fiume tevere
Paolo Genovesi Fotoreportage-Stimigliano in Sabina-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
STIMIGLIANO in SABINA (Rieti)
-Fotoreportage di Paolo Genovesi-
BREVI CENNI STORICI-
Stimigliano (Stimijanu in dialetto sabino) è un comune italiano di 2.286 abitanti della provincia di Rieti
Il paese è conosciuto per essere “la porta della Sabina”. Sorge sulla sommità di una collina sulle sponde settentrionali del Tevere, posta di fronte al Monte Soratte e alla sua riserva naturale e al paese di Ponzano Romano, nelle vicinanze della riserva di Farfa-Nazzano. Il nucleo originario del paese è nella parte più alta della collina, mentre il resto del paese e lo scalo si sono sviluppate soprattutto nel secolo scorso con la costruzione della Ferrovia Roma-Ancona (costruita nel 1859 e attivata nel 1864) e della relativa stazione che attualmente serve la linea regionale Orte-Fiumicino.
Il territorio comunale si suddivide su una parte pianeggiante, corrispondente alla Valle del Tevere, e delimitata per alcune parti dal fiume stesso, e dall’entroterra collinare, caratterizzato da numerose coltivazioni di piante d’ulivo.
L’altitudine minima del territorio stimiglianese è di 35 metri sul livello del mare, quella massima è di 225 metri di altitudine.
Dalle terrazze delle piazze paesane si può osservare che il Tevere compie una sorta di avvitamento, “il fiasco”, come viene comunemente definito dalla popolazione locale. Le località più importanti del paese sono il centro storico, la salita di San Valentino, Nocchieto (fuori paese, dove è ubicato il cimitero), e lo Scalo.
Storia
È nota, attraverso molte testimonianze scritte, la presenza tra il I e il II secolo dopo cristo di un’antica villa romana. Questa proprietà sembra essere appartenuta alla “gens septimia” (da cui il nome originario del paese septimilianus, cioè “proprietà dei septimii”), una famiglia nobile del ceto agrario. Attorno ad essa vi si è formato il primo nucleo del paese; il “pagus stimiliani”.
Agli inizi del VI secolo dopo cristo Galla, figlia di Simmaco (consigliere di Teodorico, re dei Goti) fece costruire sul colle del paese una basilica in onore di san Valentino appartenente alla diocesi Forum Novum. Durante tutto l’alto medioevo l’intera sabina fu messa a ferro e fuoco da parte dei Goti, Longobardi, Franchi, Saraceni e signorotti locali, così che gli abitanti del centro abitato sorto nei pressi della villa romana si rifugiarono su un colle per difendersi meglio, dando origine al “castrum stimiliani”.
Già dal pieno medioevo il paese entra sotto l’influenza dello Stato della Chiesa, e in particolare, nel X secolo si trova sotto i possedimenti del monastero S.Andrea in flumine, per poi passare nel 1049 (grazie ad una bolla di papa Leone IX) all’abbazia di Farfa. La nascita del castello vero e proprio è antecedente al 1236 (forse addirittura nell’XI secolo) per opera di Ranuccio, Francesco da Stimigliano e suo nipote Pietro, che acquistarono parte del vicino castello di Pozza. Stimigliano comincia così il periodo di libertà comunale.
Nel 1347 il paese si schierò attivamente con Cola di Rienzo nella rivolta contro il dominio dello stato della chiesa, resistendo alle forze della santa sede fino alla primavera del 1357, anno in cui, a seguito della capitolazione ghibellina, vennero abbattute le mura del castello per ordine del “rettore di Sabina” e abbattute tutte le abitazioni dei ghibellini fautori della rivolta.
Nel 1368, dopo il periodo di libertà comunale, Stimigliano (per ordine di papa Urbano V) entra sotto il dominio della famiglia degli Orsini, in particolare a Francesco e Buccio, figli di Giordano Orsini, ai quali si deve la costruzione dell’omonimo palazzo e la stesura nei primi anni del XVI secolo del codice legislativo di stimigliano; uno dei manufatti meglio conservati dell’epoca in materia di legge. Nel 1604 con la morte di Enrico Orsini, il paese torna sotto il dominio diretto della chiesa.
Dopodiché, le vicissitudini storiche di Stimigliano sono simili a quelle di tutta la zona della Sabina e dell’Alto Lazio: guerre napoleoniche, annessione al Regno d’Italia, lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Fino al secolo scorso gli abitanti del paese viaggiavano vero Roma navigando il fiume Tevere, su cui sorge il centro.
Chiesa di S.Cosma e Damiano
La Chiesa, di origini romane, ha conosciuto la sua forma definitiva nella prima metà del Seicento, con la sua struttura a tre navate. All’interno ricche decorazioni con riproduzioni di marmi e una tela rappresentante il Cristo Deriso, della scuola del Caravaggio. Negli anni ottanta, nel corso della ristrutturazione della chiesa, la facciata è stata irrimediabilmente devastata con intonachi e linee moderne, e il terremoto umbro marchigiano del 1800 ha compromesso la stabilità del soffitto.
Palazzo Orsini
Il Palazzo Orsini ha origine strutturale intorno al XIV secolo, per opera dei figli di Giordano Orsini ai quali fu dato il potere su Stimigliano. È molto probabile che il Palazzo sorga sui resti di un’antica villa romana. Esso è costituito da tre corpi principali che si dispongono a “C” intorno a un cortile interno. Sul lato destro rispetto alla Piazza Vittorio Emanuele, si erge un torrione che è visibile a molti chilometri di distanza. Si accede al palazzo da un antico portale bugnato, gli appartamenti sono decorati con affreschi del XVI secolo, probabilmente della scuola di Taddeo Zuccari. Dal cortile si accede nella cappella gentilizia, inaugurata nel 1595 come riportato sull’epigrafe posta nella cappella stessa. Si può ammirare all’interno un affresco rappresentante la Fuga in Egitto. Il Palazzo non è attualmente visitabile.
Centro Storico
La chiesa dei SS. Cosma e Damiano
Il centro storico di Stimigliano si sviluppa lungo un’unica via principale, Corso Umberto I, con vari caratteristici vicoletti che si estendono perpendicolarmente al corso formando una specie di planimetria ad “albero di Natale”. la strada finisce sulla piccola ma suggestiva Piazza Roma, dove ha sede il municipio, e da dove si può ammirare il panorama con il Monte Soratte e la valle del Tevere. Di notevole interesse il palazzo a sinistra del municipio, anch’esso con importanti affreschi del primo barocco, e quello sulla destra di Piazza Leone Orsini, entrando nel paese. Entrambi non sono visitabili. Tutto il centro storico è riccamente corredato da piante e fiori, curati con autentico spirito di abnegazione dai residenti del luogo.
Resti archeologici
L’area su cui sorge Stimigliano sorge su di una villa romana (Appartenuta forse alla famiglia “septimia”, da cui forse deriva l’antico nome del paese “septimilianus”; letteralmente “proprietà dei septimii”) che fu trasformata in pagus e poi in castello. Tracce del passato romano viene testimoniato da numerose iscrizioni conservate nel paese e da un acquedotto che alimentava probabilmente la villa, sono inoltre presenti i resti di una chiesa alto-medievale risalente probabilmente intorno al 500 dc costruita da Galla, figlia di Simmaco, consigliere del re dei Goti Teodorico.
La differenza tra la donna Romana e la donna Greca-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Grecia
-Bisogna fare una distinzione tra le donne di Atene e di Sparta. Le ateniesi non godevano di diritti propri come gli schiavi. Le fanciulle non potevano uscire dagli appartamenti loro riservati detti ginecei. Uscivano solo per le feste religiose. Il marito veniva scelto dal padre all’interno del gruppo parentale. Anche nel matrimonio le donne continuavano la loro vita da recluse e dovevano rimanere appartate nei banchetti. Paradossalmente quelle delle classi più umili, lavorando fuori casa, andando nei campi o nei mercati, godevano di più libertà di movimento. A Sparta una buona madre doveva essere sana, robusta e vigorosa, tutte le cose che avrebbe trasmesso poi ai nascituri. Per questo motivo venivano indirizzate all’ attività sportiva ed erano soggette ad un minor controllo sociale delle ateniesi. Solo quelle delle classi inferiori si dedicavano ai lavori domestici.
ROMA
-La donna Romana era più libera della donna greca in quanto poteva partecipare ai banchetti, andare a teatro o al circo. Il suo ruolo era all’interno della casa, nella famiglia. Era considerata per tutta la vita allo stesso livello di un figlio minorenne. Non sempre il matrimonio coincideva con l’amore. Il motivo del matrimonio (termine che non a caso deriva da MATER = MADRE) andava invece ricercato nei figli. Ci si sposava innanzitutto per avere dei figli legittimi, cioè riconosciuti dalla legge. L’istruzione dei figli era compito della madre nei primi anni. Successivamente i maschi venivano affidati a un maestro. L’istruzione delle ragazze terminava a 12 anni.
Articolo di Antonio Pisanelli
Franco Leggeri Fotoreportage -Chiesa Santa Croce a Passo Corese -Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Franco Leggeri- Fotoreportage -Chiesa parrocchiale di Santa Croce a Passo Corese (RIETI)
Chiesa di Santa Croce <Passo Corese, Fara in Sabina>
Notizie Storiche
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Fonte-Chiese delle Diocesi italiane-Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana –
Riserva Naturale Regionale Tevere Farfa-Biblioteca DEA SABINA
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Riserva Naturale Regionale Tevere Farfa
RISERVA NATURALE TEVERE – FARFA-
Riserva Naturale Regionale Tevere Farfa, ed è possibile pensarla come modello equilibrato di espressione della biodiversità, paradigma di convivenza tra specie e popolazioni differenti, luogo di pace.
NO alle armi, al profitto sui beni comuni e ai paradisi fiscali
SI alla cultura, alla tutela ambientale e ai paradisi naturali!
Paolo Genovesi Fotoreportage NAZZANO- Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
PAOLO GENOVESI-Fotoreportage NAZZANO Romano
Nazzano-Vale la pena lasciare la Capitale per dirigersi a Nazzano per il suo centro storico che si sviluppa su un’unica strada che porta dritti al castello del XIII secolo. Ancora oggi è possibile ammirare le due torri situate agli angoli opposti, da un lato il Mastio con controllo della Rocca Savelli, dal lato opposto la torre che un tempo serviva a controllare la Valle del Tevere.
Da non perdere a Nazzano la chiesa di Santa Maria Consolatrice, il complesso di San Francesco e la chiesa di Sant’Antimo (appena fuori dal centro abitato). Anche se temporaneamente chiuso per il Covid, a Nazzano è presente il Museo del fiume che racconta la storia del Tevere attraverso varie sale che ne illustrano la geologia, la boanica, la zoologia e le attività antropiche.
La Riserva di Nazzano Tevere-Farfa è sicuramente una delle più interessanti aree protette regionali del Lazio e tutela una zona umida molto estesa, chiamata “lago di Nazzano”, formatasi in seguito alla realizzazione di una dica sul Tevere. La riserva è tra i luoghi più belli d’Italia per il birdwatching e l’osservazione del mondo affascinante e poco conosciuto della palude. Qui si possono percorrere sentieri natura alla scoperta della riserva e del suo fiume.
Franco Leggeri Fotoreportage–ROMA-Santa Passera-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
-Franco Leggeri Fotoreportage–
-ROMA-Santa Passera-
ROMA-Santa Passera, la chiesa che ispirò “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini-Santa Passera, chiesetta graziosa ma in cattivo stato – fra il Tevere e via della Magliana. Costruita nel V secolo nel luogo in cui le spoglie i santi alessandrini Giovanni e Ciro, in basso a destra, approdarono a Roma, la chiesa fu in seguito intitolata a Santa Passera, santa che non è mai esistita.
Agnese Di Venanzio- Poesia “Ode al Tevere sabino”
Biblioteca DEA SABINA
la Poesia di Agnese Di Venanzio
-Ode al Tevere sabino-
Il sole su di te, t’ ha reso d’argento
vivace luccichi , al sospirar del vento
mormori un dolce e sempre antico canto
della “ sabina” tu sei vero vanto ,
ai piedi del “ Soratte” tu scorri maestoso
dai ristoro alla fauna, rendi il suolo rigoglioso ;
ricordo quando in te , m’immergevo da bambina
sei una forza che scorre nella valle teverina .
( Poesia di Agnese Di Venanzio – Forano-12 – 11 – 2010 )