
Montopoli di Sabina

Abbazia di FARFA (Rieti)-X edizione del Corso del Canto gregoriano
Abbazia di FARFA (Rieti)
Farfa 27 agosto 2022-“𝗦𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘁𝗲 𝗴𝗿𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮𝗻𝗲…pensieri, emozioni e “neumi” messi nero su bianco da alcuni degli allievi del Corso del Canto gregoriano che si è svolto nei giorni scorsi all’Abbazia di Farfa e che quest’anno festeggia la sua X edizione!”.
Farfa 27 agosto 2022–“𝗦𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘁𝗲 𝗴𝗿𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮𝗻𝗲…pensieri, emozioni e “neumi” messi nero su bianco da alcuni degli allievi del Corso del Canto gregoriano che si è svolto nei giorni scorsi all’Abbazia di Farfa e che quest’anno festeggia la sua X edizione!”.
Abbazia di FARFA (Rieti)-𝗠° 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗹𝗱𝗲𝘀𝗰𝗵𝗶: “𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗚𝗿𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮𝗻𝗼!”
-Biblioteca DEA SABINA-
-Abbazia di FARFA (Rieti)-
–𝗠° 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗹𝗱𝗲𝘀𝗰𝗵𝗶: “𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗚𝗿𝗲𝗴𝗼𝗿𝗶𝗮𝗻𝗼!”-
Giorni scanditi dalle lezioni in aula e dalle prove in basilica, dalla teoria e dalla pratica, dai pasti consumati insieme, dalla fatica e dall’ultima grande emozione che li ha visti ieri essere parte di un grande coro che ha dato voce alla messa che, per l’occasione, è stata presieduta da P Matteo frate francescano minore, direttore della Corale Porziuncola e responsabile per la musica Sacra della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Assisi.
“Decima edizione del Corso di Canto Gregoriano «Gaudeamus in Domino» dalle prime parole del Canto d’ingresso della festa di San Benedetto –
Gente che attorno a questo repertorio si incontra, studia, canta, prega, intesse relazioni amicali e fraterne e si esercita all’accoglienza reciproca secondo il comandamento del Signore. E che questo avvenga anche nel nome e sotto il segno del Canto Gregoriano, lo trovo semplicemente straordinario”.
Montopoli di Sabina (RIETI) Modern automata museum .
Montopoli di Sabina (RIETI)
Modern automata museum .
Descrizione
Gli automata sono piccole sculture meccaniche, realizzate in carta, legno e metallo, che vengono messe in movimento dai visitatori del Museo.
Il Museo raccoglie circa 200 automata, realizzati da artisti Giapponesi, Statunitensi, Tedeschi, Inglesi, Francesi, Canadesi, Sudamericani ed Italiani.
Un centinaio di opere sono esposte in permanenza nel Museo di Montopoli di Sabina, mentre l’altra metà della raccolta è un Museo itinerante in tour presso le strutture pubbliche e private che ne fanno richiesta.
Gli automata moderni possono essere paragonati agli Aikù Giapponesi, che vengono definiti come “una piccola visione del mondo in tre brevi versi”. Gli automata moderni possono essere definiti “una piccola visione del mondo in un giro di manovella”.
La leggera ironia degli automata, unita alle invenzioni meccaniche che ne consentono il movimento, suscitano nei visitatori del Museo un interesse artistico ed uno stimolo alla conoscenza della meccanica che spesso li porta al desiderio di cimentarsi con la costruzione di un proprio automata.
Il Museo organizza visite guidate, corsi per la costruzione di automata indirizzati a ragazzi ed adulti e tenuti dagli artisti stessi, e produce materiali didattici, video e libri.
Il luogo del Museo è parte della struttura del piccolo Castello di Vezzano, IX secolo d.c., sito nel Comune di Montopoli di Sabina, nell’alto Lazio.
Il Museo ha prodotto due mostre itineranti: “Il Museo itinerante” e “Contro l’idea della guerra”. Entrambe le mostre sono state ospiti presso altri Musei ed istituzioni pubbliche: tra questi il Festival della Letteratura di Mantova, il Palazzo Pubblico di Siena, il Museo Internazionale delle Marionette di Palermo, il Museo dei Bambini Explora di Roma, il Museo Archeologico di Magliano Sabina.
Nel 2010, con contributi pubblici della Regione Lazio, il Museo ha organizzato corsi di automata e mostre presso alcune scuole elementari e presso alcune ludoteche dei reparti pediatrici di ospedali regionali.
Nel 2010, il Museo ha avuto un riconoscimento dalla Regione Lazio per la sua “buona gestione”: da questo link si può accedere al sito relativo
Dal 2011 il Museo sta lavorando, con altri partner, ad un progetto europeo per l’inserimento degli automata nelle scuole europee, vedi a lato.
Circus è una mostra itinerante, con automata di Malcolm Brook, Alessandra Celletti, Marina Gigli, Girovago e Rondella Family Thetare, Sonia Fabbrocino, Neil Hardy, Keith Newstead, Paul Spooner, Peter Lennertz. Circus è un progetto di Guido Accascina per il M.A.M.
© 2021 MiC – Pubblicato il 2020-04-14 17:52:34 / Ultimo aggiornamento 2020-06-22 15:4
Apertura
Lun
09:00 – 17:00
Mar
09:00 – 17:00
Mer
09:00 – 17:00
Gio
09:00 – 17:00
Ven
09:00 – 17:00
Sab
Chiuso
Dom
Chiuso
Contatti
Via Case Nuove, 7 – 02034 Montopoli di Sabina (RI)
Tel -0765279821
info@modernautomatamuseum.com
Website
http://www.modernautomatamuseum.com
Montenero in Sabina (Rieti)- Nuova Campagna di Scavi presso il santuario della dea Vacuna
Montenero in Sabina (Rieti)
-Nuova Campagna di Scavi presso il santuario della dea Vacuna-
Montenero in Sabina- 2 luglio 2022-Riparte- lunedì 4 luglio – la Campagna di Scavi presso il santuario della dea Vacuna in località Leone. La missione, giunta alla sua quarta edizione, è svolta dal Comune in convenzione con l’Université Lyon 2 e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti-
Fonte-Comune di Montenero in Sabina-
Mompeo in Sabina (Rieti)- 2 giugno doppia festa: per la Repubblica e per i Piccoli Comuni
Mompeo in Sabina (Rieti)- 2 giugno 2022 doppia festa: per la Repubblica e per i Piccoli Comuni
Centrale idroelettrica Farfa 1 (RIETI)-Articolo e Ricerca storica dell’Arch.Maurizio Pettinari-
Centrale idroelettrica Farfa 1 (RI)-Articolo e Ricerca storica dell’Arch.Maurizio Pettinari-
Il 25 febbraio 1899 l’ingegner Edoardo Ugolini presentò domanda alla Prefettura di Perugia per derivare 1,20 m3/sec di acqua dal fiume Farfa, presso le le fornaci di Santa Maria a Valle Basetti utilizzando un salto di 86,50 m, al fine di alimentare la ferrovia elettrica Rieti-Corese e ottenne la concessione con i decreti emanati l’11 luglio e il 6 novembre 1900. Il 28 marzo 1901 fu costituita la Società Romana di Elettricità, che oltre ad acquistare la concessione Ugolini, entrò in possesso delle sorgenti di Càpore (Frasso Sabino), di proprietà del Principe Borghese e la neo costituita azienda affidò all’ingegner Ulisse Del Buono lo studio del progetto per utilizzare le sorgenti Càpore e altre acque del demanio in un’unica derivazione. Il progetto prevedeva la restituzione delle acque presso il fosso Roccabaldesca sotto Mompeo, il salto utilizzato era di 122 m mentre il canale misurava 7 km di lunghezza. La Prefettura di Perugia, il 29 gennaio 1903, esaminò il decreto della nuova concessione, che divenne definitivo il 10 aprile dello stesso anno, tuttavia solo il 23 novembre 1906 fu emanato il decreto che approvò e rese esecutivo il progetto. Nel frattempo l’ingegner Angelo Filonardi, uno dei i fondatori della Società Italiana per le Condotte d’Acqua e successore di Del Buono nello studio del progetto, concepì una soluzione alternativa per l’impianto, mediante un canale derivatore fino a Torre Baccelli, nel comune di Fara in Sabina, con uno sviluppo complessivo di 11,700 km allo scopo per poter sfruttare un salto geodetico di 162,50 metri e di conseguenza poter produrre una maggior quantità di energia, a fronte di una spesa maggiore per realizzare le opere idrauliche necessarie. Il nuovo progetto, presentato il 21 maggio 1907 dagli ingegneri Filonardi e Waldis, ottenne il decreto l’8 luglio 1909. Il lungo iter si concluse con il progetto definitivo, opera dell’ingegner Enrico Anagni, subentrato al Filonardi dopo la scomparsa di quest’ultimo che fu presentato il 1 marzo 1910 e approvato il 9 giugno 1910. Finalmente nell’agosto 1911 iniziarono i lavori sotto la direzione di Enrico Anagni, che si avvalse della collaborazione degli ingegneri Gino Coari e Stefano Bellini. Tuttavia tra il 1912 al 1914 fu costruita poco meno della metà del canale derivatore, mentre con opportune modifiche progettuali la lunghezza della derivazione fu ridotto a 10,5 km, con una portata massima derivabile di 8 m3/sec. In seguito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la costruzione proseguì molto lentamente, ma sotto la direzione dell’ingegner Giordano i lavori ripresero con vigore alla fine del 1918, mentre per la parte elettrica l’incarico fu affidato all’ingegner Oscar Sismondo, capo servizio della Società Anglo Romana. Nonostante le difficoltà tecniche e finanziarie nel febbraio 1923 l’impianto idroelettrico entrò in funzione con due gruppi turbina Riva e alternatore Westinghouse da 5.000 kW ciascuno, alimentati da due condotte forzate realizzate dalla ditta Antonio Bosco di Terni. Per innalzare il valore della tensione, inizialmente furono istallati quattro trasformatori monofase Westinghouse da 4500 kVA ciascuno, che elevavano la tensione prodotta dagli alternatori da 6.000 Volt a 60.000 Volt della linea elettrica, in seguito sostituiti da un unico trasformatore trifase. Contestualmente furono realizzate anche le abitazioni per il direttore della centrale e le famiglie degli operai. Una linea elettrica a 60.000 Volt, lunga circa 3 km, collegava la centrale alla sottostazione elettrica di Colonnetta “La Memoria” situata nel comune di Montopoli di Sabina, dove, unitamente agli elettrodotti ad alta tensione provenienti dalla cabina “Roma” dell’elettrochimico di Papigno (TR), alimentava le utenze romane. Nel 1933, per fare fronte a una crescente domanda di energia elettrica, la Società Romana di Elettricità realizzò, nei pressi di Torre Baccelli, un bacino di carico con una capacità di circa 140.000 m3, che consenti l’installazione di una terza condotta forzata e di un altro gruppo turbo-alternatore Riva-Tecnomasio Italiano identico ai precedenti, destinato alla funzione di riserva. Le acque del Farfa, restituite al suo corso naturale dal canale di di scarico della centrale, furono ulteriormente utilizzate tramite un canale di derivazione dalla centrale idroelettrica Farfa 2, situata non lontano dalla stazione ferroviaria di Poggio Mirteto, inaugurata nel 1936. Nel 1944, durante in secondo conflitto mondiale, la centrale Farfa 1, la sottostazione di Colonnetta La Memoria e la centrale Farfa 2 furono minate e gravemente danneggiate dalle truppe tedesche in ritirata, ma appena possibile la Società Romana di Elettricità ripristinò gli impianti restituendoli alla loro piena efficienza. Nel 1963, con la nazionalizzazione dell’energia elettrica, la centrale divenne proprietà dell’ENEL, poi nel 1985 fu automatizzata per essere gestita da posto di teleconduzione di Montorio al Vomano (TE). Negli anni recenti grazie a Enel Green Power, società multinazionale italiana operante nel settore di mercato delle energie rinnovabili e Michele Antonilli, docente presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Aldo Moro” di Passo Corese, l’impianto idroelettrico è stato teatro di numerosi eventi didattici e culturali nell’ambito della manifestazione “Centrali Aperte”, divenendo uno dei rari esempi di officina idroelettrica ancora dotata di macchinario originale, in quanto la corsa frenetica all’acquisizione dei certificati verdi ha determinato la perdita irreparabile di una molte impressionante di gruppi, organi di comando e componenti elettromeccanici storici. Visitando Farfa 1 colpisce positivamente la presenza di due targhe apposte nel 2007, che ricordano vari ingegneri che contribuirono alla realizzazione dell’opera, tra cui Aldo Netti, nato a Stifone, che portò l’energia elettrica a centotrenta comuni del Lazio e dell’Umbria e operò anche nelle Marche. E’ incredibile che sia Narni sia Terni si siano dimenticate di lui, membro tra l’altro del consiglio di amministrazione delle Acciaierie ternane, al punto che non si è meritato neanche l’intitolazione di una via o di una piazza nella autoproclamata “capitale dell’archeologia industriale”.
Fonte: M. Antonilli, M. Pietrangeli, “Storia dei vari sistemi di trasporto intorno a Roma, a Rieti, alla Sabina e la centrale ENEL di Farfa”, 2011.Fonte-Sergio Dotto 18/05/2014 Italia, Musei monumenti e parchi 2.
Notte a Bocchignano di Montopoli di Sabina-Fotoreportage di Franco Leggeri
Franco Leggeri Foto Notte a Bocchignano di Montopoli di Sabina
Franco Leggeri Foto Notte a Bocchignano di Montopoli di Sabina-(Rieti)
Montopoli di Sabina(Rieti)-Teatro San Michele Arcangelo
Montopoli di Sabina(Rieti)-Teatro San Michele Arcangelo
Montopoli di Sabina (RI)-50 ANNI DEL CROSSODROMO DI PONTESFONDATO
Andrea Fiori