RACHEL KORN, poetessa di lingua yiddish
Biblioteca DEA SABINA
due poesie di RACHEL KORN, poetessa di lingua yiddish
LE MIE MANI
*
Le mie mani
– due mondi,
con linee rette e curve
di fiumi, monti e vallate
Attraverso gole sempre più strette
scolpite nel corso di migliaia di anni,
il mio destino scorre come un’acqua sconosciuta e triste –
a volte verso di te,
a volte lontano da te,
a volte verso una meta ignota e distante.
Le dieci mezzelune di un pallido rosa
non si spengono mai
sulle onde tremanti del mio sangue
e come eterni testimoni, serbano
il dolce segreto della punta delle mie dita.
E se talora nell’abisso del tempo
i mondi separati delle nostre mani si incontrano,
allora per un momento
immobili e calmi,
confusi da una gioia troppo improvvisa,
i due soli rossi restano nella nostra carne
DALL’ALTRO LATO DELLA POESIA
Dall’altro lato della poesia c’è un giardino,
e nel giardino una casa con il tetto di paglia
e tre pini,
tre sentinelle che non parlano mai e stanno di guardia.
Dall’altro lato della poesia c’è un uccello,
giallo e marrone con il petto rosso,
e torna ogni inverno
appeso come un bocciolo sul cespuglio nudo.
Dall’altro lato della poesia c’è un sentiero
sottile come la riga tra i capelli,
e qualcuno perso nel tempo
cammina sul sentiero a piedi nudi, senza far rumore.
Dall’altro lato della poesia possono accadere cose sorprendenti,
anche in questa giornata nuvolosa,
in quest’ora ferita
che sospira di febbrile desiderio alla finestra.
Dall’altro lato della poesia potrebbe apparire mia madre
e sostare un po’ sulla soglia, persa nei suoi pensieri
per poi chiamarmi a casa, come faceva tanto tempo fa:
Hai giocato abbastanza, Rokhl. Non vedi che è notte?
(da Poesie scelte, 1985 – su Otra iglesia es imposible)
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Breve biografia di Rachel (Rokhl) Häring Korn (Pidlisky, Ucraina, 15 gennaio 1898 – Montreal, Canada, 9 settembre 1982), poetessa e scrittrice di lingua yiddish. Trasferitasi in Polonia all’inizio della Grande Guerra, esordì in polacco, per passare subito all’yiddish. Riparata a Mosca nel 1941 dopo l’invasione tedesca, emigrò infine in Canada nel 1948. Tristezza, sradicamento e solitudine caratterizzano molte delle sue poesie.