CARTOLINE DALL’INFERNO-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia.
Castel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia
Castel di Guido-12 marzo 2022-Il Casale della Bottaccia è, risulta, in stato di abbandono già dal 1964, come documentato da una foto in possesso della soprintendenza dei BB.CC.; in tale foto si vede anche la presenza di alcuni infissi e dei tetti oggi tutti crollati e del fienile di cui oggi rimane solo la parte basamentale.
Nel 1992 i tetti sono mancanti in alcune parti del fabbricato come si vede dalla foto in “Elisabetta Carnabuci, Antiche Strade – Lazio- Via Aurelia, I.P.Z.S., Roma 1992”; dalla quale si nota anche come a quel tempo le aperture non fossero ancora state murate e la tettoia all’ingresso fosse ancora in piedi. Nello stesso volume si afferma che la proprietà sembra essere ancora della famiglia Pamphili.
Oggi (2018) dopo appelli ,anche d’ITALIA NOSTRA, e tante promesse di politici in cerca di voti, il Sito Archeologico Casale della Bottaccia è ancora in stato di abbandono , di degrado e regno incontrastato della prostituzione.
CARTOLINE DALL’INFERNO-Castel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia.
Castel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaIL CAMINO MONUMENTALE “ASPORTATO”Castel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia- Scale interne divelte ed asportateCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia- Quel che resta dei Saloni interni-Castel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia-PAVIMENTO ASPORTATOCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia-Scalone principale-ASPORTATOCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della Bottaccia-SCALONE PRINCIPALECastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della BottacciaCastel di Guido-Il Degrado del Sito Archeologico Casale della 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della Bottaccia- ATTUALE LUPANARE
-Bisogna fare una distinzione tra le donne di Atene e di Sparta. Le ateniesi non godevano di diritti propri come gli schiavi. Le fanciulle non potevano uscire dagli appartamenti loro riservati detti ginecei. Uscivano solo per le feste religiose. Il marito veniva scelto dal padre all’interno del gruppo parentale. Anche nel matrimonio le donne continuavano la loro vita da recluse e dovevano rimanere appartate nei banchetti. Paradossalmente quelle delle classi più umili, lavorando fuori casa, andando nei campi o nei mercati, godevano di più libertà di movimento. A Sparta una buona madre doveva essere sana, robusta e vigorosa, tutte le cose che avrebbe trasmesso poi ai nascituri. Per questo motivo venivano indirizzate all’ attività sportiva ed erano soggette ad un minor controllo sociale delle ateniesi. Solo quelle delle classi inferiori si dedicavano ai lavori domestici.
Donna Romana
ROMA
-La donna Romana era più libera della donna greca in quanto poteva partecipare ai banchetti, andare a teatro o al circo. Il suo ruolo era all’interno della casa, nella famiglia. Era considerata per tutta la vita allo stesso livello di un figlio minorenne. Non sempre il matrimonio coincideva con l’amore. Il motivo del matrimonio (termine che non a caso deriva da MATER = MADRE) andava invece ricercato nei figli. Ci si sposava innanzitutto per avere dei figli legittimi, cioè riconosciuti dalla legge. L’istruzione dei figli era compito della madre nei primi anni. Successivamente i maschi venivano affidati a un maestro. L’istruzione delle ragazze terminava a 12 anni.
Alessia De Lorenzis Direttrice OASI LIPU Castel di Guido
Il 23 aprile in tutto il Paese. L’Oasi Castel di Guido organizza una giornata di visite e giochi per bambini e adulti nella Natura della campagna romana. La partecipazione a visite guidate, giochi, animazioni per bambini e adulti è gratuita.
Per le persone che amano la Storia della nostra zona suggerisco di visitare il Blog- WWW.ABCVOX.INFO – VOX-Voce della Campagna Romana- zona AURELIA BOCCEA
Programma del mattino
10.30 Appuntamento in piazza Castel di Guido e trasferimento in Oasi
11.00 Visita guidata sul sentiero delle rondini
Visita guidata sul sentiero degli allocchi
12.30 Liberazione di un rapace curato al CRFS Lipu Roma
13.00 Pranzo al sacco (per chi si vuole fermare)
Programma del pomeriggio
15.00 “Voli senza Frontiere”, gioco di orientamento per bambini dai 6 a 99 anni (prenotazione obbligatoria)
Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.
15.30 Visita Guidata alla Villa Romane delle Colonnacce organizzata dal GAR (Gruppo Archeologico Romano)
16.30 Saluti
Per informazioni e prenotazionitel. 3285569123
Per le persone che amano la Storia della nostra zona suggerisco di visitare il Blog- WWW.ABCVOX.INFO – VOX-Voce della Campagna Romana- zona AURELIA BOCCEA
Eventi della giornata in Oasi
– I #ventiBUONI
20 Arnie, 20 disegni, 20 Scienziati.
Buono racconta il progetto dell’associazione e presenta nel pomeriggio il portasciami di Lucamaleonte.
– Corso di Fotografia Macro
Durante la giornata, il fotografo naturalista Alessandro Zocchi, terrà un corso base di fotografia macro (fiori, insetti, piccoli animali) articolato come segue:
mattina – lezione di macro della durata di un’ora e mezza
pomeriggio – sessione pratica di fotografia all’interno dell’Oasi
Donazione minima per il corso: 10 euro
Per informazioni e prenotazione obbligatoriatel: 3669930239
Sito web della Campagna Romana-WWW.ABCVOX.INFO
Come arrivare in Oasi
L’Oasi si trova all’interno dell’Azienda Agricola Castel di Guido che ha sede nel borgo omonimo (via Gaetano Sodini). Il borgo è lungo la via Aurelia (km 20) a 5 km dall’uscita “Aurelia” del G.R.A. direzione Civitavecchia. Dall’uscita “Castel di Guido” percorrere via di Castel di Guido per 4,5 km fino all’omonima piazza, punto di incontro per gli eventi e le visite guidate. Da li, in occasione degli eventi organizzati, si prosegue in auto per la strada interpoderale fino al parcheggio dell’Oasi. In alternativa l’oasi si può raggiungere dal borgo a piedi o in bicicletta (circa 2,5 km). La piazza di Castel di Guido è raggiungibile con la linea Atac 246P (fermata: n° 78340 pza Castel di Guido) con partenze dal capolinea Cornelia (Metro A).
Per informazioni tel. 3285569123
Per le persone che amano la Storia della nostra zona suggerisco di visitare il Blog- WWW.ABCVOX.INFO – VOX-Voce della Campagna Romana- zona AURELIA BOCCEA
Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Oasi LIPU di Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoVilla Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Oasi LIPU di Castel di GuidoVisitatori OASI LIPU Castel di GuidoVilla Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Oasi LIPU di Castel di Guido Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Alessia De Lorenzis Direttrice OASI LIPU Castel di Guido-Lezioni all’aria apertaAlessia De Lorenzis Direttrice OASI LIPU Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoCASTEL di GUIDO-PONTE ROMANO SUL FIUME ARRONE.OASI LIPU di Castel di Guido- Foto Archivio anno 2009OASI LIPU di Castel di Guido-Castel di GuidoSerbatoi idrici della Campagna Romana- Serbatoio della TORRE della RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoSerbatoi idrici della Campagna Romana- Serbatoio di Castel di GuidoCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCastel di Guido-chiesa Spirito SantoCastel di GuidoAZIENDA AGRICOLA Castel di GuidoCastel di Guido-Azienda Agricola ComunaleCastel di Guido-Il CastelloCastel di GuidoCastel di GuidoCastel di Guido-Restaurata la scalinata della chiesa dello SPIRITO SANTOCastel Di Guido Il mausoleoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoCROCE di CASTEL DI GUIDO– LA CROCE DI LORENA – CROCE DEL SANTO SPIRITO Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.I BUTTERI dell’Azienda agraria di Castel di Guido WWW.ABCVOX.INFOI BUTTERI dell’Azienda agraria di Castel di GuidoCASTEL DI GUIDO – PRIMA DELLA STORIA- Una veduta dello scavo della terza campagna effettuata nel 1982
Lettera-antica-donna-romana -British Museum/Art resource, NY
Tempo fa è stato trovato e tradotto un invito di compleanno mandato da un’antica donna romana, moglie del comandante del forte di Vindolanda – Gran Bretagna – alla sorella.
La regione a quel tempo era ancora più fredda ed umida di oggi. Spesso chi veniva inviato qui, ai confini dell’impero, poteva aver la sensazione di essere isolato ed esiliato dalla lontana, potente e lussuosa Roma.
Ciò non impediva ai romani di sentirsi tali; un fatto dimostrato dal ritrovamento di numerose ville e strade costruite proprio da questo popolo. Anche lo stesso forte militare ci ha consegnato ampio materiale sulla vita di tutti i giorni dei romani.
A partire dal 1973, gli studiosi hanno cominciato a trovare frammenti di tavolette coperte di scrittura corsiva romana e sature d’acqua. Una volta conservate e decifrate, è stato possibile osservare rari dettagli della vita quotidiana e il funzionamento del forte; liste dei rifornimenti necessari, tra cui la pancetta, le ostriche, e il miele; la lettera di un soldato che scrive da casa e dice che ha inviato più calze, sandali, e biancheria oltre a descrivere i nativi britannici.
Tra le tavolette-i più antichi documenti scritti a mano in Gran Bretagna-sopravvive un invito dalla moglie del comandante del forte a sua sorella per una festa di compleanno, incredibile per la semplicità e la somiglianza oltre alla sua attualità nell’uso delle parole.
La lettera
“Claudia Severa alla sua Lepidina, saluti. Questo 11 settembre, sorella, per la celebrazione del mio compleanno, ti ho inviato un caldo invito per essere sicura che tu verrai, così da rendere la mia giornata migliore se tu sarai presente. Porgi i miei saluti al tuo Cerialis. Il mio Aelius (Elio) e mio figlio ti inviano i loro saluti. Ti aspetto sorella. Saluti, sorella, anima a me più cara, che spero prosperi e possa salutare. A Sulpicia Lepidina, moglie di Cerialis, da Severa.” La Moglie di Aelius, Claudia, fece probabilmente comporre da qualcun altro la lettera, elemento che sembra emergere dalla professionalità con cui è scritta la missiva. Sembra esserci però anche una parte del messaggio scritta direttamente da Claudia quando si legge: Ti aspetto sorella. Saluti, sorella, anima a me più cara, che spero prosperi e possa salutare”. Questo passaggio, seppur breve, rappresenta il primo testo conosciuto scritto da una donna romana in latino.
Castel di Guido- 12 aprile 2017-Distruggere un Borgo medievale, la Sua Storia millenaria, non è impresa da poco, solo “piccolissimi uomini dal prezzo facile” sono in grado di poterlo fare. Castel di Guido il Borgo medievale “violentato da cialtroni incapaci, uomini rozzi estranei al bello , nemici del sole e della luna”. Vivere Castel di Guido in un modo diverso, osservarlo con occhi “puliti”, essere un abitante del Borgo che non ha istinti da “PREDONE” , essere Cittadino di Castel di Guido VERO come si diceva una volta :”con il cuore e con l’anima”. I “signori” che hanno depredato e distrutto “il nostro” Castel di Guido sono ormai “altrove” a godersi i frutti dello scempio che ci hanno lasciato. I barbari che hanno “SPEZZATO L’EMOZIONE” sono “altrove a godersi il brutto frutto della loro anima arida”. C’è forse un pensiero che è pari. Per profondità e smarrimento. C’è forse un’emozione che è pari. Forse un dolore che è pari nel vedere un Borgo bello e forte crollare col cuore a pezzi in un deposito di meschini interessi . Piccoli interessi da “bottegaio” . Vi è un dolore, un’emozione che forse sono pari a quello che hanno dominato gli occhi e i cuori nel mondo nel vedere un Borgo bello e forte cadere ed avviato alla morte troppo presto, ma la partita non è finita. E sono il dolore, l’emozione che ci prende nel pensare che Castel di Guido, quel bel vigore che infondeva non abbiano avuto senso. Vedere, l’amato, Castel di Guido, così com’è ridotto, è un nodo alla gola. L’ingiustizia di un Borgo che cade nel pieno del suo splendore, è quasi pari all’ingiustizia di pensare che la vita, quella di tanti giovani, sia priva di senso. Sia come un bell’”arabesco” nel nulla. Sia come una cosa fantastica e breve, priva di reale significato, cioè priva di un destino buono. Perciò vedendo lo spaventoso spettacolo di Castel di Guido che crolla sotto “l’ignorante bastone di piccoli uomini privi di scrupolo ” .E a quel crollare fa eco, per così dire, quel sorgere e cantare la SPERANZA. E a quell’emozione che fa quasi perdere il senno, risponde, con l’”ultrasuono” di un’impalpabile ma ragionevole speranza, l’emozione di vedere questi vecchi e giovani che gridano e cantano perché la vita – duri cent’anni o venti o un mese – ce l’ha. Scene ed emozioni OPPOSTE al neutro e scialbo chiacchiericcio di prezzolati “capibastone” che per “ un misero piatto di lenticchie” vendono il futuro del Borgo ad avvoltoi e sciacalli. Resistere agli sciacalli e alla serpe che sputa il veleno dell’odio.
Guido da Spoleto vinse i Saraceni, riusciremo noi, oggi, a vincere la giostra della MezzaLuna? Vivere Castel di Guido, andare oltre e che il bagordo innalzi le membra degli avvoltoi come trofeo di vittoria.
-articolo di Franco Leggeri-
Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di GuidoCastel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido“PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”
Ad ovest di Boccea, a circa 2500 m di distanza dal Castello di Boccea è conservato il Casale di Testa di Lepre di sopra. Nel secolo XII il Casale apparteneva alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, proprietà confermata da Papa Celestino III nel 1192. Il Casale entrò in seguito a far parte dei beni del Patrimonio della Basilica di San Pietro. Vi subentrarono, alla metà del XV secolo, gli Orsini e nel 1453 Francesco Orsini vendette “Testa di Lepre”, insieme ad un “Castrum dirutum” (Castello di Boccea?) a Pandolfo Anquillara. Il Casale di Testa di Lepre di sopra ( il Casale di Testa di Lepre di sotto circa 4 Km a Sud,–Pamphilj dal 1649- è invece completamente moderno), anche se notevolmente rimaneggiato , mostra ancora la caratteristica forma di Casale Torre con alta Torretta , centrale, incorporata. A Testa di Lepre, territorio, doveva esistere nel sito ove ora sorge il Casale di Malvicino, circa 2 Km a Nord di Testa di Lepre. L’esistenza della Torre di Malvicino è indicata in un disegno del Catasto Alessandrino (Papa Alessandro VII) in cui è disegnata una costruzione a tre piani munita di merlatura. Testa di Lepre e Malvicino dovevano costituire due importantissimi posti di vedetta per il controllo della via di Tragliata che univa il Castello di Boccea (sito sopra i Laghetti dei Salici) e il Castello (ora Borgo) di Tragliata.
Bibliografia -AA.VV. Giovanni Maria De Rossi- torri segnaletiche-Ricerche bibliografiche , Eufrosino della Volpaia 1547,catastali e foto originali sono di Franco Leggeri (Articoli per il sito WWW.ABCVOX.INFO- Torri della via Aurelia-Eufrosino della Volpaia 1547)
Casale di Testa di Lepre di sopraCasale di Testa di Lepre di sopraPietra miliare Via di TRAGLIATAPietra miliare Via di TRAGLIATACastello di BocceaCastello di BocceaIl Borgo di TRAGLIATAIl Borgo di TRAGLIATACasale Pamphilj-Testa di Lepre di sotto.Casale Pamphilj-Testa di Lepre di sotto.Casale di Testa di Lepre di sopra
Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”
Roma- 31 marzo 2017-All´interno della tenuta Acquafredda la presenza dell´uomo risale alla Preistoria. Molto probabilmente vi è stata la presenza degli Etruschi: si sta infatti studiando una grotta che, presumibilmente, è una tomba rupestre ipogea. La presunta tomba è scavata nel tufo ed è costituita da un camerone iniziale, sorretto da un grande pilastro di tufo, da cui parte un lungo corridoio, ai cui lati si aprono a coppia, in forma simmetrica, quattro cappelle laterali. I contadini l´hanno sempre chiamata la “grotta”, ma la struttura è quella di una tomba etrusca del VII secolo a.C.
Foto di Franco Leggeri
Roma- Municipio XIII-Torre dell’ACQUAFREDDARoma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Torre dell’ACQUAFREDDARoma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Torre dell’ACQUAFREDDARoma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”
Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.
Roma- 30 marzo 2017-Sabato 22 aprile dalle ore 9:00 alle ore 17:00-I Volontari del Gruppo Archeologico Romano saranno presenti a Castel di Guido, presso l’Azienda Agricola Comunale e OASI della LIPU, per condurre gli scavi nella Villa Romana delle Colonnacce.La Villa Romana è databile tra il III sec. a.C. e il III sec. d.C. ed è costituita da strutture sia di epoca repubblicana sia imperiale.
Foto di FRANCO LEGGERI per REDREPORT
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria del GAR: Gruppo Archeologico Romano Via Contessa di Bertinoro 6, Roma Tel. 06/6385256 info@gruppoarcheologico.it
Descrizione della Villa Romana delle Colonnacce sono tratte da un saggio-lezione della Dott.ssa Daniela Rossi- Archeologa .
Castel di Guido- La Villa Romana è del II-III secolo d.C. è sita su di un pianoro all’interno dell’Azienda agricola comunale. La Villa ha strutture di epoca repubblicana che sono le più antiche e di epoca imperiale. La villa ha una zona produttiva di e la parte residenziale di epoca imperiale. La parte produttiva comprende l’aia o cortile coperto: il grande ambiente conserva le basi di tre sostegni per il tetto, mentre è stato asportato il pavimento, al centro si trova un pozzo circolare. Vi è una cisterna per la conservazione dell’acqua meteorica, all’interno della cisterna si trovano le basi dei pilastri che sorreggevano il soffitto a volta. A giudicare dallo spessore dei muri e dei contrafforti si può desumere che avesse un altezza di circa 5 metri. Nell’ambiente di lavoro si trovano un pozzo e la relativa condotta sotterranea. Torcular : sono due ambienti che ospitavano un impianto per la lavorazione del vino e dell’olio. Vi era un torchio collegato alle vasche di raccolta, mentre in un ambiente più basso vi era l’alloggiamento dei contrappesi del torchio medesimo ed una cucina con contenitori in terracotta di grandi dimensioni (dolii). La parte residenziale ha un atrio, cuore più antico dell’abitazione romana, in cui si conservava l’altare dei Lari, divinità protettrici della casa. Al centro vi è una vasca ( compluvio) in marmo in cui si raccoglieva l’acqua piovana che cadeva da un foro rettangolare sito nel tetto (impluvio). Sale da pranzo, forse triclinari , ampie e dotate di ricchi pavimenti e di belle decorazioni affrescate sulle pareti. Cubicoli, stanze da letto . Vi erano dei corridoi che consentivano il transito della servitù alle spalle delle grandi sale da pranzo senza disturbare i commensali o il riposo dei proprietari. Il Peristilio o giardino porticato: era l’ambiente più amato della casa, di solito con giardino centrale ed una fontana. Dodici colonne sostenevano il tetto del porticato, che spioveva verso la zona centrale. I volontari del GAR –Zona Aurelio , scavano con perizia e recuperano frammenti, “i cocci”, li puliscono,catalogano e , quindi, li trasportano nella sede di via Baldo degli Ubaldi dove vengono restaurati e conservati . Nel 1976 la Soprintendenza Archeologica di Roma recuperò preziosi mosaici e pregevoli pitture che sono ora esposti al pubblico nella sede del museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo. Se la Villa è visitabile e ben conservata lo si deve all’ottimo lavoro dell’Archeologo Dott.ssa Daniela Rossi che la si può definire “Ambasciatore e protettrice del Borgo romano di Lorium “.
N.B. Franco Leggeri:”La descrizione della Villa delle Colonnacce sono tratte da un saggio-lezione che la Dott.ssa Daniela Rossi ha tenuto nella sala grande del Castello nel Borgo di Castel di Guido il 18/04/09 .”
FOTO GALLERY -Villa Romana delle Colonnacce-Foto di Franco Leggeri
Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.GAR-Gruppo Archeologico RomanoVolontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.VILLA ROMANA DELLE COLONNACCEVILLA ROMANA DELLE COLONNACCEVolontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Arch. VALERIA GASPARI Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Visita Villa Romana delle ColonnacceVisita Villa Romana delle ColonnacceCastel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-
Castel di Guido- 5 aprile 2017-Mi trovo ad ammettere che ha preso piede, ed è molto alla moda, una nuova corrente ,genere, di report fotografico i nuovi “soggetti” sono : Sacchetti d’immondizia, vecchi mobili , calcinacci ecc. Scaricati lungo il bordo della nostra via Castel di Guido. Sono questi i nuovi soggetti da fotografare e “alla moda ” che sono immortalati da noi reporter. Questo genere di foto si “vende bene”. Il degrado è sotto gli occhi di TUTTI. Per noi abitanti di Castel di Guido credo sia giunto il momento di fare qualcosa per risolvere questo problema congiunto : IMMODIZIA &PROSTITUZIONE-. Noi Cittadini di Castel di Guido ovunque giriamo la testa vediamo sempre DEGRADO e, quindi, NESSUNO può far finta che “IL PROBLEMA” non esista. Volevo far notare che dopo la “CHIUSURA DI MALAGROTTA” , molti Negozianti , Artigiani, Ristoranti e Bar delle zone limitrofe ,(MASSIMINA-ARANOVA-MACCARESE-BOCCEA-CASALOTTI), hanno pensato di trasformare via di Castel di Guido in una via “DISCARICA sia di rifiuti -OPEN h.24- e sia di PROSTITUTE”.
Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”
Report fotografico :CASALE della BOTTACCIA- tra sito Storico-Archeologico e sito “FOGNA” della moderna Prostituzione –
Castel di Guido una via “DISCARICA ,sia di rifiuti e sia di PROSTITUTE/I”. Le foto documentano l’interno del sito Archeologico della Bottaccia che da sito Storico oggi , dopo essere stato depredato ed “ edilmente cannibalizzato”, viene utilizzato e trasformato in lupanari .
Ho parlato con una prostituta e mi ha confidato : “Noi prostitute siamo discariche per gli esseri umani. Gli uomini ci utilizzano come WC per i loro “bisogni”. In questo degrado , immondizia, trovano l’ambiente ideale per lo sfogo del loro istinto di bestie. Io, come prostituta, sono “USATA” dagli uomini come lo scarico di una fogna. In parole povere sono TOPA DI FOGNA e piaccio a molti , tantissimi uomini ”. Il degrado è sotto gli occhi di TUTTI. Per noi abitanti di Castel di Guido credo sia giunto il momento di fare qualcosa per risolvere questo problema congiunto : IMMODIZIA &PROSTITUZIONE-. A mio avviso se tutti giriamo la testa dalla parte opposta ormai vediamo comunque sempre DEGRADO e, quindi, NESSUNO può far finta che “IL PROBLEMA” non esista.
N.B. Le foto ,allegate al post, sono relative ai sotterranei del Casale della Bottaccia , moderno LUPANARI – I lupanari (dal latino lupa =prostituta), erano, nel corso di tutta l’epoca romana, i luoghi deputati al piacere sessuale mercenario, ovvero delle vere e proprie case d’appuntamento, o bordelli.
Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”
Via di Castel di Guido :” OPEN GREEN, sala massaggi con vista.”
“Via di Castel di Guido è diventata un centro benessere “open green”. Sono in attività ,dopo aver frequentato e superato un adeguato corso professionale, brave massaggiatrici e massaggiatori molto, ma molto apprezzati, vista la lunghissima fila dei clienti in sala di attesa nel parcheggio ai margini della strada. Dalle foto, allegate al report, è possibile notare che il luogo e l’atmosfera in cui si riceve il cliente è fondamentale: in un ambiente dedicato al benessere gli arredi giocano un ruolo fondamentale. La sala massaggi, come si vede dalla foto, trasmette una sensazione di calma e “Relax” sia a chi vi lavora e sia ai clienti. Un cliente soddisfatto sarà la migliore pubblicità, per i Centri Benessere di via Castel di Guido, perché racconterà della sua esperienza positiva ad amici”.
P.S.Le foto allegate sono dei materassi “asserviti” in “uso” alla prostituzione . Questi materassi sono sistemati ai bordi della via Castel di Guido, alcuni vicinissimi alle fermate degli Autobus.
Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”Castel di Guido tra “PROSTITUZIONE&IMMONDIZIA”
FREGENE- 31 marzo 2017-La Foce del Rio Tre Denari, nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, Spiaggia della scena finale della Dolce Vita di Federico Fellini, è rinata.
Non è la prima volta che i giovanissimi allievi della Scuola “Erminio Carlini” dell’Istituto Comprensivo Fegene-Passoscuro si dedicano alla cura del loro territorio. Ma per la prima volta lo hanno fatto oggi, 31 marzo 2017, nel ruolo di piccoli scienziati, con un mandato molto autorevole, quello del Programma LIFE dell’Unione Europea.
FREGENE-NUOVA VITA PER LA SPIAGGIA DI FELLINI
40 sacchi pieni di Carpobrotus, il fico degli Ottentotti, estirpati perché specie invasiva, e 20 sacchi di rifiuti di plastica raccolti dai bambini: è il bottino di DOLCEPRIMAVERA 4, la quarta edizione della Giornata di Educazione Ambientale di Passoscuro. Oltre 200 i partecipanti.
La mattina hanno partecipato allo SCOPRINATURA tre classi delle scuola media, sotto la guida di esperti della Regione Lazio-Direzione Ambiente, con i progetti CSMON LIFE, PONDERAT e ASAP. Di supporto studenti dei Dipartimenti di Biologia dell’Università di Firenze e della Sapienza. I ragazzi hanno fotografato le specie presenti nell’ampio tratto di duna e spiaggia, e utilizzando una specifica applicazione hanno segnalato al sito www.csomn-life.eu le presenze più significative, come la pimelia bipuntata (comunemente detto “bacarozzo”), o la larva di formica-leone. La lezione ha portato i ragazzi a rendersi conto dell’azione di monitoraggio e protezione della Natura svolta a livello internazionale, come appunto la necessità di liberare i litorali da specie aliene come il Carboprotus. Questa pianta grassa dai fiori fucsia, trasportata in Italia dal Sudafrica per scopi ornamentali, con la sua azione invasiva toglie spazio vitale alle piante autoctone, come il Giglio Marino. Dopo l’impegnativa opera di eradicamento, oggi l’intera area della foce è totalmente liberata.
FREGENE-NUOVA VITA PER LA SPIAGGIA DI FELLINI
Il pomeriggio IL BIO-PLASTIC BLITZ è stato dedicato a ripulire la spiaggia dai rifiuti di plastica. L’operazione è stata coordinata dal Naturalista Corrado Battisti della Città Metropolitana di Roma, con il supporto di 13 studenti universitari di Roma Tre. Questa volta i protagonisti sono stati i bambini di 8 classi delle elementari. Senza calpestare la vegetazione delle dune, una folla coloratissima ha invaso ogni angolo raccogliendo bottiglie, buste, tappi, contenitori, polistirolo. Le guide, avvalendosi di cartelloni e pennarelli, hanno illustrato il ciclo di produzione di questi materiali e la pericolosità della plastica dispersa nell’ambiente.
FREGENE-NUOVA VITA PER LA SPIAGGIA DI FELLINI
A fine giornata è intervenuto l’assessore all’Ambiente del Comune di Fiumicino. “Un’operazione meritevole – ha detto Roberto Cini – quella di attivare fin dall’infanzia percorsi di educazione civica, che trovano il pieno sostegno dell’Amministrazione”. L’assessore ha proposto di dar vita a un incontro in Comune sul tema dei rifiuti e del degrado, invitando le associazioni locali presenti oggi a DOLCEPRIMAVERA 4 che da anni si battono per un maggior decoro dentro e fuori la Riserva.
FREGENE-NUOVA VITA PER LA SPIAGGIA DI FELLINI
Piena soddisfazione da parte di Stefania Bragaglia, Referente per i Progetti Ambientali dell’Istituto Fregene-Passoscuro. Gli organizzatori ringraziano la Regione Lazio, la Città Metropolitana, le istituzioni Universitarie che hanno collaborato, e il Comune di Fiumicino per il patrocinio della manifestazione. Un ringraziamento particolare all’Amministrazione che ha accolto la richiesta di insegnanti e genitori portando via prima della manifestazione rifiuti pericolosi e ingombranti.
FREGENE-NUOVA VITA PER LA SPIAGGIA DI FELLINI
Dallo sforzo comune si è prodotto un grande risultato, che vorremmo fosse permanente, la ritrovata dignità di una delle zone protette più significative del nostro territorio.
Ma c’è ancora tanto da fare, a cominciare dalla riqualificazione dell’area con la delimitazione dei sentieri, la sorveglianza, la ricostruzione di un percorso leggero di mobilità lenta che sia rispettoso del luogo.Si esprime apprezzamento per il progetto del Comune per quello che riguarda la scelta di non illuminare il percorso (del resto siamo in Area 1 di Riserva) e di interrare i cavi elettrici, sollecitazione avanzata dieci anni fa da una petizione firmata da cittadini del luogo e da personalità note, una tra tutte Renato Nicolini.Ma per Dolcespiaggia è fondamentale che le dimensioni della passerella e del ponticello restino quelle preesistenti.Durante la giornata si è discusso con gli esperti presenti della ricchezza naturalistica dell’area e delle sue esigenze.Preoccupazione è stata espressa per lo stato di grave degrado dei Tumuleti di Bocca di Leone, area retrostante la Spiaggia della Dolce Vita, la cui rete di delimitazione è sfondata e all’interno si trovano rifiuti ingombranti di ogni genere, potenzialmente a rischio incendio.Accanto alla spiaggia, sul lato sud, la luce di 90 lampioni alti 10 metri appare in contrasto con la protezione della Natura e del paesaggio; non si ferma l’incursione continua di veicoli a motore sulla spiaggia e nel mare.Dolcespiaggia rinnova in questa occasione la richiesta presentata con altre associazioni al Commissario per il Piano di Gestione affinché vengano individuati strumenti in grado di garantire un’area di rispetto ai confini della Riserva del Litorale.
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