Cercami nella tempesta Quando smarrisci il senso disperato.
Essere casa.
Nella notte dove le acque Permeano l’esistenza ascolta il mio grido. Di lacerante sconfitta.
Non ti presentare solo.
Siamo in tanti ma ben nascosti E aspettiamo che germogli una nuova aurora. Dipinta.
Inanella le tue paure Cospargi di cenere il capo abbia pietà della mia ironia
Sono vecchia E fragile.
Non ti chiedo che un passaggio Il grido storce in me La tua immagine.
Rimpianto.
Numero infinito
Ci sono anime e terra.
Come numero infinito Ti affacci al mare di questo sogno. Distesa piatta di acque mai ferme. E l’odore ti porta lontano, navigando Fino all’orizzonte. Origine Di ogni respiro e lacrima.
Io non sono il mare ma nemmeno la terra.
Così abbandonato il pensiero Si fa serio. Distratto dal blu oltremare. Trino il richiamo di Cristo. Sacerdote E punto fisso di una vita.
Serena Rossi-Breve biografia
Serena Rossi è nata a Milano nel 1972.Nel 1999 si laurea in Farmacia. Segue svariati corsi di arti visive, dal 2002 espone sue opere in mostre italiane ed internazionali e alcune di esse fanno parte di collezioni private e pubbliche come il museo a cielo aperto di Camo e la collezione della BPL. Nel 2012 pubblica la silloge “Nel divenire calmo dell’infinito” ed. Caosfera, e viene inserita in diverse antologie e collane di poesia, nel 2016 pubblica “5 poesie” ed. Ilrobotadorabile in serie limitata e l’e-book “Ho chiesto al mare di piangere”. Nel 2017 esce “Non ci sono solo eroi” ed. NullaDie e l’edizione limitata “Lamine” ed. ilrobotadorabile. Nel 2018 esce “Noi non siamo” ed. NullaDie, nel 2019 “5 poesie” ed. limitata ilrobotadorabile e nel 2020 pubblica la silloge “Disegno papaveri rossi” ed. NullaDie, “Confinamento” ed. limitata ilrobotadorabile e “Dodici confinamenti” ed. abrigliasciolta. Nel 2021 pubblica come curatore ed uno dei sette autori “Voci dal confinamento” ed. NullaDie, “Non serve la paura” ed. NullaDie ed è presente nell’Ebook in lingua inglese “And Magazine” del Dottor Kousik Sastri e nella rivista indiana “Taj Mahal review” del Dottor Santosh Kumar. In questi anni riceve premi di merito e di posizione a concorsi letterari nazionali ed internazionali e le sue liriche sono pubblicate in antologie di pregio. Collabora con diverse testate letterarie in rete e dal 2022 fa parte della redazione milanese della rivista culturale online Il pensiero mediterraneo. Ha partecipato e vinto diversi premi e concorsi letterari.
L’Altrove è un Blog di poesia contemporanea italiana e straniera
La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”. (Federico García Lorca)
Con questo presupposto, L’Altrove intende ripercorrere insieme a voi la storia della poesia fino ai giorni nostri.
Si propone, inoltre, di restituire alla poesia quel ruolo di supremazia che ultimamente ha perso e, allo stesso tempo, di farla conoscere ad un pubblico sempre più vasto.
Troverete, infatti, qui tutto quello che riguarda la poesia: eventi, poesie scelte, appuntamenti di reading, interviste ai poeti, concorsi di poesia, uno spazio dedicato ai giovani autori e tanto altro.
Noi de L’Altrove crediamo che la poesia possa ancora portare chi legge a sperimentare nuove emozioni. Per questo ci auguriamo che possiate riscoprirvi amanti e non semplici seguaci di una così grande arte.
Poesie scelte di Mario Luzi |Da Le Poesie– Garzanti Editore-
-L’Altrove Blog di poesia contemporanea italiana e straniera-
Mario Luzi nasce a Castello, vicino a Firenze, nel 1914. Nel 1932 si iscrive alla facoltà di Lettere all’università di Firenze, dove stringe amicizia con Carlo Bo e altri giovani, che si ritrovano al caffè San Marco e che costituiscono il nucleo originario della rivista “Il Frontespizio”, voce del movimento ermetico. Entra, inoltre, in contatto con i letterati della rivista “Solaria”, tra i quali si trovano Montale, Vittorini, Gadda e Bilenchi. L’esordio letterario di Mario Luzi risale proprio a quegli anni; nel 1935, infatti, pubblica la sua prima raccolta poetica, La barca. Luzi, dopo la laurea in letteratura francese, inizia a insegnare in un istituto magistrale di Parma, ma poco tempo dopo si trasferisce a Roma, dove lavora alla rassegna bibliografica per conto dei ministeri dell’Educazione e della Cultura. Dal ’43 fino alla fine della Seconda guerra mondiale si sposta con la moglie Elena, sposata un anno prima, in Val d’Arno, interrompendo momentaneamente la sua attività lavorativa. Pubblica nel 1940 la raccolta Avvento notturno, che presenta le poesie composte tra 1936 e 1939, profondamente influenzate dal Simbolismo francese di Mallarmé, Rimbaud e Paul Éluard. Nel 1945 torna a Firenze e negli anni successivi pubblica le raccolte poetiche che lo consacreranno artisticamente in Italia e all’estero: Un brindisi (1946), Quaderno gotico (1947), Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957), Dal fondo delle campagne (1956), Nel magma (1963), Su fondamenti invisibili (1971), Al fuoco della controversia (1978). Negli anni Ottanta Luzi riceve diversi premi e riconoscimenti: nel 1985 gli viene conferito il Premio Montale, e nel 1987 gli viene consegnato il Premio Feltrinelli per la poesia all’Accademia dei Lincei a Roma. Nel 1989 esce la raccolta dei suoi saggi, Scritti. Negli anni ‘90 pubblica Frasi incise di un canto salutare (1990), Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994), Sotto specie umana (1999). Nel 2004 al suo novantesimo compleanno viene nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi; pubblica nello stesso anno la raccolta Dottrina dell’estremo principiante. Nel 2005 muore a Firenze, dove viene seppelito nella Basilica di Santa Croce. Nel 2008 viene pubblicata postuma la raccolta Lasciami non trattenermi.La poetica di Mario Luzi può essere suddivisa in tre fasi: la prima comprende la produzione degli anni ‘30-’40, quindi dalla prima raccolta La barca fino al Quaderno gotico, si tratta di poesia ermetica influenzata dal Simbolismo francese, anche se nella raccolta del 1947 si trovano già le premesse per la seconda fase. Questa comprende tre raccolte Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957), e Dal fondo delle campagne (1965) e quella del 1971 Su fondamenti invisibili; aumenta l’inquietudine e l’amarezza dei testi, in cui vengono descritti paesaggi angosciosi e tetri, in cui il poeta sembra aggirarsi nella ricerca vana del senso della vita; nell’ultima fase Luzi adotta uno stile più prosastico nei suoi componimenti e si concentra in particolare sul ricordo nostalgico della giovinezza.
Di chi è mancanza questa mancanza
Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno? di che? Rotta la diga t’inonda e ti sommerge la piena della tua indigenza… Viene, forse viene, da oltre te un richiamo che ora perché agonizzi non ascolti. Ma c’è, ne custodisce forza e canto la musica perpetua… ritornerà. Sii calmo
Mario Luzi
La notte viene col canto
La notte viene col canto prolungato dell’assiuolo, semina le sue luci nella conca, sale per le pendici umide, trema un poco. La forza in lunghi anni acquistata a soffrire viene meno e la piccola scienza si disarma, il sorriso virile non ha più la sua calma.
Tu chi sei che aspettavi invisibile, appostata a una svolta dell’età finché fosse la tua ora? Ti devo questo tempo di gratitudine e d’altrettanto dolore.
Ed ora l’inquietudine s’insinua, penetra queste prime notti estive, invade il muro ancora caldo, segue il volo delle lucciole sulle aie, s’inselva nelle viottole ove a un tratto nell’abbaglio dei fari la lepre saetta.
Cara, come ho potuto non intendere? La vita era sospesa tutta come questa veglia. C’è da piangere a pensare come ho sciupato questa lunga attesa con tante parole inadeguate, con tanti atti inconsulti, irreparabili, e ora ferito dico non importa purché il supplizio abbia fine.
«La salvezza sperata così non si conviene né a te, né ad altri come te. La pace, se verrà, ti verrà per altre vie più lucide di questa, più sofferte; quando soffrire non ti parrà vano ché anche la pena esiste e deve vivere e trasformarsi in bene tuo ed altrui. La fede è in te, la fede è una persona».
Questa canzone non ha più parole.
Mario Luzi
Vola alta, parola
Vola alta, parola, cresci in profondità, tocca nadir e zenith della tua significazione, giacché talvolta lo puoi – sogno che la cosa esclami nel buio della mente – però non separarti da me, non arrivare, ti prego, a quel celestiale appuntamento da sola, senza il caldo di me o almeno il mio ricordo, sii luce, non disabitata trasparenza…
La cosa e la sua anima? o la mia e la sua sofferenza?
Aprile-Amore
Il pensiero della morte m’accompagna tra i due muri di questa via che sale e pena lungo i suoi tornanti. Il freddo di primavera irrita i coloni, stranisce l’erba, il glicine, fa aspra la selce; sotto cappe ed impermeabili punge le mani secche, mette un brivido.
Tempo che soffre e fa soffrire, tempo che in un turbine chiaro porta fiori misti e crudeli apparizioni, e ognuna mentre ti chiedi che cos’è sparisce rapida nella polvere e nel vento.
Il cammino è per luoghi noti se non che fatti irreali prefigurano l’esilio e la morte. Tu che sei, io che sono divenuto che m’aggiro in così ventoso spazio, uomo dietro una traccia fine e debole!
E’ incredibile ch’io ti cerchi in questo o in altro luogo della terra dove è molto se possiamo riconoscerci. Ma è ancora un’età, la mia, che s’aspetta dagli altri quello che è in noi oppure non esiste.
L’amore aiuta a vivere, a durare, l’amore annulla e dà principio. E quando chi soffre o langue spera, se anche spera, che un soccorso s’annunci di lontano, e in lui, un soffio basta a suscitarlo. Questo ho imparato e dimenticato mille volte, ora da te mi torna fatto chiaro, ora prende vivezza e verità.
La mia pena è durare oltre quest’attimo.
Questa felicità
Questa felicità promessa o data m’è dolore, dolore senza causa o la causa se esiste è questo brivido che sommuove il molteplice nell’unico come il liquido scosso nella sfera di vetro che interpreta il fachiro. Eppure dico: salva anche per oggi. Torno torno le fanno guerra cose e immagini su cui cala o si leva o la notte o la neve uniforme del ricordo.
Mario Luzi
-L’Altrove è un Blog di poesia contemporanea italiana e straniera-
La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”. (Federico García Lorca)
Con questo presupposto, L’Altrove intende ripercorrere insieme a voi la storia della poesia fino ai giorni nostri.
Si propone, inoltre, di restituire alla poesia quel ruolo di supremazia che ultimamente ha perso e, allo stesso tempo, di farla conoscere ad un pubblico sempre più vasto.
Troverete, infatti, qui tutto quello che riguarda la poesia: eventi, poesie scelte, appuntamenti di reading, interviste ai poeti, concorsi di poesia, uno spazio dedicato ai giovani autori e tanto altro.
Noi de L’Altrove crediamo che la poesia possa ancora portare chi legge a sperimentare nuove emozioni. Per questo ci auguriamo che possiate riscoprirvi amanti e non semplici seguaci di una così grande arte.
Dalila e Daniela, le fondatrici.
Per informazioni: laltrovepoet@outlook.i
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