Pilar Adón-Poetessa spagnola-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

Pilar Adón
Pilar Adón

Una poesia di Pilar Adón -Poetessa spagnola

 

Chi si prenderà cura di me quando sarò vecchia?
Chi mi aspetterà, felice di vedermi?
Capelli annodati. Senza pettinature notturne.
Pettini e specchi d’argento.
Sola sulla mia poltrona. Stufa della stanchezza e delle prediche.
Senza figli che mi facciano il bagno,
che mi cucinino arrosto con purè,
che mi portino maglioni taglie forti,
che mi lavino i piedi e le ascelle
quando ci saranno oramai pochi motivi per esistere.
Sconfitta dai ragionamenti
riguardo la raccolta di ciò che è stato seminato.
Celebrazioni, compleanni e feste
in prospettiva di una solitudine rotonda.
Chi verrà a trovarmi
nei fine settimana?
Se non sono una madre.
Se vivo senza riconoscere la devozione, l’ausilio.
La tenerezza. Le visite agli amici in lutto.
Tra scuse, documenti e libri,
lontana dal sentimento originale.
Scappando dalla prima chiamata.
Senza sapere che cos’è il donarsi.
La pietà. La delicatezza
dei bambini fotocopia. La loro mente dolce e semplice
come pezzi di mela cotta. Come sacchetti
di orsetti Haribo.
Chi mi abbraccerà quando sarò vecchia?
E sia, sola. E non ci sia nessuno che voglia parlare con me.
E le tende prendano fuoco
e le fiamme salgano al soffitto. E nessuno
possa avvicinarsi
al telefono. Per chiamare i vigili
del fuoco.
 
Pilar Adón
Pilar Adón

Pilar Adón Poetessa, scrittrice e traduttrice spagnola. I suoi testi si trovano inclusi in diverse antologie poetiche e la sua opera è considerata letteratura pura; inoltre ha tradotto autori come Henry James e Joan Lindsay.

Pilar parla dell’oscurità dei misteri quotidiani, si presenta come una forza, i suoi versi sono lucidi, pieni di immagini infantili, ma osservati con la lente delle macerie: “L’odore delle margherite non porterà primavera”. Solitudine, un mondo in arrivo, ricerche del tempo, viaggi verso l’interiore per trovare ciò che non si vede: “Credere. Credere nelle braccia aperte e in una parola.” Questo resta al lettore, la possibilità di credere in un paesaggio che parla, un percorso verso un luogo segreto.