Annie Vivanti- I divoratori-Sellerio Editore -Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

Annie Vivanti- I divoratori-

a cura di Carlo Caporossi-SELLERIO Editore Palermo-

 

Descrizione

I divoratori sono i giovani geni destinati a consumare, generazione dopo generazione, chi è loro più vicino e più li ama. Con questo libro, il suo riconosciuto capolavoro, pubblicato prima in inglese e poi riscritto in italiano nel 1911, Annie Vivanti, singolare figura di scrittrice e protagonista della vita pubblica letteraria, fortemente di genere, circondata dalla fama e seguita dai pettegolezzi, riconquistò, dopo un ventennio, il mercato librario italiano, per non lasciarlo più fino alla morte. È una saga al femminile di impronta nettamente autobiografica: si succedono figure di figlie, geniali, a loro volta madri, che divorano spiritualmente, sacrificando a sé chi diede loro la vita: Nancy, la poetessa, poi la figlia Anne-Marie, enfant prodige del violino, e infine il figlio di questa nel quale anche la musicista si annulla per produrre nuovo genio. Ciò che colpisce di questa scrittrice, è la suggestiva capacità di trascinare il lettore in ambienti che nascondono il loro sapiente esotismo, la loro dosata miscela di dramma e commedia avventurosa lievemente inebriante, nel vissuto dell’autobiografia. Finzioni e cose viste realmente, difficilmente distinguibili, confuse dal brillante profilo di una donna abilissima a fare di se stessa una narratrice e insieme anche un personaggio: “il” personaggio

Annie Vivanti
Annie Vivanti

Breve Biografia di Annie Vivanti

Annie Vivanti(Londra 1868 – Torino 1942) scrittrice italiana. Figlia di un garibaldino esule a Londra, si stabilì giovanissima in Italia per studiarvi canto. Nel 1890 pubblicò una raccolta di versi (Lirica) con una prefazione di G. Carducci, che le dedicherà alcune poesie, fra cui la celebre Ad Annie. Ancora nel 1891 ottenne un notevole successo col romanzo autobiografico Marion, mentre nel 1898 si cimentò senza fortuna nel teatro, con la commedia La rosa azzurra. Quindi tacque per molti anni, durante i quali condivise le peripezie del patriota irlandese J. Chartres, divenuto suo marito nel 1902. Riapparve sulla scena letteraria italiana nel 1911, col romanzo I divoratori, cui seguirono Circe (1912), Vae victis! (1917), Naja tripudians (1920), Mea culpa! (1927) ecc.: storie romantiche e passionali, la cui enfasi è talora corretta da un pizzico di umorismo inglese. Lasciò anche una vivace rievocazione della sua giovinezza avventurosa (Zingaresca, 1918), due drammi (L’invasore, 1915; Le bocche inutili, 1918) e un racconto per bambini (Sua altezza, 1923).Celebre e ammirata sia come giornalista e scrittrice, Annie Vivanti vive oggi come in un cono d’ombra. Una fama appannata dal passare del tempo e delle mode eppure la grande Matilde Serao cento anni fa aveva addirittura coniato un termine per indicare le sue innumerevoli lettrici sparse per il mondo: le vivantine! Tra le sue opere più note ricordiamo Mea culpa e I divoratori.
Annie Vivanti
Annie Vivanti
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