Riccardo Olivieri – Poesie da “Restare vivi”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Riccardo Olivieri – Poesie da “Restare vivi”-
Riccardo Olivieri è nato a Sanremo nel 1969. Dopo l’università ha lavorato tre anni in Piemonte, poi ha vissuto in Lussemburgo e in America Latina. Dal 2000 vive a Torino, dove lavora come ricercatore di marketing. Nel 2001 ha vinto il Premio “Dario Bellezza” e ha pubblicato la raccolta di poesie Diario di Knokke (La nuova agape, segnalata al Premio Montale 2002), ripubblicata nel 2020 con alcuni inediti e la prefazione di Daniele Mencarelli da Puntoacapo Editrice. Per Passigli Editori ha pubblicato le raccolte Il risultato d’azienda (prefazione di Stefano Verdino, 2006), Difesa dei sensibili (prefazione di Davide Rondoni e nota di Massimo Morasso, 2012), A quale ritmo, per quale regnante (presentazione di Giuseppe Conte, 2017 – Premio “Cesare Pavese” 2018) e Restare vivi (prefazione di Claudio Damiani e commento di Vivian Lamarque e Giuseppe Conte in quarta di copertina, 2023). Al libro viene conferito il Premio “Il Meleto di Guido Gozzano” 2023. Tra gli altri riconoscimenti, il Premio “Lerici Pea” per l’inedito nel 2013.
Foto da Granda in Rivolta
*
Mentre il tuo nome…
pronunciato dall’annunciatrice commessa
della pizzeria se dice che “È pronta!”…
Il tuo nome
pronunciato come l’evento il solo mio
sensato evento
che disamina la rabbia e tutto il tempo
perso in inservibili passaggi,
strafatiche di vassallo ripiegato con un
super-io letale… Tutto questo disappare
all’evento del tuo nome.
Mio figlio natante, libero invisibile da me e
certo ‒ anche per questo ‒ vivo.
*
IN QUESTA VITA
Non avevo chiesto tanto, non
avevo detto nulla agli Dèi, ma
è lei
a portare la tua danza se rincorri il gatto nella casa,
se alzo un momento lo sguardo dal lavoro
e felice mi ferisce il sole,
anche oggi anche ora a più di cinquant’anni dalla prima volta
Ti vedo crescere, mia fiamma inalterata
già passata di mano,
Io sono vivo sempre e ancora nel tuo scatto,
la tua corsa la mia vita
nuova
*
DIALOGO SULLA POESIA
Al veleno di fare
contrappone il suo segno,
piano talvolta,
altrove arruffato e balordo,
salvifico sempre.
‒ Allora la poesia è pace…
‒ No, la poesia è arma,
inaudito taglio al male intorno,
fendente, condotta, varco d’aria,
respiro ‒ sì ‒ respiro, è
la parola più pesante, tutto
tranne evanescente.
*
Viaggia con me
Il mio fardello d’inferno,
è vigile e ci sente. Tenta
l’agguato
continuamente.
Ora io non dico che
tutti minuti tutti i
secondi dobbiamo essere felici,
ma che sia via via
più breve il rumore
di guerra fra le tempie.
*
Che il mio manichino resista
lo chiedo da tempo, ma non mi basta.
Quando il mio manichino pronuncia una parola, quella è mia
non sua. Lo abito ma non so se sono lui.
Ha preso forme strane – ultimamente – il mio manichino,
colori di vecchio, argentei e più vicini alla morte.
Ma in fondo cos’è, la morte di un manichino? (Cos’è?) Io
non sarò con lui quando muore.
*
Riccardo Olivieri, Restare vivi, prefazione di Claudio Damiani, Passigli Editori, 2023