziose, per i vetri soffiati Mazzone per la VAE, Empoli. Mazzone S.r.l. pittori e scultori associati Riconoscimenti, premi e concorsi 2009 Primo Classificato per Arti visive Roma, con l’opera “Salomè a Skopje” Gruppo Arte Architettura Territorio (L. Cazzaniga, O. Tiberti). Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo / Biennale di Skopje 2009 – 3/12 settembre. http://www.bjcem.org/wp-content/uploads/2015/09/XIV001.pdf2009 Tra i 5 selezionati al Concorso “Il Viaggiatore Lento 2009”, Ferrara, con l’opera “Bicicletta moderna a vento” Gruppo Arte Architettura Territorio (L. Cazzaniga, O. Tiberti). In mostra permanente All’ interno della galleria del Centro Commerciale di Porta Ferrara. “Il viaggiatore lento”, un omaggio alla bicicletta per la nuova rotatoria di via Comacchio (cronacacomune.it) 2006 Inserito nell’Elenco di artisti professionisti per l’affidamento di incarichi di realizzazione di opere d’arte (pittura; scultura; opere ambientali, altro), a seguito di selezione ad opera del comune di Roma. 2006 Selezionato al VII Concorso Internazionale, “glassdressing”, Design Trieste Contemporanea, progettazione e realizzazione dell’opera “gioiello Costruito di vetro”. https://www.professionearchitetto.it/concorsi/notizie/4647.php 2003 Selezionato al Concorso Internazionale per una Medaglia Commemorativa, “Memorie di Adriano nella Roma di Yourcenar” Sala della Promoteca del Comune di Roma – 5 novembre 2003 2002 Selezionato al concorso “Immaginativa 10 x 10 x 10 & 10 secondi” – Premio Internazionale d’Arte, 2° edizione con l’opera “Costruttivo de costruttivo rosso, numero 29” (cm 10×10) Palazzo Comunale, Magazzini del Sale, Siena; 26 ottobre – 9 novembre. 2002 Vincitore del concorso per la progettazione e realizzazione del “Trofeo-Scultura per Desideri Preziosi 2002” opera donata alla stilista Laura Biagiotti. 2001 Premiato con medaglia d’oro nella sezione Concorso Giovani per la progettazione e realizzazione di un anello, in “Desideri Preziosi – 2001 Odissea nel…Gioiello” XI mostra di argentieri e orafi romani Sala del Tempio di Adriano, Piazza di Pietra, Roma 12/2001. 1996 Primo classificato al concorso interno all’Istituto Statale d’Arte di Tivoli nell’anno scolastico 1995-1996. Progettazione e realizzazione di un portachiavi-gioiello. 1993 Selezionato per l’esposizione interna di un gioiello classico all’Istituto Statale d’Arte di Tivoli nell’anno scolastico 1992-1993, in mostra permanente. Insegnamento Dal 2008 Docente di Arte e immagine A-01 nella scuola secondaria di I grado Scuola Secondaria di Primo Grado. Ministero dell’Istruzione.Dal 2008 Docente del Corso di Oreficeria e Incastonatura. Scuola Arti Ornamentali, Via S. Giacomo 11 Scuole d’Arte e Mestieri del Comune di Roma. Dal 2012 al 2016 Docente del Corso di Oreficeria. Convenzione stipulata tra Roma Capitale e Università LUISS Guido Carli Scuola Arti Ornamentali, Via S. Giacomo 11 Scuole d’Arte e Mestieri del Comune di Roma. Pubblicazioni 2021 Flags of the web – guggenheim.org https://netflag.guggenheim.org/html/netflag_grid.html https://netflag.guggenheim.org/html/netflag_grid.html2021 https://meetartale.blogspot.com/2021/03/osvaldo-tiberi-scultore-pittore-ed.html 2020 https://artsharingroma.wixsite.com/20×20/copia-di-studio-marbe https://www.feelhearth.it/fiori-in-metallo/ Progetto Feel (H)eart(h) Green Festival Emotion2014 M. M. Linzi, M. Mazzone, “Expolis – La Forma della Relazione”. Maggio 2014. https://expolis2014.wordpress.com/progetti-2/progetti/#jp-carousel-29 https://expolis2014.wordpress.com/progetti-2/progetti/2011 A.A.V.V., “Nicoletta Braga, Attualità del corpo nella performance – Una riflessione su corpo, natura e spazio urbano”. A cura di Com.plot S.Y.S.tem., Edizioni Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri. Stampa Graffiti, Pavona (Roma).2010 A.A.V.V., “Drawing a New Memory” – Cantieri d’Arte. A cura di M. Benucci, M. Trulli, C. Zecchi. Gangemi Editore spa Roma – dicembre 2010. https://www.amazon.it/Darwing-new-memory-Cantieri-darte/dp/8849220170
Osvaldo Tiberti,” segnali, dipinti e grafica”
/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr= 2009 7Gates-Skopje Biennial 2009, Bjcem, AAVV, Electa, Verona. http://www.bjcem.org/wp-content/uploads/2015/09/XIV001.pdf 2008 Tesi del perfezionamento: Arte Architettura territorio, Alcune riflessioni sulla costruzione e sul rapporto tra scultura architettura e territorio, Stampa Alternativa, Roma. 2008 Cantieri d’Arte, la città dei biSogni, AAVV, Gangemi, Roma https://www.gangemieditore.com/dettaglio/la-citt%C3%A0-dei-bisogni/1284/2 2006 glassdressing, VII Concorso Internazionale Design Trieste Contemporanea, Edizioni Juliet Trieste. https://www.yumpu.com/it/document/read/15344740/glassdressing-trieste-contemporanea 2006 fuorimisura arteacieloaperto- ED_ARCHISERVICE. https://www.maremagnum.com/libri-antichi/fuorimisura-arteacieloaperto-ed_archiservice-2006/145689281 2006 Altre visioni: Libertà Politica e Territorio, X Biennale di Venezia, Architettura, Stampa Alternativa, Roma.2006 Cantieri d’Arte, ridisegnare i luoghi comuni, AAVV, Stampa Alternativa, Roma https://www.exibart.com/evento-arte/cantieri-darte-2006-ridisegnare-i-luoghi-comuni/2006 Alcune Architetture di Caivano V edizione – theatrum, teoria, lunGrabe, Il Laboratorio, Napoli.2004 I cavalieri del caos, di Renato Tomasino, L’Epos, Palermo. https://www.libroco.it/dl/Renato-Tomasino/Societa-Editrice-L-Epos/9788883022432/I-cavalieri-del-caos/cw74748177305297.html 2004 Allestimenti del museo Tuscolano, Giovanna Cappelli, Imprimatur Roma.2004 Com.Plot City- Meeting Point, Apeiron editori. https://www.apeironeditori.com/libri.php?lang=nl&lin=linall&disp=1&ID=2312&title=com-plot-city-Meeting-Point-Uno-sguardo-sorprendente-su-arte-e-architettura-AA-VV- 2003-2004 Work Out –powered by “Alias”de “Il Manifesto”. https://fliphtml5.com/rdvy/ptvh/basic 2003 Desideri Preziosi – “Adriano nelle Roma di Yourcenar” – XI Mostra di argentieri e orafi romani; Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura; CNA.2003 forum, la Biennale di Venezia: “Arti Visive – Quali sogni e quali conflitti?”2002 “Immaginativa premio internazionale d’arte 10x10x10 & 10 secondi” II edizione; Siena.2001 Desideri Preziosi – “il volto nel gioiello” – X Mostra di argentieri e orafi romani; Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura; CNA.2001 Daegu Milano -Fine Arts Exhbition2001 Desideri Preziosi – “2001 Odissea nel…Gioiello” – IX Mostra di argentieri e orafi romani; Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura; CNA. Conferenze Seminari 2020 “fare/fruire arte sul web” incontro web 15/05/2020 ore 18:00 incontro online con gli artisti, in (r)esistiamo – web exhibition, https://artsharingroma.wixsite.com/website, a cura di Penelope Filacchione. ArtSharing lab&gallery di via Giulio Tarra 64, Roma2009 “fare/fruire arte sul web” incontro web 15/05/2020 ore 18:00 incontro online con gli artisti, in (r)esistiamo – web exhibition, https://artsharingroma.wixsite.com/website, a cura di Penelope Filacchione. ArtSharing lab&gallery di via Giulio Tarra 64, Roma“La Forma Della Relazione, workshop di tecniche della scultura e grafica” (16 – 18 giugno), opera scultorea. Fabbrica del Vapore, Sala “Permes de sèjour” (Milano); con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera e del Direttore Gastone Mariani.2008 XI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. “Arte Architettura Territorio”: incontro dibattito, com.plot S.Y.S.team, Padiglione Italiano, Palazzo Querini Stampalia (1 novembre ), prof. Arch. Francesco Garofalo. Interventi di: Vito Bucciarelli, Eleonora Carrano, Francesco Cellini, Massimo Mazzone, Giorgio Muratore, Sebastian Redecke, Denardin Urbina.2005 Intervento di Com.plot S.Y.S.tem al convegno “L’Età Nomade” (23 – 24 marzo), con proiezione del film “Com.plot City” presso l’Università degli studi Roma Tre.2005 Presentazione del volume “Com.plot City – Meeting Point” e proiezione del film “Com.plot City”, e del video di Mauro Folci “Kadavergehorsam” (25 febbraio), alla Facoltà di Architettura, Valle Giulia di Roma.2004 Presentazione del volume “Com.plot City – Meeting Point” e proiezione del film “Com.plot City” (29 ottobre) alla Triennale di Milano.2004 Proiezione del film “Com.plot City” e rassegna video “Di chi è la città? “E il corpo mutato” (maggio 2004) all’Istituto italiano di Cultura ad Amsterdam.2003 “L´altra Roma – Immagini d´Europa” (ottobre), a cura del giornale europeo per studenti Work Out e del gruppo di artisti indipendenti Com.plot S.Y.S.tem, al Goethe – Institut – Roma, Mostra, proiezione video, dibattito. Interventi di: Alberto Abruzzese,Vito Bucciarelli, Massimo Casavola, Massimiliano Fuksas, Giorgio Muratore, Sebastian Redecke, Amedeo Schiattarella. Appartenenza a gruppi2009 Il gruppo “Arte Architettura Territorio” (Laura Cazzaniga; Osvaldo Tiberti) svolge ricerche tra arte visiva e social network in differenti contesti (didattici, urbani, nella natura).2000 Dal 2000 raggruppamento di artisti indipendenti, processo collettivo di ricerca denominato Com.plot S.Y.S.tem, www.complotsystem.org, che nella pluralità dei linguaggi rivolge una particolare attenzione alla relazione tra arte e architettura. Com.plot S.Y.S.tem ( N. Braga, E. Coletta, A. Conte, M. Mazzone, N. Pallavicini, O. Tiberti, et al) ha prodotto ragionamenti, pubblicazioni, seminari ecc. sull’allegoria dei sensi come metafora dell’abitare in senso lato, e una città immaginaria scala 1: 200, fatta di libri, cibi, profumi, film ecc. Istruzione e formazione 2017-2018 Corso di Formazione “Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base” – Rizzoli Education – Prof.ssa Rosa Nocerino, presso l’I.C. “E. De Filippo” di Villanova, Guidonia Montecelio. 2016-2017 Corso di Formazione sullo “Spettro dell’Autismo” – Prof.ssa Rita Centra, presso l’I.C. “G. Garibaldi” di Setteville, Guidonia Montecelio. 2016-2017 Corso di Formazione on-line “Dislessia Amica” – Associazione Italiana Dislessia, ente accreditato dal MIUR, D.M. 170/2016 2015-2016 Corso di Formazione “Docenti Neoassunti” presso l’I.C. “E. De Filippo” di Colleverde, Guidonia Montecelio. 2015-2016 Corso di Formazione di II Livello “Corso I Pad” – prof. Domizio Baldini presso l’I.C. “E. De Filippo” di Villanova, Guidonia Montecelio. 2014-2015 Corso di Formazione di I Livello “Corso I Pad” – prof. Domizio Baldini presso l’I.C. “E. De Filippo” di Villanova, Guidonia Montecelio. 2013-2014 Diploma di Perfezionamento in “L’insegnamento della Storia dell’Arte: metodologie e tecniche per la didattica” conseguito il 05/03/2014 Consorzio Interuniversitario FOR.COM. – Formazione per la Comunicazione. Perfezionamento post lauream,1500 ore, 60 CFU (crediti formativi universitari). 2012-2013 Diploma di Perfezionamento in “Educazione Artistica: elementi di didattica” conseguito il 20/05/2013 Consorzio Interuniversitario FOR.COM. – Formazione per la Comunicazione. Perfezionamento post lauream,1500 ore, 60 CFU (crediti formativi universitari). 2011-2012 Diploma di Perfezionamento post lauream in “Fotografia, Disegno e Grafica Pubblicitaria: Tecniche e strategie didattiche” conseguito il 23/04/2012 Consorzio Interuniversitario FOR.COM. – Formazione per la Comunicazione. Perfezionamento post lauream,1500 ore, 60 CFU (crediti formativi universitari). 2011 Corso di Formazione: “Corso Professionale Taglio di Gomme siliconiche Moderne, utilizzo per stampi di gioielleria” Marzo 2011. 2007-2008 Diploma di Perfezionamento in Arte, Architettura Territorio. Conseguito il 01/11/2008. con una tesi (pubblicata) dal titolo: “Alcune riflessioni sulla costruzione e sul rapporto tra scultura architettura e territorio”, Relatore prof. arch. Francesco Cellini. Preside della Facoltà di Architettura Roma Tre. Progetto Interfacoltà Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Facoltà di Beni Culturali Università della Tuscia Viterbo, Facoltà di Architettura Roma Tre, Facoltà di Architettura Valle Giulia, Roma. 2006-2008 Diploma di Specializzazione di II Livello abilitante all’insegnamento, per le classi di Educazione Artistica A028 e Disegno e Storia dell’Arte A025. Conseguito il 13/06/2008. con una tesi dal titolo: “Le tecniche dell’Incisione: dalle classiche alle sperimentali”, Relatore prof. Walter Battiloro, con votazione 60/60. Accademia di Belle Arti di L’Aquila Specializzazione COBASLID (corsi biennali di secondo livello ad indirizzo didattico) 2003-2005 Diploma di Specializzazione di II Livello, Accademia delle Belle Arti dell’Aquila Scuola di Scultura. Conseguito il 03/10/2005. con una tesi dal titolo: “Dell’Oreficeria Costruita: di congiunzione tra la scultura, l’oreficeria e l’architettura negli ultimi decenni” Relatore: prof. Antonio Quaranta, con votazione 110/110. Accademia di Belle Arti di L’Aquila Specializzazione di II Livello 1997-2001 Diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma sessione Decorazione (vecchio ordinamento). Conseguito il 18/07/2001. con una tesi dal titolo: “Appunti sul rapporto forma-dimensione-funzione tra scultura costruita e architettura negli anni ‘90” Relatore prof. Giorgio Cegna, con votazione 110/110 e lode. Accademia delle Belle Arti di Roma Equiparata Laurea di II livello. 1998 Corso didattico “Lineamenti di Storia delle tecniche – III L’acquaforte e le tecniche calcografiche indirette” Calcografia Nazionale (Ministero per i Beni Culturali e Ambientali – Istituto Nazionale per la Grafica). 1997 Corso didattico di Gemmologia. Conseguito il 04/03/1997. presso e con il patrocinio dell’Istituto Statale d’Arte di Tivoli. 1997-1997 Diploma di Maturità sessione di “Design del gioiello e dei metalli”. Conseguito il 1997; rilasciato il 15/09/1997. Istituto Statale d’Arte di Tivoli
Roma-Mostra “Giulio Turcato. Libertà e felicità” alla Galleria Lombardi-
Roma-Dal 1° al 29 marzo 2025 la Galleria Lombardi a Roma presenta nel trentennale della morte dell’artista la mostra Libertà e felicità dedicata a Giulio Turcato (Mantova, 1912 – Roma, 1995). Grande maestro dell’astrazione, faro della rinascita artistica del secondo dopoguerra, promotore di movimenti d’avanguardia, tra cui il Gruppo Forma e il Fronte Nuovo delle Arti, Giulio Turcato rimane tuttavia tra gli artisti italiani più inafferrabili della seconda metà del Novecento: personalità eccentrica, amato da tutti, poeta del segno e del colore, sperimentatore di linguaggi, trova, quale primarie qualità espressive, la libertà e la felicità. Libera e felice fu la sua pittura, e lo spirito con cui la intraprese.
Mostra Giulio Turcato. Libertà e felicità
Guglielmo Gigliotti, che scrive il saggio in catalogo, lo descrive così: “Un uomo indubbiamente originale. Un uomo libero. Non sopportava le etichette, non disdegnava la demistificazione, non sopportava chi si dava troppa importanza. L’autoironia fu una sua virtù umana, l’ironia ne fu una artistica. La sua pittura vibra segretamente di ironia, che è quel distacco con cui si affrontano le vicissitudini della vita. Libero di giocare si è sentito Turcato per tutta la vita, anche se era il gioco serio dell’arte e della vita”.
25 le opere riunite da Lorenzo ed Enrico Lombardi in una mostra che costituisce una piccola e preziosa antologica, in cui sono rappresentati tutti i cicli più importanti del pittore: dai rari «Comizi» del 1948 (sintesi astratto figurativi di impegno civile), ai «Reticoli» (ragnatele di linee su campo monocromo), agli «Itinerari» (guizzanti filamenti di luce-colore), alle «Superfici lunari» (gommapiume con crateri), ai «Paesaggi archeologici» (stratificazioni della pittura e di Roma), agli «Arcipelaghi» (danza di masse) e ai collage (di carta moneta).
Opera di Giulio Turcato:Comizio 1950
E sempre Gigliotti scrive: “La sua presenza fu così brillante, la sua pittura così fresca, il suo ingegno così fertile, e il suo carattere così felice, che di questi trent’anni sembra quasi non potersi sentire la portata. La sua pittura è la sua eredità viva. Basta guardare bene i quadri in mostra: palpitano e sorridono, tra limpidi chiarori e ombre misteriose, tra campiture vibranti e arabeschi casuali di linee saettanti, tra “superfici lunari” profonde come l’inconscio e geometrie quasi infantili”.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Galleria Lombardi, con testo critico di Guglielmo Gigliotti e una testimonianza di Giancarlo Limoni(25 agosto 1947–9 febbraio 2025), artista e amico di Giulio Turcato. Il testo è stato scritto da Limoni un mese prima del suo decesso. La Galleria Lombardi lo ritiene il testamento poetico di un grande artista e un grande amico. Roma, gennaio 2025
Giulio Turcato
Breve biografia di Giulio Turcato (Mantova, 1912 – Roma, 1995)è uno dei più significativi pittori italiani del Novecento e tra i più interessanti interpreti dell’astrattismo europeo. Il suo lavoro è articolato e complesso: comprende intriganti risvolti figurativi e straordinarie sortite nell’ambito della scultura e della scenografìa. Una delle opere più affascinanti della sua produzione è rappresentata dalle Libertà, sette grandi sculture in ferro verniciato a vari colori timbrici, di circa nove metri di altezza ciascuna, che nel 1989 furono installate presso il lago di Piediluco, nel territorio della città di Terni. In occasione del loro restauro, conclusosi nel 2009, il Comune di Terni, in collaborazione con l’Archivio Giulio Turcato di Roma, vuole rendere omaggio all’artista con questo volume, ormai alla vigilia del centenario della sua nascita: vi emerge con forza il tema della libertà, configurandosi come valore estetico-formale e nello stesso tempo come fondamento della vita umana con tutte le sue passioni. “Libertà: evasione, desiderio lanciato verso il cielo. Una foresta che cresce” (Giulio Turcato, La Dogana, 1985).
SCHEDA INFORMATIVA
Mostra: Giulio Turcato. Libertà e felicità
Sede: Galleria Lombardi – via di Monte Giordano 40, 00186 Roma
Apertura al pubblico: 1° – 29 marzo 2025
Inaugurazione: sabato 1° marzo 2025, ore 18.00
Orari: dal martedì al sabato, ore 11.00 – 19.00. Chiuso domenica e lunedì
Ingresso libero
Informazioni: www.gallerialombardi.com | +39 06 31073928 | +39 333 2307817 | info@gallerialombardi.com
Facebook: @GalleriaLombardi | Instagram: @gallerialombardi
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