Fara in Sabina, 12 giugno 2025 Sabato 14 giugno 2025, il borgo di Fara in Sabina ospiterà una giornata di studi e celebrazione dedicata al tema “Archeologia locale e identità comunitaria: storie di partenze e di ritorni”, con al centro la straordinaria vicenda del Carro di Eretum, prestigioso manufatto del VII secolo a.C. trafugato nel 1970 dalla necropoli di Colle del Forno e restituito all’Italia nel 2016 grazie all’intervento del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: dopo un accurato restauro, il Carro è oggi esposto in modo permanente nel Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina. L’iniziativa, organizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, del Comune di Fara in Sabina e del MIBAC – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti, in collaborazione con la Pro Loco di Fara in Sabina APS (che gestisce attualmente sia il Museo di Fara in Sabina sia l’ufficio turistico comunale), si inserisce nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia 2025.
Fara in Sabina: Giornate Europee dell’Archeologia
Programma evento
L’evento – a ingresso libero – prenderà il via alle ore 16:30 presso il suggestivo Palazzo Martini, dimora storica (Via della Repubblica, 8), con una conferenza che vedrà la partecipazione di illustri relatori. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, e della dott.ssa Irma Della Giovampaola, Direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, l’incontro sarà introdotto dalla dott.ssa Nadia Fagiani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti. La conferenza, moderata dalla dott.ssa Annalisa Falcone dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, ospiterà interventi di spicco: il Ten. Col. Diego Polio, Comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Roma (competenza Centro-Sud Italia), e la dott.ssa Paola Santoro, archeologa e Dirigente emerito del CNR.
Fara in Sabina: Giornate Europee dell’Archeologia
Alle ore 18:00, l’attenzione si sposterà al (Piazza Duomo, 3) per una visita guidata curata dalla dott.ssa Paola Santoro, un’opportunità unica per esplorare le ricchezze storiche custodite nel museo.
A conclusione della giornata, dalle ore 19:00, piazza Duomo si animerà con un momento conviviale grazie allo stand enogastronomico organizzato dalla Pro Loco di Fara in Sabina APS. Sarà un’occasione imperdibile per immergersi nelle tradizioni culinarie locali, grazie alla presenza di stand di produttori locali e degustazioni delle specialità del territorio.
Scoperte straordinarie presentate dal Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina
Il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina, sito in piazza Duomo a Fara in Sabina, a partire da oggi apre le proprie porte a un’esposizione temporanea, ovvero alcuni reperti archeologici appartenenti alla storia del territorio sabino. Si tratta infatti di antichi resti di eccezionale importanza, che promettono di gettare nuova luce sulla storia di Fara in Sabina e i suoi dintorni. Questi reperti, frutto di recenti scavi condotti nei pressi della stazione della frazione di Passo Corese (durante un intervento di bonifica dagli ordigni bellici è stata infatti incredibilmente rinvenuta una necropoli romana, ovvero ben 42 sepolture datate dal I al III secolo d.C.) includono gli scheletri di una comunità vissuta qui oltre 1800 anni fa. Nello specifico, si tratta delle unità sepolcrali T36 e T38 che offrono preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sulla società dell’epoca: viene considerato infatti uno dei ritrovamenti più prestigiosi degli ultimi anni.
Fara in Sabina – Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina
A svelare i dettagli e i segreti affascinanti di questa scoperta, tra cui lo studio effettuato sulle sepolture che include l’analisi delle informazioni dirette e indirette, è stato il convegno tenutosi ieri, venerdì 6 settembre, presso la Sala Civica Santa Chiara di Fara in Sabina che ha riunito il sindaco di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, il soprintendente Alessandro Betori (che all’epoca del rinvenimento delle tombe era il funzionario archeologo della zona e seguì direttamente i lavori) e altre figure del settore. “Ci tengo a manifestare a tutti voi – dichiara il sindaco Cuneo – il pensiero di tutta l’amministrazione comunale di Fara in Sabina, cioè che per noi è davvero importante condividere la storia del nostro territorio. E con “nostro” intendiamo una vasta area che non comprende solo il nostro Comune, dato che l’uomo è da sempre un viaggiatore. Per questo ringraziamo gli studiosi e la Soprintendenza, che ci hanno permesso di scoprire un altro tassello del nostro passato riguardante una comunità che ha vissuto sul nostro territorio”.
Fara in Sabina – Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina
Il convegno – presentato da Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina – è poi proseguito con gli interventi dei diversi relatori presenti che, davanti a una sala gremita di persone, hanno rivelato i dettagli degli scavi e degli studi effettuati negli anni. Durante l’incontro infatti archeologi, studiosi e ricercatori – tra cui anche coloro che sono intervenuti direttamente agli scavi e che in questi anni hanno studiato gli scheletri per capire il sesso, l’età, l’alimentazione, la statura e tutte le altre informazioni (ad esempio gli aspetti di tipo sociale, culturale e religioso) per determinare la loro vita in quell’epoca – hanno esposto ai presenti i propri studi. Tra questi: dott. Alessandro Betori, Soprintendente SABAP per le province di Frosinone e Latina; dott. Emanuele Brucchietti, archeologo; dott. Mauro Lo Castro, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l; dott.ssa Rosaria Olevano, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l; dott. Mauro Rubini, Direttore Servizio di Antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina; dott. Angelo Gismondi, Laboratorio di Botanica, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; dott.ssa Cristina Martínez Labarga, Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; dott.ssa Flavia Maria Novi Bonaccorsi, Conservatore per i Beni Culturali; dott.ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma.
Fara in Sabina – Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina
“La ricomposizione ossea di entrambi gli individui – spiega la dott.ssa Tiziana Orsini, riferendosi alle unità sepolcrali T36 e T38 attualmente custodite al Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina – permette di poter appurare quanto gli studi antropologici precedentemente condotti hanno fatto emergere: le condizioni complessive di salute erano buone, nonostante non appartenessero a classi particolarmente agiate. Gli unici indici di deterioramento – continua – sono dovuti a fattori di stress occupazionale/funzionale e a una scarsa igiene orale”. L’incontro, organizzato dalla Pro Loco di Fara in Sabina (gestore ufficiale dell’ufficio turistico comunale e del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina) – ha quindi offerto un’opportunità unica per immergersi nel mondo affascinante dell’archeologia. E, nello specifico, ha permesso ai partecipanti di scoprire un altro straordinario tassello riguardante il patrimonio storico culturale di Fara in Sabina. E inoltre, a partire da oggi, chiunque voglia conoscere da vicino questi tesori archeologici potrà farlo visitando il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina (ubicato presso Palazzo Brancaleoni in piazza Duomo), dove appunto sono conservate le ricostruzioni di due scheletri.
Fara in Sabina – Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum. Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni (sito in piazza del Duomo) ha visto – nel corso degli anni – le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum. Il cospicuo aumento del numero dei materiali ha reso necessario nel corso del tempo l’allestimento di nuove sale: la sala della Scrittura, interamente dedicata al cippo inscritto ritrovato nel greto del Fiume Farfa, e la sala dedicata alla Tomba XXXVI di Colle del Forno.
Fara in Sabina – Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina
Della fase rinascimentale, l’edificio conserva intatta la facciata della prima metà del ‘400, mentre gli interni sono stati pesantemente ristrutturati dai successivi proprietari: al tardo barocco possono essere ascritti gli affreschi di una delle sale, dipinti con motivi a grottesche come si usava nei piani nobili delle case di fine ‘70
Museo Archeologico della Sabina Tiberina
Per informazioni e prenotazioni contattare l’Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2: 0765/277321 (gio. ven. sab. dome e festivi), 380/2838920 (WhatsApp), visitafarainsabina@gmail.com
Scoperte Archeologiche straordinarie presentate al Museo Archeologico della Sabina Tiberina
Il Museo Archeologico della Sabina Tiberina, sito in piazza Duomo a Fara in Sabina, aprirà le proprie porte – seppur in maniera temporanea – ad altri reperti archeologici appartenenti alla storia del territorio sabino. Si tratta infatti di resti archeologici di eccezionale importanza, che promettono di gettare nuova luce sulla storia antica di Fara in Sabina e i suoi dintorni. Questi reperti, frutto di recenti scavi condotti nei pressi della stazione di Passo Corese, includono gli scheletri di una comunità vissuta in Sabina oltre 1800 anni fa. A svelare i dettagli e i segreti affascinanti di questa scoperta sarà il convegno fissato per venerdì 6 settembre che riunirà il sindaco di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, il soprintendente Alessandro Betori (che all’epoca del rinvenimento delle tombe era il funzionario archeologo della zona e seguì direttamente i lavori), Francesca Licordari, funzionario archeologo, e altre figure del settore.
Museo Archeologico della Sabina Tiberina
La Pro Loco di Fara in Sabina – gestore ufficiale dell’ufficio turistico comunale e del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina – è infatti lieta di annunciare il convegno “Le tombe di Passo Corese. Studio di una necropoli romana”, che si terrà venerdì 6 settembre alle ore 16:00 presso la Sala Civica Santa Chiara di Fara in Sabina. Questo evento imperdibile riunirà esperti, professionisti e appassionati del settore per fare luce su un vero e proprio viaggio attraverso il tempo. Si tratta di un incontro che offrirà un’opportunità unica per immergersi nel mondo affascinante dell’archeologia. E, nello specifico, permetterà ai partecipanti – studenti, professionisti del settore, insegnanti, appassionati e curiosi – di scoprire un altro straordinario tassello riguardante il passato di questo territorio. Parliamo infatti di un convegno dedicato agli scavi effettuati nel 2015 nell’area della stazione di Passo Corese (frazione di Fara in Sabina): durante un intervento di bonifica dagli ordigni bellici è stata incredibilmente rinvenuta una necropoli romana, ovvero ben 42 sepolture datate dal I al III secolo d.C. Viene considerato infatti uno dei ritrovamenti più prestigiosi degli ultimi anni.
Museo Archeologico della Sabina Tiberina
Durante l’incontro saranno presenti diversi archeologi, studiosi e ricercatori, tra cui anche coloro che sono intervenuti direttamente agli scavi e che in questi anni hanno studiato gli scheletri per capire il sesso, l’età, l’alimentazione, la statura e tutte le altre informazioni (ad esempio gli aspetti di tipo sociale, culturale e religioso) per determinare la loro vita in quell’epoca. Tra questi vi sono:
ssa Alessandra Petra, direttrice Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina;
Alessandro Betori, Soprintendente SABAP per le province di Frosinone e Latina;
Mauro Lo Castro, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l;
ssa Rosaria Olevano, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l;
Mauro Rubini, Direttore Servizio di Antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina;
Angelo Gismondi, Laboratorio di Botanica, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
ssa Cristina Martínez Labarga, Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
ssa Flavia Maria Novi Bonaccorsi, Conservatore per i Beni Culturali;
ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma.
“Siamo entusiasti di poter condividere queste scoperte straordinarie con il pubblico. Questi reperti – dichiara Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina – non solo arricchiscono la nostra collezione, ma offrono anche nuove opportunità di ricerca e comprensione del nostro passato. Ci teniamo inoltre a sottolineare – precisa la direttrice – che il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina è l’unico museo della provincia di Rieti che ospita reperti provenienti unicamente da quell’area geografica dell’antica Sabina gravitante intorno al Tevere, in cui fiorirono i grandi centri di Cures ed Eretum, proprio grazie ai contatti e ai commerci con i popoli vicini resi possibili dalla navigabilità del fiume”.
Durante l’incontro sarà quindi possibile sia conoscere le ultime scoperte relative agli scavi in questione sia comprendere meglio il ruolo dell’archeologia nella società moderna. Inoltre, per proteggere e rendere accessibile al pubblico questo prezioso patrimonio culturale, in una delle stanze del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina – Fara in Sabina (ubicato presso Palazzo Brancaleoni in piazza Duomo) sono conservate le ricostruzioni di due scheletri che potranno essere visionate temporaneamente dopo il convegno.
Per informazioni e prenotazioni contattare l’Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2: 0765/277321 (gio. ven. sab. dome e festivi), 380/2838920 (WhatsApp), visitafarainsabina@gmail.com
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