Città del Vaticano-Incognito-Progetto sull’autoidentificazione di un artista di strada
Città del Vaticano-Da sabato 30 novembre- sino all’8 dicembre 2024 la Residenza San Pietro Canisio in Vaticano ospita la mostra Incognito, ideata e curata da Leila Leam, fotografa, classe 1988. Nove artisti, tra i maggiori esponenti della street art italiana, sono stati chiamati a prendere parte a questo progetto, con l’obiettivo di mostrare il loro volto, meno noto rispetto ai loro lavori. Proprio con questo intento la curatrice spiega come sia nata l’idea della mostra: Incognito è un progetto sull’autoidentificazione di un artista di strada, il cui lavoro è visto quotidianamente sui muri da migliaia di persone e da altrettante sui social, ma la cui personalità rimane in INCOGNITO. Alessandra Carloni, Croma, Elia Novecento, Giusy Guerriero, Maupal, Mr. Klevra, Marco Rea, Ale Senso e Uman, sono i nomi degli artisti che porteranno in mostra il loro volto, un autoritratto su sfondo nero, realizzato su tele di grandi dimensioni (2,40 x 2 mt), accompagnato da un ritratto fotografico realizzato dalla curatrice stessa. In mostra si potranno vedere anche i video dei backstage.
Come sottolinea ancora la curatrice – Uno dei momenti più difficili è stato proprio quello di convincere l’artista, che rimane nell’ombra del suo lavoro, a realizzare il suo ritratto. Penso che questo progetto abbia molto a che fare con la fiducia. Ecco perché per ogni servizio fotografico, ho sentito un’enorme responsabilità. Penso di essere riuscita a catturare quella cosa sfuggente che trasmette lo stato interiore del mio “eroe” e la sua creatività senza perdere me stessa e il mio stile.
Il progetto è nato tre anni fa da un’idea di Leila Leam che, arrivata a Roma dalla Russia, rimane da subito colpita dalle molteplici opere di street art presenti in città, in contrasto ma, allo stesso tempo in armonia, con i grandi capolavori di arte moderna e antica. Da qui l’idea di conoscere e di far conoscere al pubblico anche il volto di quest’altra Roma.
Durante il periodo della mostra sarà inoltre possibile, su prenotazione, prendere parte ad una sessione fotografica con la fotografa, a fronte di una donazione all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. ORARI DI APERTURA:
lunedì 2.12 11.00-16.00
martedì 3.12 11.00-16.00
mercoledì 4.12 11.00-16.00
giovedì 5.12 15.00-20.00
venerdì 6.12 15.00-20.00
sabato 7.12. 15.00-20.00
domenica 8.12 12.00-15.00
-Alberto Sughi -Artista del realismo esistenziale-
I disegni :”momenti di vita quotidiana senza eroi”-
Alberto Sughi
Alberto Sughi (Cesena 5 ottobre 1928-Bologna 31 marzo 2012)-Artista del realismo esistenziale ,si era trasferito a Roma nel 1948, dove aveva frequentato il gruppo artistico del Portonaccio, animato da Renzo Vespignani, che lo influenzerà nelle successive ricerche legate al realismo a sfondo sociale.
Scelse la strada del realismo, nell’ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell’immediato dopoguerra. I dipinti di Sughi rifuggono tuttavia ogni tentazione sociale; mettono piuttosto in scena momenti di vita quotidiana senza eroi. Enrico Crispolti nel 1956 nel inquadrò la sua pittura nell’alveo del realismo esistenziale.
Scelse la strada del realismo, nell’ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell’immediato dopoguerra. I dipinti di Sughi rifuggono tuttavia ogni tentazione sociale; mettono piuttosto in scena momenti di vita quotidiana senza eroi. Enrico Crispolti nel 1956 inquadrò la sua pittura nell’alveo del realismo esistenziale.
La ricerca di Alberto Sughi procede per cicli tematici: le cosiddette Pitture verdi, dedicate al rapporto fra uomo e natura (1971-1973), il ciclo La cena (1975-1976); agli inizi degli ’80 appartengono i venti dipinti e i quindici studi di Immaginazione e memoria della famiglia; dal 1985 la serie La sera o della riflessione. L’ultima serie di dipinti, esposta nel 2000, è intitolata Notturno.
“Donna sul divano Rosso”, 1959, Olio e tempera su tavola 150×120 cm, Cesena, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“Uomini al bar”, 1960, Olio e tempera su tela 180×130 cm, Cesena, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“La cena. Uomo che mangia”, 1975, Acrilico su tavola 100×70 cm, Roma, collezione privata, Milano Collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“La cena. Donna sola”, 1976, Acrilico su tela 180×120 cm, Fiuggi, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“Donna davanti al televisore”, 1981, Acrilico su tela 158×158 cm, Roma, collezione dell’Artista – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“La lavanda dei piedi”, 1981, Acrilico su tela 160x160cm, Cesena, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“Tramonto romano”, 1983, Olio su tela 180×250 cm, Sessa Aurunca, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“Teatro d’Italia”, 1984, Olio su tela 250×360 cm, Cesena, collezione Cassa di Risparmio – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“Guardare fuori”, 1985, Olio su tela 100×120 cm, Trezzano sul Naviglio, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“La sera”, 1985, Olio su tela 120×100, Roma, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“La poltrona del potere”, 1969, Olio su tela 110×140 cm, Trezzano sul Naviglio, collezione privata – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub;
“Villa sull’Adriatico”, 1973, Olio su tela 120×100 cm, Roma, collezione dell’Artista – Fonte: Alberto Sughi – Il Gioco dell’apparenza 5 cicli pittori dal 1960 al 1986, Edizioni dell’Uniclub.
Città del Vaticano-La necropoli di Santa Rosa, che fa parte della necropoli romana della via Triumphalis, è una necropoli romana scoperta nel 2003 nella Città del Vaticano durante i lavori per la realizzazione del parcheggio di Santa Rosa.Lo scavo, condotto dagli archeologi dei Musei Vaticani, ha portato alla luce circa quaranta edifici sepolcrali e più di duecento sepolture singole, quasi tutte in ottimo stato di conservazione, tra cui il sarcofago di Publio Cesilio Vittorino (270-290), scolpito a bassorilievo, e la tomba a camera dei Passieni, contenente due are risalenti una all’età di Nerone (54-68) e l’altra alla dinastia dei Flavi (69-96).
Dott.ssa Rosanna Marin
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RIETI- Presentazione del libro di Ines Millesimi “Croci di vetta in Appennino” -Editore Ciampi-
RIETI-Sabato 17 dicembre alle ore 16.30 presso l’Aula Magna di Sabina Universitas – Corso di Scienze della Montagna (ex Istituto Geometri, via A. Maria Ricci 35, Rieti) si terrà l’evento di presentazione del volume di Ines Millesimi Croci di vetta in Appennino (Ed. Ciampi, 300 pp., 330 illustrazioni a colori). Oltre all’autrice, storica dell’arte e dottoranda presso l’Università della Tuscia, interverranno lo scrittore Erri De Luca, il Prof. Bartolomeo Schirone già Direttore del Corso di Scienze della Montagna e ordinario di Selvicoltura e Assestamento forestale dell’Università della Tuscia, il Prof. Marco Valentini Consigliere di Stato, Università Cattolica di Milano, Prof. Mauro Varotto Responsabile del Gruppo Terre Alte-Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano, Università di Padova, infine Antonio Pica PhD student dell’Università della Tuscia. L’organizzazione dell’incontro è del Club 2000 m, con Francesco Mancini moderatore del convegno.
Il tema qualche giorno fa è stato illustrato da Ines Millesimi in occasione della Giornata Internazionale della Montagna che si è tenuta il 12 dicembre nella Città del Vaticano, nell’ambito di un importante convegno internazionale promosso dal Dicastero della Cultura e dell’Educazione della Santa Sede insieme al Segretariato della Mountain Partnership della FAO, con la collaborazione del CAI e di Giovane Montagna. Quest’anno la Giornata è stata dedicata alle donne in montagna, in riconoscimento al ruolo cruciale delle donne per la conservazione delle tradizioni e per la diffusione delle conoscenze legate alle montagne in epoca di cambiamenti climatici e minaccia della biodiversità.
Il volume Croci di vetta in Appennino è il primo catalogo in Italia per fasce altimetriche con mappe cartografiche e microstorie delle stratificazioni di croci, con un taglio transdisciplinare e un approccio laico. Partendo dai Monti Reatini dai 1200 metri di quota, cuore della ricerca poiché il corso universitario di Scienze della Montagna ha sede a Rieti, l’analisi è spaziata sulle cime della dorsale appenninica a partire dai 2000 metri di quota, dall’Appennino Tosco-Emiliano fino a quello Lucano. Si è costruito un grande puzzle inseguendo tracce di una nuova geografia di spazi e simboli che si incontrano su un buon numero delle montagne italiane. Molte e complesse le domande a cui il volume tenta di rispondere, altrettanto ampie le riflessioni che propone: sul significato nel passato e nel presente di segni antropici in cima alle vette, sul potenziale impatto ambientale sul paesaggio montano, sull’utilità di questi simboli in montagna al di là di ogni credo religioso, sulla regolazione globale del territorio. Allo scopo hanno dato una valida e competente collaborazione molti soci del CAI e del Club 2000 m, ma anche Parchi naturali e Aree protette.
I vertici delle montagne restano il luogo più affascinante del contatto tra cielo e terra; una volta raggiunta la cima, si può solo scendere. Questo studio si rivolge anche a chi non ha provato l’esperienza di uno sguardo in vetta e al lettore di libri in cerca di un punto di vita insolito sul tema del Sacralità e sulla forma della croce –segno primario – partendo dalla storia dell’arte. Con due acquerelli inediti dell’illustratore Nicola Magrin, il libro si avvale dell’originale prefazione di Erri De Luca e della postfazione ironica di Paolo Cognetti, di cui a breve uscirà il film tratto dal suo successo editoriale «Le otto montagne». Il volume è patrocinato dall’Università della Tuscia, dal CAI – Comitato Scientifico Centrale Gruppo Terre Alte e dal Club 2000 m.
Ines Millesimi “Croci di vetta in Appennino”Ines Millesimi “Croci di vetta in Appennino”
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