Robert Capa-L’opera 1932/1954-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINARobert Capa. L'opera 1932-1954-

Robert Capa. L’opera 1932-1954-

Ediz. italiana, inglese e francese: L’Opera / The Work / L’Oeuvre 1932-1954

 

DESCRIZIONE

Gabriel BauretLa cronologia dell’opera di Capa, vero e proprio monumento nella storia della fotografia, scandisce le pagine di questo libro ricchissimo di immagini, dando da un lato l’idea della sua vastità e dall’altro delineando il modo in cui il fotografo opera sul campo. Il volume traccia le tappe principali di un percorso la cui brillantezza non ha pressoché eguali, lasciando emergere diverse “icone” da questo corpus eccezionale. I suoi resoconti di guerra ne hanno plasmato la leggenda, come afferma Michel Lefebvre nel suo saggio, ma Capa, pur risultando spesso il primo e il più vicino, ci mostra la realtà anche da altre angolazioni: le sue immagini descrivono momenti che ci rimandano all’uomo, alla sua sensibilità verso vittime e migranti, evocando così il suo viaggio dalla nativa Ungheria. Si dice che la musica riveli se stessa tra le note: questo libro lascia intravedere alcune sfaccettature di un personaggio complesso, intraprendente e indubbiamente mai del tutto soddisfatto, che non esita a rischiare la propria carriera come la propria esistenza. Se Capa ha mostrato una personalità da giocatore, la sua opera assume una dimensione epica che non sfuggirà al finale tragico»

Robert Capa. L'opera 1932-1954-
Robert Capa. L’opera 1932-1954-
Robert Capa. L'opera 1932-1954-
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Robert Capa. L’opera 1932-1954-

 

Robert Capa Biografia

Robert Capa nasce a Budapest nel 1913. Il suo vero nome era Endre Ernő Friedmann, che fu costretto a cambiare durante un periodo di clandestinita’ in Francia. E‘ considerato il primo e piu’ famoso fotografo di guerra, e documento’ cinque diversi conflitti : la guerra civile spagnola (1936-1939), la seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d’Indocina (1954). Studio’ Scienze all’Universita’ di Berlino fra il 1931 ed il 1933, quando dovette lasciare la Germania nazista a causa delle sue origini ebraiche. Autodidatta, inizio’ come assistente di laboratorio e inizio’ a fare il fotografo freelance quando si trasferi’ a Parigi.La sua fama esplosa durante la guerra civile spagnola, grazie alla famosa foto  “ Il miliziano colpito a morte”, di cui ancora oggi si discute l’autenticita’. Robert Capa si interesso’ anche di cinema.  Nel 1936 giro’  alcune sequenze per il film di montaggio “Spagna 36” diretto da Jean Paul Le Chanois e prodotto da Luis Bunuel. · La relazione con l’attrice Ingrid Bergman permise  a Capa di scattare alcune foto sul set del film “Notorious” (1946) di Alfred Hitchcock. ·Nel 1947 assieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Georges Rodger e William Vandivert fonda l’ agenzia fotografica “Magnum Photos“. Come la storica compagna Gerda Taro, mori’  facendo il suo lavoro, saltando su una mina in Vietnam nel 1954.Paradossalmente, la sua foto piu’ famosa e’ anche la piu’ controversa.  “Il miliziano colpito a morte” rappresenta una vera icona del secolo scorso, ma tutt’ ora si dibatte sulla sua autenticita’. Secondo alcuni, la foto sarebbe infatti preparata ad arte da Robert Capa, e le circostanze dello scatto riportate dal fotografo non sarebbero veritiere. Robert Capa, in un’ intervista radiofonica datata 1947, racconta come riusci’ a realizzare lo scatto: “Ho scattato la foto in Andalusia – racconta – mentre ero in trincea con 20 soldati repubblicani, avevano in mano dei vecchi fucili e morivano ogni minuto. Ho messo la macchina fotografica sopra la mia testa, e senza guardare ho fotografato un soldato mentre si spostava sopra la trincea, questo è tutto. Non ho sviluppato subito le foto le ho spedite assieme a tante altre. Sono stato in Spagna per tre mesi e al mio ritorno ero un fotografo famoso, perché la macchina fotografica che avevo sopra la mia testa aveva catturato un uomo nel momento in cui gli sparavano. Si diceva che fosse la miglior foto che avessi mai scattato, ed io non l’avevo nemmeno inquadrata nel mirino perché avevo la macchina fotografica sopra la testa”.Documento’ la anche la seconda guerra mondiale, lasciando immagini memorabili delle attivita’ militari degli americani in Sicilia e dello sbarco in Normandia. Si distinse anche come fotografo in tempo di pace, ritraendo attori ed artisti e documentando la vita decadente ed opulenta dei ricchi europei.

Rimmarra’ nella storia come il prototipo del fotografo di guerra  e come fondatore dell’ agenzia fotografica Magnum che con i suoi canoni etici ed estetici defrinisce ancora oggi il modo in cui il fotogiornalismo racconta il mondo.