La Fiaba di Fianello-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

La Fiaba di Fianello
La Fiaba di Fianello

La Fiaba di Fianello

(a cura di Alberto Longobardi e Mia Pop Longobardi)

 

Il libro, già dal titolo, dimostra che vuole essere ed è, un accorato atto di amore per Fianello:

“C’era una volta”, un “passato” che NON è passato perché “ancora c’è”; almeno, questa è la speranza degli autori. Anche la “dedica” rivela questo amore per il borgo: “a tutti coloro che hanno fatto qualcosa di utile per Fianello o che vorranno farlo” passato e futuro, strettamente legati dall’amore. Il libro, arricchito da oltre 160 fotografie, svolge un racconto, che amalgama fluidamente, storia e leggenda, “elargendo” notizie interessanti, come se fosse il racconto di una fiaba. Si parte addirittura dall’era geologica del “pliocene” (oltre due milioni di anni or sono), testimoniato dai numerosi fossili presenti nel territorio di Fianello; uno dei quali, interessantissimo, è custodito nella Taverna del Vecchio Frantoio; si accenna fugacemente alla presenza dei Sabini ed a quella degli antichi romani, che hanno lasciato in Fianello numerose testimonianze. Più ricco si fa il racconto, parlando dei Longobardi (Fianello apparteneva al ducato di Spoleto), la cui presenza è rilevata dai notevoli manufatti della Torre pentagonale e della Cripta sotto la chiesa di S. Maria e dall’intestazione della chiesa parrocchiale a San Giovanni battista, patrono dei Longobardi;. Il racconto diventa, a mio avviso, appassionante, quando si narra, tra storia e leggenda, delle vicende di Narni, Fianello, Berlengario, Bizanna, Erlengarda e Susanna; fino alla “apoteosi” del rapporto con l’abbazia di Farfa: sette pagine che ti tengono col fiato sospeso! Molto efficacemente, veniamo “guidati” alla scoperta di Fianello con una lunga serie di fotografie e brevi, ma efficaci, descrizioni dei luoghi: ingresso al borgo; edificio scolastico; il “Cantinone”; l’affascinante “percorso geologico sotto terra”; il Palazzo; il Forno monumentale; la Porta meridionale ad arco, in pietra rosa di Cottanello; i tramonti, che da questa porta si possono ammirare, legati alla leggenda di “fate e folletti”; la Taverna del Vecchio Frantoio, che accoglie una Mostra permanente di reperti geologici ed archeologici; oltre ad arredi ed utensili della civiltà contadina. Alla pagina 50 si parla dell’abbandono di Fianello negli anni 1960 da parte degli abitanti e delle ordinanze di chiusura del borgo, emanate negli anni 1970, dal Genio Civile. Dopo l’acquisto delle case abbandonate, per destinarle a “seconde case”, Fianello Risorge. Molte, infatti, sono le iniziative che da questo momento si sono svolte a Fianello e ben documentate dalle foto: —-anno 1976, Festa di Carnevale, in maschera, nel palazzo Savelli-Orsini; —-anno 1978, Festa della Rinnovazione, dopo l’esecuzione di vari interventi pubblici strutturali; —-dall’anno 1979 al 1987, Festa di S. Lorenzo organizzata, in modo innovativo, da un apposito Comitato; —-il 25-08-1979, annunciata da un manifesto, si è tenuta in Fianello una Conferenza-Dibattito, la cui relazione è riportata integralmente nel libro; —-nel 1980, viene costruito un Campo di Bocce dove c’era un orto; —-dall’anno 1998 al 2001, Fianello ospita la manifestazione “Andar per Olio e per Cultura”; —-il 23 e 29-08-1998, in occasione del restauro del forno di Fianello, Festa del Pane; —-il 30 giugno 2001: Rievocazione Storico-Leggendaria cessione Fianello all’Abbazia di Farfa, (è scritto testualmente nel libro), “preceduta da una serie di cene di autofinanziamento, la più nota delle quali si è tenuta nella Piazza di Fianello con la partecipazione di 150 persone, allietate dalla presenza di due musici in costume medievale, che hanno eseguito musiche medievali usando gli strumenti musicali dell’epoca. E’ stato un successo “epocale”, che ha visto anche la celebrazione della Messa in latino e l’esecuzione di Canti Gregoriani, per iniziativa del parroco don Enzo Cherchi”. In tale occasione, il menestrello ha letto Frizzi e Lazzi dell’Epoca, testualmente trascritti nel libro. Anche il Prografo di tale evento, è testualmente trascritto. Negli anni 2002 e 2003, si sono svolte altre due edizioni della Rievocazione, l’ultima delle quali si è svolta nel 2007 fuori dal Borgo, perché questo era pericolante; —-agosto 2003, Festa del Grano con “trebbiatura d’epoca sull’aia e trita con i cavalli”; —-ottobre 2010 Festa dell’Uva, che viene pigiata con i piedi; —-nell’anno 2015, Festival dell’Utopia, organizzata in modo molto “frizzante” dai ragazzi belgi; —-nello stesso anno (2015), viene introdotta a Fianello la GOGNA in legno (tutt’ora utilizzata per foto-ricordo) ed ospitata una delle giornate di studio Strada Campana; —-vengono documentati, con la riproduzione di manifestini, Concerti ed Inaugurazioni a Fianello, dagli anni 1995 al 2007; —-anno 2018, celebrazione del 20° Anniversario Riapertura Chiesa S. Maria. Nel libro, infine, viene ricordato che Fianello è stato protagonista di due Documentari di notevole rilevanza: uno, prodotto dalla RAI nel 2008 condotto da Franco Valentini e l’altro nel 2016, condotto dal maestro Antonio Vignera dei Musei Vaticani. —-Seguono diverse foto di Attività Varie in Fianello e le foto di Curiosità veramente Curiose: topo che mangia insieme al gatto e gatto che mangia insieme al rospo. —-Poi, si apre il capitolo dedicato ai Gatti di Fianello, con la trascrizione della Storia del Gatto e alcune Storie di alcuni dei gatti di Fianello (Speranza, Bambi, Cenerella, Alex e Salvina). —Segue la trascrizione del Canto di Erlengarda. Il libro si Conclude con la documentazione fotografica del Degrado di Fianello; Appelli e Interventi di Denuncia; Lettera Aperta di Fianello e …………. una ….

“sorpresa” nella PAGINA FINALE!!!!!!

Un libro, di cui vale proprio la pena tenerne una copia in casa.

La Fiaba di Fianello
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