Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana -I libri alle radici dell’Europa-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana-I libri alle radici dell’Europa
Roma. Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana la mostra «I libri che hanno fatto l’Europa», 180 preziosi pezzi unici latini, romanzi, greci, arabi ed ebraici.
Fa bene, in questa Europa spaventata in cui viviamo, ogni segnale che sottolinea una volta di più la complessità, ricchezza ed eterogeneità delle nostre radici culturali. La mostra presenta opere, con moltissimi capolavori, che da Carlo Magno arrivano a Gutenberg, quindi dalla rinascita carolingia dell’VIII secolo all’invenzione della stampa, traghettando la classicità latino-cristiana dal Medioevo fino all’evo moderno, da cui nascerà l’Europa come la conosciamo.
Curata da Roberto Antonelli, Michela Cecconi e Lorenzo Mainini, pensata anche in vista del XXVIII Congresso internazionale di Linguistica e Filologia romanza che si terrà a Roma dal 18 al 23 luglio, presenta manoscritti, incunaboli e cinquecentine di straordinaria importanza, in buona parte della Corsiniana ma con notevoli prestiti anche dalle altre grandi biblioteche romane, l’Angelica, la Casanatense, la Nazionale e la Vallicelliana, e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana.
Cinque le sezioni: La tradizione classico-cristiana, Verso la nuova cultura europea, La nuova cultura europea, Il primo canone e Verso la Modernità, con testi, video, mappe e supporti mediatici che aiuteranno a collocare le opere nel loro contesto e nel loro percorso storico. Si parte dai testi degli autori latini, dei padri della Chiesa e dalla Bibbia, riprodotti e miniati per secoli dagli amanuensi di un’incredibile rete di monasteri e istituzioni ecclesiastiche, si arriva al fatidico 1467 a Subiaco con la stampa dei primi libri italiani (sant’Agostino, Cicerone e Lattanzio) e all’immediata rivoluzionaria diffusione di questa tecnica in tutto il Paese, che presto troverà in Venezia la sua capitale mondiale. Ingresso gratuito.
di Federico Castelli Gattinara, edizione online, 30 marzo 2016
Accademia Nazionale dei Lincei
Ospitata all’interno del quattrocentesco Palazzo Corsini, l’Accademia Nazionale dei Lincei è la più antica accademia scientifica del mondo. Come recita il suo statuto: “Essa ha lo scopo di promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura…” L’Accademia dei Lincei custodisce una ricca collezione di oltre 600.000 volumi a carattere scientifico, storico, letterario astronomico, fisico e botanico.
Il nome fa riferimento all’eccezionale acutezza di sguardo attribuita alla lince, il piccolo felino preso a simbolo della dotta compagnia di studiosi che fondarono la prestigiosa istituzione nel 1603: Federico Cesi, l’olandese Giovanni Heckius, il marchigiano Francesco Stelluti e l’umbro Anastasio de Filiis.
La grande novità che caratterizzò l’Accademia fu lo studio di tutte le scienze della natura indagate con libera osservazione sperimentale, ovvero oltrepassando ogni vincolo di tradizione e autorità.
Tra i soci più illustri possiamo citare Galileo Galilei che si unì al sodalizio dal 1611.
Le pubblicazioni di maggior rilievo includono lo studio sulle macchie solari, il Saggiatore di Galileo Galilei e il “Tesoro Messicano” sulla flora, fauna e farmacopea del Nuovo Mondo.
Alla morte del Cesi, nel 1630, l’Accademia rimase in balia degli eventi per circa due secoli, quando, nell’Ottocento, l’abate Scarpellini cercò di rinnovarla dandole un indirizzo fisico-matematico, rinominandola “dei Nuovi Lincei”. Nel 1847, papa Pio IX volle ricollegarsi ai Lincei cesiani ristabilendone l’antico nome come “Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei”.
Fu grazie allo scienziato Quintino Sella che, nel 1874, l’Accademia riprese finalmente vita. Venne ampliato l’ambito delle scienze da quelle fisiche, matematiche e naturali a quello delle scienze “morali” o umanistiche che comprendevano studi sulla storia, la filologia, l’archeologia, la filosofia, l’economia e il diritto.
Le sale e i corridoi dell’Accademia sono stati animati dall’Olimpo del pensiero scientifico italiano e mondiale: da Righi e Pacinotti a Fermi, da Pasteur a Rontgen e Einstein, da Mommsen e Wilamowitz a Comparetti, Croce e Gentile.
La sede di rappresentanza dell’Accademia Nazionale dei Lincei si trova all’interno della splendida Villa Farnesina.
Tra i premi che periodicamente vengono indetti dall’Accademia, citiamo il Premio Nazionale del Presidente della Repubblica istituito nel 1949. Il prestigioso riconoscimento viene attribuito, ad anni alterni, dalla Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali e dalla Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche, a opere o scoperte di studiosi italiani ai quali non sia stato precedentemente conferito un Premio Nazionale.