Jean-Paul Sartre La nauseaJean Paul SartreJean Paul Sartre
Questo romanzo trasgressivo e ricchissimo ci restituisce il disagio della pace in agonia in Francia, nell’Europa, nel mondo alla vigilia della seconda guerra mondiale.
«Tutto è gratuito, questo giardino, questa città e io stesso. Quando capita di accorgersene, viene il voltastomaco e tutto comincia ad oscillare; ecco la Nausea.»
Dopo aver viaggiato a lungo, Antoine Roquentin si stabilisce a Bouville, in uno squallido albergo vicino alla stazione, per scrivere una tesi di dottorato in storia. La sera, si siede al tavolo di un bistrot ad ascoltare un disco, sempre lo stesso: «Some of These Days». La sua vita ormai non ha piú senso: il passato è abitato da Anny, mentre il presente è sempre piú sommerso da una sensazione dolce e orribile, insinuante, che ha nome Nausea. Un romanzo trasgressivo e ricchissimo, sempre attuale, che ci restituisce il disagio del mondo in agonia alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Il libro piú libero di Sartre, il piú disinteressato e il piú appassionato insieme.
Prefetti, questori e criminali di guerra dal fascismo alla Repubblica italiana.
Editore Einaudi
DESCRIZIONE
Al termine della Seconda guerra mondiale molti tra i più alti vertici dell’esercito o degli apparati di forza del fascismo furono accusati di omicidi e torture, ma nessuno venne mai processato o epurato. Nessuno fu mai estradato all’estero o giudicato da un tribunale internazionale. Diversi di loro furono invece coscientemente reintegrati nei loro posti di responsabilità, dando corpo a quella «continuità dello Stato» che rappresentò una pesante ipoteca sull’Italia repubblicana. Attraverso l’analisi di una gran mole di documenti, Conti ricostruisce le vicende personali e i profili militari di alcuni dei principali funzionari del regime di Mussolini e illumina uno dei passaggi più appassionanti e controversi della nostra storia.
Il nuovo romanzo di Serena McLeen- “IL PESO DELLA VERGOGNA”
Sinossi:
Dopo la morte dell’amata nonna Angela Bramante, Annabella viene a conoscenza dell’esistenza di Villa dei Conti Bramante, la maestosa e vecchia dimora nella quale, in un piccolo paese della bassa pianura padana, proprio la nonna ha vissuto la sua giovinezza, per poi scappare alcuni anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale lasciandosi quel passato alle spalle per sempre.Annabella dovr&agrvae; accettare quel lascito e ristrutturare la casa, oppure rinunciarvi: ad aiutarla a scegliere cosa fare sarà una lettera che la nonna le ha lasciato. Ma cosa si nasconde tra le righe di quello scritto? Quando Annabella finalmente scioglierà i propri dubbi, imbarcandosi nel compito affidatole dalla nonna, si immergerà fra le pagine del diario e fra i più dolorosi ricordi di quella parte della vita di Angela, a lei sconosciuta e legata agli anni bui del Fascismo e della guerra. In un momento di crisi artistica e professionale, Annabella troverà nuova ispirazione nella ricerca della verità e nell’incontro con Francesco, che gestisce con la madre la locanda di paese, ma allo stesso tempo scoprirà che dell’eredità della nonna fa parte anche l’inconfessabile storia della sua stessa famiglia: un capitolo torbido e pregno di segreti per colpa del quale Angela ha vissuto tutta la vita sotto il peso della vergogna.Una giovane donna in cerca di se stessa, i terribili segreti di un passato sepolto ma non morto: nel contesto storico della Seconda Guerra Mondiale, un romanzo psicologico che rivela le pieghe più oscure dell’animo umano.
Philip Kwok racconta “I cinesi in Italia durante il fascismo”-
La ricerca di Philip Kwok sulle tracce dei cinesi internati in Abruzzo e Calabria durante la Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, oltre duecento cittadini cinesi furono internati in campi di concentramento italiani. I due terzi dei cinesi residenti in Italia in quel periodo. Parla di loro, delle loro vicissitudini e delle loro storie I cinesi in Italia durante il fascismo. Il campo di concentramento di Philip Kwok, pubblicato per la prima volta nel 1984 e riproposto in una nuova edizione a fine 2018 da Phoenix Publishing.
Ricercatore e professore arrivato a Napoli negli anni Settanta del secolo scorso per un dottorato in Storia e Filosofia, Philip Kwok cominciò a dedicarsi alle vicende dei cinesi d’Italia durante il fascismo spinto dall’incontro casuale avuto con il suo connazionale Zheng Qichang, cinese originario del villaggio di Fengling, nella provincia del Zhejiang, che gli raccontò la sua esperienza. Arrivato in Italia nel 1935, cinque anni dopo fu internato nel campo di concentramento di Isola del Gran Sasso in Abruzzo e successivamente fu trasferito in quello di Ferramonti in Calabria.
Una storia che suscitò immediatamente l’interesse di Philip Kwok, che decise di svolgere un’indagine per ricostruire le vicende dei cinesi residenti in Italia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Lo studioso ricercò luoghi, documenti e persone in grado di fornirgli elementi utili a una ricostruzione storica più dettagliata possibile. E, come scrive nella prefazione al testo il sinologo e ricercatore dell’Università dell’Insubria, Daniele Brigadoi Cologna, che si occupa da tempo di migrazioni cinesi in Italia, Kwok fu il primo a svelare una storia di cui «si sarebbe verosimilmente perduta ogni traccia».
Nel maggio del 1940, il ministero dell’Interno incaricò tutte le prefetture del Regno d’Italia di censire i cittadini stranieri che, con l’entrata in guerra dell’Italia, avrebbero potuto essere considerati sudditi di Paesi nemici. Cinesi compresi. Se ne contarono 431. Si trattò di una sorta di precauzione in vista dell’entrata in guerra dell’Italia e della stipula del Patto Tripartito con Germania e Giappone. Infatti, dopo aver dichiarato guerra a Francia e Gran Bretagna, iniziarono i fermi, che in base a una direttiva del ministero dell’Interno riportata nella prefazione furono però limitati a «quei sudditi cinesi che non hanno stabile occupazione, che non dimostrano chiaramente la fonte dei loro proventi e che sono ritenuti elementi comunque pericolosi».
Philip Kwok seguì le loro tracce ritrovando negli archivi comunali gli elenchi dei cinesi internati in Abruzzo, prima a Tossicia e poi a Isola del Gran Sasso, e in Calabria, a Ferramonti di Tarsia. Non solo ripercorse i loro spostamenti da un campo all’altro, ma cercò di capire come vivevano all’interno dei campi, quali erano le loro condizioni, come venivano trattati dal governo italiano e quale fu il loro rapporto con gli abitanti dei Paesi in cui si trovavano.
Il testo, quindi, ha un grande valore storico e sociale e racconta una vicenda che Daniele Brigadoi Cologna definisce nella prefazione come «una delle tappe fondamentali della formazione di una minoranza cinese d’Italia, la cui storia si sviluppa lungo più di quattro generazioni. Dei circa trecentomila cinesi che oggi risiedono stabilmente nel nostro paese, la maggior parte appartiene ancora ai medesimi lignaggi di coloro che vi approdarono nella seconda metà degli anni Venti del secolo scorso», sottolineando che quei cinesi che «dopo la guerra scelsero di restare in Italia, in gran parte sposarono donne italiane e diedero vita alla prima generazione sino-italiana».
I cinesi in Italia durante il fascismo è, quindi, un interessante punto di partenza per comprendere la storia dei cinesi d’Italia e le origini dei sino-italiani.
Oggi che l’autore di questa ricerca non è più tra noi, sua figlia Luna Cecilia Kwok si impegna a mantenerne viva la memoria e a diffondere i risultati del lavoro di suo padre che «ha dedicato l’intera sua esistenza alla ricerca e allo studio scrupoloso di temi riguardanti i legami tra Cina e Occidente».
Philip Kwok
Lea Vendramel per Cina in Italia di novembre 2019-
Dopo la morte dell’amata nonna Angela Bramante, Annabella viene a conoscenza dell’esistenza di Villa dei Conti Bramante, la maestosa e vecchia dimora nella quale, in un piccolo paese della bassa pianura padana, proprio la nonna ha vissuto la sua giovinezza, per poi scappare alcuni anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale lasciandosi quel passato alle spalle per sempre. Annabella dovr&agrvae; accettare quel lascito e ristrutturare la casa, oppure rinunciarvi: ad aiutarla a scegliere cosa fare sarà una lettera che la nonna le ha lasciato. Ma cosa si nasconde tra le righe di quello scritto? Quando Annabella finalmente scioglierà i propri dubbi, imbarcandosi nel compito affidatole dalla nonna, si immergerà fra le pagine del diario e fra i più dolorosi ricordi di quella parte della vita di Angela, a lei sconosciuta e legata agli anni bui del Fascismo e della guerra. In un momento di crisi artistica e professionale, Annabella troverà nuova ispirazione nella ricerca della verità e nell’incontro con Francesco, che gestisce con la madre la locanda di paese, ma allo stesso tempo scoprirà che dell’eredità della nonna fa parte anche l’inconfessabile storia della sua stessa famiglia: un capitolo torbido e pregno di segreti per colpa del quale Angela ha vissuto tutta la vita sotto il peso della vergogna.Una giovane donna in cerca di se stessa, i terribili segreti di un passato sepolto ma non morto: nel contesto storico della Seconda Guerra Mondiale, un romanzo psicologico che rivela le pieghe più oscure dell’animo umano.
Max Hastings- La battaglia di mezzo agosto. Operazione Pedestal. 1942: la flotta che salvò Malta
Neri Pozza Editore
DESCRIZIONE-
Corre l’anno 1942 e l’esito del piú grande conflitto della Storia è lungi dall’essere scritto. L’Unione Sovietica e gli Stati Uniti non hanno ancora dispiegato tutte le loro forze; sulla terra come nei cieli, Germania e Italia hanno il controllo della gran parte delle sponde mediterranee; i carri armati di Rommel sono alle porte dell’Egitto; i giapponesi minacciano l’India, l’Australasia e l’America settentrionale; le forze dell’Asse sono sul Don e la cruciale battaglia a Stalingrado è appena cominciata. Nel cuore dello scontro globale c’è l’isola di Malta, dal 1815 gioiello della Corona inglese, scalo lungo la via per l’Oriente, campo di polo per generazioni di ufficiali della Marina, carcere per i marinai ubriachi. Ma, soprattutto, dall’autunno del ’41, base per lanciare operazioni contro il nemico, che si traducono nell’affondamento del 75 per cento delle navi di rifornimento tedesche e italiane dirette in Nordafrica. Risultato, questo, di un fatale errore strategico da parte di Hitler: la decisione di puntare sulla conquista di Creta lasciando Malta in mano degli alleati. La macchina da guerra nazista è tuttavia indiscutibilmente piú forte e quindi la reazione non si fa attendere: nella primavera del ’42 i tedeschi rovesciano sull’isola piú bombe di quelle cadute su Londra, e la stringono in un assedio senza scampo. I britannici, d’altro canto, non possono permettersi di aggiungere un’altra disfatta alle già numerose umiliazioni subite, perciò il 10 agosto la piú grande flotta mobilitata dalla Royal Navy, a quasi tre anni dall’inizio del conflitto e a tre dalla fine, prende il mare diretta a Malta. L’obiettivo dell’operazione Pedestal, nota come Battaglia di mezzo agosto, è scortare quattordici navi con a bordo cibo, armi e medicinali fino a Malta con due corazzate, quattro portaerei, sette incrociatori e trentadue cacciatorpediniere, oltre a un centinaio di velivoli della Marina e della Raf, otto sommergibili, due dragamine e uno sciame di unità minori. Lo scopo è il salvataggio della guarnigione britannica e della popolazione maltese, trecentomila persone che rischiano la morte per inedia; la battaglia che infurierà per cinque strenue giornate diverrà sinonimo di coraggio, risolutezza e sacrificio. Il racconto dell’«incomparabile Max Hastings» (Daily Mail), una «perfetta combinazione di sensibilità alle sofferenze umane e un superbo istinto per il dramma» (The Times), fa rivivere con emozione la feroce battaglia aeronavale che determinò la sopravvivenza del baluardo maltese e contribuí alla sconfitta finale delle potenze dell’Asse.
Max Hastings
AUTORE-Max Hastings
Max Hastings scrive per il Daily Mail e il Financial Times. Pluripremiato per i suoi libri e le sue inchieste, nel 2008 ha ottenuto la Medaglia Westminster per il suo contributo alla letteratura militare, nel 2009 l’Edgar Wallace Trophy del Press Club di Londra ed è stato insignito di lauree honoris causa dalle università di Leicester e Nottingham. Tra le sue opere, Catastrofe 1914. L’Europa in guerra (Neri Pozza 2014), Armageddon. La battaglia per la Germania 1944-1945 (beat 2016), La guerra segreta. Spie, codici e guerriglieri 1939- 1945 (Neri Pozza 2016, beat 2020), Vietnam. Una tragedia epica 1945-1975 (Neri Pozza 2019, beat 2022) e Operazione Chastise. 1943. Il raid dei Dambusters, i guastatori delle dighe (Neri Pozza 2022).
RECENSIONI
«Lo storico militare Hastings, con le sue prodigiose ricerche e la sua prosa vivida, getta luce su uno dei piú drammatici episodi della Seconda guerra mondiale». Publishers Weekly
«Questo libro non può mancare dagli scaffali degli appassionati di Seconda guerra mondiale: per non dimenticare mai di quali azioni incredibili è capace l’uomo quando ha una causa da difendere». The American Spectator
«Sir Max Hastings ci regala il ritratto di una gloriosa battaglia navale raccontata con il tocco d’artista dei suoi cinquant’anni di reportage di guerra. La Royal Navy nel suo momento piú luminoso». The Wall Street Journal
«Il prolifico Hastings soddisferà i suoi numerosi, affezionati fan e ne attirerà di nuovi, con questo grande racconto adatto agli specialisti, ma anche a un pubblico generalista». Frederick J. Augustyn Jr., responsabile sezione storica Library of Congress, Washington, DC
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