Il RATTO delle SABINE nelle incisioni , affreschi , dipinti e foto dal 1500 sino al 1900-

 

Biblioteca DEA SABINA

Ratto delle Sabine-Autore: Poussin Nicolas (1594-1665)

Descrizione

Autore: Poussin Nicolas (1594-1665), inventore; Sala Vitale (1803-1835), disegnatore; Biasioli Angelo (1790-1830), incisore; Pozzi Luigi Valeriano (notizie 1800 ca.-1808), editore

Cronologia: post 1820 – ante 1824

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta/ acquaforte; carta/ acquatinta

Misure: 565 mm x 480 mm (parte incisa); 66 cm x 58 cm (cornice)

Descrizione: La stampa rappresenta il momento più drammatico del ratto delle sabine. La scena si svolge in un contesto urbano dove, sullo sfondo, fanno da quinta un tempio e diversi edifici cittadini ripresi nella classica prospettiva centrale. A sinistra, su di un piedistallo, davanti a due uomini togati, si trova Romolo, ripreso in una teatrale posa plastica, con la corona che gli cinge il capo e la mano sinistra elevata chiusa a pugno intorno a un lembo del suo mantello. È intento a impartire ordini mentre intorno a lui si concretizza la violenza, con uomini e donne che lottano e fuggono. Nella parte inferiore, al di sotto dell’immagine, si trova un’iscrizione in caratteri capitali e corsivi che funge da didascalia all’immagine stessa.

Notizie storico-critiche: La stampa di traduzione fa parte di una serie di incisioni che illustrano la storia delle origini di Roma sulla base delle fonti storiche di Plutarco (Vite Parallele, Vita di Romolo) e di Tito Livio (Storia di Roma dalla fondazione). In particolare lo storico latino Tito Livio, nato nel 59 a. C. e morto nel 17 d. C. a Padova, dedica tutta la sua vita alla stesura di un’unica colossale opera storiografica “Ab Urbe condita libri”, che inizia dopo il 27 a. C. e viene pubblicata in successione per gruppi di libri; l’ultimo volume esce dopo la morte di Augusto, avvenuta il 14 d.C. L’intenzione dell’autore era quella di coprire l’intera storia di Roma dalle origini fino all’età contemporanea, ma la narrazione si ferma con il libro CXLII, che giunge fino alla morte di Druso (9 a.C.). La data della fondazione di Roma è stata fissata dallo Storico Latino Varrone sulla base dei calcoli effettuati dall’astrologo Lucio Taruzio. Il soggetto della presente stampa è preso da un famoso dipinto di Poussin del 1637/ 1638, oggi conservato al Louvre, che il veneto Angelo Biasioli incide utilizzando la raffinata tecnica dell’acquatinta per restituire i passaggi tonali e chiaroscurali dell’animata scena mitica, nella quale la classicità è esaltata sia nelle architetture che nei costumi. Biasioli lavora soprattutto a Milano per diversi editori; questa tiratura, eseguita proprio a Milano dall’editore Luigi Valeriano Pozzi, è presumibilmente eseguita tra il 1820, quando i rami di buona parte della serie sono già stati tirati dall’editore romano Scudellari (1819), ed il 1824, quando la serie compare sul Giornale di Letteratura, Scienze ed Arti (tomo XXXIV, aprile maggio giugno 1824) come edite dal milanese Pozzi.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)-

 

Ratto delle Sabine-Autore: Conti Primo (1900-1988)-Studio per il ratto delle sabine

Descrizione

Identificazione: Studio per il ratto delle sabine

Autore: Conti, Primo (1900-1988)

Cronologia: 1924

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta/ grafite

Misure: 279 mm x 212 mm

Descrizione: matita di grafite su carta

Notizie storico-critiche: A cavallo tra la fine degli anni Dieci e gli inizi del decennio successivo, nell’opera di Primo Conti si osserva una svolta poetica che condurrà la pittura dell’artista fiorentino lontano dall’aggressione futurista, per assorbire gradualmente, invece, un sintetismo formale di carattere purista, tipico della corrente novecentista, ma scevro da quella retorica compositiva per cui quest’ultima si contraddistingue.
Tra le più grandi e articolate composizioni di figure del pittore, il “Ratto delle sabine”, presentato alla “III Esposizione Internazionale di Roma”, si concretizza per una fortissima novità espressiva lontana dagli archetipi novecenteschi. Il dipinto infatti è definito da Enrico Crispolti come un’opera “furiana”, nel quale “la “sospensione” malinconica, la sottile insinuazione di malaise psichico avviene smussando cromaticamente la nettezza del plasticismo purista, introducendo spiazzamenti asimmetrici, e ritmi di profili continuamente ondulati e curvilinei, ma mai in senso d’ispirazione geometrica” (E. Crispoldi, Primo Conti: catalogo retrospettivo per le mostre tenute in occasione dei sessanta anni di lavoro dell’artista, Firenze 1971).
In alcune lettera indirizzate all’amico Pavolini, Conti racconta le vicende che hanno contrassegnato la realizzazione dell’opera. Il 29 ottobre 1924, fa sapere, “esporrò a Roma insieme al Trittico e a qualche ritratto, un Ratto delle Sabine del quale non possiedo altro che qualche disegno” e nuovamente allo stesso il 13 novembre scrive “stò ultimando i disegni per il Ratto delle Sabine”, e ancora annuncia la fine del lavoro con una lettera del 14 gennaio 1925 “fra qualche ora, forse, metterò l’ultima pennellata e la firma alle Sabine”, e la stessa sera conclude con una cartolina dicendo “Le Sabine vivono ormai di luce propria” (Calvesi, in Primo Conti 1911-1980, Firenze 1980). Tra i numerosi bozzetti preparatori di cui l’artista parla nelle lettere a Pavolini, due disegni firmati e datati “P. Conti / 1924” sono conservati presso la Fondazione dedicata al pittore a Fiesole, mentre un altro bozzetto, firmato e datato come i precedenti, è custodito presso le Raccolte Civiche del Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco dal 1932, dopo essere stato donato dall’autore stesso alle raccolte pubbliche milanesi. Il disegno raffigurante la parte sinistra del dipinto, così come l’opera a olio o i disegni della fondazione (i quali descrivono invece la parte destra e la parte centrale del quadro, attraverso linee più abbozzate e veloci e senza rifinitura o forti contrasti chiaroscurali) è contraddistinto da una composizione ottenuta mediante il serrato incastro volumetrico dei corpi che si affollano, contorcendosi attraverso un energico dinamismo, inedito fino a questo momento nelle opere del pittore. Confrontando il dipinto con il disegno in questione, si osservano piccole differenze nella raffigurazione dei personaggi e di alcuni particolari. Nel disegno è infatti assente la donna in secondo piano sulla destra tra le quatto figure o i due lembi di panneggio accanto alla donna accovacciato a terra. Ancora, nel disegno il piccolo omino in basso che sembra scappare in primo piano, nel dipinto diventa un carnefice ed è posto stavolta sullo sfondo. Il disegno milanese, probabilmente uno degli ultimi realizzati dall’artista, è caratterizzato da un fitto chiaroscuro eseguito con matita dura tramite linee oblique parallele, le quali invadono tutta la composizione risultando più marcate e fitte tra le giunture dei vari corpi che si accostano tra di loro.

 

Ratto delle Sabine-l’Affresco raffigura un episodio mitico delle origini di Roma

Descrizione

Ambito culturale: Ambito comasco

Cronologia: post 1615 – ante 1630

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: affresco finito a secco

Misure: 170 cm x 13 cm x 120 cm

Descrizione: L’affresco, realizzato sulla parete destra del salone, è presentato illusionisticamente come un quadro racchiuso in una cornice di legno e fissato alla parete. Raffigura un episodio mitico delle origini di Roma, il cosiddetto Ratto delle Sabine, ordinato da Romolo per supplire alla carenza di donne dei romani. L’anonimo pittore raffigura il rapimento delle mogli e delle figlie dei Sabini, un’antica popolazione del Lazio, messo in atto dai soldati romani che le avevano attirate con l’inganno nella loro città. Una particolarità dell’affresco è costituita dall’ambientazione della scena, che si svolge in una città di Roma trasfigurata dalla fantasia, dove il richiamo all’architettura antica, rappresentata dal tempio circolare a sinistra, più vicino alle architetture rinascimentali di Bramante che agli edifici classici, si affianca a una sfilata di edifici moderni, molto simili a quelli che si potevano vedere nella Como di primo Seicento. Anche il paesaggio d’acque,con barche cariche di merci, più che al fiume Tevere sembra ispirarsi a una veduta marina o, addirittura, al lago di Como su cui si affaccia la villa dei Gallio.

Notizie storico-critiche: L’affresco con il Ratto delle Sabine fa parte della decorazione del salone centrale di villa Gallia, edificata a partire dal 1614. Non conosciamo il nome dell’artista che eseguì questo affresco e la datazione esatta del suo intervento, che molto verosimilmente fu commissionato dall’abate Marco Gallio, cui si deve la costruzione dell’edificio. Come altre scene del salone, anche questa è un omaggio diretto alla storia di Roma, città in cui Marco Gallio aveva vissuto a lungo a fianco del potente zio cardinale Tolomeo, artefice della fortuna della famiglia.

 

Ratto delle Sabine-disegno probabilmente preparatorio per una scena teatrale-

seconda metà del XVII secolo

Descrizione

Ambito culturale: ambito veneto

Cronologia: ca. 1750 – ca. 1799

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta/ matita/ penna/ inchiostro/ acquerellatura

Misure: 495 mm. x 397 mm.

Descrizione: Matita, penna, inchiostro nero, acquerello grigio, acquerelli colorati su carta bianca. Filigrana intera: forma di aquila stilizzata che regge due lance e, sotto, in lettere capitali, “LAF”.

Notizie storico-critiche: Il disegno, probabilmente preparatorio per una scena teatrale, non reca alcuna attribuzione: per il tratto leggero, frammentato e luminoso, per l’acquerellatura di delicata policromia, è probabilmente da assegnare ad un artista veneto, attivo nella seconda metà del XVII secolo.

Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli

 

Ratto delle Sabine-Autore: Ricchi Pietro detto Lucchese (attr.) (1606/ 1675)

Descrizione

Autore: Ricchi Pietro detto Lucchese (attr.) (1606/ 1675)

Cronologia: post 1600 – ante 1699

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 90,5 cm x 66,8 cm

Descrizione: In primo piano a destra un soldato afferra una giovane donna, mentre dietro di lui un altro sta già sollevando la preda; in secondo piano la scena è stipata di donne e soldati con insegne militari, picche, vessilli.

Collezione: Collezione dei dipinti dal XII al XVI secolo dei Civici Musei d’Arte e Storia di Brescia

Collocazione-Brescia (BS), Musei Civici di Arte e Storia. Pinacoteca Tosio Martinengo

Compilazione: Basta, C. (1991)

Aggiornamento: Giuffredi, L. (2003)

 

Ratto delle Sabine-Milano- Museo Martinitt e Stelline

Descrizione

Cronologia: post 1725 – ante 1775

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 228 cm x 177 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Martinitt e Stelline

Compilazione: Amaglio, Silvia (2013)

 

Ratto delle Sabine-Cremona (CR), Museo Civico Ala Ponzone

Ratto delle Sabine

Descrizione

Ambito culturale: ambito neoclassico

Cronologia: ca. 1800 – ca. 1815

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: matita nera su carta bianca

Misure: 288 mm x 204 mm

Collocazione

Cremona (CR), Museo Civico Ala Ponzone

Compilazione: Iato, V. (2001)

Aggiornamento: Bora, G. ()

 

Ratto delle Sabine-Autore: Pistrucci Filippo (sec. XIX), inventore / incisore-

Descrizione

Identificazione: Ratto delle Sabine

Autore: Pistrucci, Filippo (sec. XIX), inventore / incisore

Cronologia: ca. 1810 – ca. 1830

Oggetto: stampa

Soggetto: storia

Materia e tecnica: acquaforte

Misure: 185 mm x 115 mm (parte incisa); 181 mm x 125 mm (parte figurata); 191 mm x 140 mm (Impronta)

Collocazione

Monza (MB), Musei Civici di Monza

Compilazione: Marchesi, Ilaria (2010)

 

Ratto delle Sabine-Autore: Aquila Pietro (1640/ 1692), incisore 

Ratto delle Sabine

Descrizione

Autore: Aquila Pietro (1640/ 1692), incisore / disegnatore; Berrettini Pietro detto Pietro da Cortona (1596/ 1669), inventore

Cronologia: ca. 1670 – ante 1692

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: storia

Materia e tecnica: acquaforte

Misure: 613 mm x 418 mm (parte incisa)

Collezione: Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Compilazione: Brambilla, Lia (2003); Scorsetti, Monica (2003)-

 

Ratto delle Sabine Autore: Biasioli Angelo (1790/ 1830)

Descrizione

Identificazione: Ratto delle Sabine

Autore: Biasioli Angelo (1790/ 1830), incisore

Cronologia: post 1790 – ante 1830

Oggetto: stampa

Soggetto: storia

Materia e tecnica: acquatinta

Misure: 181 mm. x 114 mm. (Parte figurata); 195 mm. x 135 mm. (Parte incisa)

Collocazione

Monza (MB), Musei Civici di Monza

Compilazione: Fumagalli, Monica (2005)

 

Ratto delle Sabine-Bartoli Pietro Santi; Caldara Polidoro detto Polidoro da Caravaggio

 

Descrizione

Autore: Bartoli Pietro Santi (1635/ 1700), incisore; Caldara Polidoro detto Polidoro da Caravaggio (1499-1500/ 1543), inventore

Ambito culturale: Scuola romana

Cronologia: post 1650 – ante 1699

Oggetto: stampa

Soggetto: storia

Materia e tecnica: acquaforte

Misure: 386 mm x 122 mm (inciso); 392 mm x 158 mm (foglio)

Collocazione

Brescia (BS), Musei Civici di Arte e Storia. Pinacoteca Tosio Martinengo

Compilazione: Menta, L. (1999)

Aggiornamento: D’Adda, R. (2002)

 

Scultura – Ratto delle Sabine – Giambologna – Firenze – Loggia dei Lanzi

 

 

 

Descrizione

Autore: Non identificato, fotografo principale

Luogo e data della ripresa: Firenze (FI), Italia, 1890 – 1899

Materia/tecnica: albumina/carta

Misure: 30 x 40

Collocazione: Milano (MI), Regione Lombardia, fondo Scrocchi, SCR_4_STABC_TQ

Classificazione

Genere: foto d’arte

Soggetto: arte

Compilazione: Truzzi, Stefania (2005)

Aggiornamento: Casone, Laura (2006)

 

Pietro da Cortona – Ratto delle Sabine – Dipinto – Olio su tela – Roma – Palazzo del Campidoglio – Galleria Capitolina – Sala Pietro da Cortona

Pietro da Cortona – Ratto delle Sabine – Dipinto – Olio su tela – Roma – Palazzo del Campidoglio – Galleria Capitolina – Sala Pietro da Cortona

Anderson Domenico

Descrizione

Autore: Anderson Domenico (1854/ 1938), fotografo principale

Luogo e data della ripresa: Roma (RM), 1855-1919

Materia/tecnica: albumina/carta

Misure: n.d.

Collocazione: Milano (MI), Raccolte storiche dell’Accademia di Brera, fondo Fondo Frizzoni, Fototeca storica – Armadio Frizzoni – FF 302

Classificazione

Compilazione: Lapesa, C. (2008)-

 

Dipinto – “Ratto delle Sabine”

Fotografia dello  Studio Calzolari (studio) (1882/1996)

Dipinto – “Ratto delle Sabine” (?)

Foto Studio Calzolari (studio)

Descrizione

Autore: Studio Calzolari (studio) (1882/1996), fotografo principale

Luogo e data della ripresa: Mantova (MN), Italia, XX

Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/vetro

Misure: n.d.

Note: Dipinto, olio su tela, raffigurante ratto delle Sabine (?).

Collocazione: Mantova (MN), Archivio di Stato di Mantova, fondo Archivio fotografico Calzolari, ASMn, Archivio Calzolari

Classificazione

Genere: da attribuire

Compilazione: Previti, Serena (2008)

 

Milano – Stazione Centrale – Atrio biglietti – scalone di accesso alla galleria di testa // persone, fregio “Ratto delle Sabine” Cfr: FM AB 23/a, FM AB 23/b, FM AB 31, FM AB 33/a, FM AB 33/b

 

Milano – Stazione Centrale – Atrio biglietti – scalone di accesso alla galleria di testa // persone, fregio “Ratto delle Sabine” Cfr: FM AB 23/a, FM AB 23/b, FM AB 31, FM AB 33/a, FM AB 33/b

Paoletti, Antonio

Descrizione

Autore: Paoletti, Antonio (1881/ 1943)

Luogo e data della ripresa: Milano (MI), Italia

Materia/tecnica: gelatina a sviluppo

Misure: n.d.

Note: Milano – Stazione Centrale – Atrio biglietti – scalone di accesso alla galleria di testa // persone, fregio “Ratto delle Sabine” Cfr: FM AB 23/a, FM AB 23/b, FM AB 31, FM AB 33/a, FM AB 33/b

Collocazione: Milano (MI), Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Civico Archivio Fotografico, fondo Foto Milano, FM APL 22

Classificazione

Compilazione: Paoli, Silvia (2013)

Firenze – Piazza della Signoria – Scultura – Ratto delle Sabine – Giambologna – Loggia dei Lanzi

Firenze – Piazza della Signoria – Scultura – Ratto delle Sabine – Giambologna – Loggia dei Lanzi

Descrizione

Autore: Non identificato, fotografo principale

Luogo e data della ripresa: Firenze (FI), Italia, 1920 – 1930

Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta

Misure: 18 x 24

Collocazione: Milano (MI), Regione Lombardia, fondo Scrocchi, SCR_82_ST_DV

Classificazione

Genere: architettura

Soggetto: città

Compilazione: Tonti, Stella (2007)

 

 

Leggende di Roma – Ratto delle Sabine (in alto) – Caio Muzio pone la mano destra sul braciere davanti a Porsenna (in Basso) – Disegno

 

 

Leggende di Roma – Ratto delle Sabine (in alto) – Caio Muzio pone la mano destra sul braciere davanti a Porsenna (in Basso) – Disegno

Fotografo non identificato

Descrizione

Autore: Fotografo non identificato (notizie), fotografo principale

Luogo e data della ripresa: 1855-1919

Materia/tecnica: albumina/carta

Misure: n.d.

Note: La fotografia riprende il foglio sul quale sono riportati i due disegni.

Collocazione: Milano (MI), Raccolte storiche dell’Accademia di Brera, fondo Fondo Frizzoni, Fototeca storica – Armadio Frizzoni – FF 1513

Classificazione

Compilazione: Lapesa, C. (2009)

 

Gruppo scultoreo – Marmo – Ratto delle Sabine – 1574-1580 – Giambologna – Firenze – Piazza della Signoria – Loggia della Signoria o dei Lanzi

Gruppo scultoreo – Marmo – Ratto delle Sabine – 1574-1580 – Giambologna – Firenze – Piazza della Signoria – Loggia della Signoria o dei Lanzi

Fotografo-Non identificato

Descrizione

Autore: Non identificato, fotografo principale

Luogo e data della ripresa: Firenze (FI), Italia, 1860 – 1880

Materia/tecnica: albumina/carta

Misure: n.d.

Collocazione: Milano (MI), Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Civico Archivio Fotografico, fondo Vedute Italia, VI H 218

Classificazione

Genere: foto d’arte

Soggetto: arte

Compilazione: Ossola, Margherita (2016)

 

Il ratto delle Sabine-Biasioli Angelo

 

Il ratto delle Sabine- Biasioli Angelo-Descrizione

Identificazione: Ratto delle Sabine

Autore: Biasioli Angelo (1790/ 1830), incisore

Cronologia: post 1790 – ante 1830

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: storia

Materia e tecnica: acquatinta

Misure: 180 mm. x 113 mm. (Parte figurata); 186 mm. x 127 mm. (Parte incisa)

Collocazione

Monza (MB), Musei Civici di Monza

Compilazione: Fumagalli, Monica (2005)

 

Ratto delle Sabine-Autore: Caraglio Giacomo (1500/ 1570), incisore

Descrizione

Identificazione: Ratto delle Sabine

Autore: Caraglio Giacomo (1500/ 1570), incisore

Cronologia: ca. 1527

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: storia

Materia e tecnica: bulino

Misure: 508 mm x 360 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: Malgrado questa stampa sia tradizionalmente intitolata “Il ratto delle Sabine”, Archer sottolinea che quello che è stato rappresentato non è il ratto vero e proprio, bensì un episodio successivo raccontato da Livio e da Plutarco, ovvero il tentativo di riscatto dei Sabini che raggiunsero Roma e combatterono nel Foro, mentre le donne Sabine intervennero per chiedere il mantenimento della pace. La figura femminile raffigurata seduta su un asino sarebbe la dea Vesta, presso il cui tempio avvenne la lotta. Questa incisione fu l’ultimo lavoro del Caraglio, che la lasciò incompiuta. Essa venne completata da un incisore anonimo, dallo stile più duro e più largo rispetto al Caraglio. Bartsch testimonia che l’invenzione è da attribuire a Baccio Bandinelli; Vasari invece l’attribuiva a Rosso Fiorentino. Il timbro al verso dell’esemplare qui catalogato indica che questo foglio fece parte della collezione di Heinrich Buttstaedt, pittore, fotografo collezionista e mercante d’arte nato a Gouda e morto a Berlino nel 1876. Entrò a far parte del Fondo Calcografico della Pinacoteca Repossi tramite il legato Cavalli.

Collezione: Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

 

Ratto delle sabine

Caladara Polidoro detto Polidoro da Caravaggio; Alberti Cherubino

Descrizione

Autore: Caladara Polidoro detto Polidoro da Caravaggio (1499-1500/ 1543), inventore; Alberti Cherubino (1553/ 1615), incisore

Cronologia: post 1553 – ante 1615

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: mitologia

Materia e tecnica: bulino

Misure: 200 mm. x 103 mm. (Parte figurata)

Collocazione

Monza (MB), Musei Civici di Monza

Compilazione: Ruiu, Daniela (2004)

 

Ratto delle Sabine-Polidoro da Caravaggio; Le Blon, Jakob Christof (attribuito)

Descrizione

Autore: Polidoro da Caravaggio (1500 ca.-1543), inventore; Le Blon, Jakob Christof (attribuito) (1667/1670-1741), incisore

Cronologia: post 1667 – ante 1741

Oggetto: stampa tagliata

Soggetto: storia

Materia e tecnica: bulino

Misure: 449 mm x 167 mm (Parte figurata); 449 mm x 167 mm (Parte incisa)

Collocazione

Monza (MB), Musei Civici di Monza

Compilazione: Viani