Firenze
Bruno Francisci ”DENTRO il LABIRINTO” Poesie Edizioni Collettivo R-1981
Biblioteca DEA SABINA
Bruno Francisci ”DENTRO il LABIRINTO” Poesie-
Edizioni Collettivo R-1981
Aydin Zeynalov, Inaugurazione della statua di Dante a Firenze
Aydin Zeynalov, Inaugurazione della statua di Dante a Firenze
Firenze- 9 Gennaio 2022-Dante è uno di noi, e la Divina Commedia è di tutti e di tutti. Simbolo della cultura italiana e al tempo stesso artefice di un’opera divenuta di eccezionale dominio pubblico, il grande poeta non poteva che ispirare lo scultore Aydin Zeynalov, da tempo legato alla Toscana e con cui ha stretto una profonda amicizia terra. Lo dimostra il dono che ci presenta: un magnifico busto di Dante Alighieri, di cui gli sono sinceramente grato.
Non è la prima volta che Zeynalov compie un gesto del genere: nel 2018 ha decorato il nostro palazzo con un’altra sua opera, “Festina Lente”, e da allora una tartaruga con una vela coronata da un angelo è uno spettacolo meraviglioso sotto il ritratto di Cosimo I Medici nel Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio Regionale della Toscana.
Doni inestimabili come segno di fruttuosa collaborazione tra i nostri Paesi all’insegna del linguaggio universale dell’arte. Il gesto di Zeynalov, scultore, architetto, docente dell’Accademia delle Arti, è un omaggio alla nostra storia e alla nostra cultura, nonché a chi ha contribuito a costruirle.
Pertanto, è con grande onore che riceviamo quest’opera, segno tangibile, soprattutto, di grande maestria, ma anche dell’affetto di un artista che, nella sua eclettica sensibilità, ha catturato e padroneggiato tutta l’energia sprigionata dalla grandezza di Dante.
Grazie ancora per tutto questo
Eugenio Giani
Presidente della Regione Toscana-
fonte ‘www.russiaprivet.org’.
Il Testamento Spirituale di Monsignor DIEGO NATALE BONA –
Il Testamento Spirituale di Monsignor DIEGO NATALE BONA –VESCOVO EMERITO-di Saluzzo e Diocesi di PORTO E SANTA RUFINA
Gli 80 anni di Guernica e i signori della guerra di oggi .
26/04/2017 Il 26 aprile 1937 nazisti e italiani bombardarono la cittadina basca durante la guerra civile spagnola. Fu il primo atto di terrorismo bellico compiuto contro una popolazione inerme e ispirò il celebre quadro di Picasso. Un monito che purtroppo è quantomai attuale, come ci ricorda di continuo anche il Papa.
Nei giorni in cui gli Stati Uniti hanno testato in Afghanistan “la madre di tutte le bombe” e il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un minaccia nuovi test nucleari, fanno venire i brividi le parole pronunciate dal comandante dell’aviazione nazista Goering a proposito del bombardamento della cittadina basca di Guernica, avvenuto giusto 80 anni fa, il 26 aprile 1937, durante la guerra civile spagnola: 1654 persone spazzate via dalle bombe furono solo un esperimento fatto per provare “l’effetto psicologico demoralizzante della distruzione delle città dall’alto”. Non interessava dunque colpire obiettivi militari, ma solo uccidere.
Quel deliberato massacro di una popolazione inerte, di cui ci macchiammo anche noi italiani con la nostra aviazione a seminare morte accanto ai velivoli tedeschi, ispirò uno dei quadri più celebri di tutti i tempi, “Guernica” di Pablo Picasso. Un dipinto sconvolgente nella sua maestosità, di 8 metri per 3,5, che l’artista realizzò in quello stesso anno per l’esposizione universale di Parigi. Quel 26 aprile a Guernica, cittadina profondamente cattolica, era un bel lunedì di sole e c’era il mercato che radunò dalle campagne circa tremila contadini. Dalle 16.30, per tre lunghissime ore, i bombardieri scesero in picchiata sganciando una pioggia di ordigni che distrusse il 70% della cittadina. Gli animali feriti e terrorizzati fuggivano calpestando uomini, donne e bambini anche loro in fuga.
Un orrore che Picasso riprodusse con il suo stile inimitabile. La scena si svolge al buio, un’oscurità squarciata dalle fiamme. Il posto centrale è occupato dalla figura di un cavallo allucinato. Nella bocca ha una sagoma che ricorda quella di una bomba. Alla sua sinistra, dietro un toro furente, una donna si dispera con in braccio il figlio morto.
Fu un esperimento dicevamo, un terribile laboratorio fatto anche per testare nuove armi in vista del nuovo conflitto mondiale che sarebbe scoppiato due anni dopo. Come non pensare allora anche al conflitto siriano che, come ha ammesso il ministro della Difesa russo Serguej Shoig al giornale spagnolo El Paìs, sta servendo al Cremlino anche per sperimentare nuove armi (circa 150) e perfezionare l’addestramento dei suoi piloti. Papa Francesco non si stanca di ripeterlo, come ha fatto dopo l’ultimo attento al Cairo: ““Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi“”.
Il capolavoro di Picasso da 80 anni dice la stessa cosa e non a casa la sua riproduzione campeggia in forma di arazzo nella Sala del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ma forse nessuno dei potenti della Terra lo ha mai guardato davvero.
Guernica
Dimensioni: 3,49 m x 7,77 m
Luogo: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía
Genere: Narrative art
Data creazione: 26 aprile 1937–giugno 1937
Soggetto: Guerra civile spagnola, Guerra, Sofferenza
Pablo Picasso
Pittore
Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo.
Nascita: 25 ottobre 1881, Malaga, Spagna
Decesso: 8 aprile 1973, Mougins, Francia
Periodi: Cubismo, Surrealismo, Arte moderna, altri