CASTEL DI GUIDO – PRIMA DELLA STORIA- Una veduta dello scavo della terza campagna effettuata nel 1982
Roma- Municipio XIII-CASTEL DI GUIDO – L’Istituto di Antropologia e Paleontologia umana dell’Università di Pisa conduce, dal 1980 durante il mese di settembre, delle Campagne di scavo, in Castel di Guido. Le monografie degli scavi sono pubblicate in “ Atti della Società Toscana di Scienze Naturali”, a cura dei Professori C.Pitti e A.M. Radmili. Al Dott. Ernesto Longo, alla sua esperta indagine visiva è dovuto l’avvistamento e la localizzazione dell’attuale parco paleontologico di Castel di Guido.
La presentazione di questa brevissima traccia storica della nostra contrada, partendo da tanto lontano , potrebbe apparire presuntuosa e addirittura ingenua; ma di fronte a tanta autorità scientifica e in forza dei risultati ottenuti, il silenzio poteva ancor più sembrare irriverente.
Una notizia è certa: su queste colline anche la specie Homo del paleolitico inferiore (400.000 anni fa) ci stava bene.
La prima testimonianza, la più significativa e purtroppo ancora l’unica è costituita dal rinvenimento , ad opera del Dott. Longo e del Sig. A.Barbattini, di un frammento di diafisi di femore; questo avveniva nel settembre del 1979. L’antropologo Francesco Mallegni ha eseguito uno studio accurato sul reperto arrivando alla seguente conclusione:” sono senza dubbio propenso ad ammettere per la diafesi, la appartenenza al genere Homo; data l’arcaicità dell’industria litica e della fauna, credo che si debba considerare il reperto come appartenente ad un rappresentante del genere Homo, di una specie sicuramente antecedente all’antiquus nearderthalensis”
CASTEL DI GUIDO – PRIMA DELLA STORIA- Strumenti su punta di zanna di elefante ritrovati nel corso degli scavi a Castel di Guido
Nelle successive Campagne di scavo è stata aperta una trincea di circa 300mq. Dove sono apparsi frammenti ossei di animali e manufatti della primitiva industria litica dell’uomo.
“L’associazione di strumenti su ciottoli con strumenti piccoli su scheggia e con oggetti di osso conferiscono all’industria di Castel di Guido, come a quella di Malagrotta, una fisionomia particolare che le differenzia dalle altre industrie finora conosciute del paleolitico inferiore italiano”.
Nella terza Campagna , ad esempio, furono rinvenuti ben seicentododici oggetti; di cui centrotrentadue sono denti, frammenti ossei e cornei e i rimanenti sono oggetti litici. La particolarità di questa Campagna fu il rinvenimento del “Cervus megeros” e quindi strumenti, manufatti con becchi e puntine , schegge con ritocco denticolato, grattatoi e raschiatoi. L’uso e la presenza documentata della lavorazione dell’osso dimostra la tipologia tipicamente clastica della conformazione geologica di Castel di Guido: un terreno ad impasto di detriti, compattato nel tempo. Mentre nell’industria neolitica di Torre in Pietra, giacimento probabilmente coevo, manca del tutto la lavorazione su osso. Nella Quinta Campagna di scavo ebbe rilievo il rinvenimento , sempre nella stessa ristretta area, di tre “Crani di Bos primigenius”.
CASTEL DI GUIDO – PRIMA DELLA STORIA- Suolo di abitazione con tre crani di Bos primigenius rinvnuti nel corso della quinta campagna di scavi
Su tutto il panorama domina l’interpretazione che il luogo si prestasse egregiamente come spazio per l’agguato e la vulnerazione di questi animali. Le conseguenti tracce di pasti consumati illustrano in maniera particolare il confermato gusto di questi primitivi e la loro capacità nel costruire utensili idonei ad estrarre il midollo animale dagli ossi di custodia. Tutti i reperti sono raccolti in uno stand del Museo Pigurini di Roma-Eur-
Le verdi colline che oggi ci appaio a perdita d’occhio , in quella epoca erano quasi sicuramente chieriche boscose lambite in alto dal mare , come a tutt’oggi ci dimostra la loro forma a terrazza.
CASTEL DI GUIDO – PRIMA DELLA STORIA- Bifacciale in osso rinvenuto nel corso degli scavi del 1982
Questo Parco Paleontologico si trova sull’ultima collina , alla confluenza di via di Castel di Guido con il km. 20+500 della via Aurelia a nord-est del Camping-Lorium, proprio al disopra delle piste dove si svolgeva il Palio della Mezzaluna.
N.B. Le foto sono in B/N e sono state scattate nel 1982. . la n.1 è una veduta dello scavo della terza Campagna di Scavo –Le foto n.2 e n.3 sono di strumenti su punta di zanna di elefante ritrovati nel corso degli scavi a Castel di Guido- la n.4 Suolo abitazione con tre crani di Bos primigenius rinvenuti nel corso della quinta Campagna di Scavi a Castel di Guido-
Fonte e Foto – Castel di Guido , un luogo una storia – Edizione a cura del Comune di Roma
Roma, 21 gennaio 2017- – “Accogliamo positivamente la comunicazione ,da parte della Regione Lazio, dell’uscita entro aprile del bando per la riqualificazione della Tenuta agricola di Castel di Guido, azienda che da anni necessità di un’operazione di rilancio. Si tratta di un bene importantissimo per il territorio, con grandi potenzialità inespresse ,che merita di essere valorizzato con serietà e impegno”. Così David Granieri, presidente di Coldiretti Roma e Lazio, ha sottolineato che :”per questo è fondamentale proseguire lungo il percorso già avviato all’insegna della massima condivisione e trasparenza evitando episodi e situazioni che possano inficiare il lavoro svolto finora e i futuri obiettivi di crescita”.
A.M. Radmilli – G. Boschian Gli scavi a Castel di Guido il più antico giacimento Paleolitico nell’Agro romano Firenze 1996
L’Autore descrive il risultato dei suoi scavi nel deposito del Paleolitico inferiore (datato a 350.000 anni) di Castel di Guido (Roma). Particolare rilievo è dedicato ai manufatti su osso, costituiti da un centinaio di bifacciali, oltre ad altri strumenti. I reperti faunistici attestano un clima subcontinentale, con un paesaggio a foresta e radure. Sono stati inoltre ritrovati alcuni frammenti di cranio riferibili ad Homo erectus.
CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16- Don Luigi BERGAMIN-Maestro Dott. Antonio BARBAGALLO
CASTEL DI GUIDO BENE COMUNE
PARROCCHIA DELLO SPIRITO SANTO
Gruppo amici di Don Luigi
Sabato 21 maggio ore 19,00- in piazza- Concerto della Banda musicale della Marina Militare –Dirige il Maestro A.Barbagallo.
CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16Foto Gallery Concerto della Banda della MARINA MILITARE
FOTO GALLERY di Franco Leggeri-Scalinata della chiesa dello SPIRITO SANTO di Castel di Guido Cerimonia di chiusura Porta Santa della Misericordia. Ilgrande Concerto della Banda musicale della Marina Militare,per il quale dobbiamo ringraziare Don Luigi Bergamin, Parroco di Castel di Guido e il Maestro Dott. Antonio Barbagallo- Direttore della Banda della Marina Militare.
CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-CASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16- Don Luigi BERGAMIN-Maestro Dott. Antonio BARBAGALLOCASTEL DI GUIDO Concerto Banda Marina Militare 21/maggio/’16-
FIUMICINO- 11 maggio 2016-Fregene avrà un luogo intitolato a Flaiano. È quanto ha stabilito la Giunta comunale di Fiumicino attraverso una delibera nella seduta del 9 maggio scorso. Al grande scrittore e sceneggiatore italiano sarà intitolato il largo stradale all’intersezione tra le viabilità di Lungomare di Ponente e Via Jesolo. Ennio Flaiano, scomparso il 20 novembre del 1972, è stato uno degli autori più versatili del dopoguerra: dalla prosa al teatro, dal giornalismo al cinema. Nel 1947 vinse la prima edizione del premio Strega; firmò editoriali su quotidiani, settimanali e periodici come il Corriere della Sera, il Mondo, L’Europeo e scrisse le sceneggiature di film come La Strada, La dolce vita, I Vitelloni, Giulietta degli Spiriti, 8 e mezzo. Rappresenta una delle figure più amate di Fregene, dove ha vissuto e lavorato ad alcuni dei suoi più importanti capolavori. È sepolto insieme alla moglie e alla figlia nel cimitero di Maccarese.
Nato il 5 marzo del 1910, ultimo di sette figli, da Cetteo Flaiano (1859–1943) e Francesca Di Michele (1873–1938), il giovane Ennio passa un’infanzia di viaggi e spostamenti continui tra Pescara, Camerino, Senigallia, Fermo e Chieti, tra scuole e collegi. Nel 1922 arriva a Roma (viaggiando il 27 ottobre in treno, per fortuita coincidenza, in compagnia di fascisti della Marcia su Roma, più tardi ne racconterà gustosi aneddoti). Nella capitale compie gli studi secondari superiori nel Convitto nazionale fino al liceo artistico (diplomato nel 1929) e si iscrive alla Facoltà di architettura, senza però terminare gli studi universitari.
Nel 1942 nasce la figlia Luisa, soprannominata Lelè, la quale all’età di otto mesi inizia a dare i primi segni di una gravissima forma di encefalopatia che comprometterà tragicamente la sua vita. Splendide pagine su questo drammatico evento si trovano ne La valigia delle Indie. All’inizio degli anni quaranta collabora anche a diversi altri giornali, come critico teatrale, recensore letterario e cinematografico (anche con pseudonimi come Patrizio Rossi, Ezio Bassetto o Ennio Di Michele[4]) come «Cine Illustrato”, “Cinema“, “Storia di ieri e di oggi”, “Mediterraneo”, “Documento” “Il Popolo di Roma”, “Italia”.
Dal 1943 inizia a lavorare da sceneggiatore per il cinema. Al cinema lo legherà per sempre un rapporto di amore-odio. Nel 1945 è capocronista del quotidiano “Risorgimento liberale”, poi passa a “Il Secolo XX” (alcuni articoli li firma con lo pseudonimo Pickwick), ma scrive anche su “Star”, “Mercurio” (rivista appena fondata da Alba de Céspedes), “Domenica” e “Città” e “La città libera”.
Seguono le collaborazioni a “Cinelandia” (settimanale da lui fondato che dura cinque mesi del 1946), “Omnibus” (l’edizione diretta da Salvato Cappelli, successiva a quella ormai chiusa prima della guerra), “Film Rivista”, “Giornale di Sicilia“, quindi “L’Europeo“, “La Voce Repubblicana“, “Corriere di Milano”, “Bis” (rivista diretta da Giuseppe Marotta) ecc. Nel 1947 vince il primo Premio Strega con Tempo di uccidere, appassionato romanzo sulla sua esperienza in Etiopia, scritto in appena tre mesi dietro espressa richiesta di Leo Longanesi.
Altri progetti coinvolgono George Cukor, Rex Harrison, il Canada (per il film Le voyager, non realizzato), arriva persino a immaginarsi regista di un film americano che non riesce a fare[6]. All’inizio di marzo 1970 viene colpito da un primo infarto. “Tutto dovrà cambiare”, scrive tra i suoi appunti. Va a vivere da solo in un residence, portandosi pochissimi libri. Nello stesso tempo inizia a mettere ordine tra le sue carte, per dare alle stampe una versione organica della sua instancabile vena creativa: appunti sparsi su fogli di ogni tipo vengono lentamente catalogati. Ma gran parte di questo corpus di scritti è destinato a essere pubblicato postumo.
Il 5 novembre 1972 pubblica sul Corriere della Sera il suo ultimo articolo, a carattere autobiografico. Il 20 novembre dello stesso anno, mentre è in clinica per alcuni accertamenti, viene colpito da un secondo, questa volta fatale, infarto. La figlia Lelè morirà nel 1992. La moglie Rosetta è morta alla fine del 2003. La famiglia è riunita nel cimitero di Maccarese, vicino Roma.
Ennio FlaianoRoma teatro FlaianoPescara via delle caserme Monumento a ENNIO FLAIANO
Flaiano e Roma
Il nome di Flaiano è legato indissolubilmente a Roma, città amata e odiata. Testimone delle evoluzioni e degli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani, Flaiano ha saputo vivere la capitale in tutti i suoi aspetti, tra cantieri, locali della “dolce vita”, strade trafficate.
Ne La solitudine del satiro Flaiano ha lasciato numerosi passi riguardanti la sua Roma. In particolare va ricordato un lungo articolo (apparso su Il Mondo nel 1957) nel quale viene descritta la nascita del quartiere Talenti, nella zona nord-est di Roma, segno della frenetica crescita urbanistica, che lentamente inghiottiva la campagna. Nella zona limitrofa (il quartiere Montesacro), Ennio Flaiano visse dal 1953 e qui una targa commemorativa (posta dalla Compagnia Teatrale LABit) ricorda il suo passaggio.
Sembra quasi confermare il difficile rapporto di Flaiano con Roma il fatto che la tomba dell’autore si trovi a Maccarese (Fiumicino), zona marittima alle porte della capitale, dove Flaiano visse diversi anni.
Letteratura
Fine ed ironico moralista, ma anche acre e tragico al tempo stesso, produsse opere narrative e varie prose tutte percorse da un’originale vena satirica ed un vivo senso del grottesco, attraverso cui vengono stigmatizzati gli aspetti paradossali della realtà contemporanea. Creava continuamente mottetti e aforismi, molti dei quali ancora di uso comune. Fu il primo vincitore del Premio Strega, nel 1947, con il suo più famoso romanzo, Tempo di uccidere.
Il poeta che compendia e riflette le contraddizioni, le inquietudini degli anni Cinquanta è Ennio Flaiano: un non-poeta, uno sceneggiatore, uno scrittore di epigrammi, di pseudo poesie, uno scrittore di non-romanzi, o meglio, di romanzi mancati, «ridanciano, drammatico, gaglioffo, plebeo e aristocratico» come egli ebbe a definire Il Morgante di Luigi Pulci. «Perché io scrivo? Confesso di non saperlo, di non averne la minima idea e anche la domanda è insieme buffa e sconvolgente», scrive Flaiano, poeta lunatico, irriverente, un arcimboldo antidemagogico, antiprogressista, anti marxista e anti borghese, personalità assolutamente originale che non può essere archiviata in nessuna area e in nessuna appartenenza letteraria. Personaggio tipico della nuova civiltà borghese dei caffè, che folleggia tra l’erotismo, l’alienazione, la noia dell’improvviso benessere. Con le sue parole: «In questi ultimi tempi Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d’estate, la gente vive all’aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade…».
Finita la ricostruzione, ecco che il benessere del boom economico è già alle porte. Flaiano decide che è tempo di mandare in sordina la poesia degli anni Cinquanta, rifà il verso alla lirica che oscilla tra Sandro Penna e Montale. Prova allergia e repulsione verso ogni avanguardismo e verso la poesia adulta, impegnata, seriosa, elitaria. Ne La donna nell’armadio (1957) si trovano composizioni di straordinaria sensibilità e gusto epigrammatico con un quantum costante di intento derisorio verso la poesia da paesaggio e i quadretti posticci alla Sandro Penna, le punture di spillo alla poesia di De Libero.[7]
Teatro
Flaiano scrisse anche per il teatro:
La guerra spiegata ai poveri (prima del Teatro Tascabile presso il “Teatro Arlecchino” di Roma il 10 maggio 1946)
La donna nell’armadio (prima al Teatro Gobetti di Torino, per la regia di Luciano Lucignani il 24 maggio 1957)
Diario notturno e altri scritti: Supplemento ai viaggi di Marco Polo, Sei raccontini utili, La saggezza di Pickwick, Un marziano a Roma, Fine di un caso, Variazioni su un commendatore, Milano, Bompiani, 1956.
Satira e vita: i disegni del fondo Flaiano della Biblioteca cantonale di Lugano, con cinquanta brevi testi di Ennio Flaiano, Bologna, Pendragon, 2002. ISBN 88-8342-163-9.
Lettere a Giuseppe Rosato (1967-1972). Con scritti su Flaiano e l’Abruzzo, Lanciano, Rocco Carabba, 2008.
Opere scelte, Milano, Adelphi, 2010. ISBN 978-88-459-2499-6. [contiene: Tempo di uccidere (1947), Diario notturno (1956), Una e una notte (1959), Un marziano a Roma (1960), Il gioco e il massacro (1970), Le ombre bianche (1972), La valigia delle Indie (1996), Diario degli errori (1977) e L’occhiale indiscreto (scelta di articoli non raccolti altrove)].
Alla sua memoria, nel 1974, è stato dedicato il Premio Flaiano, certamente il concorso più importante per soggettisti e sceneggiatori del cinema. La manifestazione si svolge ogni anno nella sua città natale, Pescara. Ad Ennio Flaiano è intitolata la biblioteca comunale del Municipio IV a Roma[8].
Note
^Intervista con Flaiano, di Italo Alighiero Chiusano, in Il Dramma, n. 7-8, 1972.
^ Legatissimi, i due erano nati lo stesso giorno, mese e anno.
^ Questa circostanza è precisata in Lettere d’amore al cinema, volume curato da Cristina Bragaglia e dedicato all’attività di critico cinematografico di Flaiano, edito da Rizzoli nel 1978.
^ Questa e altre notizie biografiche sono tratte dalla “Cronologia” in testa al volume di Opere scelte a cura di Anna Longoni, Adelphi, Milano 2010.
^ Il soggetto, depositato alla Writers Guild of America di Los Angeles era intitolato About a Woman. Dopo la rinuncia, dovuta alle molte difficoltà, ne trarrà il racconto Melampus, dal quale a sua volta Marco Ferreri trarrà La cagna, che però Flaiano non volle mai riconoscere.
^ da Giorgio Linguaglossa Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010) Roma, EdiLet, 2011.
Franco Trequadrini, Antiromanzo e satira in Ennio Flaiano, ed. del Buccio, L’Aquila, 1975
Ennio Flaiano l’uomo e l’opera, Fabiani, Pescara, 1989 [Atti del convegno nazionale nel decennale della morte dello scrittore a Pescara, 19-20 ottobre 1982]
Gian Carlo Bertelli e Pier Marco De Santi (a cura di), Omaggio a Flaiano, Giardini, Pisa, 1986 [in occasione della mostra tenuta al Festival internazionale del film di Locarno, alla Biblioteca Nazionale di Roma dal 28 ottobre al 30 novembre 1986, al Castello Sforzesco di Milano dal 15 gennaio al 15 febbraio 1987, e a Palazzo Medici-Riccardi di Firenze dal 9 ottobre al 4 novembre 1987]
Antonio Palermo ed Emma Giammattei, Solitudine del moralista: Alvaro e Flaiano, Liguori, Napoli, 1986
Michele Ferrario, Diana Ruesch e Anna Longoni, Bibliografia degli scritti di Ennio Flaiano, prefazione di Geno Pampaloni, All’insegna del pesce d’oro, Milano, 1988
Flaiano e il tempo del mondo, Fabiani, Pescara, 1989 [atti del convegno di studi a Pescara, 31 marzo-1º aprile 1989]
Diana Ruesch (a cura di), Ennio Flaiano, Lugano, 1996 [convegno organizzato dalla Biblioteca cantonale di Lugano, 20-21 novembre 1992]
Flaiano vent’anno dopo, Ediars, Pescara, 1993 [atti del convegno di studi a Pescara, 9-10 ottobre 1992]
Lucilla Sergiacomo (a cura di), La critica e Flaiano, Ediars, Pescara, 1992
Lida Buccella (a cura di), Ennio Flaiano e la critica: ricognizioni bibliografiche (1946-1992), Ediars, Pescara, 1993
Vito Moretti (a cura di), Flaiano e «Oggi e domani», Ediars, Pescara, 1993
Ennio Ceccarini e Bruno Rasia, C’era una volta… Ennio Flaiano, Nuova ERI-RAI, Torino, 1994
Il teatro di Flaiano, Ediars, Pescara, 1995 [convegno di studio a Pescara, 6-7 ottobre 1995]
Vittoriano Esposito, Vita e pensiero di Ennio Flaiano, Polla ed., Cerchio (AQ), 1996
Lucilla Sergiacomo, Invito alla lettura di Ennio Flaiano, Mursia, Milano, 1996
Flaiano satirico, Ediars, Pescara, 1997 [convegno di studi a Pescara, 30-31 maggio 1997]
Flaiano negli studi universitari, Ediars, Pescara, 1998 [convegno di studi a Pescara, 9-10 ottobre 1998]
Flaiano oggi: omaggio allo scrittore nell’anno 25.mo della morte, Ediars, Pescara, 1998 [convegno di studi a Pescara, 17 ottobre 1998]
Bruno Rasia, Ennio il piccolo Flaiano: l’infanzia di un satiro, Cangemi, Roma, 2002
Diana Ruesch (a cura di), Satira e vita: i disegni del fondo Flaiano della Biblioteca cantonale di Lugano, con cinquanta brevi testi di Ennio Flaiano, Pendragon, Bologna, 2002 [catalogo della mostra tenuta a Perugia nel 2002-03]
Ennio Flaiano: incontri critici con l’opera (1982-2002), Ediars, Pescara, 2003
Margherita Mesirca, Le mille e una storie impossibili: indagine intorno ai racconti lunghi di Ennio Flaiano, Longo, Ravenna, 2003
L’occhiale indiscreto: Flaiano e le arti figurative, Ediars, Pescara, 2004 [convegno di studi a Pescara, 12 novembre 2004]
Antonio Marchetti, Pescara: Ennio Flaiano e la città parallela, presentazione di Renato Minore, Unicopli, Milano, 2004
Fabrizio Natalini, Ennio Flaiano: una vita nel cinema, Artemide, Roma, 2005
Franco Celenza, Le opere e i giorni di Ennio Flaiano. Ritratto d’autore, prefazione di Giovanni Antonucci, Bevivino ed., Milano-Roma, 2007
Giuseppe Leone, “Interviste su Silone, Pomilio e Flaiano – Il “criticar parlando” di Vittoriano Esposito”, in “Pomezia-Notizie”, Roma, maggio 2009, pp. 16–17.
Ennio Flaiano: hanno detto e scritto di lui, Ferrara, Pescara, 2010
Giacomo D’Angelo, Flaiano e D’Annunzio: l’Antitaliano e l’Arcitaliano, Solfanelli, Chieti, 2010
Diego De Carolis, Flaiano e la pubblica amministrazione, REA, L’Aquila, 2010
Simone Gambacorta, La luna è ancora nascosta. Conversazioni su Ennio Flaiano con Vittoriano Esposito, Renato Minore, Giuseppe Rosato e Lucilla Sergiacomo, Galaad ed., Giulianova (TE), 2010 – Premio Flaiano per la critica 2010
Giacomo Ioannisci, Lo spettatore immobile: Ennio Flaiano e l’illusione del cinema, Bietti, Milano, 2010
Diana Ruesch e Karin Stefanski (a cura di), Uno che ha tempo: Ennio Flaiano sceneggiatore, Lugano, 2010 [omaggio-mostra nel centenario della nascita presso la Biblioteca cantonale, Archivio Prezzolini-Fondo Flaiano di Lugano]
Pascal Schembri, Un marziano in Italia: vita di Ennio Flaiano, presentazione di Walter Pedullà, Anordest, Villorba (TV), 2010
Giorgio Linguaglossa Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010) Roma, EdiLet, 2011
Borgo TESTA di LEPRE By night-Foto Gallery-Fotoreport di Franco Leggeri- OLYMPUS OM-D
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