Rosetta Loy-Scrittrice raffinata e intensa-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

Rosetta Loy
Rosetta Loy

Rosetta Loy-Scrittrice raffinata e intensa

 
Post scritto da Mario Grasso:”Scrittrice raffinata e intensa, Rosetta Loy nasce a Roma il 15 maggio 1931. Scoperta da Natalia Ginzburg, il suo esordio letterario si registra nel 1974 con ‘La bicicletta’. Ha fatto parte della cosiddetta “generazione degli anni Trenta”, un nutrito gruppo di autori italiani comprendente anche Umberto Eco, Gesualdo Bufalino, Carmelo Samonà, Gina Lagorio e molte altre penne. Tra le sue opere più importanti si ricorda “Le strade di polvere” del 1987 – con il quale vince il Premio Viareggio e il Premio Campiello – un romanzo a sfondo storico e memorialistico tradotto in numerose lingue. Negli anni successivi scrive “Cioccolata da Hanselmann”, “Le strade della polvere, “Sogni d’inverno”, “La prima mano” e “Gli anni tra cane e lupo”. Alle pagine di “La parola ebreo” affida nel 1997 la sua dolorosa riflessione sulle radici ebraiche e sul segno delle leggi razziali nella sua infanzia. I temi preferiti delle sue opere sono l’amore, la morte, la guerra, i bambini. Il suo ultimo romanzo, “Cesare”, scritto nel 2018 all’età di 87 anni, è dedicato alla figura del critico letterario Cesare Garboli, con il quale ebbe una lunga e, a tratti, travagliata storia d’amore fino alla morte di lui, avvenuta nel 2004. Nel 2017 è stata insignita del premio Campiello alla carriera. A causa di un infarto, si spegne a Roma il 2 ottobre 2022.Di sé diceva: “Nella mia vita ho amato due uomini e la letteratura”.
 
Biografia di Rosetta Loy-Scrittrice italiana (Roma 1931 – ivi 2022); ha esordito con il romanzo La bicicletta (1974), vincitore del premio Viareggio. Nelle opere successive Le strade della polvere (1987), Sogni d’inverno (1992), Cioccolata da Hanselmann (1995), Nero è l’albero dei ricordi, azzurra l’aria (2004), La prima mano (2009), una scrittura limpida, essenziale, concreta le consente di riscoprire ogni volta i temi preferiti: l’amore, la morte, la guerra, i bambini. Ne La parola ebreo (1997) racconta la storia della sua famiglia, cattolica, e di una certa borghesia italiana che, anche se non apertamente schierate con il fascismo, accettarono le leggi razziali senza avere coscienza della tragedia che si stava compiendo: memoria individuale e memoria collettiva si sovrappongono, sottolineando il peso di una responsabilità storica e morale. In Cuori infranti (2010), nelle due favole nere che compongono il volume, la scrittrice racconta gli omicidi di Novi Ligure e di Erba. Nel 2013 ha pubblicato Gli anni fra cane e lupo, racconto che ripercorre la storia d’Italia dal 1969 al 1994, mentre è stato edito nel 2016 il testo autobiografico Forse, e nel 2018 Cesare, biografia del critico letterario C. Garboli. Nel 2017 la scrittrice è stata insignita del premio Campiello alla carriera.