Poesie di Wole Solyinka-Poeta nigeriano-Traduzione di Luigi Sampietro
Biblioteca DEA SABINA
Poesie di Wole Solyinka-Poeta nigeriano-
Traduzione di Luigi Sampietro
Viaggio
Non penso mai di essere arrivato, anche se sono
alla fine del viaggio. Ho preso una strada lontana
dalle vette ma fatta di domande e che mi porta giù
verso una casa, a quell’altra terra. So che la mia carne
intaccata dai morsi è scampata alla frenesia
dei pesci dentro la ruggine delle chiglie…
Ma me li sono lasciati dietro nel mio cammino
e così è andata col vino e col pane
Non li ho mai divisi con la sconfitta né con la fame
Me li sono lasciati dietro nel mio cammino.
Non penso mai di essere arrivato, anche se un segno
d’amore e di benvenuto mi attraggono verso casa
Gli usurpatori brindano nella mia coppa
ogni banchetto un’ultima cena
Traduzione di Luigi Sampietro
Poesia n. 313 Marzo 2016
Wole Solyinka La furia del dio del ferro
a cura di Luigi Sampietro
Après la guerre
Non nascondete le cicatrici
Nella distilleria dove si spilla il sangue
ho sentito un odore
famigliare di narcotici
Non nascondete le cicatrici
Il nostro comune rizoma di carne quando
lo si calpesta dentro la terra si attrezza contro
la morte e tutto bardato si lancia in direzione
del sole se non altro per il timore di scoprire
che il guscio è vuoto e che lo stelo degli ultimi
germogli affonda in un nulla di contraffazioni
Non strappate la pelle della terra
per coprire i tagli della pelle del tamburo
Non nascondetevi sotto una crosta
trasformando il dolore nel lamento
a mezza bocca di un pagliaccio con le bende
dipinte sulla maschera e la gola secca
per mancanza di bile, un cuore
di pezza e il ghigno di un teschio
che cerca di aggirare la severità
dell’esorcismo.
Le pitture non durano. E voi lasciate
che a seguire un cuore che pulsa
come un pezzo di legno siano quelli
che vanno dietro all’ultima onda.
Traduzione di Luigi Sampietro
Poesia n. 313 Marzo 2016
Wole Solyinka. La furia del dio del ferro
a cura di Paolo Statuti e Antonio Sagredo