RIETI-Martedì 18 aprile avrà inizio la retrospettiva su uno dei più grandi narratori del Novecento europeo, Marcel Proust, promossa ed organizzata dall’Associazione culturale Polymnia in collaborazione con la Libreria Mondadori Book Store di Rieti e sostenuta dal patrocinio di Regione Lazio, Provincia di Rieti e Comune di Rieti.
La Rassegna, dal titolo Proust tra vita e scrittura, è dedicata alla figura e all’opera dello scrittore francese, autore del celebre capolavoro letterario la Rechèrche, ed è finalizzata a ricostruire il percorso esistenziale dell’artista e le strette relazioni tra esperienze di vita e scrittura narrativa, documentate dall’imponente romanzo.
Prevede un Calendario di iniziative culturali, attraverso le quali si ricostruiranno molti aspetti del rapporto di Proust con Parigi e con gli ambienti degli intellettuali di fin de siècle; la attenzione e la riflessione sulla attualità politica e storica, la sua attrazione–repulsione per la frivola mondanità aristocratica, l’amore e l’eros, il sentimento del tempo perduto, le passioni e i temi più cari allo scrittore, che attraversano il suo capolavoro, un’opera-mondo con cui l’autore fissa per sempre il perenne divenire della realtà ed esorcizza la paura dello spettro della morte.
Una “cattedrale di straordinaria originalità”, che segna un passaggio fondamentale nella narrativa moderna ed è modello per quella europea di inizio Novecento.
Saranno ospiti della Rassegna appassionati cultori e autorevoli studiosi di Proust: la nota giornalista e scrittrice Lorenza Foschini, il Prof. Andrea Pagani (Università degli Studi di Bologna) e il Prof. Alberto Beretta Anguissola, uno dei più autorevoli francesisti e studiosi di Proust, Docente emerito dell’Università della Tuscia e curatore dell’edizione critica della Recherche per Meridiani Mondadori.
Per informazioni e prenotazioni (appuntamento del 22 aprile) contattare l’Associazione culturale Polymnia APS: polymnia.associazione@gmail.com
RIETI- Il Teatro Flavio Vespasiano aperto per Pasquetta
RIETI- PASQUA 2023-Il Teatro Flavio Vespasiano sarà aperto per il giorno di Pasquetta. L’assessore alla cultura del Comune di Rieti, Letizia Rosati, comunica che, per favorire la promozione del gioiello cittadino nei confronti dei visitatori attesi in città lunedì 10 aprile, grazie alla collaborazione del dirigente e dei dipendenti del settore ai quali si rivolge un sentito ringraziamento, il Teatro osserverà i seguenti orari di apertura:
– lunedì 10 aprile: 10/13 e 16/19
Inoltre, l’assessore al turismo Chiara Mestichelli comunica che l’ufficio turistico VisitRieti (sito in piazza Vittorio Emanuele II) sarà aperto, sia nel turno di mattina che in quello del pomeriggio, domenica 9 aprile e lunedì 10 aprile per le informazioni ai turisti.
RIETI- Il Teatro Flavio Vespasiano-Foto di Franco LeggeriRIETI- Il Teatro Flavio Vespasiano-Foto di Franco LeggeriRIETI- Il Teatro Flavio Vespasiano-Foto di Franco Leggeri
RIETI-Festa dell’Immacolata all’insegna della musica con la Valle del Primo Presepe
RIETI-Giovedì 8 dicembre 2022-a partire dalle ore 16 nella chiesa di San Domenico di Rieti torna “Note in Cammino”, la rassegna musicale dedicata a Cori, Associazioni Musicali, Scuole Secondarie di primo e secondo Grado e Conservatori, giunta quest’anno alla sua terza edizione. Il progetto è realizzato da Diocesi e Comune di Rieti, in collaborazione con l’Associazione Regionale Cori del Lazio.
Parteciperanno:
L’Orchestra di fiati del Liceo musicale di Rieti dell’istituto d’istruzione superiore Elena Principessa di Napoli diretta dal maestro Giuseppe Moscatelli e dal maestro Fabio Ginevoli;
La Corale polifonica Psalterium di Roma diretta dal maestro Andrea Savo;
Il Coro Santa Maria delle Grazie di Piani di Poggio Fidoni diretto dal maestro Massimo Sebastiani;
Il Gruppo vocale “Fuori dal coro” di Poggio Mirteto diretto dal maestro Marta Guassardo.
L’evento è ad ingresso gratuito e adatto a tutti.
Il progetto La Valle del Primo Presepe è promosso dalla Chiesa di Rieti e la Provincia di San Bonaventura dei Frati Minori con i Comuni di Greccio e Rieti, il sostegno della Regione Lazio e della Fondazione Varrone e la collaborazione dell’Associazione Italiana Amici del Presepio.
Maggiori informazioni sul sito: http://www.valledelprimopresepe.it/
RIETI-Presentata la stagione teatrale 2023 del Teatro Flavio Vespasiano.
Presentata, in una conferenza stampa presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti, la stagione teatrale 2023 del Teatro Flavio Vespasiano, a cura di ATCL- Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, e Comune di Rieti.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, l’assessore alla cultura Letizia Rosati, l’Amministratore delegato di ATCL Luca Fornari e l’artista Paolo Belli. Presente con un videomessaggio anche un altro protagonista della stagione, Giovanni Scifoni.
«Una stagione che vuole coniugare i grandi classici della scrittura e della recitazione, Ionesco, De Filippo e Umberto Orsini, con autori decisamente diversi – ha dichiarato l’assessore alla cultura Letizia Rosati – Avremo, infatti, Paolo Belli e Giovanni Scifoni che sono due noti volti televisivi con uno stile fresco e divertente. Vogliamo intercettare un pubblico nuovo che normalmente non frequenta il nostro teatro. In tale direzione va la scelta di abbattere il costo del biglietto a 10 € per gli under 30. Il mio ambizioso obiettivo è quello di riportare al teatro le nuove generazioni».
«Il teatro non è solo un rito o un’abitudine che si rinnova di sera in sera da millenni. Il teatro è soprattutto occasione di crescita culturale di una collettività, un momento di incontro, di condivisione, di riflessione, di suggestione, strumento per interpretare il vivere contemporaneo – ha affermato Luca Fornari, amministratore delegato di ATCL – Questa nuova stagione del Teatro Flavio Vespasiano, costruita insieme al Comune di Rieti, presenta al pubblico un programma teatrale di grande interesse, con importanti compagnie della scena contemporanea italiana ed un’attenzione ai diversi pubblici, con la volontà di allargare ancora la partecipazione dei cittadini non solo di Rieti ma di tutta l’area del reatino».
«Mi fa molto piacere tornare a Rieti – ha dichiarato l’artista Paolo Belli – Sono stato qui con la scuola di Gigi Proietti e ricordo un Teatro Flavio Vespasiano bellissimo e un pubblico caloroso. Per me è un onore tornare a calcare un palcoscenico così bello che mi ha portato fortuna nella mia carriera».
IL CALENDARIO
15 gennaio 2023
CAROLINA ROSI, TONY LAUDADIO,
NICOLA DI PINTO
“DITEGLI SEMPRE DI SÌ”
di Eduardo De Filippo – regia Roberto Andò
e con Andrea Cioffi, Antonio D’Avino, Federica Altamura,
Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo,
Fondazione Teatro Della Toscana
Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi scritti da Eduardo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione. La pazzia di Michele Murri è vera: infatti è stato per un anno in manicomio e solo la fiducia di uno psichiatra ottimista gli ha permesso di ritornare alla vita normale. Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda.
28 gennaio 2023
EDOARDO SIRAVO
“IL RE MUORE”
di Eugène Ionesco – regia Maurizio Scaparro
CON Isabel Russinova e con Gabriella Casali, Carlo Di Maio,
Claudia Portale, Michele Ferlito,
musiche Nicola Piovani,
produzione Ass. Cult. Laros
Il regno di Bérenger è ormai alla deriva e quello che dovrebbe essere un re alla guida di un popolo è soltanto un uomo in decadimento. Le due regine, l’istitutrice Marguerite e l’amorevole Marie, dopo aver saputo dal medico che il re morirà, discutono su come informarlo. Bérenger apprende la notizia ma, nonostante il suo corpo manifesti forti segni di cedimento, non vuole accettare che la sua ora è vicina e tenta in tutti i modi di convincere gli altri. Solo quando scopre che i suoi poteri non lo assistono più, acconsente che venga celebrato il rito di preparazione alla sua morte.
25 febbraio 2023
“SANTO PIACERE
Dio è contento quando godo”
di Giovanni Scifoni – regia Vincenzo Incenzo
danzatrice Anissa Bertacchini
produzione Officine Del Teatro Italiano
Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio. Sequestra così per un’ora il mezzo il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede.
11 marzo 2023
UMBERTO ORSINI, FRANCO BRANCIAROLI
“POUR UN OUI OU POUR UN NON”
di Nathalie Sarraute
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
produzione Compagnia Orsini e Teatro De Gli Incamminati
La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento e che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità. Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati.
31 marzo 2023
di Paolo Belli e Alberto Di Risio
“FARE COMMEDIA”
regia Alberto Di Risio e con Juan Carlos Albelo Zamora, Gabriele Costantini, Mauro Parma, Enzo Proietti, Gaetano Puzzutiello, Peppe Stefanelli, Paolo Varoli
PB Produzioni
In “Pur di Far Commedia” storie e aneddoti esilaranti accompagnano il pubblico alla scoperta di personaggi a volte surreali, ma che si dedicano senza limiti a realizzare il sogno di vivere seguendo la propria passione. Paolo racconta le mille peripezie ed i colpi di scena vissuti in tanti anni di carriera, fra esilaranti provini a musicisti strambi ma geniali, momenti di riflessione ed i suoi grandi successi rivisitati in una nuova veste. Prosa, canzoni e risate sono gli ingredienti dello spettacolo dove Paolo, accompagnato da sette musicisti, lascia spazio ai racconti e all’interazione con il pubblico.
ABBONAMENTI
intero: € 100,00 – ridotto: € 90,00
Ridotto Youth Card: € 50,00
Gli abbonati alla stagione 2021-22 avranno scalato dal costo dell’abbonamento, il rateo per lo spettacolo
Giulietta e Romeo saltato nella scorsa programmazione.
Campagna abbonamenti presso Info Point del Comune di Rieti,p.zza Vittorio Emanuele II n. 1
con il seguente orario: 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00
informazioni: 333 468 8271
Rinnovo abbonamenti: 18-19 novembre, 25-26 novembre, 2-3 dicembre 2022
Nuovi abbonamenti: 9-10 dicembre, 16-17 dicembre 2022
BIGLIETTI
intero: € 28,00 + € 3,00
ridotto: € 25,00 + € 2,00
ridotto under 30: € 10,00 + € 1,00
I biglietti saranno in vendita dal 15 gennaio e nei giorni di spettacolo presso il botteghino del teatro con il seguente orario:
10:00 – 13:00 | 16:00 – 21:00
Online su Ticketone.it a partire dal 18 dicembre 2022
-Rieti -Archivio di Stato in mostra “I gamberi del papa”-
-dal il 24 settembre al i 31 ottobre 2022-
-L’ingresso è gratuito-
Rieti-In occasione delle Giornate europee del patrimonio 2022, l’Archivio di Stato di Rieti propone un’importante mostra storico-documentaria dedicata ai novecento anni dal Concordato di Worms (1122) e ai suoi effetti sul nostro territorio. Il titolo dell’esposizione è I gamberi del papa – Rieti dall’antiqua libertas alla dominazione pontificia. L’apertura al pubblico è prevista per il 24 settembre 2022, alle ore 16, nella sala mostre di viale Ludovico Canali 7.
L’iniziativa dell’Archivio, che vede il patrocinio del Comune di Rieti, è in connessione con il convegno internazionale che si terrà all’Abbazia di Farfa dal 14 al 16 settembre, dal titolo Oltre Worms – La costruzione dello specifico occidentale nel XII secolo, tra declinazioni dei poteri locali e dimensione universale, organizzato da Sapienza Università di Roma, Abbazia Santa Maria di Farfa, Istituto storico italiano per il Medio Evo e Società romana di Storia patria.
La mostra, a cura di Alfredo Pasquetti, direttore dell’Archivio e di Tersilio Leggio, storico e ricercatore, è composta da un interessante percorso dedicato alle conseguenze del Concordato sul territorio reatino fino alla fine del XVI secolo, proponendo l’esposizione di documentazione appartenente al patrimonio dell’Archivio storico del Comune di Rieti. Il percorso della mostra si snoda attraverso una serie di documenti pubblici che tendono a porre in evidenza i momenti più significativi di questa lunga traiettoria. Pezzi molto conosciuti, ma anche documenti meno noti, tutti ugualmente utili ad avviare una riflessione di lungo periodo sulla storia della città e ad approfondire lo studio delle pieghe di una società locale che, fra periodi di crisi e capacità di reazione alle avversità, è apparsa ora protesa verso traguardi futuri, ora ripiegata nella difesa di antichi privilegi. La curiosità del titolo della mostra si deve al fatto tra le regalie inviate a Roma dal Comune reatino vi erano i gamberi di fiume, prezioso tramite per cercare di ottenere la benevolenza pontificia, considerate tutte le restrizioni che, imposte dalle leggi canoniche per il rispetto dell’astinenza, venivano in larga misura superate con la qualità dei cibi consumati.
Il giorno dell’apertura sarà, inoltre, distribuito il catalogo. La mostra si chiuderà il 31 ottobre e sarà visitabile nei seguenti giorni e orario:
lunedì e mercoledì dalle 8,30 alle 16,30; martedì, giovedì e venerdì dalle 8,30 alle 14,30.
L’origine del toponimo deriva probabilmente dall’aggettivo latino longus, in riferimento ad un insediamento di forma allungata sul crinale del colle; la vicinanza della antica via Cecilia e il ritrovamento nel territorio circostante di numerosi reperti d’età romana, inducono effettivamente a ipotizzare la presenza di un nucleo abitato, anche se le prime notizie storiche certe non posso rintracciarsi prima del medioevo.
Attestato nel corso della seconda metà del X secolo, Longone fu in origine proprietà dell’abbazia di Farfa, per poi passare sotto il controllo del monastero di S. Salvatore Maggiore, costruito nel 735 dai monaci benedettini, che estesero in breve tempo la propria signoria territoriale tra le vallate del Salto e del Turano.
Le mura (oggi inglobate in abitazioni) delimitavano una circonferenza ellittica di tre chilometri che racchiudeva una superficie a fuso (con buona probabilità a rimpiazzo dell’acropoli vera e propria) di circa tre ettari. Questa rocca, nel XIV e XV secolo, fu residenza degli abati-conti Mareri. Nel 1282 gli abitanti di Longone e degli altri castelli sottomessi a S. Salvatore Maggiore, con il sostegno dei reatini, assalirono e saccheggiarono il cenobio, passando, con quest’atto violento, sotto la giurisdizione del Comune di Rieti. I monaci ricorsero allora a Clemente V, che ordinò al Comune di Rieti di restituire all’abbazia i castelli usurpati, nominando il re di Sicilia Roberto D’Angiò defensor della stessa. Tornato sotto il controllo dell’abbazia, Longone ne seguì le vicende nel corso dei secoli diventando, a partire dall’XI, sede estiva degli abati commendatari.
BIBL.: R. Lorenzetti 1994b; E. Hubert 2000; E. Calabri, C. Cristallini 2001.
Il 20 gennaio 1872 fu inaugurata a Rieti, presso il Convitto San Benedetto, la Scuola Normale Femminile diretta da Suor Teresa Roselli, delle Maestre Pie Venerini, docente di lettere italiane. La delibera del Consiglio Provinciale dell’Umbria, dal quale dipendeva la nostra città, era datata 23 novembre 1869.
Al 30 aprile 1879 risale il passaggio dalla Provincia Umbra al Comune di Rieti con l’indispensabile beneplacito del Consiglio Provinciale Scolastico. Il costo annuo per la gestione della scuola era di 7.000 lire, 2.000 delle quali tratte dai beni ex gesuitici della Provincia. Per il grande impegno di Suor Teresa la scuola passò parificata con decreto ministeriale del 2 maggio 1886 per il grado inferiore e il 16 dicembre 1894, per quello superiore.
Il 22 maggio 1898 la solerte direttrice otteneva che la scuola fosse intitolata ad Elena Principessa di Napoli. Iniziavano così le pratiche per la regificazione, con il decreto del 27 settembre 1913 la pratica burocratica si concludeva.
Dal 1909 era divenuto direttore il prof. Costanzi, che ricopriva anche la carica di Assessore comunale alla Pubblica Istruzione. Per due anni svolse questo incarico senza alcuna retribuzione, come ricordano le cronache del tempo. Suo successore fu il prof. Arnaldo Bianchini, in carica fino alla regificazione.
Il 6 maggio 1923 la Scuola normale fu trasformata, per decreto, in Regio Istituto Magistrale. Era Preside il prof. Sestilio Montanelli. La sede che oggi ospita l’Istituto Magistrale venne inaugurata, con una solenne cerimonia alla quale partecipò il capo del Governo Mussolini e il Ministro della Pubblica Istruzione Federzoni, il 13 giugno 1926.
Tratto da: http://www.epnrieti.gov.it/la-nostra-storia.html
È il 4 novembre 1921 e la città di Rieti, come il resto d’Italia, commemora e rende onore al Milite Ignoto.
Già da mesi, come aveva disposto il governo, l’amministrazione comunale si preparava a una cerimonia che ricordasse il sacrificio dei soldati caduti e dispersi nel primo conflitto mondiale.
A restituirci memoria di quei giorni è l’Archivio storico del Comune di Rieti, conservato presso l’Archivio di Stato di Rieti. Il carteggio mostra una particolare attenzione ai preparativi e alla raccolta di materiale che ne conservasse testimonianza per il futuro.
Dai documenti si apprende la formazione del comitato cittadino per le celebrazioni, presieduto dal sottoprefetto Pasquale Talarico. I componenti sono le massime autorità cittadine e diverse personalità. Tra i nomi presenti ci sono, ad esempio, Nazareno Strampelli e il principe Lodovico Potenziani, Tito Leoni e Carlo Matricardi, monsignor Sidoli, vescovo di Rieti e Sestilio Montanelli, padre del giornalista Indro.
I documenti ci indicano, inoltre, che fu realizzato un album di 30 fotografie per ricordare le celebrazioni, nonché l’invio di alcuni cimeli al Museo centrale del Risorgimento di Roma dove si trovano le testimonianze di quel 4 novembre provenienti da tutta Italia.
Un manifesto riporta anche l’arrivo del treno proveniente da Aquileia, con il Milite Ignoto, che si fermerà alla stazione di FaraSabina ( Comune di Fara in Sabina – RI) il 1 novembre 1921. Passo Corese sarà una delle ultime due soste prima dell’arrivo a Roma, preceduto dalla fermata avvenuta a Monterotondo.
Infine, dal programma distribuito si apprende che il 4 novembre 1921 per le celebrazioni si svolse a Rieti un corteo cittadino e un concerto con musiche patriottiche in piazza del Comune.
testo e ricerca: Daniele Scopigno
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Documenti da:
ASRi, Comune di Rieti, Carteggio, b. 266, f. Onoranze al milite ignoto.
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