Poesie di Olav Håkonson Hauge , Poeta norvegese-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

Poesie di Olav Håkonson Hauge , Poeta norvegese-

Olav Håkonson Hauge (18 agosto 1908-23 maggio 1994) è stato un poeta norvegese . E ‘nato a Ulvik e ha vissuto tutta la sua vita lì, lavorando come giardiniere nel proprio frutteto .

Oltre a scrivere le sue poesie, era orientato a livello internazionale, e tradusse poesie dii Alfred Tennyson , William Butler Yeats , Robert Browning , Stéphane Mallarmé , Arthur Rimbaud , Stephen Crane , Friedrich Hölderlin , Georg Trakl , Paul Celan , Bertolt Brecht eRobert Bly a norvegese.

E ‘stato anche ispirato dalla  poesia classica cinese , ad esempio, nel suo poema “T` ao Ch `IEN” nella raccolta Spor vinden (Chiedere al vento).

Prime poesie di Hauge sono stati pubblicati nel 1946, il tutto in una forma tradizionale. In seguito scrisse la poesia modernista e, in particolare, la poesia concreta che ha ispirato altri, più giovani poeti norvegesi, come Jan Erik Vold . Un esempio ben noto, in originale norvegese

Olav Håkonson Hauge-Poeta norvegese.
Katten
sit i tunet
når du kjem.
Snakk litt med katten.
Det er han som er varast i garden.
.

English translation:

The cat is sitting
out front
when you come.
Talk a bit with the cat.
He is the most sensitive one here.

Hauge è stato tradotto in inglese dal poeta scozzese Robin Fulton in “Olav Hauge: Selected Poems” , dal 1990, e dal poeta americano Robert Bly in “Trusting Your Life to Water and Eternity: Twenty Poems of Olav H. Hauge, 1987. L’autore americano Robert Hedin ha tradotto Hauge nel 2001 nella raccolta “The Bullfinch Rising from the Cherry Tree: Poems of Olav H. Hauge and in Leaf-huts and Snow-houses in 2004″.
Robert Bly e Hedin hanno tradotto insieme Hauge  nel 2008 in “The Dream We Carry: Selected and Last Poems of Olav H. Hauge (Copper Canyon Press)”.
Parole di Glor i Oska sono state utilizzate come testo dalla band norvegese Solefald nella canzone “Song til stormen” off del loro album del 2010, Norrøn Livskunst .

Per gentile concessione della Direzione e dell’Editore Crocetti riproduciamo alcune composizioni :(traduzione di Fulvio Ferrari).

Olav Håkonson Hauge
Olav Håkonson Hauge

 

            La tua strada

Nessuno ha segnato la strada
che tu devi percorrere
verso l’ignoto,
verso l’incerto.

Questa è la tua strada.
Solo tu
puoi percorrerla. E non
puoi tornare indietro.

E non segni la strada,
nemmeno tu.
E il vento cancella le tue impronte
sulla montagna deserta.

                                                In barca

Il mare rumoreggia nel buio.
Uscire in barca ora?
Impossibile.
Sì, proprio ora.
La notte si apre, fa spazio.
Il cielo alza un muro a occidente.
La luna si mostra luminosa –
Ora deve accadere.

            Canto, cammina adagio sul mio cuore

Canto, cammina adagio sul mio cuore,
cammina adagio come erica sull’acquitrino,
come un uccello su ghiaccio vecchio d’una notte.
Se spezzi la crosta del dolore
annegherai, canto.

                                                La falce

Sono tanto vecchio
da non lasciare la falce.
Canta sommessa nell’erba,
e i pensieri possono correre.
Non fa nemmeno male,
dice l’erba, cadere sotto la falce.

            Non darmi tutta la verità

Non darmi tutta la verità,
non darmi il mare per la mia sete,
non darmi il cielo, quando chiedo la luce,
dammi un riflesso, rugiada, pulviscolo,
come gli uccelli portano gocce d’acqua
e il vento un granello di sale.

*Versi di Olav H. Hauge (Ulvik, 1908 – Ulvik, 1994).

Olav Håkonson Hauge
Olav Håkonson Hauge

Figlio di agricoltori, il riservato giardiniere e letterato ha lavorato per tutta la vita nel suo frutteto, diventando al contempo uno dei più importanti poeti norvegesi e, come traduttore, il più valido divulgatore della poesia internazionale nel suo Paese.

“Ho tagliato troppe erbacce e raccolto troppe mele, non sono un accademico, sono un ladro, un filisteo”, dichiarava provocatoriamente nel 1991 al quotidiano Bergens Tidende per sottolineare il suo approccio anticonvenzionale alla scrittura creativa.

Chiave di volta della sua poetica è l’armonia dell’essere umano con la natura. A tal proposito, affermava nella succitata intervista: “Il tono, il mistero e la religione si trovano oltre la parola. Esiste un nesso tra poesia e misticismo. Molti poeti sono stati mistici allo stesso tempo, nessun dubbio a riguardo.”

La sua vita è stata segnata dalla malattia mentale, esattamente dalla schizofrenia, a causa della quale è stato ricoverato per diversi periodi nell’ospedale psichiatrico di Valen.

Nella sua città natale è attivo oggi il ‘Centro Olav H. Hauge’, comprensivo di una mostra permanente, una biblioteca ed un laboratorio letterario, oltre ad un museo che mette in luce l’opera e la biografia del celebre autore norreno.

#Poesia #Poeti #OlavHHauge

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NON NAVIGHIAMO SULLO STESSO MARE

(Olav Håkonson Hauge)

Non navighiamo sullo stesso mare,

eppure cosí sembra.

Grossi tronchi e ferro in coperta,

sabbia e cemento nella stiva,

io resto nel profondo, io avanzo con lentezza,

a fatica nella tempesta,

urlo nella nebbia.

Tu veleggi in una barca di carta,

e il sogno sospinge l’azzurra vela,

cosí dolce è il vento, cosí delicata l’onda.

 

ORA CANTA DI NUOVO

Ora canta di nuovo il mio fiume interiore,

e un limpido vento spira da fresche terre notturne,

in cui vette azzurre di sogno si rispecchiano in altri mari.

Ma cosa sono le mie parole?

Un bosco piegato dalla tempesta

verso il nord,

barriere di montagne

contro il devastante

fuoco del giorno.

 

UNA PAROLA

Una parola

-una pietra in un freddo fiume.

Un’altra pietra-

Mi servono altre pietre

per poter guadare.

Olav Håkonson Hauge
Olav Håkonson Hauge