David Maria Turoldo-Poesia : “Essere nuovi come la luce ad ogni alba”.
Essere nuovi come la luce a ogni alba
come il volo degli uccelli
e le gocce di rugiada:
come il volto dell’uomo
come gli occhi dei fanciulli
come l’acqua delle fonti:
vedere
la creazione emergere
dalla notte!
Non vi sono fatti precedenti:
non parlate di millenni
o di giorni o di altri millenni.
Né creatura alcuna correrà
il rischio di essere sazia:
principio altro principio genera
in vite irripetibili
come le primavere.
Io debbo essere un segno mai visto
ipostasi del non visto prima,
goccia consapevole o perla della notte,
il lucente attimo del divino.
Unico male l’abitudine
e la scelta tragica:
discorrere invece che intuire.
E la mente si popola di idoli
e il cuore è un deserto lunare:
solo la Meraviglia ci potrà salvare
aprendo il varco
verso la Sostanza.
Allora il medesimo silenzio dell’origine
nuovamente fascerà le cose,
o eromperà – uguale
evento – il canto.
Giovanni Battista Franzoni, più noto come Dom Franzoni
Giovanni Battista Franzoni
Giovanni Battista Franzoni, al secolo Mario Franzoni, più noto come Dom Franzoni (Varna, 8 novembre 1928 – Canneto di Fara in Sabina, 13 luglio 2017), è stato un teologo e scrittore italiano.
Giovanni Battista Franzoni
Biografia
Nato a Varna, in Bulgaria, dove i genitori si erano stabiliti per motivi di lavoro, tornò in Italia e trascorse la propria adolescenza a Firenze. Franzoni venne poi ammesso all’Almo collegio Capranica di Roma e iniziò la formazione al sacerdozio, nell’ordine benedettino, compiendo gli studi teologici presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo. Fu ordinato sacerdote nel 1955 ed iniziò ad insegnare storia e filosofia nel collegio dell’abbazia benedettina di Farfa. Nel marzo 1964 fu eletto abate dell’abbazia di San Paolo fuori le mura a Roma e, in tale veste, partecipò alle ultime due sessioni del Concilio Vaticano II, risultando il più giovane tra i padri conciliari.
In quegli anni avviò l’esperienza della comunità cristiana di base di San Paolo, in cui si coniugava l’ascolto del Vangelo con la lettura delle situazioni politiche ed ecclesiali e la presa di posizione in senso progressista e marxista. Alcune di queste scelte, come l’opposizione al concordato tra Stato e Chiesa, la condanna verso la guerra in Vietnam e la solidarietà con le lotte operaie dell’autunno caldo, gli procurarono la contrarietà della Santa Sede che lo invitò a dimettersi dalla carica di abate, il 12 luglio 1973, pochi giorni dopo aver pubblicato la lettera pastorale La terra è di Dio. La goccia che fece traboccare il vaso fu l’aperta critica, espressa da alcuni membri della comunità cristiana di base, verso le operazioni finanziarie compiute dallo IOR che, nella primavera del 1973, avevano ricevuto la ferma deplorazione del sistema bancario internazionale.
Giovanni Battista Franzoni
« La verità è che da parte della gerarchia non si nega il diritto ad una scelta, si nega il diritto ad una scelta opposta a quella che la gerarchia stessa ha compiuto. »
(dal corsivo di Fortebraccio, Dalla parte di lor signori, l’Unità, 25 giugno 1972)
Nel 1974 prese apertamente posizione per la libertà di voto dei cattolici al referendum sul divorzio, definendolo «un bisturi necessario» e sottolineando che il matrimonio non poteva essere un sacramento per i non cattolici. Seguirono forti critiche dalle gerarchie ecclesiastiche, non meno che dagli esponenti politici della Democrazia Cristiana e la mediazione di Mario Agnes, presidente dell’Azione cattolica, oltre al sostegno espresso da David Maria Turoldo, Ernesto Balducci e Carlo Carretto, non bastarono ad evitare la sospensione “a divinis” di dom Franzoni. Il 2 agosto 1976, dopo il suo dichiarato appoggio al PCI durante la campagna elettorale, fu dimesso dallo stato clericale .
Continua, da allora, la sua attività di animatore della comunità di San Paolo e del coordinamento nazionale delle comunità cristiane di base, cui affianca una feconda attività di riflessione in campo ecumenico e solidale, anche collaborando con la rivista “Confronti”, da lui fondata nel 1973 con il nome di “Com-Nuovi tempi”. È uno dei protagonisti del dialogo dei cristiani con il mondo marxista e con i movimenti di liberazione in America Latina ed è impegnato nel movimento per la pace, fino alla fondazione dell’associazione “Amicizia Italia-Iraq – L’Iraq agli iracheni” (2003).
Nel 1991 si è sposato con Yukiko Ueno, una giornalista giapponese atea, conosciuta in Nicaragua alla fine degli anni ottanta. Il matrimonio è stato celebrato, con rito civile, presso l’ambasciata italiana a Tokyo.
È socio onorario dell’associazione Libera Uscita per la depenalizzazione dell’eutanasia, dopo aver assunto una posizione piuttosto critica sul caso di Eluana Englaro: l’ex prelato ha infatti dichiarato che quella della ragazza poteva definirsi “non più vita, ma tortura”[7]. Alle elezioni politiche del 2006 ha votato per il Partito dei Comunisti Italiani e alle europee del 2009 concede la sua preferenza alla Lista Anticapitalista.
Giovanni Battista Franzoni
Opere
La terra è di Dio. Lettera pastorale, Roma, COM, 1973; Roma, Com nuovi tempi, 2003.
Il mio regno non è di questo mondo. Una risposta alla notificazione della CEI sul Referendum, Roma, COM, 1974.
Omelie a San Paolo fuori le Mura, Milano, A. Mondadori, 1974.
Le comunità di base. Per la riappropriazione della parola di Dio, dei gesti sacramentali, dei ministeri, dell’autonomia politica dei credenti, Genova, Lanterna, 1975.
Tra la gente, Roma, CNT, 1976.
Il posto della fede, Roma, Coines, 1977.
Il diavolo, mio fratello, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1986.
Le tentazioni di Cristo, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1990.
La solitudine del samaritano. Una parabola per l’oggi, Roma, Theoria, 1993. ISBN 88-241-0321-9.
Farete riposare la terra. Lettera aperta per un Giubileo possibile, Roma, EdUP, 1996. ISBN 88-86268-26-2.
Merda. Note di teologia delle cose ultime, Roma, EdUP, 1997. ISBN 88-86268-32-7.
Giobbe, l’ultima tentazione, Roma, Com nuovi tempi, 1997.
Lo strappo nel cielo di carta. Riso, fecondità, cibo: note di teologia delle cose ultime, Roma, EdUP, 1999. ISBN 88-86268-63-7.
Il valore dei valori. Il processo dell’educazione e la formazione della persona, con Francesco Florenzano e Salvatore Natoli, Roma, EdUP, 1999. ISBN 88-86268-71-8.
Le ombre di Wojtyla, con Mario Alighiero Manacorda, Roma, Editori Riuniti, 1999. ISBN 88-359-4801-0.
Anche il cielo è di Dio. Il credito dei poveri, Roma, EdUP, 2000. ISBN 88-86268-92-0.
La donna e il cerchio, Roma, Com nuovi tempi, 2001.
Ofelia e le altre, Roma, Datanews, 2001. ISBN 88-7981-162-2.
La morte condivisa. Nuovi contesti per l’eutanasia, Roma, EdUP, 2002. ISBN 88-8421-049-6.
La solitudine del samaritano, ovvero L’elogio della compassione, Roma, ICONE, 2002. ISBN 88-87494-26-6.
Eutanasia. Pragmatismo, cultura, legge, Roma, EdUP, 2004. ISBN 88-8421-097-6.
Del rigore e della misericordia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005. ISBN 88-498-1198-5.
Autobiografia di un cattolico marginale, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014, ISBN 978-88-498-39604-7.
Opere
I, Le cose divine. Omelie (1970-73), Il posto della fede (1977), Roma, EdUP, 2006. ISBN 88-8421-130-1.
II, I beni comuni. La terra è di Dio (1973), Farete riposare la terra (1996), Anche il cielo è di Dio (2000), Roma, EdUP, 2006. ISBN 88-8421-162-X.
IV, La donna e il cerchio spezzato. La donna e il cerchio (2001), Ofelia e le altre (2002), Roma, EdUP, 2010. ISBN 978-88-8421-220-7.
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