Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro

Biblioteca DEA SABINA

Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro
Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro

Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro

Perché si chiama Monte Gennaro?

E’ questo in realtà il nome esatto per indicare la piramide del Monte Gennaro (dai locali chiamato semplicemente “Lu Pizzu”). Il primo documento, in cui è così chiamato, risale al 944 “ascendit in cacumine montis Ianuarii”; il testo fa pensare ad uno che guardi il Gennaro da Roma.

 Monte Gennaro (conosciuto anche come Monte Zappi[2][3]) è la seconda cima dei monti Lucretili dopo il Monte Pellecchia, nel Lazio, nella provincia di Roma, posta tra i comuni di Guidonia Montecelio, Palombara Sabina e Marcellina: con i suoi 1271 m di altezza, è la cima più alta visibile dalla zona est di Roma, nonché uno dei luoghi più panoramici sulla città stessa; fa parte del gruppo di Monte Gennaro anche il Monte Morra (1036 m s.l.m.) posto più a sud in contiguità con i Monti Tiburtini.

Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro
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Escursionismo

Tre sono i sentieri del CAI che portano alla vetta. Il più frequentato, con i suoi 950 metri di dislivello su un percorso di poco superiore a 5 km fino alla vetta, è il sentiero n. 301 che parte dal paese di Marcellina, detto della “Scarpellata”[5], chiamato così perché realizzato scalpellando la roccia per consentire il passaggio degli animali da soma[6]. Gli altri due sentieri CAI per la cima sono il 319, anch’esso di 1000 metri di dislivello, che parte da Palombara Sabina e passa per la torretta del Monte Morrone della Croce, e il 305 che sale al Gennaro dal sottostante Pratone[7].

Dalla vetta si gode di un’eccezionale visuale a 360°: oltre alle altre cime dei Monti Lucretili tra cui il Monte Pellecchia, si riesce infatti scorgere a ovest le cittadine di Mentana e Monterotondo, i Monti Sabatini e la campagna romana con la zona di Tivoli-Guidonia Montecelio e i Monti Cornicolani; a nord-ovest il Monte Soratte e i Monti Cimini; a nord i Monti Sabini, il Terminillo con i Reatini e, in lontananza, i Sibillini. A nord-est si vedono il Monte Nuria, il Monte Calvo, il Pellecchia, il Navegna e dietro i Monti della Laga e il Gran Sasso; verso est si scorgono le cime maggiori dell’Appennino abruzzese: i gruppi montuosi di Monte Cava, le Montagne della Duchessa, il Velino e i Monti Carseolani. A sud-est compaiono i Monti Simbruini e i Monti Ruffi; a sud e sud-ovest i Monti Tiburtini, i Monti Prenestini, i Lepini e i Colli Albani, oltre al Mar Tirreno e Roma.

Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro
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Punti di interesse circostanti

  • Ruderi del convento di San Nicola
  • Palombara Sabina
  • Rifugio di Monte Gennaro (link esterno) (riaperto dal 19 luglio 2020)
  • Cestovia di Monte Gennaro (definitivamente chiusa – link esterno)
  • Cartografia IGM di Monte Gennaro (link esterno)
  • Torretta Cruciani (sulla vetta del Monte Morrone della croce – 1026 mt s.l.m.)
  • Castiglione di Palombara Sabina o Borgo castello di Castiglione, o “Palombara antica”
    Paolo Genovesi Fotoreportage da Monte Gennaro
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