Esperance H. Ripanti-La mostruosità del patriarcato
Esperance H. Ripanti
-La mostruosità del patriarcato-
Delle donne, della violenza incessante sui loro corpi e su come, rileggendo la storia (scritta e tramandata dagli uomini), si potrebbe scoprirne l’origine e iniziare a sconfiggerla.
Il caso di Saman Abbas la ragazza di 18 anni di origine pakistana ha riportato l’attenzione sulla tematica dei matrimoni combinati. La ragazza scomparsa a fine maggio 2021 e la sua famiglia, rientrata dal paese di origine e catturata da delle immagini di sorveglianza in operazioni sospette, hanno posto la luce sulla vita e sulle condizioni di quotidianità di donne, spesso giovani, i quali diritti vengono negati, sfregiati con violenze efferate. Secondo il rapporto sul Codice rosso tra il 2019 e il 2020 sono stati 11 i casi di denuncia per costrizione o induzione al matrimonio. Reati che si accompagnano a violenze fisiche (come sfregio del volto) riservate a chi si ribella. Al centro del dibattito la tutela delle donne, tutte, dovrebbe essere il punto fondamentale della battaglia per i diritti di chi, sul territorio italiano dovrebbe viverci con serenità a prescindere dalla religione, della cultura e del sesso.
Sono sempre di più i saggi e i testi pubblicati sulla narrazione del ruolo femminile all’interno della società. È alta l’attenzione rispetto ai nuovi tempi in cui il dibattito si è acceso e le voci si sono moltiplicate donando all’opinione pubblica una pluralità di sguardi. La quotidianità ci porta costantemente notizie e aggiornamenti inquietanti e terrificanti della prevaricazione patriarcale nel mondo. Una condizione che, al di là dei dibattiti superficiali, può e ha bisogno di essere affrontata da punti di vista idonei, competenti e soprattutto differenti.
“Il mostruoso femminile” (2021, edizioni Tlon) è un saggio sorprendente nella sua chiarezza e disarmante lucidità nei confronti di una tematica attuale come quella della violenza sulla donna e sul suo corpo.
Partendo dalle origini, la visione della differenza di genere viene esplorata tramite gli archetipi narrativi più efficaci nella cultura popolare.
Si parte dalla caccia delle streghe e si percorre il sentiero lineare, impressionante nella sua ripetizione, della visione maschile della donna: essere mostruoso che non merita pietà e che deve essere addomesticato per non cedere nel peccato, nell’orrore.
Jude Ellison Sady Doyle (New York, 1982) autrice femminista americana che ha fondato il blog di successo “Tiger Beatdown” nel 2008, in “Il mostruoso femminile” parla di donne come Eva, la maga Circe, le sirene di Ulisse, Pandora e molte altre. Tutte figure femminili che allo sguardo e nella tradizione maschile hanno compiuto azioni irreparabili, hanno ceduto alla tentazione e rovinato il destino dell’intera umanità.
Il lavoro di Doyle è quello di mostrare come la donna è sempre stata tenuta sotto controllo, è sempre stata limitata per via della parte oscura che la abita e deve essere zittita, annullata, recisa anche col rischio di zittire, annullare e recidere il corpo e l’anima di chi la contiene.
Un saggio fondamentale per entrare in uno sguardo a cui si è spesso disabituati ma che risulta concreto, reale e vivo ancora oggi, a distanza di anni. Una lettura pesante, che non dà sconti e che dà molto da riflettere sia per chi subisce certi tipi di comportamenti sia – e forse soprattutto – per chi li perpetra senza rendersene conto.
Il mostruoso femminile, Jude Ellison Sady Doyle, traduzione Laura Fantoni, 2021, 301 p, 18 euro