– Prof. GIUSEPPE LUGLI-Il Restauro del Tempio di Venere e Roma-
Copia anastatica dalla Rivista PAN -numero Luglio 1935-diretta da UGO OJETTI
Editore RIZZOLI e C. Milano-Firenze-Roma.
Prof.Lugli, Giuseppe. – Archeologo italiano (Roma 1890 – ivi 1967);
Prof.Lugli Giuseppe – Archeologo italiano (1890 – 1967) professore di topografia romana e di architettura all’università di Roma La Sapienza. La carriera del Lugli è stata prolifica anche se fra i suoi molti contributi significativi alcuni sono preminenti: – Fontes ad topographiam veteris urbis romae pertinentes (8 vols. 1952-69). corpus che raccoglie tutte le citazioni testuali nelle fonti antiche romane di carattere topografico e monumentale. – La tecnica edilizia romana: con particolare riguardo a roma e lazio, roma (bardi, 1957) rimane uno studio fondamentale sulle tecniche di costruzione durante il primo millennio a.C. – Forma italiae, una serie di programmi e di concordanza archeologica per l’Italia. Questo lavoro continua oggi come pubblicazione seriale ed ha un progetto di ricerca collegato, diretto dal prof. Paolo Sommella nel dipartimento di storia dell’archeologia e dell’antropologia di Roma antica presso l’Università degli Studi La Sapienza.
Restauro del Tempio di Venere e Roma-
Restauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaRestauro del Tempio di Venere e RomaProf.Giuseppe Lugli – Archeologo italiano (Roma 1890 – ivi 1967);PAN- 1935-Prof.Lugli Giuseppe Restauro del Tempio di Venere e RomaProf.Giuseppe Lugli – Archeologo italianoProf.Giuseppe Lugli – Archeologo italianoProf.Giuseppe Lugli – Archeologo italianoProf.Giuseppe Lugli – Archeologo italiano
-Gli ARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANE.
Copia dell’Articolo dalla Rivista EMPORIUM n° mese di maggio 1908
ARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANEARCHI COMMEMORATIVI E TRIONFALI DELLE COLONIE ROMANE
Grande mostra che il Parco archeologico del Colosseo dedica alla figura di Giacomo Boni (Venezia, 1859 – Roma, 1925).
Roma-Aperta dal 15 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 “Giacomo Boni. L’alba della modernità” è curata da Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Andrea Paribeni con Patrizia Fortini, Alessio De Cristofaro e Anna De Santis, con l’organizzazione e la promozione di Electa.
La vita e la personalità dell’archeologo e architetto viene raccontata attraverso quattro sezioni, nei luoghi dove ha principalmente operato e di cui ha definito l’attuale fisionomia: il Foro Romano e il Palatino
Informazioni
Luogo: COLOSSEO
Indirizzo: Piazza Del Colosseo – Roma – Lazio
Quando: dal 15/12/2021 – al 30/04/2022
Vernissage: 15/12/2021
Autori: Giacomo Boni
Curatori: Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Andrea Paribeni
CIRCO PINOCCHIO di Leonardo Angelini diretto da La compagnia dei Giovani del Teatro Vascello
Teatro Vascello – STAGIONE TEATRALE 2016-2017-
Direzione Artistica Manuela Kustermann IL VASCELLO DEI PICCOLI .
ROMA dal 14 gennaio al 19 febbraio 2017 sabato ore 17.00 domenica ore 15.00
Matinee VENERDI’ 24 FEBBRAIO CARNEVALE H 10.30
CIRCO PINOCCHIO di Leonardo Angelini diretto da La compagnia dei Giovani del Teatro Vascello
interpretato da :
CIRCO PINOCCHIO di Leonardo Angelini diretto da La compagnia dei Giovani del Teatro Vascello
Valentina Bonci, Isabella Carle, Matteo Di Girolamo
Marco Ferrari, Chiara Mancuso, Valerio Russo, Pierfrancesco Scannavino, Chiara Lucisano.
musiche Claudio Corona Belgrave
costumi e scene Clelia Catalano e Silvia Colafrancesco
illustrazione Marco Sebastiani
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
in collaborazione con La Scuola Romana di Circo
C’era una volta un bambino vero, Pinocchio, che, abbandonati gli abiti di burattino, aprì un circo tutto suo, il Circo Pinocchio.
CIRCO PINOCCHIO di Leonardo Angelini diretto da La compagnia dei Giovani del Teatro Vascello
Lo spettacolo racconta il circo, i suoi colori, lo sfarzo, le risate, ma anche i sacrifici, le rinunce e le lacrime di cui questo mondo ha bisogno per splendere e regalare la sua magia. Per un’artista, la cosa più difficile è trovare equilibrio tra divertimento e disciplina, tra passione e compromesso e, proprio attraverso l’eroe di Carlo Collodi, esploriamo luci e ombre di questo binomio eterno. Grazie ai suoi compagni d’avventura di sempre, anche loro acrobati e giocolieri, la Fata Turchina, Mangiafuoco, Gatto, Volpe e il grillo parlante, Pinocchio capirà come superare le sue paure.
Circo Pinocchio Valerio Russo
Davvero si può sopravvivere senza dire bugie?
Il burattino di Collodi, da quando è diventato umano – e adulto – ci prova con tutte le sue forze.
Per campare dirige un circo: la Fata Turchina volteggia ai trapezi, Mangiafuoco disegna fiamme nell’aria, il Gatto e la Volpe clowneggiano, il Grillo Parlante è il direttore di pista e Pinocchio il giocoliere.
Il Circo Pinocchio però è sempre più sgangherato: il Grillo soffre di balbuzie, la Fata è sovrappeso, Mangiafuoco è tutto fumo e niente fuoco, ed il Gatto e la Volpe, costretti a un’assoluta bontà e correttezza, non fanno ridere più nessuno.
Spinti dalla fame, i pigri e buffi compagni di Pinocchio cercano di convincerlo a dire qualche “innocente” bugia, per racimolare qualche spettatore in più. Lui però non si piega: in cuor suo è terrorizzato dalla possibilità di ritrasformarsi in un ciocco di
CIRCO PINOCCHIO di Leonardo Angelini diretto da La compagnia dei Giovani del Teatro Vascello
legno. “Le bugie non si dicono!”, ordina agli altri.
La divertente commedia prende spunto dal capolavoro di Collodi, ribaltandone i ruoli. Riflette sui temi della menzogna e della bontà. La sincerità costa cara. Pinocchio, per potersela permettere, proverà a diventare il giocoliere più bravo del mondo e cercherà di convincere i suoi amici a migliorare attraverso l’impegno e il lavoro, a scegliere con il cuore tra ciò che è giusto e ciò che è facile.
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello
“Speriamo che sia la volta buona“. E’ un auspicio ma anche una certezza, quella del soprintendente al Colosseo e all’area archeologica centrale di Roma, Francesco Prosperetti, nell’attesa che la luce naturale si spenga per lasciare il posto alla luce del nuovo impianto progettato e realizzato da Acea, che da stasera illumina i monumenti che lambiscono l’antica strada che attraversa il Foro Romano, dall’Arco di Tito all’Arco di Settimio Severo. “Illuminazioni del Foro in passato ne sono state tentate più volte – spiega Prosperetti all’Adnkronos – e tutti gli esperimenti hanno trovato il limite nella tecnologia del tempo che richiedeva corpi illuminanti di grande consumo e di grande ingombro. Adesso, grazie alla nuova tecnologia dei led riusciamo a fare un impianto che incredibilmente consuma la metà della metà di quelli precedenti con una quantità di monumenti illuminati molto superiore. L’auspicio è quindi che la nuova illuminazione si riveli durevole e soprattutto uno strumento per avvicinare il Foro Romano alla città, nel senso di renderlo godibile nella buona stagione anche di notte“.
Dal 22 aprile, e per tutti i venerdì fino al 28 ottobre prossimo, infatti, il Foro Romano si apre la notte al pubblico con visite guidate per il percorso ‘La luna al Foro Romano‘. Dalle 20 a mezzanotte gruppi di massimo 25 partecipanti potranno ammirare l’emergere delle antiche rovine illuminate lungo la via Sacra, guidati da archeologi e storici dell’arte. Un percorso nuovo, inaugurato dalla soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, con Electa, che si aggiunge al ciclo di visite serali ‘La luna sul Colosseo‘ in corso ogni lunedì, giovedì, venerdì e sabato fino al 29 ottobre. “Sarà una novità per i romani – prosegue Prosperetti – perché consentirà di visitare una parte dei Fori che, salvo qualche tentativo di alcuni anni fa, non è mai stata aperta al pubblico. Ci auguriamo ovviamente di avere una buona risposta di pubblico, necessaria per aiutarci a pagare i costi dell’illuminazione“.
L’impianto è stato progettato anche per aiutare nella ‘lettura’ delle diverse epoche e delle differenti fasi di utilizzo dei monumenti. “Abbiamo adottato due temperature di colore diverse – spiega il soprintendente – per i marmi e per i muri di laterizio. Ad esempio, i due tipi di illuminazione nel Tempio di Antonino e Faustina, che come è noto contiene al suo interno la Chiesa di San Lorenzo in Miranda realizzata nel 600, rendono tangibile la differenza tra queste due fasi di utilizzo del monumento. L’illuminazione quindi anche come criterio di lettura e comprensione di un contesto monumentale che ha una storia che può essere illustrata meglio attraverso la luce“. Non solo temperature di colore diverse, ma anche diversi tipi di illuminazione: “D’accento sui monumenti più importanti e diffusa anche sui percorsi pedonali in modo da rendere sicura la passeggiata. Ora finalmente – conclude Prosperetti – non ci sarà più quella differenza smaccata tra i Fori Imperiali, bene illuminati con il progetto di Storaro, e il Foro Romano buio, praticamente invisibile. Da domani non sarà più così“.
Articolo di laria Quattrone –
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