Molto più di un’antologia di poeti italiani, questa raccolta di versi, voci e storie è un’istantanea e una mappa caleidoscopica sul fare poesia in Italia oggi e negli ultimi quattro decenni. Il cuore di Braci risiede nel gruppo di poeti e poetesse espressione di una tendenza alla ricerca del senso e della centralità della lingua poetica contro lo sperimentalismo d’avanguardia. Arnaldo Colasanti, compagno di strada e amico di molte delle voci qui raccolte, riunisce in questo libro una selezione di autori, molti dei quali esordienti negli anni ottanta, arricchita da una cospicua sezione di critica letteraria che guida il lettore alla scoperta dell’opera dei vari poeti.
(comprese le Poesie incompiute mai edite in italiano)
Editore Bompiani è un marchio Giunti Editore
-Poesie e prose-
Per la prima volta vengono pubblicate tutte le poesie di Konstantinos Kavafis (comprese le Poesie incompiute, mai edite in italiano) assieme alle sue prose più significative. Un volume – con il testo greco a fronte, corredato di ampi commenti, indici e una sezione iconografica – che permetterà di cogliere i molteplici aspetti di una straordinaria esperienza letteraria. Kavafis non volle mai raccogliere le sue poesie tutte assieme – ora annotate e tradotte da Renata Lavagnini, internazionalmente riconosciuta come una delle più importanti studiose del poeta greco – preferendo diffonderle di volta in volta in fogli volanti, su cui poteva intervenire con correzioni e varianti. Solo dopo la sua morte (quando ormai aveva acquisito, non senza contrasti, fama e riconoscimenti nell’ambiente letterario alessandrino e ad Atene) le 154 poesie edite furono riunite in volume nel 1935. Ma la sua opera è assai più vasta. Se le poesie giovanili, apparse su riviste e almanacchi tra il 1886 e 1898, vennero messe da parte e implicitamente rinnegate (Poesie rifiutate), altre furono portate avanti nel tempo ma abbandonate nel cassetto (Poesie nascoste, 1884-1923). Su altre ancora continuò a lavorare fino alla fine, lasciandole in stato di abbozzo (Poesie incompiute, 1918-1932). Kavafis parla direttamente al lettore di oggi. E anche in quelle poesie in cui sono più presenti i riferimenti colti (specialmente quelli storici, attinti al mondo greco, ellenistico e bizantino al quale consapevolmente apparteneva come epigono) è possibile cogliere messaggi di grande attualità. Nelle sue Prose – finalmente raccolte, per i lettori italiani, con accurata competenza dallo specialista Cristiano Luciani – si delinea una figura di intellettuale ed erudito, sempre in dialogo con gli autori e i temi più presenti del suo tempo: riflessioni che costituiscono la premessa e lo sfondo necessari per comprendere ciò che l’opera poetica lascia spesso solo intuire
Biografia di Konstantinos Kavafis
Konstantinos Kavafis è nato il 29 aprile 1863 ad Alessandria d’Egitto da una famiglia originaria di Costantinopoli. Nel 1872 ultimo di nove figli, dopo la morte del padre, autorevole membro della ricca colonia greca di Alessandria attivo nel commercio del cotone, si trasferisce con la madre in Inghilterra dove riceve la prima formazione in lingua inglese frequentando le scuole a Liverpool e a Londra. Rientrato in Egitto, è allievo, negli anni 1881-1882, del Liceo Ermìs, un liceo commerciale della comunità greca di Alessandria. Tra il luglio 1882 e l’ottobre 1885 il giovane Kavafis con la madre e i fratelli si rifugia a Costantinopoli, presso i nonni materni, per sottrarsi ai bombardamenti inglesi rivolti a sedare la ribellione di ‘Ora¯bı¯ Pascià. A Costantinopoli, allora capitale dell’Impero ottomano, dove ancora erano presenti le memorie del passato bizantino, Kavafis intreccia amicizie ed esordisce in poesia. Tornato nel 1885 ad Alessandria, dopo aver fatto il giornalista e il mediatore in Borsa, dal 1896 è impiegato all’Ufficio delle Irrigazioni presso il Ministero dei Lavori Pubblici. Vi resta fino al 1922, quando va volontariamente in pensione. Pochi i viaggi: nel 1897 a Parigi e Londra con il fratello John; ad Atene nel 1901, 1903, 1905 dove ha contatti con il mondo letterario della capitale greca; un ultimo viaggio, sempre ad Atene, nel 1932, qualche mese prima della morte, avvenuta ad Alessandria il 29 aprile 1933.
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