Susan Nalugwa Kiguli-Terre che piangono-traduzione di Marta Zonca-Edizioni Interlinea-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

-Susan Nalugwa Kiguli-Terre che piangono--traduzione di Marta Zonca-Edizioni Interlinea-

 Susan Nalugwa Kigali, classe 1969, è considerata tra i più grandi poeti contemporanei dell’Africa orientale e meridionale; è nata in Uganda, una terra chiamata “la perla dell’Africa” senza sbocco sul mare ma impreziosita nel suo variegato paesaggio dai picchi dei monti Rwenzori e dall’immenso lago Vittoria. Una terra purtroppo segnata dall’orrore delle guerre e dalle tristi vicende dei bambini soldato; nella poesia di Susan Kigali, non è slegata questa memoria da quella di un luogo accogliente, con la presenza degli affetti familiari ( in primis la madre rimasta vedova giovane che l’ha cresciuta nella saggezza antica dei suoi avi) e degli amici. Accanto a loro prendono spicco figure di grandi sportivi che hanno dato lustro alla nazione, come i campioni olimpionici Cheptegei, mezzofondista e il maratoneta Kiprotich e al di là dei connazionali il grande pugile e campione Muhammed Alì che incontrò Foreman nel 1974 in Zaire; ne “L’uomo e la sua sansa” rievoca con affetto il grande musicista camerunese Francis Bebey.

Susan Nalugwa Kigali

Ricorda anche i grandi esponenti della libertà, eroi nazionali come Nkrumah per il Ghana e Nyerere per la Tanzania. Traspare nella sua poesia, accanto alle memorie personali e intime, “quel senso di comunità, di storia collettiva – che facciano parte del mito o siano contemporanee – così tipiche e forti di una certa cultura”.

Susan Kigali è intimista e corale al tempo stesso. La particolarità che contraddistingue questa artista della parola è saper far convivere sentimenti antitetici come sdegno e speranza, rabbia e consapevolezza sublimando a canto di gratitudine il suo racconto esistenziale.

La lingua da cui sono tradotte le poesie è l’inglese (testo originale a fronte) e riusciamo a percepire la musicalità che può sprigionare nella declamazione in pubblico ma è un ritmo che non si perde anche nella versione italiana. Per questo motivo, meritano di esser lette tutte con attenzione nelle due versioni linguistiche.

Nei ringraziamenti finali l’autrice ricorda la collaborazione con le varie Università e Festival cui ha partecipato e ringrazia Antonella Sinopoli con il suo progetto AfroWomen Poetry che ha reso possibile la pubblicazione di questo volume in edizione bilingue. Ricordiamo che l’autrice è docente presso il Dipartimento di Letteratura all’Università di Makerere dedicandosi in particolare alla ricerca sulla poesia africana orale e scritta e sulle performance poetiche nel Sudafrica del post apartheid e nell’Uganda post guerra civile.

Di seguito una breve selezione di poesie tratte da questo testo.

 

 Noi non scriviamo la nostra poesia

 noi la viviamo […]

 (da: “A un’amica nella sua prima notte di sonno da quando il figlio è a letto per un altro attacco di anemia falciforme”)                                                                                                                                    

Ai mercanti di guerra di tutto il mondo

Diteci

avete iniziato una guerra

così che le nostre donne

potessero essere vendute e umiliate davanti a tutti?

Le nostre ragazze ogni giorno

spogliate della loro umanità

e offerte alle

macchinazioni di folli soldati?

 

Diteci

avete iniziato questa guerra

come una fiera del male

che svela i diversi volti

di Lucifero a masse terrorizzate?

I nostri bambini nudi stringono pistole

al petto.

 

Diteci ora

avete concepito questa guerra

come un catalogo di atrocità

da custodire nelle biblioteche della nostra storia?

 

Avete progettato questa guerra

per bruciarci nelle fiamme delle vostre faide

o l’avete fatto per poter emanare comunicati ufficiali?

 

 

Terre che piangono

 I guai nelle nostre terre

scendono in picchiata come aquile urlatrici

gli artigli aperti sulla

popolazione perplessa.

Io non lo

chi ha invaso chi

chi insegue troni regionali

io non lo so quale gerarchia ringhia

di chi sia il canale radio che mente.

 

Ma ho visto

macerie coprire gli indifesi

persone fatte a pezzi

dita puntate

capi abbracciarsi

persone morire.

 

Io non lo so quale Paese

difendano

di chi siano i bimbi

che proteggono

di chi siano i mercati

che salvaguardano

di chi sia il canale radio che mente.

 

 

 Le madri cantano una ninna nanna

(dopo il genocidio del 1994 in Ruanda)

 

Le madri cantano una ninna nanna

mentre la notte cala sugli alberi

tagliando fuori le ombre.

Le voci suadenti s’insinuano e si attorcigliano

attorno agli arbusti e all’erba alta

che celano montagne di corpi decapitati

e il luccichio dei machete

che hanno squarciato gole urlanti.

In questi campi privi di felicità

le madri tengono viva la melodia della vita

catturando un vento malinconico

per infondere forza con il canto negli animi di bimbi

che non hanno mai conosciuto il sapore dei

fiocchi d’avena al mattino

né udito il frinire dei grilli la sera.

Le madri cantano una ninna nanna

per quei volti allucinati

che si ritraggono impauriti quando odono dei passi

i cui compagni di gioco sono scheletri ridenti.

Le madri si fanno ninna nanna

mettendo a tacere le sirene del dolore

restituendo compassione alla nazione.

 

 

 

L’amore non è una rosa

 

L’amore non è una rosa

perché le rose appassiscono e muoiono.

 

L’amore è acqua che scorre

su un fuoco ardente.

 

L’amore è latte schiumato

fresco di mucca.

 

L’amore è un forte infuso

bevuto in compagnia.

 

L’amore è medicina

per una febbre cocente.

 

L’amore è una preghiera

dalle solide ali.

 

 

 Il formicaio

 

Voglio vedere il tuo volto

di fronte al mio

sempre.

 

Voglio accarezzare

il tenero lobo

del tuo orecchio

con la mia voce

sempre.

 

Voglio trovare

il cielo nelle

mezzelune dei tuoi

occhi

sempre.

 

Voglio che tutti

si stupiscano

di ciò che trovi

nelle mie gambe storte

sempre.

 

Voglio sedere

con te

sul formicaio

vicino alle colline scure come il pane

sempre.

 

Mwalimu Nyerere

(In memoriam)

 

Mwalimu Nyerere

tu, sommo padre, hai scalato

il Kilimangiaro fino all’altro versante,

il tuo volto impresso nella storia.

 

Tu libro della nostra lotta

tu portavoce del nostro popolo

tu bastone per il cammino dell’Africa

il braccio più forte della comunità.

 

Spirito di saggezza

pioniere dell’unità africana

fratello di Kwame Nkrumah

artefice della nostra rinascita.

 

Campione di giustizia

la tua mano sull’Uganda

la tua mano sul Sudafrica

la tua mano sul Burundi

la tua mano sull’Africa.

 

Figlio d’Africa

sostenitore della forza del nostro popolo

artigiano di un comune Tessuto Africano

lavorasti sodo per vedere

la gente mangiare assieme

i bambini andare a scuola

gli ospedali aprire.

 

Figlio di Makerere

filosofo nel nostro Cortile

secondo le usanze del nostro popolo

pronunciamo il tuo nome

segno ultimo della nostra riverenza.

 

 

Amo la mia casa

 […]

Per le risate che si alzano in volo

echeggiando in ogni angolo

per le risate sparse

sui cespugli in fiore

per le risate che sfuggono da ogni anfratto

levandosi per salutare il sole

per le risate da cellulare a cellulare.

 

Per quelli che hanno preso lezioni di danza

nell’utero

che scendono in pista

e si fanno adorare

che si voltano di qua e creano magie

si voltano di là

e mandano miliardi di angeli

a pregarli di non fermarsi mai

per quelli che fischiettano canzoni

e ti spingono a cantarle con loro

tuo malgrado.

 

Per quelli che piangono il lutto

richiamando mille nomi

ricordando nome su nome

ripercorrendo la storia di ogni vita

a loro cara ogni volto d’amore.

Per quelli che sentono il proprio dolore

dentro e fuori

che strisciano e graffiano la terra

come se questa potesse rispondere alle loro domande

per quelli che ogni giorno guardano il cielo

e implorano Dio

continuando ad amare

a sperare

a vivere come se la vita fosse per sempre

per quelli che non si lasciano mai andare

né lasciano le persone che colorano la loro vita

per quelli che fanno della tristezza parte della felicità

un elemento di pace

per vedere il prima, l’ora e il per sempre

 

per la mia gente che mi fa

desiderare di capire ciò che non capisco.

 

 

Mi manca mamma

 […]

Mi manca quella donna gentile

e la sua dolce morbida risata

e quella voce come se la risata fosse velluto

nella sua bocca.

 

Mi manca nostra madre

il modo in cui si gira risoluta

e chiede “Ate ki Mukwano?”

come se l’amicizia fosse tutto

ciò che vorrebbe da noi.

 

Amo nostra madre

quando socchiude gli occhi per dire no

quando si guarda i piedi intendendo

Non c’è bisogno di stupidaggini”.

Quando alza gli occhi

attraversati da quei lampi di luce che dicono ben fatto

e grazie

quando i suoi occhi si riempiono di lacrime in una

preghiera riconoscente

 

Amo nostra madre

e sono contenta di poter scrivere in luganda e in inglese.

Oggi l’ho fatto in inglese

perché quando i nostri occhi si incontrano

parlano luganda.

 

P.S. “Ate ki Mukwano?” significa “che cosa ti preoccupa amico?”

Susan Kiguli, poetessa ugandese pubblicata qui per la prima volta in Italia, ha una peculiarità: parla degli orrori – come il genocidio del 1994 in Rwanda o le violenze nel suo paese – con uno sguardo severo che nello stesso tempo rifiuta la rabbia cieca. Uno sguardo e una parola che rimangono teneri e avvolgenti: «Ti ho osservata / con il curioso interesse di una bimba confusa / mentre hai incarnato la filosofia sopravvivi e vinci / sono convita che / se imparassi queste lezioni e le apprendessi bene / avrebbe inizio una rivoluzione / una rivoluzione per sostenere / la splendida nella quale sono nata». Edizione per il premio del festival internazionale di poesia civile di Vercelli a cura di Antonella Sinopoli con traduzione di Marta Zonca.

 

Biografia dell’autore Susan Nalugwa Kiguli

Susan Nalugwa Kiguli, nata nel 1969, è accademica e poetessa ugandese. È professore associato ed è stata direttrice del Dipartimento di Letteratura, Università di Makerere (marzo 2012-luglio 2016). Ha conseguito master all’estero e un dottorato di ricerca in inglese all’Università di Leeds (UK). Presidential Fellows dell’African Studies Association (Asa) nel 2011. Ha dedicato la sua ricerca alla poesia africana orale e scritta, al canto popolare e alla teoria della performance nel Sudafrica del post aparheid e nell’Uganda post guerra civile. «Dal suo lavoro» ha scritto l’ASA «emerge che canzone popolare e poesia orale sono riflessi di questioni sociali, culturali e politiche che influenzano le società in cui sono prodotte». È stata presidente di Femrite, associazione delle scrittrici ugandesi. Fa parte del comitato consultivo dell’African Writers Trust (Awt). Ha anche fatto parte della giuria del Commonwealth Writers’ Prize (regione africana) e partecipato a vari festival di letteratura, sia come protagonista che come membro della giuria. Tra questi il prestigioso Nigeria Prize for Literature (2022).
Il suo primo volume di poesie, The African saga (1998) l’ha collocata tra i poeti di maggior spessore dell’Africa orientale e meridionale. Il volume ha vinto il National Book Trust of Uganda Poetry Award (1999) e ha segnato la storia della letteratura nel suo Paese. I suoi lavori sono apparsi su diverse riviste e antologie, nazionali e internazionali. La seconda raccolta, Home floats in a distance/ /Zuhause treibt in der ferne (Gedichte), è un’edizione bilingue, inglese e tedesco (2012). Nel 2019 ha partecipato al progetto Afro Women Poetry fondato dalla giornalista Antonella Sinopoli.

Susan Nalugwa Kigali

 

Da “Avvenire”, Anna Pozzi su Terre che piangono di Susan Nalugwa Kiguli

«La poetessa ugandese in Italia per il Festival di poesia civile: “Voglio che si guardi in faccia la guerra e tutto l’orrore e il dolore che essa provoca alle persone innocenti
Solo parlandosi l’un l’altro si possono disinnescare i conflitti”». 

Il suo primo volume di poesie, The African saga (1998) l’ha collocata tra i poeti di maggior spessore dell’Africa orientale e meridionale. Il volume ha vinto il National Book Trust of Uganda Poetry Award (1999) e ha segnato la storia della letteratura nel suo Paese. I suoi lavori sono apparsi su diverse riviste e antologie, nazionali e internazionali. La seconda raccolta, Home floats in a distance/ /Zuhause treibt in der ferne (Gedichte), è un’edizione bilingue, inglese e tedesco (2012). Nel 2019 ha partecipato al progetto Afro Women Poetry fondato dalla giornalista Antonella Sinopoli.

 

Susan Kiguli: una voce dall’Uganda la prima volta in Italia

Mercoledì 25 ottobre in Università Cattolica la poetessa africana presenta la sua prima opera in italiano: Terre che piangono in occasione del festival internazionale di poesia civile

 La poetessa ugandese Susan Kiguli sarà a Milano mercoledì 25 ottobre alle ore 17 in Università Cattolica, aula Pio XII, largo Gemelli 1, per presentare il suo nuovo libro, prima opera in italiano, edita da Interlinea, Terre che piangono, con reading e colloquio con la giornalista Antonella Sinopoli. L’evento è in collaborazione con il Laboratorio di editoria dell’Università Cattolica, con introduzione di Beatrice Nicolini (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Roberto Cicala, editore e docente.

Kiguli nella stessa giornata sarà anche a Vercelli al Seminario arcivescovile in piazza Sant’Eusebio 10, alle ore 21 per ricevere il XIX Premio alla carriera del festival internazionale di poesia civile, in un incontro pubblico dove dialogherà con Serenella Mattera.

Terre che piangono ha una peculiarità: parla degli orrori – come il genocidio del 1994 in Rwanda o le violenze nel suo Paese – con uno sguardo severo che nello stesso tempo rifiuta la rabbia cieca. Uno sguardo e una parola che rimangono teneri e avvolgenti: «Ti ho osservata / con il curioso interesse di una bimba confusa / mentre hai incarnato la filosofia sopravvivi e vinci / sono convinta che / se imparassi queste lezioni e le apprendessi bene / avrebbe inizio una rivoluzione / una rivoluzione per sostenere / la splendida nazione / nella quale sono nata».

Il volume è tradotto da Marta Zonca e curato da Antonella Sinopoli, fondatrice del progetto AfroWomenPoetry, che presenta così il lavoro dell’autrice: «Questa è l’arte di Susan Kiguli: fare della parola poetica strumento di ricordo (mai rimpianto) e di riconoscenza. Ricordo delle persone ferite nella sua terra – i bambini, le madri, prima di tutto –. Ferite da guerre, poteri famelici, politiche indifferenti ai bisogni reali. Riconoscenza verso chi – al contrario – ha dato al suo Paese un contributo di speranza, di azione, di pensiero costruttivo e destinato a segnare le giovani generazioni».

Susan Nalugwa Kiguli, nata nel 1969, è accademica e poetessa ugandese. È professore associato ed è stata direttrice del Dipartimento di Letteratura, Università di Makerere (marzo 2012-luglio 2016). Ha conseguito master all’estero e un dottorato di ricerca in inglese all’Università di Leeds (UK). Presidential Fellows dell’African Studies Association (Asa) nel 2011. Ha dedicato la sua ricerca alla poesia africana orale e scritta, al canto popolare e alla teoria della performance nel Sudafrica del post aparheid e nell’Uganda post guerra civile. «Dal suo lavoro» ha scritto l’ASA «emerge che canzone popolare e poesia orale sono riflessi di questioni sociali, culturali e politiche che influenzano le società in cui sono prodotte». È stata presidente di Femrite, associazione delle scrittrici ugandesi. Fa parte del comitato consultivo dell’African Writers Trust (Awt). Ha anche fatto parte della giuria del Commonwealth Writers’ Prize (regione africana) e partecipato a vari festival di letteratura, sia come protagonista che come membro della giuria. Tra questi il prestigioso Nigeria Prize for Literature (2022).
Il suo primo volume di poesie, The African saga (1998) l’ha collocata tra i poeti di maggior spessore dell’Africa orientale e meridionale. Il volume ha vinto il National Book Trust of Uganda Poetry Award (1999) e ha segnato la storia della letteratura nel suo Paese. I suoi lavori sono apparsi su diverse riviste e antologie, nazionali e internazionali. La seconda raccolta, Home floats in a distance/ /Zuhause treibt in der ferne (Gedichte), è un’edizione bilingue, inglese e tedesco (2012). Nel 2019 ha partecipato al progetto Afro Women Poetry fondato dalla giornalista Antonella Sinopoli.

 

Mak Prof. Susan Kiguli appointed International Judge for the Nigeria Prize for Literature 2022

Mak Associate Professor of Literature Susan Nalugwa Kiguli was on August 18, 2022 appointed as the international consultant/ Judge for the Nigeria Prize for Literature 2022 Edition of Africa’s most prestigious prize for literary.

Kiguli was approved and appointed on the directives of the Advisory Board for The Nigeria Prize for Literature, a three-person panel, chaired by Professor Akachi Adimora-Ezeigbo.

Kiguli described her appointment as an honor and expressed excitement looking forward to identifying poetic talents in Nigeria.

 “I am deeply honoured and privileged to have been appointed the international Judge for  the Nigeria Prize for Literature 2022 whose focus is the genre of poetry. Besides this prize being an outstanding one in Africa, this year’s focus is on poetry which is one of my life’s passions.

 I am extremely excited to be part of the process of recognizing current poetic talent in Nigeria given that recognition for poets within Africa is not a frequent activity. 

This is even more significant for me that I have been recognized as capable of selecting worthy talent deserving of such a prestigious prize within Africa in a year when my alma mater and work place Makerere University is celebrating a 100 years of existence and so recognition of our skills and work is part of the endorsement that even at a 100 , we are still building for the future”

She commented.

The Nigeria Prize for Literature sponsored by Nigeria LNG Limited was established in 2004 to bring authors to public attention and celebrate literary accomplishments in Nigeria. Since its inception, Nigerian writers at home and in the diaspora have competed passionately for the prize, 

Over the years, the list of laureates has grown to include names such as Gabriel Okara and Professor  Ezenwa Ohaeto (joint winners, 2005); Ahmed Yerima (2006); Professor Akachi Adimora-Ezeigbo (current Chairman of Advisory Board) and Mabel Segun (joint winners, 2007); Kaine Agary (2008); Esiaba Irobi (2010); Adeleke Adeyemi with the pen name Mai Nasara (2011); Chika Unigwe (2012); Tade Ipadeola (2013), Sam Ukala (2014), Abubakar Ibrahim (2016) and Ikeogu Oke (2017) and Soji Cole (2018) and Jude Idada (2019). 

Due to COVID-19, entries for 2020, which was on Prose Fiction, were moved over to 2021.

This year, the genre in focus is Poetry. 

“The Advisory Board is confident that your contribution will impact this year’s competition positively  and help produce a worthy winner. You are by this letter, appointed to work independently to classify the final shortlist of three books which would be selected by the panel of three eminent judges, including Professor Sule Egya Emmanuel (Chairman), Dike Chukwumerije, and Mrs Toyin AdewaleGabriel”,  Part of the appointment letter reads.
 

Terms of Reference
Subject to her acceptance of this appointment, the following will constitute Prof. Kigulis terms of reference:

  •  The Panel of Judges (2022) would read through and produce a shortlist of 20, 11 and 3 books, respectively.
    •    Receive the three final entries from the Advisory Board, a month to the last 
    •    meeting – where the panel of judges chooses the winning entry. 
    •    Expected to read through and objectively assess them and select a winning entry 
    •    at least two weeks to the last meeting of the Advisory Board (i.e. on/before September 15, 2022). 
    •    Evaluate the scope, maturity and integrity of writing,  depth of vision, thematic engagement, and general contribution of the works to the field of literature.
    •    Where her choice does not agree with the adjudged winning entry, she will be invited 
    •    to further deliberate with the Panel of Judges. 
    •    A detailed report expected,  clearly indicating the winning entry with justification and include general observations on submissions and anything else that  may help promote reading, writing, and publishing.
    •    Together with the  Panel of Judges are not bound to announce a winner if they do not find any of the submissions worthy of the award. 
    •    The award should not be awarded for any other reason but excellence.
    •    An honorarium will be paid at the the end of the exercise.
    •    The judging shall be demonstrably fair, open, and transparent. Nigeria LNG Limited places accent on the highest ethics and expects that this will guide adjudication.
    •    The prize sponsors, Nigeria LNG Limited, shall serve as the secretariat and facilitate the prize’s administration.

Makerere staff applaud Kiguli 
A section of Makerere staff on reading the news congratulated Assoc. Prof. Sarah Kiguli describing the win as  deserving one.

Oh Great! Said CHUSS Principal, Prof. Josephine Ahikire

The Director, Directorate of Graduate Research and Training Prof. Mukadasi Buyinza wrote, 
“I have always known that literary excellence is all about you at MAK. Congrats Prof Susan Kiguli, you are and remain a star Professor in this field. You and your Literature work have always been beyond our expectations and have contributed significantly to our journey of success as an elite African University. Your fresh perspectives, your objectivity, and your superior literary skills that helps us to stay ahead of our competitors (Ibadan, SA cluster of elite Universities etc). Your dedication towards delivering high-quality output in every international assignment is truly commendable.  Thank you for the effort and diligence that you put into your work every single day. May you continue to inspire us for many years to come!” Mukadsi Buyinza 

Dr. Faridah Katushemererwe said, “Congratulations Dr. Susan Kiguli for the international recognition. Your prowess in poetry is in the skies. The seeds you have sown are spouting and growing in all corners of my vicinity, to the extent that even at wedding functions, we are “treated” with poems! Thank you our Wordsmith, congs once again”,  

Hi Susan, At times I call you Your Excellency, (you know those circles) and now I take this opportunity to heartly congratulate you on this great achievement and pray that God lifts you to even higher grounds in His mighty name. Amen”, Joan Kakongoro wrote

“Congratulations to Dr Kiguli, as We Build for the Future”Said David Bakibinga

“Congratulations Assoc. Prof. Susan Kiguli, This is a well-deserved one! Keep flying”
Florence Ebila wrote.

“Dear Sue,Congratulations!!!!! I wish you all the best my sister.,” Grace Kibanja

“Congratulations to our very own Associate Prof Kiguli. May God bless you and use you. Esezah Kakudidi

“Hearty congratulations Susan. May God be praised for this appointment?” Saul Nsubuga posted.

About Susan Kiguli

Susan Nalugwa Kigali

Susan Nalugwa Kiguli is an academic and poet. She is an Associate Professor and served as Head of the Department of Literature, Makerere University (March 2012- July 2016). She holds a PhD in English from The University of Leeds (UK) sponsored by the Commonwealth Scholarship Scheme. She also has a Masters of Letters in Literary Linguistics from the University of Strathclyde, (UK), Masters of Arts (Literature) and a B.A. Education degree both from Makerere University, Uganda. She is the African Studies Association Presidential Fellow, 2011 and this presented her with an opportunity to read her poetry at the Library of Congress, Washington DC in November, 2011. She has also held the American Council of Learned Societies/ African Humanities Fellowship, 2010-2011 sponsored by Carnegie Corporation of New York, and as part of the fellowship, she was a researcher in Residence at the Centre for Humanities Research at the University of Western Cape, South Africa. Her research interests fall mainly in the area of Oral and Written African Poetry, Popular Song and Performance Theory. She has served as the chairperson of FEMRITE, Uganda Women Writers’ Association.

 She currently serves on the Advisory Board for the African Writers Trust (AWT) and on the board of the Eastern African Literary and Cultural Studies Conference Series.

Her first volume of poetry, THE AFRICAN SAGA (1998) situated her among the most exciting poets from Eastern and Southern Africa. The volume won the National Book Trust of Uganda Poetry Award (1999) and made literary history in Uganda by selling out in less than a year. Her poetry has appeared widely in journals and anthologies both nationally and internationally. Her second collection of poetry HOME FLOATS IN A DISTANCE/ZUHAUSE TREIBT IN DER FERNE( GEDICHTE) is a bilingual edition in English and German (2012). A critic of poetry herself, she has written on Ugandan poetry, oral performance and the position of women writers in African literature. 

She has also served on the panel of judges for the Commonwealth Writers’ Prize (African Region, 1999). She also served as one of the regional coordinators for the Women Writing Africa Project (Eastern region, 1999-2000) She was on the Board of Advisors for Beyond Borders: A Festival of Contemporary African Writing (Interaction Event) British Council, Uganda), 2005. She was a special participant in the Yorkshire Professional Development for Writers of African and Asian Descent-INSCRIBE (2005-2006) Project initiated by Arts Council England, Yorkshire in partnership with Peepal Tree Press in Leeds. She was a Commonwealth Researcher in residence at the University of Natal from Sept 2001-February 2002. She attended the Summer Institute on Contemporary American Literature, 2008 at the University of Louisville, Kentucky, USA. She was a Poet in Residence at the Siftung Kunst: Raum Sylt Quelle, Germany between October- November, 2008. 

She has appeared twice as guest poet at the Poetry Africa Festival in Kwazulu –Natal among other literature festivals. She was also among three African Poets who not only performed before the former President of Germany, His Excellency Horst Kohler in 2008 at the International Literature Festival Berlin but was also honoured as one of the poets to appear in his book on Africa entitled SCHISKAL AFRIKA, 2010. She was the chief convener for both “Celebrating Ugandan Writing: Okot p’Bitek’s Song of Lawino at 50 Symposium” 18th March, 2016 and “The 2nd Eastern African Literary and Cultural Studies Conference”, 20th-22nd August, 2015, held at Makerere University

She was also part of the organising committee for the Professor David Rubadiri Memorial Symposium at Makerere University on 12th October, 2018 and was the Co-Chair for the Celebrating  Wangusa@80 event, Makerere University, 8th July, 2022 as part of the Makerere @100 celebrations.

 She participated in the Afrowomen Poetry Project founded by the Italian journalist Antonella Sinopoli. She has recently been interviewed by Dr. Gilbert Ndi Shang for the Columbian National Library African Literature Programme. She has also been appointed as a member on the Peer Review Panel for the Department of English under the policy for Quality Assurance and Enhancement at Stellenbosch University, 2022.