Dorothea Lange ha scattato Foto fra il 1930 e il 1950 che l’hanno resa tra le più importanti fotografe del Novecento
Biblioteca DEA SABINA
Dorothea Lange ha scattato Foto fra il 1930 e il 1950 che l’hanno resa tra le più importante fotografe del Novecento
La vita e la carriera della grande fotografa americana Dorothea Lange con le immagini che scattò fra il 1930 e il 1950, per cui è considerata tra le più importanti fotografe del Novecento. Dorothea Lange nacque a Hoboken, in New Jersey, nel 1895 e morì di cancro a 70 anni, nel 1965. È stata una delle più importanti e famose fotografe del Novecento, conosciuta soprattutto per il suo lavoro al progetto fotografico della Farm Security Administration (FSA) – l’agenzia federale statunitense fondata nel 1937 dal presidente Franklin Delano Roosevelt per contrastare la povertà nelle zone rurali degli Stati Uniti, aggravata in quegli anni dalla Grande Depressione – con l’obiettivo di documentare la povertà di alcune fasce della popolazione americana.
Lange fotografò soprattutto i contadini che avevano abbandonato la campagna a causa del cosiddetto “Dust Bowl”, la siccità e le tempeste di sabbia che negli anni Trenta desertificarono grandi zone del Texas, del Kansas, dell’Oklahoma e delle aree attorno. Una delle sue foto è tra le più famose del Novecento: si intitola Migrant Mother e fa parte di una serie di ritratti a Florence Owens Thompson e ai suoi figli che Lange scattò tra febbraio e marzo nel 1936 a Nipomo, in California. Negli anni successivi continuò a occuparsi di reportage a sfondo sociale viaggiando in diversi paesi con il marito, l’economista Paul Taylor.
«La macchina fotografica è uno strumento che insegna alle persone come vedere senza la macchina»
Dorothea Lange, tratto dalla sua biografia, Dorothea Lange: A Photographer’s Life, scritto dallo storico Milton Meltzer
Dorothea Lange fu una delle più importanti e famose fotografe del Novecento, tra i fondatori dell’agenzia Magnum. Lavorò al progetto fotografico della Farm Security Administration (FSA) – l’agenzia federale statunitense fondata nel 1937 dal presidente Franklin Delano Roosevelt per contrastare la povertà nelle zone rurali degli Stati Uniti, aggravata in quegli anni dalla Grande Depressione – con l’obiettivo di documentare la miseria di alcune fasce della popolazione americana. Lange fotografò soprattutto i contadini che avevano abbandonato la campagna a causa del cosiddetto Dust Bowl, la siccità e le tempeste di sabbia che negli anni Trenta desertificarono grandi zone del Texas, del Kansas, dell’Oklahoma e dalle aree attorno. Negli anni successivi continuò a occuparsi di reportage a sfondo sociale, raccontando la vita di operai, immigrati e senzatetto.
Almeno una sua foto la conoscete tutti: si intitola Migrant Mother e fa parte di una serie di ritratti a Florence Owens Thompson e ai suoi figli che Lange scattò tra febbraio e marzo nel 1936 a Nipomo, in California. La donna aveva 32 anni e sette figli. Nel 1960 Lange raccontò che:
«Vidi quella madre affamata e disperata e mi avvicinai, come attratta da un magnete. Non ricordo come le spiegai perché ero lì e che ci facevo con la macchina fotografica, ma ricordo che non mi fece domande. Feci cinque scatti, avvicinandomi sempre di più nella stessa direzione. Non le chiesi come si chiamava, né qual era la sua storia. Lei mi disse la sua età, aveva 32 anni. Mi raccontò che vivevano mangiando verdura gelida dai campi vicini, e uccelli catturati dai bambini. Aveva appena venduto le gomme dell’auto per comprarsi il cibo. Se ne stava seduta con i suoi figli accovacciati attorno a lei, e sembrava consapevole che la mia fotografia l’avrebbe potuta aiutare, e per questo lei aiutò me. Ci fu una sorta di equo scambio».