
Libri

David PARENZO-I falsari-Come l’Unione europea è diventata il nemico perfetto per la politica italiana- Marsilio Editori
Biblioteca DEA SABINA
David PARENZO-I falsari-
-Come l’Unione europea è diventata il nemico perfetto per la politica italiana-
Marsilio Editori
DESCRIZIONE
In tutto il continente, come in una sorta di caccia alle streghe, le forze politiche emergenti si stanno coalizzando per mettere fine al progetto di un’Europa «unita nella diversità». In Italia, in particolare, siamo passati da Roma ladrona allo spauracchio della perfida Bruxelles, mentre chi inveiva contro la Casta ora siede nei banchi del governo, mettendo ogni giorno a repentaglio tenuta economica e reputazione internazionale del paese. Ma a chi giova davvero inimicarsi l’Unione europea? E qual è il suo peso reale nella vita di tutti i giorni? Per raccontare un fenomeno tra i più subdoli e destabilizzanti degli ultimi anni, con tono irriverente David Parenzo accompagna il lettore in un viaggio nelle istituzioni europee, con le loro virtù e contraddizioni, e smaschera le bufale dei «falsari» che lanciano accuse infondate contro i presunti lobbisti che si nasconderebbero nell’Europarlamento e gli sprechi dei burocrati di Strasburgo. Attraverso interviste esclusive, dati e analisi delle questioni più scottanti, Parenzo mostra gli ingranaggi che reggono la macchina comunitaria e muove un atto d’accusa contro i complottisti di tutta Europa, da Marine Le Pen a Viktor Orbán, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni. Per fare chiarezza e, soprattutto, per capire che direzione prenderanno l’Italia e il mondo nei prossimi anni.
Breve biografia di David PARENZO- (Padova 1976), giornalista, ha condotto programmi radiofonici e televisivi, tra cui In onda con Luca Telese, Fuori onda con Tommaso Labate e il talk show La guerra dei mondi . È stato inviato di Matrix per Canale 5 e La 7, per la quale nel 2011 ha seguito le protestedi Atene. Da nove anni conduce La Zanzara su Radio24 con Giuseppe Cruciani, con cui ha vinto il Premiolino nel 2013. Ha ideato due web serie per il «Corriere della Sera», tra cui Grazie Europa per le elezioni 2014. È autore di vari libri, tra cui Romanzo Padano. Storia della Lega Nord con Davide Romano (2008), L’Europa s’è rotta con Eugenio Benetazzo (2010) e Cattivissimi noi con Giuseppe Cruciani ed Emiliano Errico (2013). Vive a Roma con Nathania Zevi. Ha tre figli: Margherita, Nathan e Gabriele.
Marsilio Editori
Santa Marta- Fabbricato 17
30123 Venezia
Esperance H. Ripanti-La mostruosità del patriarcato-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Esperance H. Ripanti
-La mostruosità del patriarcato-
Descrizione del libro di Esperance H. Ripanti-La mostruosità del patriarcato-Delle donne, della violenza incessante sui loro corpi e su come, rileggendo la storia (scritta e tramandata dagli uomini), si potrebbe scoprirne l’origine e iniziare a sconfiggerla.
Il caso di Saman Abbas la ragazza di 18 anni di origine pakistana ha riportato l’attenzione sulla tematica dei matrimoni combinati. La ragazza scomparsa a fine maggio 2021 e la sua famiglia, rientrata dal paese di origine e catturata da delle immagini di sorveglianza in operazioni sospette, hanno posto la luce sulla vita e sulle condizioni di quotidianità di donne, spesso giovani, i quali diritti vengono negati, sfregiati con violenze efferate. Secondo il rapporto sul Codice rosso tra il 2019 e il 2020 sono stati 11 i casi di denuncia per costrizione o induzione al matrimonio. Reati che si accompagnano a violenze fisiche (come sfregio del volto) riservate a chi si ribella. Al centro del dibattito la tutela delle donne, tutte, dovrebbe essere il punto fondamentale della battaglia per i diritti di chi, sul territorio italiano dovrebbe viverci con serenità a prescindere dalla religione, della cultura e del sesso.
Sono sempre di più i saggi e i testi pubblicati sulla narrazione del ruolo femminile all’interno della società. È alta l’attenzione rispetto ai nuovi tempi in cui il dibattito si è acceso e le voci si sono moltiplicate donando all’opinione pubblica una pluralità di sguardi. La quotidianità ci porta costantemente notizie e aggiornamenti inquietanti e terrificanti della prevaricazione patriarcale nel mondo. Una condizione che, al di là dei dibattiti superficiali, può e ha bisogno di essere affrontata da punti di vista idonei, competenti e soprattutto differenti.
“Il mostruoso femminile” (2021, edizioni Tlon) è un saggio sorprendente nella sua chiarezza e disarmante lucidità nei confronti di una tematica attuale come quella della violenza sulla donna e sul suo corpo.
Partendo dalle origini, la visione della differenza di genere viene esplorata tramite gli archetipi narrativi più efficaci nella cultura popolare.
Si parte dalla caccia delle streghe e si percorre il sentiero lineare, impressionante nella sua ripetizione, della visione maschile della donna: essere mostruoso che non merita pietà e che deve essere addomesticato per non cedere nel peccato, nell’orrore.
Jude Ellison Sady Doyle (New York, 1982) autrice femminista americana che ha fondato il blog di successo “Tiger Beatdown” nel 2008, in “Il mostruoso femminile” parla di donne come Eva, la maga Circe, le sirene di Ulisse, Pandora e molte altre. Tutte figure femminili che allo sguardo e nella tradizione maschile hanno compiuto azioni irreparabili, hanno ceduto alla tentazione e rovinato il destino dell’intera umanità.
Il lavoro di Doyle è quello di mostrare come la donna è sempre stata tenuta sotto controllo, è sempre stata limitata per via della parte oscura che la abita e deve essere zittita, annullata, recisa anche col rischio di zittire, annullare e recidere il corpo e l’anima di chi la contiene.
Un saggio fondamentale per entrare in uno sguardo a cui si è spesso disabituati ma che risulta concreto, reale e vivo ancora oggi, a distanza di anni. Una lettura pesante, che non dà sconti e che dà molto da riflettere sia per chi subisce certi tipi di comportamenti sia – e forse soprattutto – per chi li perpetra senza rendersene conto.
Il mostruoso femminile, Jude Ellison Sady Doyle, traduzione Laura Fantoni, 2021, 301 p, 18 euro
Daniel Albizzati-IL NAUFRAGIO- Fazi Editore ROMA-
Biblioteca DEA SABINA
Daniel Albizzati-IL NAUFRAGIO-
-Fazi Editore ROMA-
Care lettrici e cari lettori,
vi presentiamo la nostra novità della settimana: da oggi trovate nelle librerie Il naufragio di Daniel Albizzati, una prova narrativa originale che dimostra la volontà dell’autore di confrontarsi con i temi di questo tempo sperimentando attraverso la scrittura una soluzione, almeno filosofica, a una deriva di proporzioni globali.
DESCRIZIONE-
In mezzo all’oceano Atlantico c’è una piccola isola dove confluiscono tutte le correnti trasportando i rifiuti e la plastica che galleggiano sull’acqua. In questo luogo fuori dalle mappe è naufragato Vadim, un ragazzo della periferia romana in fuga dai propri guai. Sempre con la speranza di avvistare i soccorsi all’orizzonte, Vadim riempie il suo tempo, tolto quello legato ai problemi di mera sopravvivenza, scrivendo un diario delle sue giornate e riordinando la spazzatura che sommerge l’isola. Purtroppo, nel container approdato insieme a lui di utile non c’è nulla: è pieno di libri e basta. La solitudine si protrae per giorni, settimane, e i rimorsi e i sensi di colpa del passato tormentano Vadim in maniera insopportabile. Ormai la lotta più dura non è quella per restare in vita, ma quella per continuare a esistere con i rimproveri di una coscienza sempre più invadente e l’affievolirsi della speranza di essere tratto in salvo. A Vadim non resta che fuggire con la mente nei romanzi che pesca dal container, dove troverà con grande sorpresa personaggi che hanno molto in comune con lui e anche molto da insegnargli. L’ingenuo e scapestrato Vadim riuscirà a fare pace con se stesso in un viaggio interiore che lo trasformerà per sempre e che rappresenta una riflessione profonda sulle sfide più urgenti della nostra società, dal problema dell’inquinamento alla disillusione delle generazioni più giovani.
Daniel Albizzati –Il naufragio
Collana:Le strade
Numero collana:524
Codice ISBN:9791259671165
Prezzo cartaceo:€ 17
Codice ISBN ePub:9791259673527
Data pubblicazione:28-10-2022
FAZI EDITORE
Via Isonzo 42/c – 00198 Roma
+39 0696031400
info@fazieditore.it
Gaia Zucchi “LA VICINA DI ZEFFIRELLI”- De Nigris Editori Napoli-Antonello De Pierro a sostegno del suo libro su Zeffirelli-
Biblioteca DEA SABINA
Gaia Zucchi “LA VICINA DI ZEFFIRELLI”
Roma-Il ritorno di Gaia Zucchi, De Pierro a sostegno del suo libro su Zeffirelli.
Il giornalista presidente dell’Italia dei Diritti, nell’ambito del progetto di valorizzazione della cultura da parte del movimento che presiede, annuncia l’appoggio al volume scritto dal l’eclettica attrice
Roma, 18 ottobre 2022 – A volte il nostro percorso esistenziale estrae dall’imperscrutabile cilindro del destino incontri inattesi. Ci sono quelli che cambiano la vita, quelli che spalancano nuovi orizzonti esplorativi nei campi di interesse professionale o quelli che vanno semplicemente ad aprire nuovi percorsi socio amicali o riprendono le fila di conoscenze che il divenire fenomenico del tempo, con i suoi molteplici risvolti, aveva relegato agli angoli del percorso esistenziale e nei meandri della mente. Anche se non è dato sapere a quale delle prefate opzioni ascriverlo è quanto accaduto al giornalista presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro e all’attrice e scrittrice Gaia Zucchi. Dopo lo spartiacque forzato imposto dall’emergenza pandemica l’amico comune Paolo Pazzaglia, il notissimo imprenditore playboy bolognese, organizza un megaparty con quasi mille invitati nella sua dimora regale di Roma, attico e superattico con vista mozzafiato sulla vera “Grande Bellezza” della Città Eterna. Qui, nel cuore del jet-set romano, che finalmente inizia nuovamente a pulsare, i 2 si rincontrano dopo molto tempo. De Pierro ha sempre nutrito grande stima per la Zucchi e in passato le aveva dedicato vari articoli. In un confronto dialogico scivolato tra note amarcord e progetti futuri, il filo discorsivo si posa sul nuovo libro scritto dall’eclettica artista. Il titolo è “La vicina di Zeffirelli” ed è edito da De Nigris. Dai file mnemonici del leader dell’IdD emerge un aneddoto legato a un’intervista rilasciatagli ai suoi esordi dal celebre regista. Ciò sollecita le sue corde emozionali, da cui promana un comando imperioso a leggere immediatamente il volume partorito dal talento letterario della sua amica. Da qui la scelta di inserirlo nella lista dei prodotti culturali a cui l’Italia dei Diritti dedica periodicamente la sua attenzione in nome del sostegno alla cultura italiana. Un libro “irriverente”e dall’ animo ribelle. La storia della Zucchi, attrice non conforme, sì racconta in un’esplosione di ironia e sincerità. Storie di sogni infranti ed esauditi, fughe dalla normalità, per inseguire le gioie più immense e nascoste. Segreti e aneddoti di una vita, al di sopra delle righe, vissuta con delicatezza. Dalla grande amicizia con Zeffirelli, mentore e fonte di ispirazione, alle infinite dosi di saggezza, mescolate a forza ed entusiasmo, al coraggio di una donna indomabile. Attrice, madre e guerriera senza fine. Storie immerse e leggere che, come le onde del mare, superano i mali del mondo, per tornare a vivere. Come l’araba fenice che rinasce tra le ceneri, per risorgere, sotto un cielo di cristallo.
“Sono felice — dichiara De Pierro — che Gaia, attrice che ai bagliori della popolarità usa e getta ha sempre anteposto la concretezza del mestiere, abbia realizzato quest’opera. L’entusiasmo con cui ne parla e l’emozione che trapela in ogni sua espressione riferita a Franco Zeffirelli accendono in chiunque l’ascolti la fiamma della curiosità. La naturale conseguenza è il farsi largo inevitabilmente l’impulso a correre ad acquistare il libro. E’ proprio sotto il profilo emozionale che sono rimasto piacevolmente colpito. Un profluvio di emozioni espresse mentre si percepisce l’affondo sul pedale della raffinatezza e della ricerca stilistica. Zeffirelli è stato e resta immortale come patrimonio della cultura italiana e pertanto chiederò a tutti i nostri consiglieri eletti di promuovere la presentazione di questo libro rispettivamente nei comuni in cui espletano il loro munus elettivo“.
Articolo di Antonello De Pierro ,Presidente dell’Italia dei Diritti
Lorenzo Braccesi – Arrivano i barbari- Le guerre persiane tra poesia e memoria-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Arrivano i barbari-Le guerre persiane tra poesia e memoria di Lorenzo Braccesi
Descrizione del libro di Lorenzo Braccesi “Nella memoria collettiva degli antichi e nella memoria riflessa dei moderni le guerre persiane più ancora che sulla vittoria ateniese di Maratona si concentrano soprattutto sui grandi conflitti panellenici combattuti, nel 480 a.C., alle Termopili e a Salamina, cioè sugli eventi della seconda guerra persiana, che hanno per corollario gli scontri di Platea e di Micale nellanno successivo. Ed è per questa ragione considerata anche la documentazione in nostro possesso che in questo libro ci concentreremo sulla narrazione e sulla celebrazione, in esaltanti scritture poetiche, delle epiche gesta della confederazione ellenica contro la soverchiante armata di terra e di mare approntata dal Gran Re Serse per asservire le comunità greche che gli si opponevano.
Le testimonianze letterarie che ci accompagneranno nellindagine rimandano a testi poetici noti e meno noti, dagli epitaffi di Simonide o a Simonide attribuiti ai Persiani di Eschilo, dallomonimo dramma di Timoteo all’Alessandra di Licofrone. Scritture epiche o liriche cui altre vanno aggiunte non meno suggestive per carica emotiva, seppure pervenuteci in forma anonima, come le profezie di marca delfica e le commemorazioni su pietra. Le gesta ivi ricordate, o pubblicamente celebrate per edificazione della posterità, hanno per protagonisti gli Spartani alle Termopili e gli Ateniesi a Salamina, mentre scarse sono le testimonianze relative ad altre genti che pure combatterono al loro fianco.
Il principale problema che, in corso dopera, si è presentato allautore è quello delle traduzioni da proporre al lettore. Quelle a sua disposizione erano fin troppo dissimili tra loro per stilemi di scrittura, per epoca di composizione e per adozione di rese espressive. Ciò che lautore voleva, non lha trovato, giacché cercava traduzioni con un qualche andamento ritmico che le distinguesse dalla prosa, e tra loro non troppo disomogenee. E così è ricorso a una propria rivisitazione dei luoghi poetici analizzati nel libro, alternando nella fatica due tra i più discorsivi versi della metrica italiana: lendecasillabo e il settenario.
I testi presi in considerazione hanno rivelato la perenne vitalità di alcuni temi celebrativi o le insospettate, seppure talora inconsapevoli, radici classiche di alcune note canzoni patriottiche che tutti abbiamo nellorecchio. Ragione che ha spinto non solo ad approfondire la ricerca, ma addirittura a dedicargli la seconda parte del libro, dove si spiega al lettore come il tema risorgimentale della vittoria dei vinti risalga alla celebrazione delle Termopili, come sempre alla memoria delle Termopili si ispiri la celebrazione risorgimentale dei trecento immolatisi a Sapri o dei partigiani ricordati nelle parole di uno sventurato cantautore ligure, come linno garibaldino si scopron le tombe abbia un precedente in un epigramma greco, come la costruzione simbolica della idra straniera riconduca allarmata di Serse, come, infine, la triplice associazione del fiore della morte e della libertà, che rivive nella più celebre canzone della Resistenza, abbia essa pure una radice antica. A lato del paradigma terrestre dei caduti alle Termopili cè quello della vittoria marinara di Salamina, il quale con la modernità ha certamente minori connessioni di carattere popolare, ma, al pari della memoria della battaglia di Micale, più intense strumentalizzazioni di connotazione propagandistica, come ad esempio la sovrapposizione di immagine tra Temistocle e Nelson, o lequiparazione tra Persiani e Turchi, entrambi nemici e antagonisti della civiltà dellOccidente, o la spericolata politicizzazione di giovinezza, giovinezza alle origini un semplice e innocuo canto goliardico.
Queste, talora inaspettate, proiezioni dellantico, ospitate nella seconda parte del libro, hanno per riferimento la poesia e più spesso la versificazione italiana, che, per operare una scelta, abbiamo limitato a campioni selezionati nellambito della produzione letteraria dellOttocento, non escludendo presentandosi il caso qualche incursione nel secolo successivo. Non cè però scelta che non conosca eccezioni. Le nostre si limitano alla pagina di tre poeti stranieri: Hölderlin, Kavafis e Pound. I primi perché i loro componimenti su Salamina e sulle Termopili sono imprescindibili per lintelligenza di due temi guida di questa ricerca, e nel caso di Hölderlin perché, negli autori successivi, la sua scrittura poetica è fonte di ispirazione e di imitazione talora confusa con la stessa parola dellantico. Il terzo, Pound, giacché un suo solo singolo verso, seppure suggerito da unideologia distorta, sintetizza in forma mirabile lintera problematica alla base delle nostre pagine.
Ovviamente ogni selezione di materiale ha i suoi limiti, o poteva essere in altre direzioni orientata, ma questo è il condizionamento strutturale di qualsiasi scelta. Chi scrive ne avverte tutto il peso.”
Lorenzo Braccesi è stato professore ordinario di Storia greca nelle Università di Torino, Venezia e Padova.
Laura Pariani- La foto di Orta- Interlinea Editore Novara-
Biblioteca DEA SABINA
Laura Pariani- La foto di Orta-
Interlinea Editore Novara-
DESCRIZIONE-
Uno dei romanzi più belli di Laura Pariani. Maggio 1882: Friedrich Nietzsche durante il suo Grand Tour dell’Italia giunge sul lago d’Orta in compagnia della «giovane e affascinante russa» Lou von Salomé, con la madre di lei e il comune amico Paul Rée, che della giovane intellettuale è innamorato tanto quanto il più anziano filosofo. Durante una gita sul Sacro Monte di Orta Nietzsche e Lou si appartano a lungo e di quell’episodio l’autore di Zarathustra conserverà fino alla morte una foglia, uno schizzo su carta e un biglietto con una promessa. Laura Pariani fa rivivere la storia di un amore impossibile e di un’amicizia tradita a partire dalla memoria di una foto…
Biografia di Laura Pariani
Laura Pariani nasce a Busto Arsizio nel 1951 e oggi vive sul lago d’Orta. Trascorre l’infanzia a Magnago, nel Milanese, in un ambiente ancora in gran parte contadino e nel 1966 compie con la madre un viaggio in Argentina per conoscere il nonno materno. Queste due esperienze – da una parte il mondo contadino con i suoi personaggi e i suoi miti e dall’altra il viaggio con la madre in Argentina, dove tornerà anche in età adulta – avranno una grande influenza sulle sue opere. Laureata in Filosofia della storia presso l’Università Statale di Milano, negli anni settanta disegna e scrive storie a fumetti (Perché non i fiori, La salamandra, Milano 1975; La fata rovesciata, Ottaviano, Milano 1976) e fino al 1998 insegna in una scuola superiore. Il suo primo libro, del 1993, è la raccolta di racconti Di corno d’oro edito da Sellerio, con cui ha vinto il premio Grinzane Cavour e il premio Piero Chiara. Le sue opere (tradotte in varie lingue) vanno da La foto di Orta (Rizzoli, Milano 1999, premio Elio Vittorini 2001, ripubblicato da Interlinea nel 2017) a Patagonia blues (Effigie, Milano 2006) fino ai recenti Milano è una selva oscura (Einaudi, Torino 2010, finalista al premio Campiello), La valle delle donne lupo (ivi, 2011), Il piatto dell’angelo (Giunti, Firenze 2013) e, insieme a Nicola Fantini, Nostra Signora degli scorpioni (Sellerio, Palermo 2014).
Frequente la sua partecipazione ad antologie di racconti, fra cui Di Orta un Po. Scrittori torinesi in riva al lago (Interlinea, Novara 2010). Sempre per Interlinea nel 2012 ha pubblicato Le montagne di don Patagonia e nel 2014 Il nascimento di Tònine Jesus. Ha scritto testi per opere teatrali e ha partecipato alla sceneggiatura del film Così ridevano (regia di Gianni Amelio), Leone d’oro al festival di Venezia nel 1998. I suoi ultimi libri sono: Questo viaggio chiamavamo amore (Einaudi, Torino 2015), Che Guevara aveva un gallo (con Nicola Fantini, Sellerio, Palermo 2016), «Domani è un altro giorno» disse Rossella O’Hara (Einaudi, Torino 2017) e Il lago dove nacque Zarathustra (con Nicola Fantini, Interlinea, Novara 2018)
titolo | La foto di Orta |
autore | Laura Pariani |
Argomento | Letteratura (narrativa, poesia, saggistica…) Narrativa italiana |
Collana | Biblioteca di narrativa, 31 |
marchio | Interlinea |
Editore | Interlinea |
Formato | Libro |
Pagine | 172 |
Pubblicazione | 2017 |
ISBN | 9788868571269 |
€14,00 €13,30
risparmi: € 0,70
Roberto Pecchioli-George Soros e la Open Society -ARIANNA EDITRICE
Biblioteca DEA SABINA

Roberto Pecchioli-George Soros e la Open Society –
ARIANNA EDITRICE
Il miliardario speculatore finanziario regista della corruzione filantropica e dei colpi di stato
Il fine dell’azione di Soros, dei sedicenti filantropi e del capitalismo globalista, è omologare le varie civiltà, e la nostra, in nome di una pretesa superiorità della “società aperta”, il rullo compressore che cancella ogni diversità, tradizione, comunità come retaggio della “società chiusa”.
La loro presunta generosità “umanitaria” ha creato un mondo in cui i miliardari esercitano più potere che mai.
Le grandi ONG e le fondazioni filantropiche sono diventate uno dei comitati d’affari della cupola tecno capitalistica, lo strato di vernice “benevolo” dedicato a catturare – comprandolo – il consenso di massa per neutralizzare il conflitto sociale e culturale imponendo il dominio tecno-scientifico, un lucroso investimento che capovolge la dimensione pubblica del potere, della partecipazione, della sovranità, della decisione politica a favore delle oligarchie private, i signori del denaro.
George Soros è un protagonista del nostro tempo e l’Open society, la Società Aperta, è un’utopia che diventa incubo. Soros ha speso decine di miliardi di dollari per realizzare il suo sogno messianico; chi lo apprezza lo chiama filan-tropo, chi lo odia è convinto che sia una specie di incarnazione del male. Di certo rappresenta il potere del denaro che vuol farsi dominio sulle coscienze attraverso una visione del mondo il cui simbolo è il nome della creatura che gli sopravvivrà: la Fondazione per la Società Aperta.
Protagonista in molteplici scenari di congiuntura e difficoltà economica e sociale, per George Soros ogni situazione di turbolenza equivale a una possibilità di intervento, diffusione e proselitismo della sua visione del mondo. Tutti sappiamo che la correlazione non è giustificazione, ma la straordinaria ricchezza, il retroterra culturale, i legami politici e la sua esperienza nel trarre profitto dalle crisi connaturate al sistema mondo capitalistico, fa sì che questo finanziere spregiudicato sia certamente un catalizzatore di molte delle turbolenze geopolitiche e delle contraddizioni insite al potere di cui è un protagonista indiscusso.
Questo libro ripercorre la storia dell’uomo, della sua creatura politica e delle sue avventure finanziarie.
Al di là del giudizio morale sulla sua figura,nessuno può credere che il mondo sia un’oasi
abitata da miliardari filantropi e che il bene dell’umanitàsia l’obiettivo di quest’immenso dispositivo di potere privato.
IL GOVERNO DELL’OLIGARCHIA FINANZIARIA
Roberto Pecchioli
ISBN 9788865882436
Pagine 264
Formato Brossura – cm 15×21
Casa editrice ARIANNA EDITRICE
Collana Un’Altra Storia
Prima edizione Maggio 2022
Bompiani Editore novità sugli scaffali nel mese di settembre 2022-
Biblioteca DEA SABINA
Bompiani Editore novità sugli scaffali nel mese di settembre 2022-
In evidenza
Cominciamo subito con annunciare che a metà settembre arriverà sugli scaffali l’attesissimo terzo capitolo della saga che Antonio Scurati ha dedicato al Fascismo: M. Gli ultimi giorni dell’Europa. In questo nuovo pannello del suo grande progetto letterario e civile, Scurati inquadra il fatale triennio 1938-40, culmine dell’autoinganno dell’Italia fascista, che si piega all’infamia delle leggi razziali e dell’alleanza con la Germania nazista, e ripercorre gli ultimi giorni di un’Europa squassata da atti di barbara prevaricazione e incapace di sottrarsi al maleficio dei totalitarismi. Siamo nel maggio del 1938, e Mussolini insieme a Vittorio Emanuele III e al ministro degli esteri Ciano attende il convoglio con il quale Hitler e i suoi gerarchi scendono in Italia per una visita che toccherà Roma, Napoli e Firenze. Da poche settimane Hitler ha proclamato l’Anschluss dell’Austria e Mussolini, dopo aver deciso l’uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioni, si appresta a promulgare una legislazione razziale di inaudita durezza. Eppure sono ancora molti a sperare che il delirio di potenza dei due capi di Stato possa fermarsi: tra loro Ranuccio Bianchi Bandinelli, l’archeologo incaricato di guidare il Führer tra le rovine della città eterna; Renzo Ravenna, decorato nella Grande guerra, fascista zelante e podestà di Ferrara, che al pari di migliaia di altri ebrei italiani non si dà pace per i provvedimenti che lo pongono ai margini della vita civile; Margherita Sarfatti, che sino all’ultimo spera in uno spostamento degli equilibri verso l’asse anglofrancese ma deve cedere il passo alla giovane Claretta Petacci e fuggire; e lo stesso Ciano, distratto da tresche sentimentali e politiche insensate come il piano di conquista dell’Albania, che solo un anno dopo, nel maggio 1939, si trova a siglare insieme a Ribbentrop il Patto d’Acciaio.
Il secondo titolo che vogliamo raccontare è invece Il libro della speranza. Manuale di sopravvivenza per un pianeta in pericolo di Jane Goodall. La leggendaria etologa ci ricorda in questa pagine che la speranza non è mai stata così necessaria: in decenni spesi a combattere per la natura ha assistito alle peggiori devastazioni dell’uomo sull’ambiente; eppure conserva ancora la fiducia in una nuova alleanza tra gli esseri umani e il pianeta, e la ripone in una ritrovata armonia tra l’intelletto degli uomini e il loro spirito indomito, e nel potere delle nuove generazioni. Attraverso il dialogo con Douglas Abrams, Goodall intreccia la sua storia – l’infanzia in Inghilterra, la ricerca pionieristica sugli scimpanzé a Gombe, in Tanzania, il ruolo di Messaggera di Pace delle Nazioni Unite – con un appello urgente perché ognuno di noi trovi le proprie ragioni per sperare e di conseguenza agire.
Infine Nove vite e dieci blues è l’autobiografia di uno dei protagonisti del panorama musicale italiano, Mauro Pagani, che vaga tra i ricordi ripercorrendo l’infanzia e l’adolescenza a Chiari, l’amore per il violino e la musica classica, e poi la folgorazione per il rock e il blues; gli anni fondamentali con la Premiata Forneria Marconi, dai dancing di provincia alle vette delle classifiche internazionali, in giro per il mondo a suonare e a incontrare l’olimpo del rock; poi il congedo dalla rockstar e una nuova vita a voce bassa e passo lieve, dentro la musica del mondo – il Canzoniere del Lazio, gli Area, Demetrio Stratos, Carnascialia – e dentro l’universo speciale di Fabrizio De André, principe libero, a scrivere capolavori come Creuza de mä e Le nuvole; e ancora, la nascita delle Officine Meccaniche, fabbrica di canzoni, di colonne sonore e di sogni, le direzioni artistiche, i festival.
Narrativa straniera
Passiamo alla narrativa straniera e cominciamo subito con Matrix, nuovo libro di un’autrice molto amata anche in Italia, Lauren Groff. Siamo in Inghilterra nel dodicesimo secolo. Marie, bandita dalla corte della regina Eleonora d’Aquitania, che ama di un amore ardente, è una ragazza sola, figlia illegittima di re, inutilmente colta, inutilmente appassionata, destinata com’è a una vita di clausura in un’abbazia che ha conosciuto giorni migliori, abitata da un piccolo popolo di donne inacidite dalla segregazione, dispettose, anche solo vecchissime. Però Marie riconosce in quell’enclave isolata, così importante per l’economia del contado, una possibilità di crescita, di potere, anche. E così prende le redini di un’impresa tutta da costruire che la porterà a scivolare in silenzio fuori dal raggio autoritario del clero locale, verso un’indipendenza di spirito e di azione destinata a trasformare l’abbazia in un cuore pulsante di energie, fervido di progetti, illuminato, vivo, in cui ogni donna ha il suo posto e la sua occasione di brillare. Ma da fuori premono l’invidia, le chiacchiere, la curiosità morbosa per quell’Utopia prima del tempo.
Restiamo in Inghilterra, più precisamente nel Northumberland, anche con Sacrificio di Sarah Moss: Silvie ha diciassette anni e sta passando le vacanze nell’Età del Ferro perché suo padre, appassionato di storia, per due settimane ha deciso di trascinare moglie e figlia in una zona remota per partecipare a un seminario estivo del professor Slade: insieme ad alcuni studenti vivranno come gli Antichi Britanni, di caccia e raccolta, senza contatti con altre persone o con qualsiasi forma di modernità, imparando a intrecciare cesti, ricreando la vita di una comunità del tempo. La vita in tutta la sua purezza, a contatto con la natura, come la natura spietata. Silvie sa fin troppo bene che la violenza è ovunque, persino tra le persone che dovrebbero amarla e proteggerla. L’esperimento funziona, e induce gli uomini del gruppo, ormai presi dalla finzione che hanno innescato loro stessi, ad accanirsi sulla preda più indifesa. Proprio come nella preistoria.
Dalla Gran Bretagna ci spostiamo in Bretagna, con Alla linea di Joseph Ponthus, romanzo-poesia e caso editoriale in Francia, che racconta di un operaio interinale che lavora prima nella conservazione del pesce e poi in un mattatoio. Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti del lavoro alla catena di montaggio, il fragore, la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo e l’annullamento dell’anima. A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela, interiore, animata dai grandi autori latini, dalle canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas. È la sua vittoria precaria sull’alienazione del lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla gioia delle domeniche, dall’affetto per un cane, dall’amore per una donna, dall’odore del mare.
A chi possiamo, a chi dobbiamo credere quando ci tuffiamo nelle acque insondabili della memoria familiare? È la domanda cui tenta di rispondere L’acqua più profonda di Katya Apekina, la storia di Edie e Mae, sedici e quattordici anni, che sono costrette a lasciare la casa dove sono cresciute in Louisiana per andare a vivere a New York con il padre Dennis, dopo che la madre, Marianne, viene ricoverata contro la sua volontà in un ospedale psichiatrico. All’inizio le ragazze non si fidano di lui, ma il legame fra loro comincia a sgretolarsi quando Edie sceglie di rimanere fedele a Marianne, convinta che Dennis sia il vero responsabile del suo crollo, mentre Mae si avvicina sempre più al padre.
Restiamo a New York anche in Fake accounts di Lauren Oyler, che prende il via nel momento in cui la protagonista, una giovane donna con opinioni molto decise sulla Rete, di cui pure fa uso nella vita privata e su cui si fonda il suo mestiere, sbircia il cellulare del suo ragazzo, Felix, e scopre che è un celebre complottista anonimo. Questo spiega in parte il suo distacco e la sua elusività, ed è quasi un sollievo, perché le offre una buona ragione per lasciarlo, come già stava pensando di fare. Ma poi un incidente fa precipitare la situazione, e lei decide di lasciare New York e tornare a Berlino, dove lei e Felix si sono conosciuti. Qui si immerge in un mondo di expat, che sembrano dotati di identità evanescenti e si guardano bene dal mettere radici, tutti sospesi in una sorta di acquario, in attesa di non meglio precisate certezze. Chiaro che di gente così non ci si può fidare, come del resto di Felix. E di lei ci possiamo fidare, noi che leggiamo la sua storia e ascoltiamo divertiti e sconcertati la sua versione dei fatti?
Overlook, illustrati e poesia
Passiamo alla saggistica e alla nostra collana Overlook, cominciando da Parla bene, pensa bene. Piccolo dizionario delle identità di Beatrice Cristalli. Le parole sono importanti, vanno scelte con cura. E questo è tanto più vero quando parliamo delle identità che ci abitano, un discorso che si impone con urgenza in una società che ambisce ad abbracciare la complessità e però manca di una base condivisa per capirla e per descriverla: le parole, appunto. Ma come si può comprendere la conversazione se non si possiedono le parole? Come si può intervenire in modo responsabile nel dibattito se non si hanno gli strumenti primi per decifrarlo? Ecco allora un piccolo dizionario che raccoglie e prova a spiegare le parole – da binarismo di genere a gender mainstreaming, da identità a transizione, solo per dirne alcune – che ci servono per parlare bene di sesso, orientamento sessuale, orientamento romantico, identità, espressione e ruoli di genere. Parlando bene potremo pensare meglio noi stessi e gli altri, perché tutto ciò che siamo passa attraverso le parole che usiamo.
Il primo incarico di Massimo Ammaniti al Reparto dei minori irrecuperabili dell’Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà a Roma durò un giorno. L’orrore dei bambini che lì erano rinchiusi, confinati nelle sorveglianze, spesso seminudi, legati ai letti o ai termosifoni, abbandonati dalle famiglie, fu tale da essere insostenibile. Tornò sei anni dopo, nel 1972, per ridare a quei bambini, considerati irrecuperabili, una vita dignitosa. In due anni intensi e drammatici combatté giorno per giorno, con avveduta caparbietà, per cambiare abitudini, regole, comportamenti, spazi. Per rivestire i bambini, aiutarli a riscoprire il corpo, a riconoscere il loro nome. Per aprire i cancelli e far entrare il mondo. Fu una piccola grande rivoluzione, che si inseriva allora in un movimento più ampio di critica alle istituzioni manicomiali: sono gli anni dell’antipsichiatria, anni di grandi passioni che portarono Ammaniti vicino ai maestri Bollea e Basaglia, e poi su strade nuove e diverse, preferendo all’attivismo la ricerca e la cura. In Passoscuro. I miei anni tra i bambini del padiglione 8 connette l’esperienza professionale alla sua vita personale e familiare, aprendosi al dolore di una ferita – una perdita – che è stata anche il movente dei suoi studi, della sua carriera, di una vita intera spesa ad aiutare i più piccoli.
Passiamo poi agli illustrati, presentandovi le 474 risposte di Giuseppe Penone ad Alain Elkann. Non si tratta dell’ennesima intervista, ma di una conversazione nella quale Penone rievoca il passato di un’infanzia protetta nel borgo di Garessio, nell’alta Val Tanaro, i giochi da ragazzo, la passione precoce per il disegno incoraggiata dalla madre, la rivelazione del legame intimo tra uomo e natura sperimentata nei boschi e nei campi, la seduzione della materia, la scoperta della fluidità dei suoi elementi, il profumo del legno, esperienze che avrebbero segnato il suo essere scultore. Insofferente a un approccio tradizionale all’arte, matura la sua personale inclinazione ricercando materiali e forme espressive non convenzionali che lo accomunano sul finire degli anni sessanta all’Arte Povera delineata da Germano Celant.
Infine la collana CapoVersi si arricchisce di un nuovo titolo, La guerra delle bestie e degli animali, antologia di cinque poemetti, scritti tra il 2015 e il 2020, di Marija Stepanova pensata dall’autrice espressamente per i lettori italiani. Prima del successo internazionale di Memoria della memoria, ingatti, Stepanova era già un’autrice famosa: per vent’anni ha contribuito a plasmare la scena letteraria moscovita e si è fatta un nome come poeta sperimentale e indipendente anche all’estero.
Tascabili ed Echi
In formato tascabile, per la prima volta raccolti in un unico volume, arrivano quattri saggi (Artificio e natura, 1968;, Intervallo perduto, 1980; Elogio della disarmonia, 1986, e Horror Pleni, 2008) del grande Gillo Dorfles. Sotto il titolo Estetica dovunque questi saggi, presentati da Massimo Cacciari, segnano altrettante tappe di una riflessione estetica ricca e dinamica, in evoluzione come materia viva.
Anche la nuova collana degli Echi si arricchisce di quattro nuovi titoli, quattro nuovi vademecum filosofici: C’è sempre posto per chi segue strade diverse di Montaigne, È l’inverno che misura la durata dei pini di Confucio, L’opinione spesso induce in errore di Spinoza e Avere cuore e carattere ha un prezzo di Diderot.
Ritornano in libreria
Per finire, la consueta carrellata di titoli che tornano in libreria in formato tascabile: Il bambino irraggiungibile di Manuel Sirianni, Uno in diviso di Alcide Pierantozzi, Mezzanotte tutto il giorno di Hanif Kureishi, Diario dalla galera di Imre Kertész e Il mondo conosciuto di Edward P. Jones.
E per ora è tutto: appuntamento al mese prossimo. Non mancate!
Jo Barlett -Fammi una sorpresa-Romanzo Newton Compton Editori Roma-
Biblioteca DEA SABINA
Jo Barlett -Fammi una sorpresa-Romanzo-
Newton Compton Editori Roma-
Un nuovo inizio è quello che ci vuole per tornare ad amare
A volte la cosa migliore è lasciarsi andare e seguire il proprio cuore…
Quando ha avuto l’occasione di andare a lavorare come ostetrica a Londra, Ella Mehenick si è lasciata alle spalle la cittadina costiera dove è cresciuta senza troppi ripensamenti. Ma ora che la sua vita perfetta è andata in frantumi, non può far altro che tornare nel posto che per tanto tempo ha chiamato casa, sperando in un nuovo inizio. E il villaggio non la delude: le colleghe la accolgono con calore e stringe nuove amicizie, ma deve anche fare i conti con Dan, il suo primo amore e l’uomo che le ha spezzato il cuore… Il rientro a casa e l’aria di mare, insieme ai profumi e alle leccornie della pasticceria di famiglia, convinceranno Ella a dare una seconda chance all’amore?
«Una storia che scalda il cuore. Leggere Jo Bartlett è una gioia.»
Newton Compton Editori s.r.l. Roma