Rivista Collettivo R
Rivista Collettivo R- POESIE-Biblioteca DEA SABINA
-Biblioteca DEA SABINA-
– Rivista Collettivo R- POESIE pubblicate sul numero unico – 22/23- Febbraio-Settembre 1980-
Castelnuovo di Farfa-Via Coronari, le nostre radici castelnuovesi-
Biblioteca DEA SABINA
Castelnuovo-Via Coronari, le nostre radici castelnuovesi-
Lettera aperta di Franco Leggeri (riflessione ad alta voce) ad una amica castelnuovese di Via Coronari .
Castelnuovo di Farfa- 13 settembre 2021- Cara amica mia, correvi tra i girasoli di Van Gogh e verso i tramonti di Monet : erano queste le tue lezioni di botanica e di astronomia. Tu, amica mia, hai vissuto in una dimostrazione dell’immagine, molto prima delle parole e della poesia, eri già pronta per navigare la realtà. Ricordi quando desideravi “le scarpe”, il tuo desiderio oggetto? Questo desiderio delle scarpe era il tuo filo di Arianna che utilizzavi per attraversare la notte. In comune avevamo la geometria irrazionale del nostro spazio: Via Coronari. Poi, se ancora lo ricordi, sprofondammo in una definizione individuale del sognare il nostro futuro. Allora vennero interrati i sogni e ci ritrovammo nella mancanza di chiarezza dell’idee, e fu così che la “Speranza”di un perfetto futuro possibile fu la nostra Via Salaria per Roma. Mi chiedo, da sempre, se partimmo con un programma sufficientemente elaborato e articolato , credo di no.A Roma io mi sono trovato a navigare , ancora oggi, all’interno di un dibattito di una idea acromatica che trovò e trova respiro nelle teorie di Hegel e Marx, oggi debbo dire, confessare, ho fortemente recuperato Hegel nella scelta di forza e pensiero.
E tu?
Mi chiedo spesso se abbiamo ancora il senso delle cose, se il sapere e il sapore delle cose, ci serva solo per continuare a vivere. Mi chiedo, forse lo fai anche tu, se questa vita sia solo un documento di lacerazione dei sogni, di smarrimento, oppure ci stiamo solo consumando e corrodendo. Noi della vita , di questa nave, siamo stati ai bordi e dispersi in questo cielo del mare. Siamo stati oggetto e soggetto di una poesia gettata tra le lame di un frullatore e abbiamo, forse, visto soltanto immagini di vita vissuta ai margini. Amica mia, noi che da “oggetti” animati abbiamo dato valore e ritmo alle parole, abbiamo distribuito assonanze e rime con gli sguardi. Ti ricordi, abbiamo aspettato , aspettavamo, il “tossire delle pietre” di via Coronari, allora avevamo gli occhi accecati da una segatura salina, lacrime mai utilizzate. Via Coronari un coro di voci che non ha mai smesso di parlarci, raccontarci, nutrirci perché in questa via sono, per l’eternità, le nostre radici. Via Coronari con le sue case umili, ma fresche nei ricordi come se fossero appena uscite dal mare. Tra i ciottoli abbiamo nascosto, avvolte nelle alghe, suoni e sillabe di speranza. Ora, adesso cerco, cerchiamo, nella lunghezza di questa via i nostri ricordi scritti in dialetto castelnuovese. Via Coronari e i suoi vivissimi ricordi mi avvolgono e mi fanno estasiare, ma poi, ora, adesso precipito in un vuoto spaventoso, la ragione è che dovrei soffocare, questa maledetta ragione. Ripercorrendo la nostra via Coronari rivedo noi ragazzi così “educati alla dignità dei poveri” perché ancora non conoscevamo la pedagogia di Calvino e quella di Pasolini, che ci ha illuminato, poi a Roma, la lettura di una diversa possibilità di vita.
Amica mia ti auguro una buona vita.
Il tuo amico d’infanzia di via Coronari, Franco Leggeri.