“Accanto ai tanti avvenimenti che ha vissuto per lo più da protagonista, Carla mostra ferma e autonoma capacità di giudizio e cattura il lettore con la freschezza del suo periodare. Fin dalle prime pagine. Esperienze di vita è davvero un libro bello e altamente educativo. Ci sono dei passaggi illuminanti perché non solo costituiscono il felice spaccato di un’epoca e dei suoi mutamenti, ma pure sintetizzano le qualità di una donna coerente e coraggiosa”
Breve biografia di Carla Calcatelli, nata a Corinaldo, nel dopoguerra è una militante politica del Partito Socialista, poi parte per Torino dove diventa una sindacalista che nella Cgil lotta per migliorare l’ambiente di lavoro e per i diritti delle donne.
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Mary Shelley scrittrice, saggista e biografa inglese
MARY SHELLEY nata Mary Wollstonecraft Godwin scompare a Londra il 1° Febbraio 1851, è stata una scrittrice, saggista e biografa inglese. secondogenita di Mary Wollstonecraft, filosofa e promotrice dei Diritti delle Donne antesignana del femminismo, e primogenita del saggista e scrittore politico William Godwin. La madre morì dieci giorni dopo averla messa al mondo. Ricevette un’educazione ricca e informale e insieme alla sorellastra più grande Fanny vissero col padre William Godwin, di idee anarchico-comuniste che sposò Mary J.Clairmont, sua vicina di casa. La sua vita fu ricchissima di avvenimenti, segnata da passioni ma anche da lutti, la perdita dei figli e del marito morto per annegamento in Italia. All’età di 15 anni si legò a Percy B. Shelley, uno dei discepoli del padre, all’epoca già sposato, con cui poi fuggì in Francia. Nel maggio 1816 Mary viaggiò a lungo in Europa assieme a Percy, al loro figlio e alla sorellastra Claire. Mary Shelley è soprattutto nota per essere stata l’iniziatrice del romanzo di “fantascienza” del romanzo gotico. L’idea del romanzo risale al 1816, durante una vacanza a Ginevra dall’amico Lord Byron, Mary Shelley, in compagnia di suo marito, di Claire Clairmont e del loro comune amico che aveva avuto una relazione con Claire, costretti in casa per il maltempo, discutevano a lungo, da una di queste discussioni sulla letteratura tedesca che la scrittrice ebbe l’idea di un romanzo gotico che raccontasse la creazione di un uomo, senza essere Dio. Di qui il sottotitolo “Prometeo moderno” con chiara allusione al mito, tratto da Ovidio, del Titano che aveva dato il fuoco agli uomini. Il gruppo decise di intraprendere una gara letteraria per scrivere una storia sul soprannaturale.
La storia di Mary ebbe grande successo oggi è considerato il primo vero romanzo di fantascienza. Dopo il loro rientro a Londra a settembre Mary e Percy si trasferirono a Bath, Claire visse dimora vicino, nel 1817 dove nacque sua figlia Alba, ribattezzata poi da Byron Allegra.
Nel Kent nacque la terza figlia di Mary, Clara Everina. Viaggiarono verso l’Italia dove morirono entrambi i figli di Mary: Clara per dissenteria a Venezia, William morì invece di malaria a Roma. Queste perdite gettarono Mary in una profonda depressione che la allontanò da Percy, che dopo una gita in barca annegò presso Viareggio, Le spoglie di Percy furono mandate nel cimitero acattolico di Roma, vicino a quelle del figlio William.
Durante il periodo 1827-40 Mary fu occupata sia come scrittrice che come curatrice editoriale. Scrisse i romanzi The Fortunes of Perkin Warbeck, Lodore e Falkner. Contribuì ai cinque volumi di Lives’ of Italian, Spanish, Portuguese, and French author della Lardner’s Cabinet Cyclopedia. Scrisse storie per riviste femminili e cercò di risolvere i problemi economici del padre. Nel 1830 vendette i diritti di Frankenstein per una sua nuova edizione per la Standard Novels. Si occupò della frequenza agli studi del figlio, si iscrisse in seguito al Trinity College di Cambridge, scegliendo legge e politica, andò a vivere con sua madre, viaggiarono insieme per due anni. Mary visse con il figlio e la nuora a Field Place, Sussex, nella vecchia dimora degli Shelley, e a Chester Square a Londra e li accompagnò nei loro viaggi all’estero.Gli ultimi anni di Mary Shelley furono pesantementi segnati dalla malattia. Dal 1839 soffrì di gravi emicranie e colpi apoplettici in varie parti del corpo che le impedirono di leggere e scrivere. Il 1º febbraio 1851, a Chester Square, morì all’età di cinquantatré anni probabilmente per un tumore al cervello.
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